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DAGOSPIA 14 giugno 2010

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DAGOSPIA 14 giugno 2010 Empty DAGOSPIA 14 giugno 2010

Messaggio  Admin Lun Giu 21, 2010 7:01 am

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IL NEO GRAN BURATTINAIO RAFFI, I MASSONI DI SINISTRA E IL "FINTO POLVERONE DEMOCRAT" - 2- ESISTE UNA CORRENTE ’FALCE & COMPASSO’? ESISTE E SI CHIAMA GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO, OF COURSE. IN BREVE "GOD", DIO IN INGLESE, OSSIA IL GRANDE ARCHITETTO - 3- PER I MASSONI DI SINISTRA, LA POLEMICA SUI COMPAGNI COL GREMBIULINO È UN "FINTO POLVERONE" ALIMENTATO DAL GRAN MAESTRO GUSTAVO RAFFI COL SUPPORTO DI FALCHI BERLUSCONIANI PER RIORENTARE A DESTRA LE SIMPATIE POLITICHE DEI FRATELLI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA (IL RUOLO DEL BERLUSCONIANO DENIS VERDINI) - 4- MAGALDI: "SÌ, CI SONO MASSONI NELLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD. E L’ONOREVOLE FIORONI, CHE SI AGITA TANTO, HA OTTIMI RAPPORTI CON I MASSONI NELLA SUA VITERBO" - 5- mancava LA PADANIA COL GREMBIULINO ? tranquilli! c’è ’FRATELLO LUMBARD FEDERALISTA’ –

1 - IL NEO GRAN BURATTINAIO, I MASSONI DI SINISTRA E IL "FINTO POLVERONE DEMOCRAT"
Fabrizio d'Esposito per Il Riformista

Coi tempi che corrono, la domanda è più che legittima: esiste una corrente di sinistra della massoneria? Una corrente democratica e postcomunista? Esiste. Esiste e si chiama Grande oriente democratico, of course. Che abbreviato suona come God, Dio in inglese, ossia il Grande Architetto.
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raffi-massoneria
La storia è questa: nel Grande Oriente d'Italia (Goi) da mesi si è manifestata pubblicamente con un sito internet la fronda al gran maestro Gustavo Raffi, ex repubblicano di Ravenna, che governa il Goi dal 1999: un potere poi confermato a colpi di modifiche delle tavole costituzionali massoniche.
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raffi-massoneria
Il Goi di Palazzo Giustiniani è la maggiore obbedienza italiana con più di 21mila fratelli e dopo lo scandalo della P2 ancora non ha recuperato il riconoscimento della Gran Loggia d'Inghilterra, che sta ai grembiulini come il Vaticano ai cattolici. Il malcontento per la gestione di Raffi, accusato anche di filoberlusconismo, è così esploso con la nascita del God di Gioele Magaldi, che in un editoriale del 6 giugno ha affrontato l'ultima croce interna del Pd, quella sulla doppia tessera: al partito e alla loggia.
Magaldi commenta due casi e scrive: «Che differenza di comportamento tra il cittadino Ezio Gabrielli e il signor Guido Maria Destri. L'uno si dichiara apertamente e sfida con coraggio le ipocrisie interne al Pd (aggiungo io: quanti sono i massoni "non dichiarati" nella Direzione Nazionale del partito? Non ci fate incazzare, perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi...), l'altro, colto suo malgrado "con il sorcio in bocca" (qualche delatore ha reso pubblica una foto in cui vestiva il grembiule massonico), si precipita a fare "autocritica", mostrandosi in questo degno seguace di Stalin, Mao o Togliatti (il quale, peraltro, com'è noto, fu agevolato da ambienti massonici durante la clandestinità della seconda guerra mondiale)».
Affrontando le vicende del marchigiano Gabrielli e del toscano Destri, il primo orgoglioso della doppia appartenenza, il secondo pentito, il God offre una suggestiva chiave di lettura della bufera in corso tra i democrat. In pratica, per i massoni di sinistra si tratterebbe di un «finto polverone» alimentato da Raffi col supporto di due falchi berlusconiani come i parlamentari Giancarlo Lehner e Giorgio Stracquadanio per riorentare a destra le simpatie politiche dei fratelli del Goi.
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raffi-massoneria
Scrive ancora Magaldi, introducendo un Neo Gran Burattinaio sul modello Gelli: «Come mai corrono sempre più insistenti le voci di un'ascesa di "filo-berlusconiani" o "neo-berlusconiani" (anche insospettabili, per provenienza) tra i personaggi più vicini a Raffi, sia dentro che fuori Palazzo Giustiniani?
D'altra parte, per cominciare a dare risposta al cui prodest relativo ai "polveroni fasulli" di questi giorni, una cosa è innegabile. Se vi fosse qualche Neo Gran Burattinaio che avesse voluto esaltare la "liberalità e tolleranza" dell'ambiente berlusconiano rispetto alla massoneria del Goi e viceversa la condotta anti-democratica, liberticida e intollerante del Pd rispetto ai liberi muratori (gentilmente offerta dai "lobbisti cattolici" del partito), ebbene costui sarebbe pienamente riuscito nell'intento».
raffi-massoneria
Non solo: il «finto polverone» nel Pd dimostra che è meglio rimanere coperti nell'ombra, secondo il piano del Neo Gran Burattinaio: «Alla fine della giostra avrebbe dato un chiaro messaggio (come del resto amava fare il Fratello Licio Gelli): è meglio non fare outing, non dichiarare pubblicamente e lealmente la propria adesione concreta ai principi e agli ideali della massoneria. È meglio rimanere "coperti e segreti", così nessuno vi darà noie o espulsioni».
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raffi-massoneria
La destra ombra della massoneria coperta e filoberlusconiana rimanda allora allo scandalo della P2. E qui, il God dà persino ragione alle recenti accuse di Di Pietro e Veltroni se si assume come riferimento la storia dei grembiulini italiani dalla repubblica in poi: «Davvero la vicenda oscura della Loggia P2 è soltanto un ricordo lontano? Davvero il gran maestro Raffi non sa quello che intende dire Walter Veltroni, allorché afferma che "l'Italia sarebbe sottoposta al governo di un terzo livello di potere, occulto" ? Probabilmente, né Di Pietro né Veltroni sanno esattamente di "cosa stanno parlando". Ma la domanda più urgente e interessante è: e il gran maestro Raffi? Sa di cosa si sta parlando?».
Massoneria Grande Oriente Italia
Già, il lungo regno di Raffi sull'obbedienza di Palazzo Giustiniani. Oltre alle accuse di Magaldi, sul sito dei massoni di sinistra del God compaiono lettere di fratelli anti-raffiani decisamente inquietanti: Scrivono i «Fratelli anti-Lega e anti-Formigoni» della Lombardia (4 giugno): «Abbiamo l'impressione che alcuni (non tutti) raffiani lombardi intrallazzino con Comunione e Liberazione e Compagnia delle Opere. Vigilate anche voi di God».
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raffi-massoneria - a new york
Ma il tema principale è quello degli affari della cricca di Anenome e Balducci, per i quali è indagato il triumviro del Pdl Denis Verdini, da sempre sospettato di essere un massone. Denunciano i «Fratelli di Toscana libera e trasparente (28 maggio)»: «Il risultato delle elezioni regionali Goi in Toscana è inquietante. Ovunque c'è una flessione dei raffiani e qui no. Perché? Perché qui Denis Verdini, Riccardo Fusi e Flavio Carboni e amici si muovono come pesci nell'acqua? Nella regione a massima concentrazione raffiana? Perché l'ultrà berlusconiano onorevole Giancarlo Lehner in questi giorni si è schierato con Gustavo Raffi? Qualcuno dovrebbe indagare e spiegare».
Gustavo Raffi è il gran maesto del grande Oriente d'Italia dal 1999 - Massoneria
Tra una polemica e l'altra c'è pure lo spazio per una riflessione sul federalismo. Eloquente il «Fratello Lumbard Federalista»: «Sono un ex leghista attualmente fratello massone. Che ne pensate voi di Grande oriente democratico del federalismo? I leghisti sono inadeguati e rozzi, anche se efficaci populisticamente parlando. Ma il federalismo serve, secondo me. Serve anche un Grande oriente democratico organizzato qui in Lombardia e in altre regioni. Non rimanete romano-centrici». La Padania col grembiule ci mancava.
2 - MAGALDI: FIORONI HA OTTIMI RAPPORTI A VITERBO. E IL GRAN MAESTRO RAFFI: SE LE PRESENZE MI RISULTASSERO NON LO DIREI - IL «VENERABILE»: CI SONO FRATELLI AI VERTICI DEL PARTITO
Goffredo Buccini per il Corriere della Sera
«È morto un Trentatré!». Quando, lo scorso autunno, i massoni di mezza Italia vengono qui a onorare Mario Gabrielli- negli anni 60 Venerabile della loggia Garibaldi 750 e 33esimo grado del rito scozzese- composto nella bara in completo blu e guanti bianchi e vegliato dalla moglie Cesarina, non sanno ancora che da quella camera ardente di via Crocioni, periferia residenziale di una città molto legata al Grande Oriente (altra loggia di spicco tra le cinque della provincia è la Guido Monina , dal nome di un sindaco «fratello»), sta cominciando un nuovo capitolo nella storia dei rapporti tra politica e massoneria.
raffi-massoneria
«Un cronista locale mi chiese se fossi massone anch'io, ero commosso, non ebbi difficoltà a dirgli di sì», racconta adesso Ezio Gabrielli, sorseggiando uno spritz su una terrazza affacciata sul Conero. Avvocato associato a Guido Calvi, 42 anni, fisico da baritono mozartiano, Ezio è il nipote prediletto cui «zio Mario» insegnava «a costruire gli aquiloni con le canne raccolte alla foce del fiume Musone». Era anche assessore Pd del Comune di Ancona: per quell'outing lo costringono alle dimissioni.
«È stato un brutto segnale, se tiri fuori la testa te la tagliano col falcetto... Ieri un fratello appena entrato in loggia mi ha chiesto su Facebook se iscriversi al partito: cosa dovrei rispondergli?». In pochi mesi il caso si allarga. Nella massonica Maremma spunta un altro assessore, Guido Mario Destri da Scarlino (3.600 anime), pure lui democratico, fotografato in mezzo ai cappucci. Nuovo scandalo. Insorgono i cattolici del Pd, guidati da Giuseppe Fioroni e dagli ex Popolari di Quarta Fase: «Massoni anche da noi? Inconcepibile».
GELLI-CALVI-SINDONA-MARCINKUS
Dietro il cancan si celano, forse, il riallineamento alla nuova stagione politica e una ennesima sfida per il potere nel Grande Oriente, l'Obbedienza principale d'Italia, finita nel tritacarne con la P2 di Gelli nell' 81, l 'inchiesta di Palmi nel '92 e ciclicamente nei titoli dei giornali per qualche rivelazione sulla massoneria deviata.
Sul sito del Grande Oriente Democratico, una sorta di corrente di sinistra in aperta frattura con la maestranza di Palazzo Giustiniani, appare un messaggio dall'aria minacciosa: «Quanti sono i massoni non dichiarati nella direzione nazionale del partito? Non ci fate incaz... perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi».
0 gelli rep
Gioele Magaldi, animatore del sito e della corrente, giovane Venerabile romano in odore di eresia (ha tre «tavole d'accusa» sulle spalle e resiste ai tentativi di espulsione ricorrendo ai tribunali «profani», cioè civili), dice al telefonino: «Vediamoci al Pantheon». Si presenta in un caldissimo pomeriggio con gessato blu e occhialini azzurrati, disponibile e sussiegoso. E spiega: «Sì, ci sono massoni nella direzione nazionale del Pd, lo so, può attribuirmelo. E l'onorevole Fioroni, che si agita tanto, ha ottimi rapporti con i massoni nella sua Viterbo».
Dichiarazioni spericolate, cui Magaldi ne fa seguire altre, di altro segno: «Non mi fraintenda. Io voglio che al Pd arrivi la solidarietà del Grande Oriente Democratico per gli attacchi di cui è oggetto. Ma insomma: questi cattolici del Pd, chi li manda? Parlare come loro non fa certo il bene del partito. Questa vicenda, secondo me, ha una paternità precisa». Quale? «Lo spieghi lei a me». Con i massoni va spesso così.
«La massoneria è un gioco di specchi dietro al quale è difficile intravedere la realtà», diceva l'ex Gran Maestro Di Bernardo a Ferruccio Pinotti, autore del bel saggio «Fratelli d'Italia». Persino Gustavo Raffi, Gran Maestro in carica da undici anni, che sventola trasparenza e rinnovamento come nuove bandiere del Grande Oriente, risponde: «Massoni nella direzione del Pd? A me non risulta. Se mi risultasse? Non glielo direi comunque».
Giorni fa da un'intervista ad Alberto Statera di Repubblica era emerso il numero di quattromila massoni nel Pd, su cui si è scaldato ulteriormente il dibattito. Ora il Gran Maestro attutisce: «Io dissi che non facciamo censimenti, diciamo che è un calcolo delle probabilità...». Insomma, trasparenza o non trasparenza, lo stop and go resta l'andatura prevalente.
«Puttanate»: Claudio Petruccioli, che partecipò per il Pci ai lavori della Commissione P2, taglia corto. «A parte che il problema della doppia fedeltà può porsi soltanto in un partito di ispirazione totalitaria e non certo nel Pd, la verità è che oggi la massoneria è meno potente, il bipolarismo non l'aiuta. Anche in Inghilterra c'è il bipolarismo, sì, ma lì l'establishment è molto forte, qui è molto fragile».
I massoni però aumentano di numero. «Vero, ma non riescono a essere un potere intermedio effettivo». Lei ne ha conosciuti di compagni massoni? «Beh, in alcune aree come Perugia, la Toscana, Bologna, massoniche e governate dalla sinistra, pensare che tutti i massoni siano stati contro il governo è inverosimile».
E la storia racconta di rapporti almeno non conflittuali, se alla Gran Loggia di Rimini del 2007 il sottosegretario Elidio De Paoli portò i saluti dell'esecutivo nazionale dopo che, un anno prima, Paolo Prodi, fratello del premier in carica, aveva definito il Grande Oriente d'Italia come «una delle più importanti agenzie produttrici di etica nella storia dell'Occidente».
Forse anche per questo Raffi, di tradizione pacciardiana, si fece sfuggire più volte una frase che oggi continua a rettificare: la massoneria ha il cuore che batte a sinistra. «Mi riferivo alla sinistra storica, risorgimentale. Io non posso pronunciarmi», spiega ora con cautela. «Si domandi perché ha smesso di dire quella frase», incalza Magaldi. Ce lo dica lei, replichiamo.
Il giovane Maestro, disinvolto nell'uso dei media, ha pronta una teoria che ha già riversato nel sito e che conduce, naturalmente, al più discusso berlusconiano della massonica Toscana, Denis Verdini: «Da principio aveva simpatia per Natale Di Luca, il rivale di Raffi alle ultime elezioni. Poi ha cambiato parere...».
Insomma, anche per questo riavvicinamento con il Pdl la Toscana sarebbe rimasta saldamente in mani raffiane alle ultime regionali del Grande Oriente e un venticello Pdl alimenterebbe la bufera nel Pd. Raffi sostiene più semplicemente che «tirar fuori conflitti in certi momenti serve a distogliere dai veri problemi e nel partito democratico problemi e tensioni ci sono». Strategie e politica politicante.
Cose lontane dal buon Ezio Gabrielli che, con felice autoironia, si definì «un povero pirla di provincia» mentre tanti moralisti a corrente alternata gli davano addosso (due volte pirla se, come si sussurra, ci fosse davvero nella giunta di Ancona un secondo «fratello» del Pd, ancora coperto). Almeno Ezio ha avuto la consolazione di essere ammesso, tra onori e condoglianze, al funerale massonico di zio Mario. Alle donne di famiglia (eccetto la vedova Cesarina ) fu vietato. Porte del Tempio sbarrate per le «stelle d'Oriente» di casa Gabrielli.


IL NEO GRAN BURATTINAIO RAFFI, I MASSONI DI SINISTRA E IL "FINTO POLVERONE DEMOCRAT" - 2- ESISTE UNA CORRENTE ’FALCE & COMPASSO’? ESISTE E SI CHIAMA GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO, OF COURSE. IN BREVE "GOD", DIO IN INGLESE, OSSIA IL GRANDE ARCHITETTO - 3- PER I MASSONI DI SINISTRA, LA POLEMICA SUI COMPAGNI COL GREMBIULINO È UN "FINTO POLVERONE" ALIMENTATO DAL GRAN MAESTRO GUSTAVO RAFFI COL SUPPORTO DI FALCHI BERLUSCONIANI PER RIORENTARE A DESTRA LE SIMPATIE POLITICHE DEI FRATELLI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA (IL RUOLO DEL BERLUSCONIANO DENIS VERDINI) - 4- MAGALDI: "SÌ, CI SONO MASSONI NELLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD. E L’ONOREVOLE FIORONI, CHE SI AGITA TANTO, HA OTTIMI RAPPORTI CON I MASSONI NELLA SUA VITERBO" - 5- mancava LA PADANIA COL GREMBIULINO ? tranquilli! c’è ’FRATELLO LUMBARD FEDERALISTA’ –

1 - IL NEO GRAN BURATTINAIO, I MASSONI DI SINISTRA E IL "FINTO POLVERONE DEMOCRAT"
Fabrizio d'Esposito per Il Riformista

Coi tempi che corrono, la domanda è più che legittima: esiste una corrente di sinistra della massoneria? Una corrente democratica e postcomunista? Esiste. Esiste e si chiama Grande oriente democratico, of course. Che abbreviato suona come God, Dio in inglese, ossia il Grande Architetto.
raffi-massoneria
La storia è questa: nel Grande Oriente d'Italia (Goi) da mesi si è manifestata pubblicamente con un sito internet la fronda al gran maestro Gustavo Raffi, ex repubblicano di Ravenna, che governa il Goi dal 1999: un potere poi confermato a colpi di modifiche delle tavole costituzionali massoniche.
raffi-massoneria
Il Goi di Palazzo Giustiniani è la maggiore obbedienza italiana con più di 21mila fratelli e dopo lo scandalo della P2 ancora non ha recuperato il riconoscimento della Gran Loggia d'Inghilterra, che sta ai grembiulini come il Vaticano ai cattolici. Il malcontento per la gestione di Raffi, accusato anche di filoberlusconismo, è così esploso con la nascita del God di Gioele Magaldi, che in un editoriale del 6 giugno ha affrontato l'ultima croce interna del Pd, quella sulla doppia tessera: al partito e alla loggia.
Magaldi commenta due casi e scrive: «Che differenza di comportamento tra il cittadino Ezio Gabrielli e il signor Guido Maria Destri. L'uno si dichiara apertamente e sfida con coraggio le ipocrisie interne al Pd (aggiungo io: quanti sono i massoni "non dichiarati" nella Direzione Nazionale del partito? Non ci fate incazzare, perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi...), l'altro, colto suo malgrado "con il sorcio in bocca" (qualche delatore ha reso pubblica una foto in cui vestiva il grembiule massonico), si precipita a fare "autocritica", mostrandosi in questo degno seguace di Stalin, Mao o Togliatti (il quale, peraltro, com'è noto, fu agevolato da ambienti massonici durante la clandestinità della seconda guerra mondiale)».
Affrontando le vicende del marchigiano Gabrielli e del toscano Destri, il primo orgoglioso della doppia appartenenza, il secondo pentito, il God offre una suggestiva chiave di lettura della bufera in corso tra i democrat. In pratica, per i massoni di sinistra si tratterebbe di un «finto polverone» alimentato da Raffi col supporto di due falchi berlusconiani come i parlamentari Giancarlo Lehner e Giorgio Stracquadanio per riorentare a destra le simpatie politiche dei fratelli del Goi.
raffi-massoneria
Scrive ancora Magaldi, introducendo un Neo Gran Burattinaio sul modello Gelli: «Come mai corrono sempre più insistenti le voci di un'ascesa di "filo-berlusconiani" o "neo-berlusconiani" (anche insospettabili, per provenienza) tra i personaggi più vicini a Raffi, sia dentro che fuori Palazzo Giustiniani?
D'altra parte, per cominciare a dare risposta al cui prodest relativo ai "polveroni fasulli" di questi giorni, una cosa è innegabile. Se vi fosse qualche Neo Gran Burattinaio che avesse voluto esaltare la "liberalità e tolleranza" dell'ambiente berlusconiano rispetto alla massoneria del Goi e viceversa la condotta anti-democratica, liberticida e intollerante del Pd rispetto ai liberi muratori (gentilmente offerta dai "lobbisti cattolici" del partito), ebbene costui sarebbe pienamente riuscito nell'intento».
raffi-massoneria
Non solo: il «finto polverone» nel Pd dimostra che è meglio rimanere coperti nell'ombra, secondo il piano del Neo Gran Burattinaio: «Alla fine della giostra avrebbe dato un chiaro messaggio (come del resto amava fare il Fratello Licio Gelli): è meglio non fare outing, non dichiarare pubblicamente e lealmente la propria adesione concreta ai principi e agli ideali della massoneria. È meglio rimanere "coperti e segreti", così nessuno vi darà noie o espulsioni».
raffi-massoneria
La destra ombra della massoneria coperta e filoberlusconiana rimanda allora allo scandalo della P2. E qui, il God dà persino ragione alle recenti accuse di Di Pietro e Veltroni se si assume come riferimento la storia dei grembiulini italiani dalla repubblica in poi: «Davvero la vicenda oscura della Loggia P2 è soltanto un ricordo lontano? Davvero il gran maestro Raffi non sa quello che intende dire Walter Veltroni, allorché afferma che "l'Italia sarebbe sottoposta al governo di un terzo livello di potere, occulto" ? Probabilmente, né Di Pietro né Veltroni sanno esattamente di "cosa stanno parlando". Ma la domanda più urgente e interessante è: e il gran maestro Raffi? Sa di cosa si sta parlando?».
Massoneria Grande Oriente Italia
Già, il lungo regno di Raffi sull'obbedienza di Palazzo Giustiniani. Oltre alle accuse di Magaldi, sul sito dei massoni di sinistra del God compaiono lettere di fratelli anti-raffiani decisamente inquietanti: Scrivono i «Fratelli anti-Lega e anti-Formigoni» della Lombardia (4 giugno): «Abbiamo l'impressione che alcuni (non tutti) raffiani lombardi intrallazzino con Comunione e Liberazione e Compagnia delle Opere. Vigilate anche voi di God».
raffi-massoneria - a new york
Ma il tema principale è quello degli affari della cricca di Anenome e Balducci, per i quali è indagato il triumviro del Pdl Denis Verdini, da sempre sospettato di essere un massone. Denunciano i «Fratelli di Toscana libera e trasparente (28 maggio)»: «Il risultato delle elezioni regionali Goi in Toscana è inquietante. Ovunque c'è una flessione dei raffiani e qui no. Perché? Perché qui Denis Verdini, Riccardo Fusi e Flavio Carboni e amici si muovono come pesci nell'acqua? Nella regione a massima concentrazione raffiana? Perché l'ultrà berlusconiano onorevole Giancarlo Lehner in questi giorni si è schierato con Gustavo Raffi? Qualcuno dovrebbe indagare e spiegare».
Gustavo Raffi è il gran maesto del grande Oriente d'Italia dal 1999 - Massoneria
Tra una polemica e l'altra c'è pure lo spazio per una riflessione sul federalismo. Eloquente il «Fratello Lumbard Federalista»: «Sono un ex leghista attualmente fratello massone. Che ne pensate voi di Grande oriente democratico del federalismo? I leghisti sono inadeguati e rozzi, anche se efficaci populisticamente parlando. Ma il federalismo serve, secondo me. Serve anche un Grande oriente democratico organizzato qui in Lombardia e in altre regioni. Non rimanete romano-centrici». La Padania col grembiule ci mancava.
2 - MAGALDI: FIORONI HA OTTIMI RAPPORTI A VITERBO. E IL GRAN MAESTRO RAFFI: SE LE PRESENZE MI RISULTASSERO NON LO DIREI - IL «VENERABILE»: CI SONO FRATELLI AI VERTICI DEL PARTITO
Goffredo Buccini per il Corriere della Sera
«È morto un Trentatré!». Quando, lo scorso autunno, i massoni di mezza Italia vengono qui a onorare Mario Gabrielli- negli anni 60 Venerabile della loggia Garibaldi 750 e 33esimo grado del rito scozzese- composto nella bara in completo blu e guanti bianchi e vegliato dalla moglie Cesarina, non sanno ancora che da quella camera ardente di via Crocioni, periferia residenziale di una città molto legata al Grande Oriente (altra loggia di spicco tra le cinque della provincia è la Guido Monina , dal nome di un sindaco «fratello»), sta cominciando un nuovo capitolo nella storia dei rapporti tra politica e massoneria.
raffi-massoneria
«Un cronista locale mi chiese se fossi massone anch'io, ero commosso, non ebbi difficoltà a dirgli di sì», racconta adesso Ezio Gabrielli, sorseggiando uno spritz su una terrazza affacciata sul Conero. Avvocato associato a Guido Calvi, 42 anni, fisico da baritono mozartiano, Ezio è il nipote prediletto cui «zio Mario» insegnava «a costruire gli aquiloni con le canne raccolte alla foce del fiume Musone». Era anche assessore Pd del Comune di Ancona: per quell'outing lo costringono alle dimissioni.
«È stato un brutto segnale, se tiri fuori la testa te la tagliano col falcetto... Ieri un fratello appena entrato in loggia mi ha chiesto su Facebook se iscriversi al partito: cosa dovrei rispondergli?». In pochi mesi il caso si allarga. Nella massonica Maremma spunta un altro assessore, Guido Mario Destri da Scarlino (3.600 anime), pure lui democratico, fotografato in mezzo ai cappucci. Nuovo scandalo. Insorgono i cattolici del Pd, guidati da Giuseppe Fioroni e dagli ex Popolari di Quarta Fase: «Massoni anche da noi? Inconcepibile».
GELLI-CALVI-SINDONA-MARCINKUS
Dietro il cancan si celano, forse, il riallineamento alla nuova stagione politica e una ennesima sfida per il potere nel Grande Oriente, l'Obbedienza principale d'Italia, finita nel tritacarne con la P2 di Gelli nell' 81, l 'inchiesta di Palmi nel '92 e ciclicamente nei titoli dei giornali per qualche rivelazione sulla massoneria deviata.
Sul sito del Grande Oriente Democratico, una sorta di corrente di sinistra in aperta frattura con la maestranza di Palazzo Giustiniani, appare un messaggio dall'aria minacciosa: «Quanti sono i massoni non dichiarati nella direzione nazionale del partito? Non ci fate incaz... perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi».
0 gelli rep
Gioele Magaldi, animatore del sito e della corrente, giovane Venerabile romano in odore di eresia (ha tre «tavole d'accusa» sulle spalle e resiste ai tentativi di espulsione ricorrendo ai tribunali «profani», cioè civili), dice al telefonino: «Vediamoci al Pantheon». Si presenta in un caldissimo pomeriggio con gessato blu e occhialini azzurrati, disponibile e sussiegoso. E spiega: «Sì, ci sono massoni nella direzione nazionale del Pd, lo so, può attribuirmelo. E l'onorevole Fioroni, che si agita tanto, ha ottimi rapporti con i massoni nella sua Viterbo».
Dichiarazioni spericolate, cui Magaldi ne fa seguire altre, di altro segno: «Non mi fraintenda. Io voglio che al Pd arrivi la solidarietà del Grande Oriente Democratico per gli attacchi di cui è oggetto. Ma insomma: questi cattolici del Pd, chi li manda? Parlare come loro non fa certo il bene del partito. Questa vicenda, secondo me, ha una paternità precisa». Quale? «Lo spieghi lei a me». Con i massoni va spesso così.
«La massoneria è un gioco di specchi dietro al quale è difficile intravedere la realtà», diceva l'ex Gran Maestro Di Bernardo a Ferruccio Pinotti, autore del bel saggio «Fratelli d'Italia». Persino Gustavo Raffi, Gran Maestro in carica da undici anni, che sventola trasparenza e rinnovamento come nuove bandiere del Grande Oriente, risponde: «Massoni nella direzione del Pd? A me non risulta. Se mi risultasse? Non glielo direi comunque».
Giorni fa da un'intervista ad Alberto Statera di Repubblica era emerso il numero di quattromila massoni nel Pd, su cui si è scaldato ulteriormente il dibattito. Ora il Gran Maestro attutisce: «Io dissi che non facciamo censimenti, diciamo che è un calcolo delle probabilità...». Insomma, trasparenza o non trasparenza, lo stop and go resta l'andatura prevalente.
«Puttanate»: Claudio Petruccioli, che partecipò per il Pci ai lavori della Commissione P2, taglia corto. «A parte che il problema della doppia fedeltà può porsi soltanto in un partito di ispirazione totalitaria e non certo nel Pd, la verità è che oggi la massoneria è meno potente, il bipolarismo non l'aiuta. Anche in Inghilterra c'è il bipolarismo, sì, ma lì l'establishment è molto forte, qui è molto fragile».
I massoni però aumentano di numero. «Vero, ma non riescono a essere un potere intermedio effettivo». Lei ne ha conosciuti di compagni massoni? «Beh, in alcune aree come Perugia, la Toscana, Bologna, massoniche e governate dalla sinistra, pensare che tutti i massoni siano stati contro il governo è inverosimile».
E la storia racconta di rapporti almeno non conflittuali, se alla Gran Loggia di Rimini del 2007 il sottosegretario Elidio De Paoli portò i saluti dell'esecutivo nazionale dopo che, un anno prima, Paolo Prodi, fratello del premier in carica, aveva definito il Grande Oriente d'Italia come «una delle più importanti agenzie produttrici di etica nella storia dell'Occidente».
Forse anche per questo Raffi, di tradizione pacciardiana, si fece sfuggire più volte una frase che oggi continua a rettificare: la massoneria ha il cuore che batte a sinistra. «Mi riferivo alla sinistra storica, risorgimentale. Io non posso pronunciarmi», spiega ora con cautela. «Si domandi perché ha smesso di dire quella frase», incalza Magaldi. Ce lo dica lei, replichiamo.
Il giovane Maestro, disinvolto nell'uso dei media, ha pronta una teoria che ha già riversato nel sito e che conduce, naturalmente, al più discusso berlusconiano della massonica Toscana, Denis Verdini: «Da principio aveva simpatia per Natale Di Luca, il rivale di Raffi alle ultime elezioni. Poi ha cambiato parere...».
Insomma, anche per questo riavvicinamento con il Pdl la Toscana sarebbe rimasta saldamente in mani raffiane alle ultime regionali del Grande Oriente e un venticello Pdl alimenterebbe la bufera nel Pd. Raffi sostiene più semplicemente che «tirar fuori conflitti in certi momenti serve a distogliere dai veri problemi e nel partito democratico problemi e tensioni ci sono». Strategie e politica politicante.
Cose lontane dal buon Ezio Gabrielli che, con felice autoironia, si definì «un povero pirla di provincia» mentre tanti moralisti a corrente alternata gli davano addosso (due volte pirla se, come si sussurra, ci fosse davvero nella giunta di Ancona un secondo «fratello» del Pd, ancora coperto). Almeno Ezio ha avuto la consolazione di essere ammesso, tra onori e condoglianze, al funerale massonico di zio Mario. Alle donne di famiglia (eccetto la vedova Cesarina ) fu vietato. Porte del Tempio sbarrate per le «stelle d'Oriente» di casa Gabrielli.


IL NEO GRAN BURATTINAIO RAFFI, I MASSONI DI SINISTRA E IL "FINTO POLVERONE DEMOCRAT" - 2- ESISTE UNA CORRENTE ’FALCE & COMPASSO’? ESISTE E SI CHIAMA GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO, OF COURSE. IN BREVE "GOD", DIO IN INGLESE, OSSIA IL GRANDE ARCHITETTO - 3- PER I MASSONI DI SINISTRA, LA POLEMICA SUI COMPAGNI COL GREMBIULINO È UN "FINTO POLVERONE" ALIMENTATO DAL GRAN MAESTRO GUSTAVO RAFFI COL SUPPORTO DI FALCHI BERLUSCONIANI PER RIORENTARE A DESTRA LE SIMPATIE POLITICHE DEI FRATELLI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA (IL RUOLO DEL BERLUSCONIANO DENIS VERDINI) - 4- MAGALDI: "SÌ, CI SONO MASSONI NELLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD. E L’ONOREVOLE FIORONI, CHE SI AGITA TANTO, HA OTTIMI RAPPORTI CON I MASSONI NELLA SUA VITERBO" - 5- mancava LA PADANIA COL GREMBIULINO ? tranquilli! c’è ’FRATELLO LUMBARD FEDERALISTA’ –

1 - IL NEO GRAN BURATTINAIO, I MASSONI DI SINISTRA E IL "FINTO POLVERONE DEMOCRAT"
Fabrizio d'Esposito per Il Riformista

Coi tempi che corrono, la domanda è più che legittima: esiste una corrente di sinistra della massoneria? Una corrente democratica e postcomunista? Esiste. Esiste e si chiama Grande oriente democratico, of course. Che abbreviato suona come God, Dio in inglese, ossia il Grande Architetto.
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La storia è questa: nel Grande Oriente d'Italia (Goi) da mesi si è manifestata pubblicamente con un sito internet la fronda al gran maestro Gustavo Raffi, ex repubblicano di Ravenna, che governa il Goi dal 1999: un potere poi confermato a colpi di modifiche delle tavole costituzionali massoniche.
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Il Goi di Palazzo Giustiniani è la maggiore obbedienza italiana con più di 21mila fratelli e dopo lo scandalo della P2 ancora non ha recuperato il riconoscimento della Gran Loggia d'Inghilterra, che sta ai grembiulini come il Vaticano ai cattolici. Il malcontento per la gestione di Raffi, accusato anche di filoberlusconismo, è così esploso con la nascita del God di Gioele Magaldi, che in un editoriale del 6 giugno ha affrontato l'ultima croce interna del Pd, quella sulla doppia tessera: al partito e alla loggia.
Magaldi commenta due casi e scrive: «Che differenza di comportamento tra il cittadino Ezio Gabrielli e il signor Guido Maria Destri. L'uno si dichiara apertamente e sfida con coraggio le ipocrisie interne al Pd (aggiungo io: quanti sono i massoni "non dichiarati" nella Direzione Nazionale del partito? Non ci fate incazzare, perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi...), l'altro, colto suo malgrado "con il sorcio in bocca" (qualche delatore ha reso pubblica una foto in cui vestiva il grembiule massonico), si precipita a fare "autocritica", mostrandosi in questo degno seguace di Stalin, Mao o Togliatti (il quale, peraltro, com'è noto, fu agevolato da ambienti massonici durante la clandestinità della seconda guerra mondiale)».
Affrontando le vicende del marchigiano Gabrielli e del toscano Destri, il primo orgoglioso della doppia appartenenza, il secondo pentito, il God offre una suggestiva chiave di lettura della bufera in corso tra i democrat. In pratica, per i massoni di sinistra si tratterebbe di un «finto polverone» alimentato da Raffi col supporto di due falchi berlusconiani come i parlamentari Giancarlo Lehner e Giorgio Stracquadanio per riorentare a destra le simpatie politiche dei fratelli del Goi.
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Scrive ancora Magaldi, introducendo un Neo Gran Burattinaio sul modello Gelli: «Come mai corrono sempre più insistenti le voci di un'ascesa di "filo-berlusconiani" o "neo-berlusconiani" (anche insospettabili, per provenienza) tra i personaggi più vicini a Raffi, sia dentro che fuori Palazzo Giustiniani?
D'altra parte, per cominciare a dare risposta al cui prodest relativo ai "polveroni fasulli" di questi giorni, una cosa è innegabile. Se vi fosse qualche Neo Gran Burattinaio che avesse voluto esaltare la "liberalità e tolleranza" dell'ambiente berlusconiano rispetto alla massoneria del Goi e viceversa la condotta anti-democratica, liberticida e intollerante del Pd rispetto ai liberi muratori (gentilmente offerta dai "lobbisti cattolici" del partito), ebbene costui sarebbe pienamente riuscito nell'intento».
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Non solo: il «finto polverone» nel Pd dimostra che è meglio rimanere coperti nell'ombra, secondo il piano del Neo Gran Burattinaio: «Alla fine della giostra avrebbe dato un chiaro messaggio (come del resto amava fare il Fratello Licio Gelli): è meglio non fare outing, non dichiarare pubblicamente e lealmente la propria adesione concreta ai principi e agli ideali della massoneria. È meglio rimanere "coperti e segreti", così nessuno vi darà noie o espulsioni».
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La destra ombra della massoneria coperta e filoberlusconiana rimanda allora allo scandalo della P2. E qui, il God dà persino ragione alle recenti accuse di Di Pietro e Veltroni se si assume come riferimento la storia dei grembiulini italiani dalla repubblica in poi: «Davvero la vicenda oscura della Loggia P2 è soltanto un ricordo lontano? Davvero il gran maestro Raffi non sa quello che intende dire Walter Veltroni, allorché afferma che "l'Italia sarebbe sottoposta al governo di un terzo livello di potere, occulto" ? Probabilmente, né Di Pietro né Veltroni sanno esattamente di "cosa stanno parlando". Ma la domanda più urgente e interessante è: e il gran maestro Raffi? Sa di cosa si sta parlando?».
Massoneria Grande Oriente Italia
Già, il lungo regno di Raffi sull'obbedienza di Palazzo Giustiniani. Oltre alle accuse di Magaldi, sul sito dei massoni di sinistra del God compaiono lettere di fratelli anti-raffiani decisamente inquietanti: Scrivono i «Fratelli anti-Lega e anti-Formigoni» della Lombardia (4 giugno): «Abbiamo l'impressione che alcuni (non tutti) raffiani lombardi intrallazzino con Comunione e Liberazione e Compagnia delle Opere. Vigilate anche voi di God».
raffi-massoneria - a new york
Ma il tema principale è quello degli affari della cricca di Anenome e Balducci, per i quali è indagato il triumviro del Pdl Denis Verdini, da sempre sospettato di essere un massone. Denunciano i «Fratelli di Toscana libera e trasparente (28 maggio)»: «Il risultato delle elezioni regionali Goi in Toscana è inquietante. Ovunque c'è una flessione dei raffiani e qui no. Perché? Perché qui Denis Verdini, Riccardo Fusi e Flavio Carboni e amici si muovono come pesci nell'acqua? Nella regione a massima concentrazione raffiana? Perché l'ultrà berlusconiano onorevole Giancarlo Lehner in questi giorni si è schierato con Gustavo Raffi? Qualcuno dovrebbe indagare e spiegare».
Gustavo Raffi è il gran maesto del grande Oriente d'Italia dal 1999 - Massoneria
Tra una polemica e l'altra c'è pure lo spazio per una riflessione sul federalismo. Eloquente il «Fratello Lumbard Federalista»: «Sono un ex leghista attualmente fratello massone. Che ne pensate voi di Grande oriente democratico del federalismo? I leghisti sono inadeguati e rozzi, anche se efficaci populisticamente parlando. Ma il federalismo serve, secondo me. Serve anche un Grande oriente democratico organizzato qui in Lombardia e in altre regioni. Non rimanete romano-centrici». La Padania col grembiule ci mancava.
2 - MAGALDI: FIORONI HA OTTIMI RAPPORTI A VITERBO. E IL GRAN MAESTRO RAFFI: SE LE PRESENZE MI RISULTASSERO NON LO DIREI - IL «VENERABILE»: CI SONO FRATELLI AI VERTICI DEL PARTITO
Goffredo Buccini per il Corriere della Sera
«È morto un Trentatré!». Quando, lo scorso autunno, i massoni di mezza Italia vengono qui a onorare Mario Gabrielli- negli anni 60 Venerabile della loggia Garibaldi 750 e 33esimo grado del rito scozzese- composto nella bara in completo blu e guanti bianchi e vegliato dalla moglie Cesarina, non sanno ancora che da quella camera ardente di via Crocioni, periferia residenziale di una città molto legata al Grande Oriente (altra loggia di spicco tra le cinque della provincia è la Guido Monina , dal nome di un sindaco «fratello»), sta cominciando un nuovo capitolo nella storia dei rapporti tra politica e massoneria.
raffi-massoneria
«Un cronista locale mi chiese se fossi massone anch'io, ero commosso, non ebbi difficoltà a dirgli di sì», racconta adesso Ezio Gabrielli, sorseggiando uno spritz su una terrazza affacciata sul Conero. Avvocato associato a Guido Calvi, 42 anni, fisico da baritono mozartiano, Ezio è il nipote prediletto cui «zio Mario» insegnava «a costruire gli aquiloni con le canne raccolte alla foce del fiume Musone». Era anche assessore Pd del Comune di Ancona: per quell'outing lo costringono alle dimissioni.
«È stato un brutto segnale, se tiri fuori la testa te la tagliano col falcetto... Ieri un fratello appena entrato in loggia mi ha chiesto su Facebook se iscriversi al partito: cosa dovrei rispondergli?». In pochi mesi il caso si allarga. Nella massonica Maremma spunta un altro assessore, Guido Mario Destri da Scarlino (3.600 anime), pure lui democratico, fotografato in mezzo ai cappucci. Nuovo scandalo. Insorgono i cattolici del Pd, guidati da Giuseppe Fioroni e dagli ex Popolari di Quarta Fase: «Massoni anche da noi? Inconcepibile».
GELLI-CALVI-SINDONA-MARCINKUS
Dietro il cancan si celano, forse, il riallineamento alla nuova stagione politica e una ennesima sfida per il potere nel Grande Oriente, l'Obbedienza principale d'Italia, finita nel tritacarne con la P2 di Gelli nell' 81, l 'inchiesta di Palmi nel '92 e ciclicamente nei titoli dei giornali per qualche rivelazione sulla massoneria deviata.
Sul sito del Grande Oriente Democratico, una sorta di corrente di sinistra in aperta frattura con la maestranza di Palazzo Giustiniani, appare un messaggio dall'aria minacciosa: «Quanti sono i massoni non dichiarati nella direzione nazionale del partito? Non ci fate incaz... perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi».
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Gioele Magaldi, animatore del sito e della corrente, giovane Venerabile romano in odore di eresia (ha tre «tavole d'accusa» sulle spalle e resiste ai tentativi di espulsione ricorrendo ai tribunali «profani», cioè civili), dice al telefonino: «Vediamoci al Pantheon». Si presenta in un caldissimo pomeriggio con gessato blu e occhialini azzurrati, disponibile e sussiegoso. E spiega: «Sì, ci sono massoni nella direzione nazionale del Pd, lo so, può attribuirmelo. E l'onorevole Fioroni, che si agita tanto, ha ottimi rapporti con i massoni nella sua Viterbo».
Dichiarazioni spericolate, cui Magaldi ne fa seguire altre, di altro segno: «Non mi fraintenda. Io voglio che al Pd arrivi la solidarietà del Grande Oriente Democratico per gli attacchi di cui è oggetto. Ma insomma: questi cattolici del Pd, chi li manda? Parlare come loro non fa certo il bene del partito. Questa vicenda, secondo me, ha una paternità precisa». Quale? «Lo spieghi lei a me». Con i massoni va spesso così.
«La massoneria è un gioco di specchi dietro al quale è difficile intravedere la realtà», diceva l'ex Gran Maestro Di Bernardo a Ferruccio Pinotti, autore del bel saggio «Fratelli d'Italia». Persino Gustavo Raffi, Gran Maestro in carica da undici anni, che sventola trasparenza e rinnovamento come nuove bandiere del Grande Oriente, risponde: «Massoni nella direzione del Pd? A me non risulta. Se mi risultasse? Non glielo direi comunque».
Giorni fa da un'intervista ad Alberto Statera di Repubblica era emerso il numero di quattromila massoni nel Pd, su cui si è scaldato ulteriormente il dibattito. Ora il Gran Maestro attutisce: «Io dissi che non facciamo censimenti, diciamo che è un calcolo delle probabilità...». Insomma, trasparenza o non trasparenza, lo stop and go resta l'andatura prevalente.
«Puttanate»: Claudio Petruccioli, che partecipò per il Pci ai lavori della Commissione P2, taglia corto. «A parte che il problema della doppia fedeltà può porsi soltanto in un partito di ispirazione totalitaria e non certo nel Pd, la verità è che oggi la massoneria è meno potente, il bipolarismo non l'aiuta. Anche in Inghilterra c'è il bipolarismo, sì, ma lì l'establishment è molto forte, qui è molto fragile».
I massoni però aumentano di numero. «Vero, ma non riescono a essere un potere intermedio effettivo». Lei ne ha conosciuti di compagni massoni? «Beh, in alcune aree come Perugia, la Toscana, Bologna, massoniche e governate dalla sinistra, pensare che tutti i massoni siano stati contro il governo è inverosimile».
E la storia racconta di rapporti almeno non conflittuali, se alla Gran Loggia di Rimini del 2007 il sottosegretario Elidio De Paoli portò i saluti dell'esecutivo nazionale dopo che, un anno prima, Paolo Prodi, fratello del premier in carica, aveva definito il Grande Oriente d'Italia come «una delle più importanti agenzie produttrici di etica nella storia dell'Occidente».
Forse anche per questo Raffi, di tradizione pacciardiana, si fece sfuggire più volte una frase che oggi continua a rettificare: la massoneria ha il cuore che batte a sinistra. «Mi riferivo alla sinistra storica, risorgimentale. Io non posso pronunciarmi», spiega ora con cautela. «Si domandi perché ha smesso di dire quella frase», incalza Magaldi. Ce lo dica lei, replichiamo.
Il giovane Maestro, disinvolto nell'uso dei media, ha pronta una teoria che ha già riversato nel sito e che conduce, naturalmente, al più discusso berlusconiano della massonica Toscana, Denis Verdini: «Da principio aveva simpatia per Natale Di Luca, il rivale di Raffi alle ultime elezioni. Poi ha cambiato parere...».
Insomma, anche per questo riavvicinamento con il Pdl la Toscana sarebbe rimasta saldamente in mani raffiane alle ultime regionali del Grande Oriente e un venticello Pdl alimenterebbe la bufera nel Pd. Raffi sostiene più semplicemente che «tirar fuori conflitti in certi momenti serve a distogliere dai veri problemi e nel partito democratico problemi e tensioni ci sono». Strategie e politica politicante.
Cose lontane dal buon Ezio Gabrielli che, con felice autoironia, si definì «un povero pirla di provincia» mentre tanti moralisti a corrente alternata gli davano addosso (due volte pirla se, come si sussurra, ci fosse davvero nella giunta di Ancona un secondo «fratello» del Pd, ancora coperto). Almeno Ezio ha avuto la consolazione di essere ammesso, tra onori e condoglianze, al funerale massonico di zio Mario. Alle donne di famiglia (eccetto la vedova Cesarina ) fu vietato. Porte del Tempio sbarrate per le «stelle d'Oriente» di casa Gabrielli.[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
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