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Solstizio d'Inverno 2009.

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Solstizio d'Inverno 2009. Empty Solstizio d'Inverno 2009.

Messaggio  Admin Mer Dic 23, 2009 9:34 am

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21 dicembre 2009, 17:47':50''. E' l'esatto istante del Solstizio d'Inverno del 2009. Il Sole raggiunge il punto più basso del suo percorso sotto l'equatore celeste e segna l'inizio della stagione invernale astronomica nell'emisfero boreale proprio quando si appresta a risalire, e l'inizio dell'estate astronomica nell'emisfero australe.
Il Solstizio d’Inverno è un giorno che appartiene alla spiritualità di tutte le religioni del mondo, seppure in forme diverse. L’evento è stato celebrato da molteplici nostri antenati, come ad esempio dimostrano le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica.

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Lo stesso fenomeno fu invariabilmente atteso e magnificato dall’insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono “Alban Arthuan” (”rinascita del dio Sole”); i Germani, “Yulè” (la “ruota dell’anno”); gli Scandinavi “Jul” (”ruota solare”); i Finnici “July” (”tempesta di neve”); i Lapponi “Juvla”; i Russi “Karatciun” (il “giorno più corto”).
Di fatto, cosa avranno mai celebrato queste popolazioni il giorno del Solstizio d’inverno? Agli appassionati di mitologia sicuramente non è sfuggito il fatto che quasi tutti questi popoli hanno fatto coincidere col solstizio d’Inverno, come d’altronde oggi fanno i Cristiani, la nascita delle loro divinità: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horo e del padre, Osiride; nel Messico precolombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab nello Yucatan; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina.

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Nel giorno del Solstizio (inteso quindi come giorno di nascita) il Sole, nel suo moto annuo lungo l’eclittica il cerchio che rappresenta il moto apparente del sole intorno alla terra durante l’anno viene a trovarsi alla sua minima declinazione nel punto più meridionale dell’orizzonte Est della Terra. Precisamente si trova allo Zenit del tropico del Capricorno e manifesta la sua durata minima di luce, circa 8 ore e 55 minuti in una località media d'Italia. Quindi, raggiunto il punto più meridionale della sua orbita e facendo registrare il giorno più corto dell’anno, riprende, da questo momento, il suo cammino ascendente. Non deve stupire che nella romanità, “pagana” ai nostri occhi, in una data compresa tra il 21 e il 25 dicembre, si celebrava solennemente la rinascita del Sole, il Dies Natalis Solis Invicti, il giorno del Natale del Sole Invitto.

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La ripresa del cammino ascendente del sole assume quindi molteplici significati spirituali, primo tra i quali la rigenerazione cosmica in cui il Sole e la Luce sono associati all’idea d’immortalità dell’uomo e del percorso che esso deve svolgere operando la sua rinascita spirituale. Il Solstizio d’Inverno corrisponde, pertanto, alla presa di coscienza della vera spiritualità, in quanto fine della discesa e ripresa dell’ascesa. Durante questo processo la comprensione esoterica può essere rappresentata da un’illuminazione riflessa che rischiara il buio della caverna.
Per molti secoli i nostri antenati hanno celebrato le stagioni dell'anno con feste rituali. Tali feste, le più importanti e universalmente osservate erano i due Solstizi (d'estate e d'inverno), avevano molteplici funzioni: creavano maggiore coesione all'interno della comunità, erano uno sfogo collettivo e soprattutto accrescevano il senso di comunione con la natura.

Oggi non c'è più traccia di questi riti, se non nella loro irriconoscibile versione commerciale rappresentata dal Natale e dal Capodanno, e si è perso il senso d'interazione ciclica tra la Terra e il Cielo.

Un rapporto sano con questi poteri più grandi di noi è senza dubbio la strada da percorrere per ripristinare l'originario equilibrio Terra-Sole che l'uomo ha sempre più compromesso. e per ristabilire anche l'armonia all'interno della comunità umana.

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Tantissimi Affettuosissimi Auguri.

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"Some say that ever 'gainst that season comes
Wherein our Saviour's birth is celebrated,
The bird of dawning singeth all night long:
And then, they say, no spirit dares stir abroad;
The nights are wholesome; then no planets strike,
No fairy takes, nor witch hath power to charm,
So hallow'd and so gracious is the time."
"Pare che ogni anno quando arriva il tempo
Che celebra la nascita del nostro Redentore,
Il gallo, uccello dell’alba, canti tutta la notte:
E allora gli spettri non osano vagare,
Le notti sono salubri, nessun pianeta è ostile,
Non fanno sortilegi le fate, né affatturano le streghe,
Tanto benigno e tanto sacro è quel tempo.”


William Shakespeare.
(Amleto, Atto primo Scena prima)
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