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Dalla caduta delle foglie alla neve d’inverno
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Dalla caduta delle foglie alla neve d’inverno
Dalla caduta delle foglie alla neve d’inverno
Per tutta la Primavera la Natura è fiorita, si è ramificata, si è ricoperta di foglie, si è ramificata.
Per tutta l’Estate la Natura ha fruttificato. I frutti sono spuntati sui rami. Sono maturati al calore del Sole. Al termine dell’Estate gli alberi offrono all’uomo i frutti più dolci, più succosi, quelli che più a lungo sono maturati al Calore del Sole.
Al termine dell’Estate la Terra si è impregnata di tutto il calore e il calore ha arso i frutti sugli alberi.
Un processo di combustione cosmica ha avvolto i frutti, ma anche gli animali e l’uomo, rendendo questo ultimo risplendente di luce astrale.
A conclusione di ogni combustione: la cenere.
La cenere cade dalla fiamma che arde e dalla materia della combustione.
La cenere cade a terra, estinguendo ogni vitalità.
In Autunno le forze in atto sono le forze discendenti.
I frutti maturi già pendono dagli alberi appesantiti dalla gravità.
Poi le foglie ingialliscono e cadono verso il basso.
Gli insetti smettono di ronzare, di volteggiare, quasi abbattuti a terra.
Cade la pioggia.
E cade la cenere del mondo, arsa dal processo di combustione dell’estate.
La coscienza umana all’approssimarsi dell’autunno avverte il senso della caducità dei fenomeni terreni.
Samsara, impermanenza.
15 settembre, Festa dell’Addolorata. Maria il cui cuore è raffigurato come trafitto da sette spade: i sette dolori. Naturalisticamente interpretati come i sette faticosi mesi freddi-invernali. Ma il Dolore della Madre è più arcaicamente il dolore di Demetra, che cerca sua figlia Kore rapita dal Dio degli Inferi e trasportata nel mondo sotterraneo, esattamente come sulla soglia di settembre la vita vegetativa della natura è rapita, sequestrata, sottratta alla luce del giorno e ricondotta al mondo degli Inferi, lungo la via discendente indicata dalle radici degli alberi.
La coscienza stessa dell’uomo avverte il senso della caducità della vita umana: è la cosiddetta malinconia dell’autunno, che si ricollega facilmente alla malinconia della vecchiaia.
E tuttavia la coscienza deve reagire a questo sentimento elementare, deve aver chiaro il fatto che laddove la Natura appassisce e decade, in quello stesso momento lo Spirito si innalza e si fortifica.
Quando le foglie in autunno cadono e l’aria diventa più fresca, proprio allora il pensiero si rischiara e la volontà si corrobora.
Il 29 settembre la Festa dell’Arcangelo guerriero. L’Arcangelo che con la sua spada di ferro abbatte le schiere degli angeli traditori e li respinge nelle profondità della terra.
La forza del Ferro di Michele, in autunno discende dall’alto verso il basso, dal cielo verso la terra per orientare le volontà degli uomini che agiscono in armonia col Divino.
La Cenere: simbolo di ciò che cade dopo essersi innalzato verso l’alto, di ciò che per il fatto stesso di esser nato sulla terra è destinato alla morte.
Il manto di neve che in inverno ricopre la Terra, le conferisce un candore immacolato.
La Terra acquista la purezza di una donna che sta per diventare Madre, che sta per partorire il Figlio.
La Terra sta per generare il Fanciullo Solare e nello stesso tempo è purissima, ora è scevra da ogni sensualità: è Vergine e Madre.
V Ecloga di Virgilio.
La Neve è candida come la Luna: la Terra si ricopre di forze lunari, di forze che appartengono all’ambito della generazione, all’ambito di ciò che produce nuova nascita.
Il Solstizio d’Inverno è festa di Natale. Nasce il Sole Fanciullo, il nuovo Sole di Giustizia.
La lastra di ghiaccio, di purissima neve crea sulla Terra un immenso specchio che attira i raggi solari e li riflette.
La Luce Solare viene riflessa dalla Terra e si incarna in essa.
Il periodo invernale è anche il periodo del forte pensiero.
Infatti la mente è lunare e riflette la Luce delle Idee. Come la Terra ricoperta di neve che riflette la Luce del Sole.
La mente concepisce il Pensiero, esattamente come la Madre concepisce il Figlio/Logos Universale.
L’immagine della Madre: purissima, lunare, coronata di dodici stelle.
L’immagine del Figlio Divino: essere solare irradiante luce, con la corona radiata solare sul capo.
Per tutta la Primavera la Natura è fiorita, si è ramificata, si è ricoperta di foglie, si è ramificata.
Per tutta l’Estate la Natura ha fruttificato. I frutti sono spuntati sui rami. Sono maturati al calore del Sole. Al termine dell’Estate gli alberi offrono all’uomo i frutti più dolci, più succosi, quelli che più a lungo sono maturati al Calore del Sole.
Al termine dell’Estate la Terra si è impregnata di tutto il calore e il calore ha arso i frutti sugli alberi.
Un processo di combustione cosmica ha avvolto i frutti, ma anche gli animali e l’uomo, rendendo questo ultimo risplendente di luce astrale.
A conclusione di ogni combustione: la cenere.
La cenere cade dalla fiamma che arde e dalla materia della combustione.
La cenere cade a terra, estinguendo ogni vitalità.
In Autunno le forze in atto sono le forze discendenti.
I frutti maturi già pendono dagli alberi appesantiti dalla gravità.
Poi le foglie ingialliscono e cadono verso il basso.
Gli insetti smettono di ronzare, di volteggiare, quasi abbattuti a terra.
Cade la pioggia.
E cade la cenere del mondo, arsa dal processo di combustione dell’estate.
La coscienza umana all’approssimarsi dell’autunno avverte il senso della caducità dei fenomeni terreni.
Samsara, impermanenza.
15 settembre, Festa dell’Addolorata. Maria il cui cuore è raffigurato come trafitto da sette spade: i sette dolori. Naturalisticamente interpretati come i sette faticosi mesi freddi-invernali. Ma il Dolore della Madre è più arcaicamente il dolore di Demetra, che cerca sua figlia Kore rapita dal Dio degli Inferi e trasportata nel mondo sotterraneo, esattamente come sulla soglia di settembre la vita vegetativa della natura è rapita, sequestrata, sottratta alla luce del giorno e ricondotta al mondo degli Inferi, lungo la via discendente indicata dalle radici degli alberi.
La coscienza stessa dell’uomo avverte il senso della caducità della vita umana: è la cosiddetta malinconia dell’autunno, che si ricollega facilmente alla malinconia della vecchiaia.
E tuttavia la coscienza deve reagire a questo sentimento elementare, deve aver chiaro il fatto che laddove la Natura appassisce e decade, in quello stesso momento lo Spirito si innalza e si fortifica.
Quando le foglie in autunno cadono e l’aria diventa più fresca, proprio allora il pensiero si rischiara e la volontà si corrobora.
Il 29 settembre la Festa dell’Arcangelo guerriero. L’Arcangelo che con la sua spada di ferro abbatte le schiere degli angeli traditori e li respinge nelle profondità della terra.
La forza del Ferro di Michele, in autunno discende dall’alto verso il basso, dal cielo verso la terra per orientare le volontà degli uomini che agiscono in armonia col Divino.
La Cenere: simbolo di ciò che cade dopo essersi innalzato verso l’alto, di ciò che per il fatto stesso di esser nato sulla terra è destinato alla morte.
Il manto di neve che in inverno ricopre la Terra, le conferisce un candore immacolato.
La Terra acquista la purezza di una donna che sta per diventare Madre, che sta per partorire il Figlio.
La Terra sta per generare il Fanciullo Solare e nello stesso tempo è purissima, ora è scevra da ogni sensualità: è Vergine e Madre.
V Ecloga di Virgilio.
La Neve è candida come la Luna: la Terra si ricopre di forze lunari, di forze che appartengono all’ambito della generazione, all’ambito di ciò che produce nuova nascita.
Il Solstizio d’Inverno è festa di Natale. Nasce il Sole Fanciullo, il nuovo Sole di Giustizia.
La lastra di ghiaccio, di purissima neve crea sulla Terra un immenso specchio che attira i raggi solari e li riflette.
La Luce Solare viene riflessa dalla Terra e si incarna in essa.
Il periodo invernale è anche il periodo del forte pensiero.
Infatti la mente è lunare e riflette la Luce delle Idee. Come la Terra ricoperta di neve che riflette la Luce del Sole.
La mente concepisce il Pensiero, esattamente come la Madre concepisce il Figlio/Logos Universale.
L’immagine della Madre: purissima, lunare, coronata di dodici stelle.
L’immagine del Figlio Divino: essere solare irradiante luce, con la corona radiata solare sul capo.
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