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Crolla il soffitto di casa: Diana, cane eroe, salva la padrona Maria
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Crolla il soffitto di casa: Diana, cane eroe, salva la padrona Maria
Crolla il soffitto di casa: Diana, cane eroe, salva la padrona Maria
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Ci sono storie natalizie che non succedono soltanto nei film, ma anche nella realtà. E’ il caso di Maria e del suo cane Diana, che ieri le ha salvato la vita impedendole di entrare nella stanza dove un attimo dopo è crollato il soffitto. Siamo a Collegno, in un alloggio al quinto e ultimo piano di un palazzo di corso Francia 92. Maria Tripodi, 50 anni, è in casa con il cane Diana, un incrocio tra un Labrador e un pit-bull. Il marito Michele Memeo e i due figli, Giovanni di 26 anni e Alessandro di 20, sono fuori. La donna si alza e si avvia verso la cameretta dei figli, Diana comincia a guaire, sempre più forte, come se volesse richiamare la sua attenzione. Lei guarda il cane ma non capisce, si avvicina alla porta, sta per aprirla quando Diana le si avventa contro e la fa cadere a terra, in corridoio. Un attimo dopo un boato sordo proviene dalla camera: è crollato il soffitto distruggendo il computer e la sedia dove fino a poco prima stava seduto Alessandro e danneggiando mobili e suppellettili. Ma per fortuna i danni sono soltanto materiali. Interviene la Polizia, una Volante del Commissariato di Rivoli diretto da Giorgio Pasqua: fortunatamente i rilievi non sono urgenti, per trovare le cause del crollo ci sarà tempo.
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Quello che conta è che l’incidente non abbia causato vittime. Il giorno dopo, Maria Tripodi ricorda così quei momenti: «La vigilia di Capodanno era comparsa una crepa sul soffitto della camera dei miei figli, ma non sembrava una cosa preoccupante. Negli ultimi giorni però Diana era agitata, guaiva continuamente. Forse sentiva che stava per capitare qualcosa». Forse, chi lo sa. Di certo ieri il cane ha percepito che qualcosa di grave stava per succedere in quella stanza, non si può spiegare in altro modo il suo comportamento. Fenomeni che uno studioso di Oxford, il professor Rupert Sheldrake, sta studiando da tempo: ha raccolto diversi casi in un libro, ‘I poteri straordinari degli animali’, edito in Italia da Mondadori, è in attesa di nuove testimonianze e il caso di Diana e Maria potrà sicuramente essere di suo interesse.
Insomma, i cani avrebbero un settimo senso in base al quale riescono a percepire un pericolo e in certi casi, come quello successo ieri a Collegno, a evitare drammi. Grazie anche alla loro intelligenza.
Maria Tripodi (foto a fianco) ricorda che quel cane glielo portò a casa il figlio, tre anni fa. «Non lo volevo – racconta – avevo anche un po’ paura dei cani. Era cucciolo, l’ho preso in braccio e ho deciso che l’avrei tenuto». Una storia già sentita. Ora Maria e tutta la sua famiglia ringrazieranno quel giorno, quella decisione, e se possibile l’affetto verso Diana sarà ancora maggiore. Se possibile, perché Maria e Diana già vivono in simbiosi. Anzi la donna ricorda un episodio accaduto alcune settimane fa, che alla luce di quanto avvenuto ieri appare in una nuova luce: «Ero salita su una scala per raggiungere un punto in alto, sopra un mobile. A un certo punto Diana si è messa a piangere, mi guardava e piangeva, in modo insistente. Sono scesa dalla scala per vedere cos’aveva e proprio mentre ho messo il piede sul pavimento la scala si è rotta». Coincidenze? Possibile. Ma preferiamo pensarla in un altro modo.
Maria e Michele lavorano entrambi alla Pininfarina di Grugliasco, dove si sono conosciuti 30 anni fa. Fino al 13 gennaio sono in ferie obbligate, poi chissà. Le nere nubi che fino a pochi giorni fa sembravano addensarsi sul futuro dei dipendenti dell’azienda potrebbero essere spazzate dal vento degli ultimi eventi, l’abbandono della famiglia Pininfarina, l’ingresso di un nuovo socio forte, il benestare delle banche al piano di risanamento. Problemi seri, che è difficile mettere da parte anche se soltanto con il pensiero. Ma siamo certi che Maria e Michele in questi giorni preferiranno pensare al gesto di Diana, l’eroina di casa che con il suo atto d’amore ha impedito che ben più gravi conseguenze funestassero questo inizio d’anno.
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Ci sono storie natalizie che non succedono soltanto nei film, ma anche nella realtà. E’ il caso di Maria e del suo cane Diana, che ieri le ha salvato la vita impedendole di entrare nella stanza dove un attimo dopo è crollato il soffitto. Siamo a Collegno, in un alloggio al quinto e ultimo piano di un palazzo di corso Francia 92. Maria Tripodi, 50 anni, è in casa con il cane Diana, un incrocio tra un Labrador e un pit-bull. Il marito Michele Memeo e i due figli, Giovanni di 26 anni e Alessandro di 20, sono fuori. La donna si alza e si avvia verso la cameretta dei figli, Diana comincia a guaire, sempre più forte, come se volesse richiamare la sua attenzione. Lei guarda il cane ma non capisce, si avvicina alla porta, sta per aprirla quando Diana le si avventa contro e la fa cadere a terra, in corridoio. Un attimo dopo un boato sordo proviene dalla camera: è crollato il soffitto distruggendo il computer e la sedia dove fino a poco prima stava seduto Alessandro e danneggiando mobili e suppellettili. Ma per fortuna i danni sono soltanto materiali. Interviene la Polizia, una Volante del Commissariato di Rivoli diretto da Giorgio Pasqua: fortunatamente i rilievi non sono urgenti, per trovare le cause del crollo ci sarà tempo.
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Quello che conta è che l’incidente non abbia causato vittime. Il giorno dopo, Maria Tripodi ricorda così quei momenti: «La vigilia di Capodanno era comparsa una crepa sul soffitto della camera dei miei figli, ma non sembrava una cosa preoccupante. Negli ultimi giorni però Diana era agitata, guaiva continuamente. Forse sentiva che stava per capitare qualcosa». Forse, chi lo sa. Di certo ieri il cane ha percepito che qualcosa di grave stava per succedere in quella stanza, non si può spiegare in altro modo il suo comportamento. Fenomeni che uno studioso di Oxford, il professor Rupert Sheldrake, sta studiando da tempo: ha raccolto diversi casi in un libro, ‘I poteri straordinari degli animali’, edito in Italia da Mondadori, è in attesa di nuove testimonianze e il caso di Diana e Maria potrà sicuramente essere di suo interesse.
Insomma, i cani avrebbero un settimo senso in base al quale riescono a percepire un pericolo e in certi casi, come quello successo ieri a Collegno, a evitare drammi. Grazie anche alla loro intelligenza.
Maria Tripodi (foto a fianco) ricorda che quel cane glielo portò a casa il figlio, tre anni fa. «Non lo volevo – racconta – avevo anche un po’ paura dei cani. Era cucciolo, l’ho preso in braccio e ho deciso che l’avrei tenuto». Una storia già sentita. Ora Maria e tutta la sua famiglia ringrazieranno quel giorno, quella decisione, e se possibile l’affetto verso Diana sarà ancora maggiore. Se possibile, perché Maria e Diana già vivono in simbiosi. Anzi la donna ricorda un episodio accaduto alcune settimane fa, che alla luce di quanto avvenuto ieri appare in una nuova luce: «Ero salita su una scala per raggiungere un punto in alto, sopra un mobile. A un certo punto Diana si è messa a piangere, mi guardava e piangeva, in modo insistente. Sono scesa dalla scala per vedere cos’aveva e proprio mentre ho messo il piede sul pavimento la scala si è rotta». Coincidenze? Possibile. Ma preferiamo pensarla in un altro modo.
Maria e Michele lavorano entrambi alla Pininfarina di Grugliasco, dove si sono conosciuti 30 anni fa. Fino al 13 gennaio sono in ferie obbligate, poi chissà. Le nere nubi che fino a pochi giorni fa sembravano addensarsi sul futuro dei dipendenti dell’azienda potrebbero essere spazzate dal vento degli ultimi eventi, l’abbandono della famiglia Pininfarina, l’ingresso di un nuovo socio forte, il benestare delle banche al piano di risanamento. Problemi seri, che è difficile mettere da parte anche se soltanto con il pensiero. Ma siamo certi che Maria e Michele in questi giorni preferiranno pensare al gesto di Diana, l’eroina di casa che con il suo atto d’amore ha impedito che ben più gravi conseguenze funestassero questo inizio d’anno.
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