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ETTA DE SANTIS NICK ETTA60
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EVENTI
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Passano gli anni nel fragore degli eventi
Passano i giorni nel tumulto delle genti
Ma il mio danzare mi riporta a quei momenti
In cui con gioia affrontavo i cambiamenti
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
I cambiamenti di un tempo senza fine
Scandito solo dal soffiar dei venti
Dalle stagioni e dai loro mutamenti…
C’era l’estate col suo abbraccio dolce e caldo
C’era l’inverno col suo manto tutto bianco
La primavera con la brezza dei profumi
L’Autunno magico di mille colori
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Allora ,si, guardavo in alto il cielo
E il blu riempiva di speranza la mia vita
Guardavo in basso scorgendo Madre Terra
E l’erba verde mi faceva da cuscino
E fiori e uccelli guarnivano il mio mondo
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Ricordo ancora l’acqua cristallina
Scendere a valle saltando fra le rocce
Ricordo l’aria,nitida e frizzante
Che penetrava in tutte le mie ossa
Ricordo un mondo che era sorridente
Nonostante le sfide della vita
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Passano gli anni nel fragore degli eventi
Passano i giorni nel tumulto delle genti
Il mio danzare si ferma lentamente
Se alzo gli occhi non vedo il blu del cielo
Ma grigio fumo alzarsi minaccioso
Se guardo in basso scorgo Madre Terra
Ma l’erba è gialla e si ode il suo dolore
E l’acqua salta ma non fa più da specchio
Ormai inquinata e priva di energia…
La primavera con tutti i suoi profumi non so dov’è
Qualcuno l’ha portata via,e l’Autunno,dai magici colori,
ormai un ricordo rinchiuso nelle menti…
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Ricordo un mondo che era sorridente…
Aprendo gli occhi,oggi nel presente,
io vedo un mondo di grandi sofferenze
dove la gente ha perso la fiducia
la stima e la gioia della vita
dove l’affanno regna sovrano e l’egoismo lo segue mano mano…
Io vedo guerre e orrori sansa fine
Vedo i miei simili uccidersi per niente
Vedo i valori scomparsi dalle genti
E allora grido,grido a perdifiato
Ridateci il mondo
La gioia di un sorriso
Ridateci la voglia di essere bambini….
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Passano gli anni nel fragore degli eventi
Passano i giorni nel tumulto delle genti
Ma il mio danzare mi riporta a quei momenti
In cui con gioia affrontavo i cambiamenti
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
I cambiamenti di un tempo senza fine
Scandito solo dal soffiar dei venti
Dalle stagioni e dai loro mutamenti…
C’era l’estate col suo abbraccio dolce e caldo
C’era l’inverno col suo manto tutto bianco
La primavera con la brezza dei profumi
L’Autunno magico di mille colori
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Allora ,si, guardavo in alto il cielo
E il blu riempiva di speranza la mia vita
Guardavo in basso scorgendo Madre Terra
E l’erba verde mi faceva da cuscino
E fiori e uccelli guarnivano il mio mondo
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Ricordo ancora l’acqua cristallina
Scendere a valle saltando fra le rocce
Ricordo l’aria,nitida e frizzante
Che penetrava in tutte le mie ossa
Ricordo un mondo che era sorridente
Nonostante le sfide della vita
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Passano gli anni nel fragore degli eventi
Passano i giorni nel tumulto delle genti
Il mio danzare si ferma lentamente
Se alzo gli occhi non vedo il blu del cielo
Ma grigio fumo alzarsi minaccioso
Se guardo in basso scorgo Madre Terra
Ma l’erba è gialla e si ode il suo dolore
E l’acqua salta ma non fa più da specchio
Ormai inquinata e priva di energia…
La primavera con tutti i suoi profumi non so dov’è
Qualcuno l’ha portata via,e l’Autunno,dai magici colori,
ormai un ricordo rinchiuso nelle menti…
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Ricordo un mondo che era sorridente…
Aprendo gli occhi,oggi nel presente,
io vedo un mondo di grandi sofferenze
dove la gente ha perso la fiducia
la stima e la gioia della vita
dove l’affanno regna sovrano e l’egoismo lo segue mano mano…
Io vedo guerre e orrori sansa fine
Vedo i miei simili uccidersi per niente
Vedo i valori scomparsi dalle genti
E allora grido,grido a perdifiato
Ridateci il mondo
La gioia di un sorriso
Ridateci la voglia di essere bambini….
IO sono ferma ed ascolto il mio cuore
Io sono ferma mentre danzo la mia vita
Libro scritto da Etta PREFAZIONE-INTRODUZIONE GUERRA ALL'ULTIMA ENERGIA
Quanto sto per raccontare può sembrare una favola, un racconto di fantascienza… dell’orrore!
No, mi spiace! Quello che racconterò è tutto vero, l’unica cosa che sarà falsa saranno i nomi, i posti e il resto pura realtà.
Alla fine, sarete voi a giudicare e soprattutto ATTENTI! IL male può nascondersi ovunque, ma il vero amore, la fiamma dei nostri cuori se vera, se sentita realmente nell’anima vincerà!
Questo è quanto mi auguro perché, a dire il vero, oggi, che mi accingo a raccontare la mia storia, ancora non so come andrà a finire.
Ecco, forse la differenza di questo libro dagli altri…la fine la vivrò, pulsante con chi mi seguirà in quest’avventura!
Un ultima nota. Spesso leggendo vi accorgerete che parlo in prima persona rivolgendomi ad un’ipotetica persona. Di fatti mi rivolgo a lui, il mio lui Roberto, cui è dedicato questo libro e di cui, con me ne è il protagonista principale…
Allora….. andiamo!
"Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare".
(1 Pietro 5,8)
INTRODUZIONE
Già nei tempi antichi, presso molte civiltà, vi erano molte credenze legate alla morte e ai fenomeni, spesso inspiegabili, astronomici e della natura.
Questi fatti fecero scaturire la certezza di un legame parallelo tra il mondo naturale e quello soprannaturale.
Molti monumenti furono innalzati, spesso straordinari, e colmi di fascino e mistero.
La grande Piramide di Giza (2.550 a.c.) I misteriosi disegni di Nazca, l’eterna maledizione di Tutankamon, antichi rituali magici, i continenti perduti…ci fanno sorgere quesiti, ai quali, però, nella maggior parte dei casi, non ci sono risposte a livello scientifico
Andando avanti nello studio ci si rende conto che da sempre l’essere umano ha cercato di studiare e dominare le misteriose forze della natura, da qui nacque l’alchimia e l’arte profetica.
A quei tempi non vi erano controversie fra fede e magia. L’importante era raggiungere lo scopo che ci si era prefissati in modo soddisfacente.
Ma, da sempre, esiste la lotta tra il bene e il male.
Il male non era tollerato e, da qui, spesso anche per false credenze o solo per pure ragioni politiche si divulgò la caccia alle streghe.
Ma, per capire bene questo concetto, si dovrà fare un bel passo indietro, tornare, cioè, all’inizio di tutto! La base è credere nella caduta dell’arcangelo che si ribellò a Dio e, da lui, nacque il male, in eterna lotta contro il bene. Nella Bibbia il diavolo lo si trova frequentemente con il nome di Satàn (Accusatore- avversario).
Per i cristiani, Satana è colui che spinge l’uomo in tentazione per trascinarlo, poi, con se, nella dannazione. Satàn ha infiniti poteri e può tranquillamente impadronirsi di un corpo, comandarlo a suo piacere e, in molti casi, il “posseduto”, non si rende conto di quanto gli stia accadendo.
Ma ciò che si implica maggiormente a Satàn è lo spingere l’essere umano a commettere, in suo nome, atti malvagi.
Intorno al VI e VII sec.si sviluppa la leggenda della stregoneria. Questa era imputata più alle donne che agli uomini. Queste persone stipulavano un patto con il diavolo e in dono ricevevano da Satàn poteri malefici atti a danneggiare chi volevano.
Nel 1487 fu redatta a Strasburgo, da due domenicani tedeschi, la guida per gli Inquisitori “ Mallus Maleficarum” (Il Martello delle Streghe).
Qui vi erano riportate le basi della stregoneria, ne era accertata l’esistenza, era descritto come si manifestava nelle persone e come la si poteva combattere (la forza più valida era ritenuto l’esorcismo).
Furono migliaia le persone processate per stregoneria, soprattutto in Germania.
Fra i processi più noti per stregoneria si ricordano quello ai templari e a Giovanna D’Arco nel 1431.
Ma la realtà di questi processi si può trovare più per questioni politiche che per reali avvenimenti “magici”.
Piano nacque e si diffuse la magia nera che imputa, alla base, il patto con il Diavolo
Questa creò un vero e proprio diffondersi, in tutta Europa e in America, di una spietata caccia alle streghe (modernamente la si può tradurre come caccia alle sette Sataniche).
L’ultimo rogo per stregoneria vi fu in Svizzera nel 1775.
Le descrizioni che ritroviamo dei processi di allora, rivelano racconti di come si svolgevano i riti.
Vi erano dei particolari giorni, chiamati “ Sabba delle streghe”.
In quei giorni, in particolare, queste persone si radunavano per celebrare Lucifero, chiedergli consigli…ecc.
Questo era descritto in vari modi, seduto su di un trono, come un grande capro con tre corna, come un uccello enorme nero con una lunga coda…ecc.
In queste riunioni si mangiava, dopo ci si lasciava andare in danze, orge di vario tipo, riti osceni e sacrilegi come messe dette all’inverso e l’elevazione di un ostia a forma di triangolo di colore nero, violazioni di tombe, vampirismo sui bambini e altre oscenità di vario genere.
Tutto cessava con il sorgere del sole al canto del primo gallo.
L'origine della raffigurazione del Principe delle Tenebre nella forma di un Caprone è da ricercare nell'antica Grecia. Durante le feste in onore del dio Dioniso, che erano allestite nel marzo d’ogni anno, al coro degli eroi si contrapponeva il coro dei satiri (uomini-capro). L'etimologia della parola "tragedia" è data da Aristotele come "canto dei capri" (tragos, capro; ode, canto). Originariamente nel culto dionisiaco c'era il sacrificio di un caprone le cui carni venivano mangiate dai seguaci in segno d’acquisizione del corpo di dio. Tracce di quel rito è rimasto nel cristianesimo quando i fedeli, mangiando l'ostia benedetta, assumono ritualmente il corpo del Cristo.
La raffigurazione classica del satiro è di un abitante della selva, avente sembianze umane ma con le corna, le gambe e la coda di un caprone, sfrenato nelle sue attività sessuali con le ninfe dei boschi. Nel medioevo, con la cristianizzazione, gli antichi culti dionisiaci vennero rilegati nella sfera del demonio. Da ciò si capisce perché oggi la figura del caprone è associata a Satana.
666 Il numero della Bestia "Poi vidi un'altra bestia che saliva dalla terra: ella aveva corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone...Ed essa fece sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un'impronta sulla mano destra o sulla fronte, di modo che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha l'impronta, il nome della bestia o il numero del suo nome. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia; perché è un numero umano. Il suo numero è seicentosessantasei."
Apocalisse 13: 11
L'adorazione del diavolo si colloca al di fuori del corpo principale delle tradizioni magiche...solo chi si arrende totalmente alle forze del male, potrà diventare una cosa sola con esse.
Un testo del XVI secolo, il Fausti Hollenzwang (i tormenti infernali di Faust), dice in una prefazione attribuita allo stesso dott. Faust: "Se desideri diventare un vero mago e compiere le mie stesse imprese, devi avere conoscenza di Dio come delle altre creature, ma non devi onorarlo in altro modo se non quello di cui si compiace il Principe del mondo...chi vuole praticare le mie arti, ami gli spiriti dell'Inferno e quelli che regnano nell'aria; purché essi soli possono darvi la felicità in questa vita; e chi desidera la sapienza, deve cercarla dal Diavolo. Purché cosa c'è nel mondo di cui il migliore esponente non sia il Diavolo, che è Principe del Mondo? In una parola, chiedi ciò che vuoi, ricchezze, onori e gloria, potrai averli da Lui: e se ti aspetti qualcosa di buono dopo la morte, in questo T'INGANNI".
Per i maghi il bene e il male girano in una ruota che è composta di una sola cosa e non di molte; sono le due facce della stessa moneta, solo in apparenza separate ed opposte, ma in realtà due aspetti di un solo più vasto Ente.
Nel suo tentativo di divenire "UOMO COMPLETO", cioè Dio, il mago cerca di sperimentare e dominare tutte le cose, quali che siano le loro definizioni o etichette formali. Sino a quando non sarà giunto a tanto, completando la Grande Opera, sarebbe atto di presunzione da parte del mago il cercar di scoprire la verità celata dietro le etichette: purché, disse il SERPENTE dell'Eden, la conoscenza del BENE e del MALE appartiene agli dèi. Il Satanismo è respinto dalla maggior parte dei maghi (anche se pretendono di conoscere questo tipo di ENERGIA) con lo stesso rigore col quale lo respingono i Cristiani. Ma mentre le Chiese (a parte il periodo della Preistoria...) che per prime diedero vita al diavolo, ne condannano giustamente l'adorazione come atto di omaggio al male, i maghi la disprezzano come risultato dell'incapacità di comprendere la vera natura dell'Universo.
Articolo trovato su internet
LUTERO ED IL DIAVOLO
Ai visitatori del castello di Wartburg, in Germania, è mostrata una macchia d’inchiostro sul muro, che si dice sia la conseguenza di uno scontro tra Martin Lutero e il diavolo. Sembra che una sera, gli sia apparso il demonio per tentarlo e che Lutero, furioso, gli abbia scagliato contro il calamaio. Può trattarsi di una leggenda, ma resta il fatto che egli descrisse certi eventi soprannaturali che gli erano capitati. Nel 1521, proprio nel castello di Wartburg, dove si era nascosto in seguito al suo attacco al papato corrotto, Lutero scrisse cosa gli era accaduto con un sacchetto di nocciole. Si era da poco coricato, quando le nocciole cominciarono a saltare nel sacchetto; il letto prese a vibrare e le nocciole a volare. Poiché non gli facevano del male, Lutero si addormentò, ma fu nuovamente svegliato da un forte rumore, come di centinaia di barili che rotolassero giù per le scale. Eppure, la porta di ferro di fronte alle scale era chiusa con il catenaccio e nessuno poteva essere entrato. Successivamente, quando Lutero si spostò in un’altra ala del castello, la sua stanza fu occupata da un donna e anche lei sentì un rumore come di mille diavoli scatenati. Lutero ebbe altre due esperienze nel suo monastero, a Wittenberg. Qui egli insegnava teologia, quando, nel 1517, diede inizio alla riforma protestante, affiggendo sulla porta della cattedrale di Ognissanti le sue 95 tesi per un dibattito pubblico sulla condotta della chiesa. "Il diavolo entrò nella mia cella, interrompendo i miei studi, e fece rumore dietro la stufa, come se stesse trascinando della legna sul pavimento". Così disse Lutero in quell’occasione, tuttavia altre volte aveva sentito il diavolo sopra la sua cella, "ma sapendo che era il demonio, non gli davo retta e andavo a dormire". Lutero, che credeva di essere guidato da entità invisibili, ebbe premonizioni sulle proprie malattie e sulla propria morte, dovette combattere contro voci e visioni diaboliche, come quando il diavolo gli apparve sotto forma di una scrofa in cortile o cane sul letto, benché al castello di Wartburg non vi fossero animali.
UN PATTO CON IL DIAVOLO
Il giorno della propria morte, il dottor Johann Faust fece un annuncio ai suoi studenti all’università di Wittenberg, in Germania: rivelò che, anni prima, aveva venduto il corpo e l’anima al demonio e ora il contratto stava scadendo. Quella notte gli studenti lasciarono solo il maestro nella sala, ma rimasero svegli in ascolto. Di lì a poco udirono una porta spalancarsi e Faust esclamare "Assassino! Assassino!", poi il silenzio. All’alba gli studenti trovarono sangue e frammenti di cervello sparsi sul pavimento e sui muri della sala, e nel cortile i resti straziati del corpo del dottor Faust. Il personaggio della leggenda fu costruito liberamente sul reale dottor Faust Georg – poi Johann- alchimista e negromante, che insegnò effettivamente a Wittenberg, ma sulla cui morte non si hanno dettagli. Secondo la leggenda, egli passò dalla teologia allo studio di magia nera, evocando Mefistofele, servo di satana, il quale gli promise di servirlo per 24 anni, dandogli potere e sapienza, in cambio dell’anima. Il contratto fu messo per iscritto e Faust lo firmò con il proprio sangue. Mefistofele lo iniziò alle scienze occulte che lo resero famoso. Dopo 23 anni, Faust cominciò a pentirsi, ma l’accordo non prevedeva ripensamenti. Da quel momento condusse una vita sfrenata, con Mefistofele che gli procurava le donne più belle per soddisfare la sua voluttà. All’approssimarsi della scadenza del ventiquattresimo anno, Mefistofele disse a Faust di prepararsi, perché il diavolo in persona sarebbe venuto a prenderlo.
SPIRITI DEL MALE
Gli spiriti Del Male oggi sono indifferentemente chiamati Dèmoni o Diavoli…ma i due termini non sono sinonimi. La parola Dèmone, d'origine indeuropea, indica un essere semidivino appartenente soprattutto alla sfera dei morti, dotato di certi poteri e comunque sempre pronto a tormentare i vivi. Il termine Diavolo invece proviene dalla fusione di due antiche parole greche; Diàbolos (Nemico) e Diabàllo (Colui che divide in due tramite il male). In parole semplici il nome Demonio indica una categoria, invece il termine Diavolo è un epiteto negativo, teso ad evitare la parola Demonio, o il nome proprio del Diavolo stesso (ad esempio Mefistofele). I Diavoli possono essere: divini, semidivini e semiumani. Appartengono alla categoria dei divini gli Angeli Ribelli. Il più famoso di loro è il cherubino Lucifero condannato al buio dell'inferno per aver desiderato di eguagliare Dio. Sono esseri malefici di puro spirito, che talvolta riescono ad invasare uomini e animali. I Diavoli semidivini sono creature generate tra le figlie degli uomini e i figli d'Elohìm (Angeli Ribelli). Da vivi erano gli Eroi o i Semidei, mentre da morti sono tuttora diavoli, salvo i soliti raccomandati che sono stati assunti in cielo. Avevano una vita molto lunga…circa 1000 anni! ( stì cazzi) ma furono tutti distrutti dalla Guerra di Troia e dal Diluvio Universale. Minosse per esempio fu visto da Dante nell'inferno a giudicare i dannati. I diavoli di tipo semiumano sono i Lilim, ossia la progenie che la Prima Diavolessa del Mondo ebbe da altri Diavoli, i quali erano sicuramente Dèmoni di tipo semidivino, in quanto gli Spiriti del Male tendono sempre ad ulteriori degradazioni. La Prima Diavolessa del Mondo fu Lilith. Sembra che per divergenze sessuali (lo famo strano?) Lilith lasciò il suo uomo. Sapete chi era? Nientepopodimeno che…Adamo! Avendolo lasciato prima del peccato originale divenne immortale. Adamo si consolò con Eva..e la storia già la sapete. Sembra che la nostra Lilith raggiunse i diavoli presso il mar rosso, ed essendo una gran ninfomane cominciò a dargli di brutta maniera partorendo più di cento creature il giorno. I neonati erano proprio loro..i Lilim.
No, mi spiace! Quello che racconterò è tutto vero, l’unica cosa che sarà falsa saranno i nomi, i posti e il resto pura realtà.
Alla fine, sarete voi a giudicare e soprattutto ATTENTI! IL male può nascondersi ovunque, ma il vero amore, la fiamma dei nostri cuori se vera, se sentita realmente nell’anima vincerà!
Questo è quanto mi auguro perché, a dire il vero, oggi, che mi accingo a raccontare la mia storia, ancora non so come andrà a finire.
Ecco, forse la differenza di questo libro dagli altri…la fine la vivrò, pulsante con chi mi seguirà in quest’avventura!
Un ultima nota. Spesso leggendo vi accorgerete che parlo in prima persona rivolgendomi ad un’ipotetica persona. Di fatti mi rivolgo a lui, il mio lui Roberto, cui è dedicato questo libro e di cui, con me ne è il protagonista principale…
Allora….. andiamo!
"Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare".
(1 Pietro 5,8)
INTRODUZIONE
Già nei tempi antichi, presso molte civiltà, vi erano molte credenze legate alla morte e ai fenomeni, spesso inspiegabili, astronomici e della natura.
Questi fatti fecero scaturire la certezza di un legame parallelo tra il mondo naturale e quello soprannaturale.
Molti monumenti furono innalzati, spesso straordinari, e colmi di fascino e mistero.
La grande Piramide di Giza (2.550 a.c.) I misteriosi disegni di Nazca, l’eterna maledizione di Tutankamon, antichi rituali magici, i continenti perduti…ci fanno sorgere quesiti, ai quali, però, nella maggior parte dei casi, non ci sono risposte a livello scientifico
Andando avanti nello studio ci si rende conto che da sempre l’essere umano ha cercato di studiare e dominare le misteriose forze della natura, da qui nacque l’alchimia e l’arte profetica.
A quei tempi non vi erano controversie fra fede e magia. L’importante era raggiungere lo scopo che ci si era prefissati in modo soddisfacente.
Ma, da sempre, esiste la lotta tra il bene e il male.
Il male non era tollerato e, da qui, spesso anche per false credenze o solo per pure ragioni politiche si divulgò la caccia alle streghe.
Ma, per capire bene questo concetto, si dovrà fare un bel passo indietro, tornare, cioè, all’inizio di tutto! La base è credere nella caduta dell’arcangelo che si ribellò a Dio e, da lui, nacque il male, in eterna lotta contro il bene. Nella Bibbia il diavolo lo si trova frequentemente con il nome di Satàn (Accusatore- avversario).
Per i cristiani, Satana è colui che spinge l’uomo in tentazione per trascinarlo, poi, con se, nella dannazione. Satàn ha infiniti poteri e può tranquillamente impadronirsi di un corpo, comandarlo a suo piacere e, in molti casi, il “posseduto”, non si rende conto di quanto gli stia accadendo.
Ma ciò che si implica maggiormente a Satàn è lo spingere l’essere umano a commettere, in suo nome, atti malvagi.
Intorno al VI e VII sec.si sviluppa la leggenda della stregoneria. Questa era imputata più alle donne che agli uomini. Queste persone stipulavano un patto con il diavolo e in dono ricevevano da Satàn poteri malefici atti a danneggiare chi volevano.
Nel 1487 fu redatta a Strasburgo, da due domenicani tedeschi, la guida per gli Inquisitori “ Mallus Maleficarum” (Il Martello delle Streghe).
Qui vi erano riportate le basi della stregoneria, ne era accertata l’esistenza, era descritto come si manifestava nelle persone e come la si poteva combattere (la forza più valida era ritenuto l’esorcismo).
Furono migliaia le persone processate per stregoneria, soprattutto in Germania.
Fra i processi più noti per stregoneria si ricordano quello ai templari e a Giovanna D’Arco nel 1431.
Ma la realtà di questi processi si può trovare più per questioni politiche che per reali avvenimenti “magici”.
Piano nacque e si diffuse la magia nera che imputa, alla base, il patto con il Diavolo
Questa creò un vero e proprio diffondersi, in tutta Europa e in America, di una spietata caccia alle streghe (modernamente la si può tradurre come caccia alle sette Sataniche).
L’ultimo rogo per stregoneria vi fu in Svizzera nel 1775.
Le descrizioni che ritroviamo dei processi di allora, rivelano racconti di come si svolgevano i riti.
Vi erano dei particolari giorni, chiamati “ Sabba delle streghe”.
In quei giorni, in particolare, queste persone si radunavano per celebrare Lucifero, chiedergli consigli…ecc.
Questo era descritto in vari modi, seduto su di un trono, come un grande capro con tre corna, come un uccello enorme nero con una lunga coda…ecc.
In queste riunioni si mangiava, dopo ci si lasciava andare in danze, orge di vario tipo, riti osceni e sacrilegi come messe dette all’inverso e l’elevazione di un ostia a forma di triangolo di colore nero, violazioni di tombe, vampirismo sui bambini e altre oscenità di vario genere.
Tutto cessava con il sorgere del sole al canto del primo gallo.
L'origine della raffigurazione del Principe delle Tenebre nella forma di un Caprone è da ricercare nell'antica Grecia. Durante le feste in onore del dio Dioniso, che erano allestite nel marzo d’ogni anno, al coro degli eroi si contrapponeva il coro dei satiri (uomini-capro). L'etimologia della parola "tragedia" è data da Aristotele come "canto dei capri" (tragos, capro; ode, canto). Originariamente nel culto dionisiaco c'era il sacrificio di un caprone le cui carni venivano mangiate dai seguaci in segno d’acquisizione del corpo di dio. Tracce di quel rito è rimasto nel cristianesimo quando i fedeli, mangiando l'ostia benedetta, assumono ritualmente il corpo del Cristo.
La raffigurazione classica del satiro è di un abitante della selva, avente sembianze umane ma con le corna, le gambe e la coda di un caprone, sfrenato nelle sue attività sessuali con le ninfe dei boschi. Nel medioevo, con la cristianizzazione, gli antichi culti dionisiaci vennero rilegati nella sfera del demonio. Da ciò si capisce perché oggi la figura del caprone è associata a Satana.
666 Il numero della Bestia "Poi vidi un'altra bestia che saliva dalla terra: ella aveva corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone...Ed essa fece sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un'impronta sulla mano destra o sulla fronte, di modo che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha l'impronta, il nome della bestia o il numero del suo nome. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia; perché è un numero umano. Il suo numero è seicentosessantasei."
Apocalisse 13: 11
L'adorazione del diavolo si colloca al di fuori del corpo principale delle tradizioni magiche...solo chi si arrende totalmente alle forze del male, potrà diventare una cosa sola con esse.
Un testo del XVI secolo, il Fausti Hollenzwang (i tormenti infernali di Faust), dice in una prefazione attribuita allo stesso dott. Faust: "Se desideri diventare un vero mago e compiere le mie stesse imprese, devi avere conoscenza di Dio come delle altre creature, ma non devi onorarlo in altro modo se non quello di cui si compiace il Principe del mondo...chi vuole praticare le mie arti, ami gli spiriti dell'Inferno e quelli che regnano nell'aria; purché essi soli possono darvi la felicità in questa vita; e chi desidera la sapienza, deve cercarla dal Diavolo. Purché cosa c'è nel mondo di cui il migliore esponente non sia il Diavolo, che è Principe del Mondo? In una parola, chiedi ciò che vuoi, ricchezze, onori e gloria, potrai averli da Lui: e se ti aspetti qualcosa di buono dopo la morte, in questo T'INGANNI".
Per i maghi il bene e il male girano in una ruota che è composta di una sola cosa e non di molte; sono le due facce della stessa moneta, solo in apparenza separate ed opposte, ma in realtà due aspetti di un solo più vasto Ente.
Nel suo tentativo di divenire "UOMO COMPLETO", cioè Dio, il mago cerca di sperimentare e dominare tutte le cose, quali che siano le loro definizioni o etichette formali. Sino a quando non sarà giunto a tanto, completando la Grande Opera, sarebbe atto di presunzione da parte del mago il cercar di scoprire la verità celata dietro le etichette: purché, disse il SERPENTE dell'Eden, la conoscenza del BENE e del MALE appartiene agli dèi. Il Satanismo è respinto dalla maggior parte dei maghi (anche se pretendono di conoscere questo tipo di ENERGIA) con lo stesso rigore col quale lo respingono i Cristiani. Ma mentre le Chiese (a parte il periodo della Preistoria...) che per prime diedero vita al diavolo, ne condannano giustamente l'adorazione come atto di omaggio al male, i maghi la disprezzano come risultato dell'incapacità di comprendere la vera natura dell'Universo.
Articolo trovato su internet
LUTERO ED IL DIAVOLO
Ai visitatori del castello di Wartburg, in Germania, è mostrata una macchia d’inchiostro sul muro, che si dice sia la conseguenza di uno scontro tra Martin Lutero e il diavolo. Sembra che una sera, gli sia apparso il demonio per tentarlo e che Lutero, furioso, gli abbia scagliato contro il calamaio. Può trattarsi di una leggenda, ma resta il fatto che egli descrisse certi eventi soprannaturali che gli erano capitati. Nel 1521, proprio nel castello di Wartburg, dove si era nascosto in seguito al suo attacco al papato corrotto, Lutero scrisse cosa gli era accaduto con un sacchetto di nocciole. Si era da poco coricato, quando le nocciole cominciarono a saltare nel sacchetto; il letto prese a vibrare e le nocciole a volare. Poiché non gli facevano del male, Lutero si addormentò, ma fu nuovamente svegliato da un forte rumore, come di centinaia di barili che rotolassero giù per le scale. Eppure, la porta di ferro di fronte alle scale era chiusa con il catenaccio e nessuno poteva essere entrato. Successivamente, quando Lutero si spostò in un’altra ala del castello, la sua stanza fu occupata da un donna e anche lei sentì un rumore come di mille diavoli scatenati. Lutero ebbe altre due esperienze nel suo monastero, a Wittenberg. Qui egli insegnava teologia, quando, nel 1517, diede inizio alla riforma protestante, affiggendo sulla porta della cattedrale di Ognissanti le sue 95 tesi per un dibattito pubblico sulla condotta della chiesa. "Il diavolo entrò nella mia cella, interrompendo i miei studi, e fece rumore dietro la stufa, come se stesse trascinando della legna sul pavimento". Così disse Lutero in quell’occasione, tuttavia altre volte aveva sentito il diavolo sopra la sua cella, "ma sapendo che era il demonio, non gli davo retta e andavo a dormire". Lutero, che credeva di essere guidato da entità invisibili, ebbe premonizioni sulle proprie malattie e sulla propria morte, dovette combattere contro voci e visioni diaboliche, come quando il diavolo gli apparve sotto forma di una scrofa in cortile o cane sul letto, benché al castello di Wartburg non vi fossero animali.
UN PATTO CON IL DIAVOLO
Il giorno della propria morte, il dottor Johann Faust fece un annuncio ai suoi studenti all’università di Wittenberg, in Germania: rivelò che, anni prima, aveva venduto il corpo e l’anima al demonio e ora il contratto stava scadendo. Quella notte gli studenti lasciarono solo il maestro nella sala, ma rimasero svegli in ascolto. Di lì a poco udirono una porta spalancarsi e Faust esclamare "Assassino! Assassino!", poi il silenzio. All’alba gli studenti trovarono sangue e frammenti di cervello sparsi sul pavimento e sui muri della sala, e nel cortile i resti straziati del corpo del dottor Faust. Il personaggio della leggenda fu costruito liberamente sul reale dottor Faust Georg – poi Johann- alchimista e negromante, che insegnò effettivamente a Wittenberg, ma sulla cui morte non si hanno dettagli. Secondo la leggenda, egli passò dalla teologia allo studio di magia nera, evocando Mefistofele, servo di satana, il quale gli promise di servirlo per 24 anni, dandogli potere e sapienza, in cambio dell’anima. Il contratto fu messo per iscritto e Faust lo firmò con il proprio sangue. Mefistofele lo iniziò alle scienze occulte che lo resero famoso. Dopo 23 anni, Faust cominciò a pentirsi, ma l’accordo non prevedeva ripensamenti. Da quel momento condusse una vita sfrenata, con Mefistofele che gli procurava le donne più belle per soddisfare la sua voluttà. All’approssimarsi della scadenza del ventiquattresimo anno, Mefistofele disse a Faust di prepararsi, perché il diavolo in persona sarebbe venuto a prenderlo.
SPIRITI DEL MALE
Gli spiriti Del Male oggi sono indifferentemente chiamati Dèmoni o Diavoli…ma i due termini non sono sinonimi. La parola Dèmone, d'origine indeuropea, indica un essere semidivino appartenente soprattutto alla sfera dei morti, dotato di certi poteri e comunque sempre pronto a tormentare i vivi. Il termine Diavolo invece proviene dalla fusione di due antiche parole greche; Diàbolos (Nemico) e Diabàllo (Colui che divide in due tramite il male). In parole semplici il nome Demonio indica una categoria, invece il termine Diavolo è un epiteto negativo, teso ad evitare la parola Demonio, o il nome proprio del Diavolo stesso (ad esempio Mefistofele). I Diavoli possono essere: divini, semidivini e semiumani. Appartengono alla categoria dei divini gli Angeli Ribelli. Il più famoso di loro è il cherubino Lucifero condannato al buio dell'inferno per aver desiderato di eguagliare Dio. Sono esseri malefici di puro spirito, che talvolta riescono ad invasare uomini e animali. I Diavoli semidivini sono creature generate tra le figlie degli uomini e i figli d'Elohìm (Angeli Ribelli). Da vivi erano gli Eroi o i Semidei, mentre da morti sono tuttora diavoli, salvo i soliti raccomandati che sono stati assunti in cielo. Avevano una vita molto lunga…circa 1000 anni! ( stì cazzi) ma furono tutti distrutti dalla Guerra di Troia e dal Diluvio Universale. Minosse per esempio fu visto da Dante nell'inferno a giudicare i dannati. I diavoli di tipo semiumano sono i Lilim, ossia la progenie che la Prima Diavolessa del Mondo ebbe da altri Diavoli, i quali erano sicuramente Dèmoni di tipo semidivino, in quanto gli Spiriti del Male tendono sempre ad ulteriori degradazioni. La Prima Diavolessa del Mondo fu Lilith. Sembra che per divergenze sessuali (lo famo strano?) Lilith lasciò il suo uomo. Sapete chi era? Nientepopodimeno che…Adamo! Avendolo lasciato prima del peccato originale divenne immortale. Adamo si consolò con Eva..e la storia già la sapete. Sembra che la nostra Lilith raggiunse i diavoli presso il mar rosso, ed essendo una gran ninfomane cominciò a dargli di brutta maniera partorendo più di cento creature il giorno. I neonati erano proprio loro..i Lilim.
GUERRA ALL’ULTIMA ENERGIA- Cap.1 L’INIZIO
Io vivo in un piccolo paesino alle porte di Roma.
Qui l’inverno è al quanto triste. Le strade di notte si spopolano e, improvvisamente, sembra di stare in una città fantasma. I bar si chiudono presto, nessuno resta per le strade.
Non vi è un cinema, un punto per trovarsi e scambiare due chiacchiere…
Ma con l’arrivo della bella stagione, tutto rinasce e fra il cinguettio degli uccelli, l’aria calda che ti solletica il corpo ecco che, come d’incanto, anche le serate in questo paesino, si rianimano dando spazio ad un vocio continuo di persone che passeggiano per la via principale fino ad incontrarsi sulla piazza del paese, sedersi su una panchina, curiosare, scambiarsi battute…
I ragazzi si dividono e si possono notare chiaramente gli appartenenti di uno o l’altro gruppo.
Chi si veste rigorosamente in jeans,chi con catene allacciate ai fianchi, c’è chi è pieno di pirsing e chi, invece, mette in mostra abiti firmati e scarpe lucide.
Com’è tradizione un pochino ovunque, anche qui vi è la festa del paese. Il Santo patrono è S.Lorenzo e si festeggia il 10 luglio.
E’ il 1999…i preparativi della festa si susseguono senza sosta,luci scintillanti illuminano le vie, si monta il palco.
Quest’anno vi sarà un gruppo degli anni 70.
Un tenue tramonto roseo cede il posto alle luci della notte, al brusio della gente che arriva numerosa nella piazza.
Guardo fuori la finestra della mia stanza, le prime stelle mi salutano. Oggi è stata una strana giornata in cui vecchi ricordi si sono accavallati al mio presente ed una voce, dentro di me, continua a ripetere :”Vedrai…oggi conoscerai un uomo, la sua strada è contorta…lo conoscerai per aiutarlo nel cuore e mostrargli nuovi orizzonti…”
Ho sempre creduto nella “magia” della vita e ho imparato ad ascoltare il mio intimo, a seguire il mio istinto. E’ la voce del mio cuore che mi parla e, per esperienza, posso dire che non hai mai sbagliato.
Ora però mi si stava proponendo un incontro…sorrido, fa caldo. Decido di scendere in paese per distrarmi un pochino e, chissà? Magari avrei fatto l’incontro della mia vita!
Volti conosciuti,scambio due chiacchiere. Ci sono molte bancarelle ma hanno quasi tutte le stesse cose però son belle nelle loro luci e mettono allegrie con le loro musiche. Man mano che cammino i suoni si affollano nella mia testa, sono tanti, diversi e camminando lungo il corso l’uno lascia il posto all’altro.
:”Ehi! Etta, il concerto sta per cominciare, che fai? Vieni?”
E’ una mia amica, anche lei è qui per passare un pochino di tempo e far scorrere questa serata calda di luglio.
:”Si, eccomi…dai andiamo”
Dalle scalette traballanti del palco salgono quattro tipi vestiti più o meno normali. Ci sono chitarre a terra, una tastiera, una batteria.
Li guardo ma, per quanto mi sforzassi, non ricordavo affatto quei visi, quel complesso.
Il concerto ha inizio.
Note familiari mi fanno tornare indietro nel tempo, loro non li riconoscevo ma la loro musica eh si! Quella la ricordavo bene! Con alcune canzoni vi avevo fatto i miei primi balli…quanti ricordi!
Mi piace sognare e farmi trasportare ma mi rendo conto che i miei occhi fissano un volto in particolare è sul palco, suona la chitarra, ha cantato una canzone… le bionde trecce gli occhi azzurri e poi… non riesco a distogliere gli occhi da lui, dai suoi lunghi capelli neri, grigi. Le sue mani scivolano con grazia sul suo strumento, le note sono belle, la luce intorno a lui è magica.
Sorrido al pensiero che potesse essere lui il prescelto della “mia vocina interiore”…
:” Il tuo compito sarà inserirlo nella Verità della sua vita, questo è scritto perché già deciso prima del vostro incontro. Lo amerai sin dal primo momento che lo vedrai, dal primo sguardo che vi scambierete, allora, in quell’attimo, tu capirai che è lui che amerai…”
Presa dai miei pensieri non mi ero accorta che la canzone era finita e un altra aveva preso il suo posto
:”Etta, sei fra noi?”- mi chiede sorridendo la mia amica- :”Vedi quello come ti guarda?”
Alzo gli occhi e il mio sguardo viene catturato dal suo e,in quell’attimo, in cui tutto sembra scontato, mi rendo conto della luce che emana il suo corpo, una luce bellissima viene verso di me e mi abbraccia dolcemente, penetra in me, i miei occhi sono persi nei suoi… E’ LUI?
Ma guarda cosa vado a pensare, quello sicuramente starà pensando che sono una di quelle che puntano personaggi famosi in cerca di una avventura o chissà, una notte di follia!
Il concerto è alle sue note finali seguite da applausi e “bravi lanciati al vento.
Fuochi d’artificio illuminano d’improvviso la notte,zampillano nel cielo come schizzi d’acqua colorata, mi affascinano.
Angela, la mia amica, mi saluta. Deve andare, fra poco il marito tornerà a casa e, se non la trova, a quell’ora della notte…preferisce evitare discussioni.
Resto sola,mi siedo su una panchina accanto al palco ormai spento. La piazza si sta svuotando.
Lui è sul palco che ripone gli strumenti.
Ancora i nostri sguardi s’incrociano…un sorriso.
:”E vai, che aspetti?”- ancora la vocina che mi sprona a…
Mi ritrovo in piedi, vicino al lui
:”Mi fai un autografo?”- :” Si, certo!”- mi risponde con un gran sorriso.
:”Ecco”- e mi porge il foglio con la sua firma
:”Solo un autografo? E il tuo telefono si può avere?”- chiedo facendo finta di essere la persona più sfacciata della terra.
Mi guarda con una strana espressione, lo so cosa sta pensando “Questa sicuramente ne cerca a pacchi!” Bé, non gli do torto. Sorride, mi scrive il suo numero di cellulare. Ricambio il sorriso, vorrei fermarmi ancora, sono come ipnotizzata da lui, saluto, vado via.
Sono a casa. Un tuffo in piscina.
Il suo volto nei miei occhi, non sapevo neanche il suo nome. Sorrido, memorizzo il suo numero con un punto interrogativo e l’iniziale del nome del complesso davanti.
“Chissà, forse un giorno proverò a telefonargli, così, per sfizio, e…poi… figuriamoci! Magari sarà anche un numero inventato e…se poi fosse giusto…di certo non si ricorderà di me, una delle tante fra la folla che lo circonda in una piazza!”
La settimana che si stava affacciando non prometteva nulla di esaltante.
In estate la gente va in vacanza ma per me, quest’estate non ci sarebbe stata vacanza, sarei rimasta in casa, in un dolce far niente.
La piscina, il materassino, nonna quercia mi fa ombra con le sue foglie che rispecchiano l’acqua chiara della piscina.
Ho voglia di far due chiacchiere, il punto interrogativo, sul mio telefonino, mi appare davanti, istintivamente spingo…squilla. Ti parlo tutta d’un fiato cercando di spiegarti chi ero…
Mi riconosci subito, sei simpatico, ti chiedo il nome : Roberto.
Cambierò il punto interrogativo con una bella R.
“Fra una decina di giorni dovrei suonare dalle tue parti, che fai vieni?”
Il tono della tua voce è allegro, :”certo che verrò!”
Altre due parole scambiate, poi l’odioso “Clik” ci riporta entrambi nel nostro mondo.
I gironi si susseguono e la data del concerto è ormai alle porte.
Poche ore ancora e ti rivedrò tu su un palco, io fra il pubblico, mi riconoscerai?
La scena è la stessa, luci di vari colori,bandierine, bancarelle. Mi siedo in prima fila.
Riascolto con piacere tutte le canzoni…Ecco la fine, gli applausi,la gente che vi circonda, gli autografi.
Finalmente sei da solo, ti avvicini a me
:”Ciao, Etta, grazie per essere venuta!” Hai un gran sorriso stampato sulle labbra
:”Ma figurati…”- mi sento impacciata e mentre mi abbracci mi chiedo perché sono qui,ora…
Andiamo a prendere qualcosa da bere, poi due passi nel buio, è una notte splendida, piena di stelle.
Le tue mani mi cingono la vita,,mi avvicini a te,mi baci.
Una sensazione di trasporto e stordimento abbraccia tutto il mio corpo. E’ solo un baio ma il mio cuore batte impazzito…ci guardiamo negli occhi,non parliamo…
Le tue braccia scivolano giù dai miei fianchi, il saluto.
Mentre le gambe mi portano alla macchina, nella mia mente solo un pensiero Chi sei? Sei tu l’uomo che amerò? Mi mordo un labbro, io già ti amo anche se non ti conosco ma, che strano! Sento che, invece, so tutto di te, sento che sei mio da sempre!
Non tardo a sapere chi sei, che fai. Il mio telefono squilla spessa da che ci siamo rivisti. Mi racconti la tua vita, mi parli della tua compagna, di tuo figlio…con lei non va bene ma hai un bimbo e tieni duro per lui. Ami il tuo lavoro, vivi per la musica che è in te da sempre da quando, eri solo un bambino, ti regalarono la tua prima chitarrina!
Le nostre telefonate mi portano nel tuo mondo e mi piace ascoltarti, mi piace anche quando un lungo silenzio ci tiene incollati alla cornetta telefonica, silenzio rotto da un sorriso che porta altre parole. Anch’io ti racconto la mia vita, ti parlo della mia paura d’innamorarmi ancora, e di come è stato strano e travolgente il nostro incontro, di come i tuoi occhi mi hanno rapita…
Oggi vieni a casa mia per la prima volta.
Il campanello suona, corro giù per le scale, apro, sorridi ci abbracciamo, ci baciamo.
Siamo in camera mia. La luce è spenta, solo una tenue fiamma di candela illumina i nostri volti e la musica riempie la stanza coprendo il battito impazzito dei nostri cuori. Ancora le tue labbra sfiorano le mie e una voglia senza limiti mi riempie completamente. Mi lascio trasportare dai sensi senza domandarmi se sia giusto o sbagliato, le nostre mani si accarezzano ma non andiamo oltre.
La notte scorre in fretta, non dormiamo, la passiamo a raccontarci le nostre vite, a fantasticare, sembriamo due fanciulli affiatatissimi che amano giocare insieme.
La luce dell’alba bussa sui vetri, poche ore e andrai via. La tua tournè estiva è quasi terminata, ancora poche piazze e, poi, un lungo inverno ti terrà nella tua città, ti riimmergerà completamente nel tuo mondo e anch’io sarò alle prese con i miei doveri…
Mi stringi forte a te e una lacrima scende di nascosto sul mio viso.
Lo sportello della macchina sbatte, un cenno con le mani… “Ciao…ti amo!” il mio saluto si sperde nel rumore del motore che si allontana.
Ricomincia la vita di sempre e il tran- tran quotidiano mi assorbe completamente.
Lo squillo del telefono mi fa trasalire
:”Pronto…”- rispondo soprapensiero e, nel sentire la tua voce ho come un sobbalzo
:”Ma che piacere mi fa sentirti…si, si tutto bene e te? Che faccio? Le solite cose!”
:”Che dici, pensi di poter venire in aeroporto a prendermi? Magari prenota un albergo così possiamo stare un pochino insieme e…”
Senza accorgermene ti ho risposto di si. Riattacco e mi metto subito alla ricerca di un albergo nelle vicinanze di Fiumicino, lo trovo, prenoto una camera matrimoniale per il giorno dopo.
Suonano alla porta.
:”Angela che ci fai qui? Vieni, entra ho tante novità da raccontarti!”
La mia amica mi fa un gran sorriso e dal suo sguardo ironico capisco che già sa cosa le racconterò.
In casa, davanti un buon caffè incomincio a raccontarle di Roberto…
“Sai ci siamo rivisti dopo quella sera che c’eri anche tu e, mi ha baciata, è venuto addirittura a dormire da me!”
:”Ma dai! E ti sei tenuta tutto nascosta… dormire da te e… patatrac! “
:”No, niente patatrac! Abbiamo parlato tutta la notte ci siamo solo baciati e riempiti di carezze è stato bellissimo. Solo poco fa ho riattaccato il telefono, era lui, ho prenotato un albergo per domani…”
:”Hai intenzioni di dormire con lui?”
:”Che domande! Certo, ho prenotato una camera matrimoniale, Dio, non vedo l’ora!”
:”Umm! Poi mi racconti tutto però, guai a te se fai come stavolta, voglio sapere i minimi particolari!”
:” Minimi? Qualcosa ti racconterò…qualcosa…”
Sorrido, continuiamo a parlare per un altro pochino
:”Devo scappare ora”- dice Angela allegra
:”Ok, ci sentiamo dopodomani così ti racconto!”
Va via. Sono agitata, felice, forse anche un pochino impaurita ma, ora, quello che conta è che domani sia perfetto.
Sono le 17, il tuo aereo è atterrato. Saluti gli altri del gruppo che mi guardano con un aria sorniona, è chiaro cosa pensano!
Sali in macchina, un bacino e via.
L’albergo non è distante; documenti, firma, saliamo.
Mi sento imbarazzata e solo ora mi sto rendendo conto di essere da sola in una camera con te.
:”Mi faccio una doccia, sai il viaggio è stato lungo!”
:”Bene, fai pure”
Accendo la TV cercando di respirare profondamente per calmare qualcosa dentro di me che mi fa stare agitatissima.
Esci dal bagno. Un asciugamano, direi molto piccolo, intorno alla vita. Ti stendi sul letto accanto a me, le tue mani incominciano ad accarezzarmi, baci. Sotto questo piccolo asciugamano non è difficile vedere e sentire la tua voglia crescere e più questo accade e più sento un blocco impadronirsi di me “Ti amo, non posso!”- penso “ si, lo so, è assurdo, ma proprio perché sento d’amarti infinitamente che non posso!”
Ti sposto assumendo un atteggiamento spontaneo
:”Si va a cena?”- la mia voce esce rauca, mi guardi perplesso
:”Si, come vuoi…subito?”
:”Si, dai, vestiti!”
Ti sorrido, non sei per niente convinto ed io meno di te ma è più forte di me… non posso fare l’amore con te, sentiresti il mio cuore, ti farebbe piacere, si, è amore ma…poi? Tu andrai via, da lei ed io resterò qui, da sola…
A cena cerco di spiegarti il perché sono voluta venir via e, ancora una volta senza rendermene conto, ti dico che non sarei rimasta a dormire.
Parole, una valanga di parole ti sommergono, ti parlano del “mio giro di boa” delle mie insicurezze, ti parlo di tutto ma, in fin dei conti, non ti dico la verità, l’unico reale motivo della mia decisione, non ti dico due semplici parole: Ti Amo.
Da parte tua mi aspettavo un va al diavolo clamoroso invece…
:”Ok, come preferisci! Sai mi dispiace io pensavo…io volevo…ma se non te la senti non è un problema. Ci vediamo domani mattina presto così mi riporti in aeroporto”
Ti lascio davanti l’albergo, un ciao, un bacio…accidenti come vorrei restare!
E’ notte, cammino lungo la spiaggia, i miei piedi giocano nell’acqua calda del mare. Non c’è nessuno ma non provo paura ho solo te nella testa.
Il sole mi sveglia, guardo l’orologio, “accidenti, non mi sono accorta di essermi addormentata” Sorrido, è ora di andare a prendere Roberto.
Mi tolgo la sabbia dai piedi e dal corpo, in poco tempo sono davanti il suo albergo.
Lo faccio chiamare dal portiere.
“Ciao, dormito bene?”
“Ciao, si ma… mi sei mancata!”
“Spiritoso, facciamo colazione?”
Seduti nel bar dell’albergo parliamo come due vecchi amici.
Paghi, andiamo via.
In macchina stiamo zitti. “Eccoci arrivati”-cerco di dire con tono allegro- mi guardi fissa negli occhi,mi accarezzi la guancia, la baci. Scendi, i tuoi amici ti sorridono con ironia, sapessero la verità!
Tornata a casa la prima cosa che faccio è telefonare ad Angela, devo sfogarmi con qualcuno, mi capisce al volo, fra poco verrà da me.
“Allora com’è andata?”-mi dice sorridendo- anche lei con quello sguardo ironico stampato sul volto.
“Be direi ottimamente! Ho dormito sulla spiaggia!”
“Romantici…”
“No, non hai capito, ho dormito da sola sulla spiaggia, lui era in albergo…”
“Scusa? Forse mi sono persa qualcosa!”- storce il naso come sua abitudine quando qualcosa non le è chiaro-“ Tu eri con lui, la stanza dell’albergo era una matrimoniale…giusto?”
“Si”
“Allora mi spieghi perché hai dormito in spiaggia da sola?”
“Non potevo restare con lui…”
“Non sei normale, e perché non potevi?”
Le racconto tutto, le parlo dei miei stati d’animo, delle miei paure, della vocina che, ancor prima di conoscerlo, mi aveva annunciato il suo arrivo…Angela, come me, è affascinata dal paranormale, da ciò che c’è ma non c’è, dall’inespiegabile degli eventi e, passato lo stupore iniziale, incomincia a valutare quella voce, quelle parole…
“Mah! Forse hai fatto bene, certo che è tutto così strano, ma ora quando lo rivedrai?”
“ Mi sa che dovrà passare un anno, cavoli com’è lungo un anno!”
“ Passerà e poi? Ma, parliamo d’altro… che dici?Ho sentito parlare di nuovi corsi, ti andrebbe di partecipare a qualcuno?”
“Che corsi?”
“ Ce ne sono per togliersi ogni tipo di curiosità ed approfondire i nostri studi, parlano di sciamani, reiki, cristallo terapia e tanti altri.”
“ Interessanti, si, dai, quando inizia il primo?”
“Te lo faccio sapere, ho il calendario a casa…”
Così l’inverno è passato fra corsi e studi vari approfondendo argomenti e riuscendo a delineare una realtà mia delle cose sviscerando argomenti vari.
Lo sciamano lavora con l’energia smovendola, il reiki sfrutta l’energia universale, tutti possiamo usare questa energia basta comprenderla e scoprirne la chiave che la fa smuovere.
E’ strano, come avvicinandosi nello studio di queste cose, poi incominci ad incontrare persone che, in un modo o in un altro vi sono legate, ho conosciuto gente con fatture, altre che dicevano di averne fatte, ho ascoltato tanti strani racconti in cui il confine con la realtà è delineato da una sottile linea…Ho riscoperto l’eterna lotta fra Bene e Male, sono entrata nei miei sogni ma, soprattutto ho cercato di capire chi fosse quella voce interiore che, a volte, tramite la mia mano, usciva fuori in modo del tutto inattesa scrivendomi un futuro, ricordandomi il passato,annunciandomi fatti ed eventi del tutto sconcertanti.
:”…Amarezze, dolori, dispiaceri incontrerai nel tuo cammino seguendo le sue impronte. Nel tuo cuore ci sarà l’Amore per lui ma trascenderà dalla realtà quotidiana. Spesso ti domanderai perché lo ami più della tua vita, vorresti cacciare quest’idea ma non puoi ribellarti a ciò che fa parte della tua vita anche se ti arrecherà grandi sofferenze. Conoscerai mondi paralleli e con essi il modo che vi porterà alla crescita interiore. Dovrai condurlo con pazienza e sapienza nella sua missione umana sconfiggendo forze di cui, oggi, ignori l’esistenza. Ti troverai in vicoli bui ma riuscirai sempre a ritrovare la luce. Sarei messa di fronte a situazioni e a scelte difficili. Sarai guidata sulla via giusta, devi e dovrai solo lasciar libero il tuo cuore.
Avrai molti dubbi e capirai la giusta dimensione fra il bene e il male.
Questo accadrà fra molti anni. I vostri corpi si uniranno e si allontaneranno. Arriverà un estate, passato il nuovo millennio, in cui vivrete insieme. Lì penserai di essere arrivata ma quel momento sarà solo l’inizio del tuo vero aiuto nei confronti di Roberto. Il vostro vivere insieme sarà bruscamente interrotto e la mente di Roberto sarà perforata di spine fino a condurlo nel nulla più totale. Da lui avrai una bambina che mai luce vedrà.
Sarà un anno difficile il 2001 e in salita anche quelli che verranno.
Scivolerai molte volte e lui sarà travolto da paure e rimorsi. Ricorda che il tuo amore dovrà essere superiore ad ogni male e, se oggi, non capisci, arriveranno quei giorni in cui la tua disperazione sarà totale ma l’Amore per lui riuscirà ugualmente a trovare la Luce e a riemergere.
L’impossibile diventerà possibile. Resterai sola, orfana ancora una volta, troverai sollievo fra le sue braccia.
Passerà ancora un anno di imbrogli, lotte, un anno di allucinanti verità.
Sei nella sua vita per combattere ciò che lui non riesce a vedere.
L’unica tua forza sarà l’Amore che ti farà fare cose che mai penseresti di fare. Arriverà un'altra estate e vi troverà uniti, allora il tempo starà per scadere.
Nell’infrangere le barriere del male lo vincerai ed annullerai il potere delle catene che limitano la Volontà di Roberto. Lui stipulerà, a sua insaputa, un nuovo patto con il Demone che lo affianca. La notizia del nuovo patto ti giungerà come una scheggia nel cuore. Nei suoi occhi ci sarà molta tristezza quando ti annuncerà la cosa. Allora non dovrai ragionare da umana, andrai oltre la logica e continuerai a proteggerlo.
Tu conosci la Verità e vai oltre le sue falsità, dovrai continuare ad aiutarlo a superare la sua cecità senza intervenire nelle sue decisioni ma dovrai proteggerlo da esse con il tuo amore…”
Qui l’inverno è al quanto triste. Le strade di notte si spopolano e, improvvisamente, sembra di stare in una città fantasma. I bar si chiudono presto, nessuno resta per le strade.
Non vi è un cinema, un punto per trovarsi e scambiare due chiacchiere…
Ma con l’arrivo della bella stagione, tutto rinasce e fra il cinguettio degli uccelli, l’aria calda che ti solletica il corpo ecco che, come d’incanto, anche le serate in questo paesino, si rianimano dando spazio ad un vocio continuo di persone che passeggiano per la via principale fino ad incontrarsi sulla piazza del paese, sedersi su una panchina, curiosare, scambiarsi battute…
I ragazzi si dividono e si possono notare chiaramente gli appartenenti di uno o l’altro gruppo.
Chi si veste rigorosamente in jeans,chi con catene allacciate ai fianchi, c’è chi è pieno di pirsing e chi, invece, mette in mostra abiti firmati e scarpe lucide.
Com’è tradizione un pochino ovunque, anche qui vi è la festa del paese. Il Santo patrono è S.Lorenzo e si festeggia il 10 luglio.
E’ il 1999…i preparativi della festa si susseguono senza sosta,luci scintillanti illuminano le vie, si monta il palco.
Quest’anno vi sarà un gruppo degli anni 70.
Un tenue tramonto roseo cede il posto alle luci della notte, al brusio della gente che arriva numerosa nella piazza.
Guardo fuori la finestra della mia stanza, le prime stelle mi salutano. Oggi è stata una strana giornata in cui vecchi ricordi si sono accavallati al mio presente ed una voce, dentro di me, continua a ripetere :”Vedrai…oggi conoscerai un uomo, la sua strada è contorta…lo conoscerai per aiutarlo nel cuore e mostrargli nuovi orizzonti…”
Ho sempre creduto nella “magia” della vita e ho imparato ad ascoltare il mio intimo, a seguire il mio istinto. E’ la voce del mio cuore che mi parla e, per esperienza, posso dire che non hai mai sbagliato.
Ora però mi si stava proponendo un incontro…sorrido, fa caldo. Decido di scendere in paese per distrarmi un pochino e, chissà? Magari avrei fatto l’incontro della mia vita!
Volti conosciuti,scambio due chiacchiere. Ci sono molte bancarelle ma hanno quasi tutte le stesse cose però son belle nelle loro luci e mettono allegrie con le loro musiche. Man mano che cammino i suoni si affollano nella mia testa, sono tanti, diversi e camminando lungo il corso l’uno lascia il posto all’altro.
:”Ehi! Etta, il concerto sta per cominciare, che fai? Vieni?”
E’ una mia amica, anche lei è qui per passare un pochino di tempo e far scorrere questa serata calda di luglio.
:”Si, eccomi…dai andiamo”
Dalle scalette traballanti del palco salgono quattro tipi vestiti più o meno normali. Ci sono chitarre a terra, una tastiera, una batteria.
Li guardo ma, per quanto mi sforzassi, non ricordavo affatto quei visi, quel complesso.
Il concerto ha inizio.
Note familiari mi fanno tornare indietro nel tempo, loro non li riconoscevo ma la loro musica eh si! Quella la ricordavo bene! Con alcune canzoni vi avevo fatto i miei primi balli…quanti ricordi!
Mi piace sognare e farmi trasportare ma mi rendo conto che i miei occhi fissano un volto in particolare è sul palco, suona la chitarra, ha cantato una canzone… le bionde trecce gli occhi azzurri e poi… non riesco a distogliere gli occhi da lui, dai suoi lunghi capelli neri, grigi. Le sue mani scivolano con grazia sul suo strumento, le note sono belle, la luce intorno a lui è magica.
Sorrido al pensiero che potesse essere lui il prescelto della “mia vocina interiore”…
:” Il tuo compito sarà inserirlo nella Verità della sua vita, questo è scritto perché già deciso prima del vostro incontro. Lo amerai sin dal primo momento che lo vedrai, dal primo sguardo che vi scambierete, allora, in quell’attimo, tu capirai che è lui che amerai…”
Presa dai miei pensieri non mi ero accorta che la canzone era finita e un altra aveva preso il suo posto
:”Etta, sei fra noi?”- mi chiede sorridendo la mia amica- :”Vedi quello come ti guarda?”
Alzo gli occhi e il mio sguardo viene catturato dal suo e,in quell’attimo, in cui tutto sembra scontato, mi rendo conto della luce che emana il suo corpo, una luce bellissima viene verso di me e mi abbraccia dolcemente, penetra in me, i miei occhi sono persi nei suoi… E’ LUI?
Ma guarda cosa vado a pensare, quello sicuramente starà pensando che sono una di quelle che puntano personaggi famosi in cerca di una avventura o chissà, una notte di follia!
Il concerto è alle sue note finali seguite da applausi e “bravi lanciati al vento.
Fuochi d’artificio illuminano d’improvviso la notte,zampillano nel cielo come schizzi d’acqua colorata, mi affascinano.
Angela, la mia amica, mi saluta. Deve andare, fra poco il marito tornerà a casa e, se non la trova, a quell’ora della notte…preferisce evitare discussioni.
Resto sola,mi siedo su una panchina accanto al palco ormai spento. La piazza si sta svuotando.
Lui è sul palco che ripone gli strumenti.
Ancora i nostri sguardi s’incrociano…un sorriso.
:”E vai, che aspetti?”- ancora la vocina che mi sprona a…
Mi ritrovo in piedi, vicino al lui
:”Mi fai un autografo?”- :” Si, certo!”- mi risponde con un gran sorriso.
:”Ecco”- e mi porge il foglio con la sua firma
:”Solo un autografo? E il tuo telefono si può avere?”- chiedo facendo finta di essere la persona più sfacciata della terra.
Mi guarda con una strana espressione, lo so cosa sta pensando “Questa sicuramente ne cerca a pacchi!” Bé, non gli do torto. Sorride, mi scrive il suo numero di cellulare. Ricambio il sorriso, vorrei fermarmi ancora, sono come ipnotizzata da lui, saluto, vado via.
Sono a casa. Un tuffo in piscina.
Il suo volto nei miei occhi, non sapevo neanche il suo nome. Sorrido, memorizzo il suo numero con un punto interrogativo e l’iniziale del nome del complesso davanti.
“Chissà, forse un giorno proverò a telefonargli, così, per sfizio, e…poi… figuriamoci! Magari sarà anche un numero inventato e…se poi fosse giusto…di certo non si ricorderà di me, una delle tante fra la folla che lo circonda in una piazza!”
La settimana che si stava affacciando non prometteva nulla di esaltante.
In estate la gente va in vacanza ma per me, quest’estate non ci sarebbe stata vacanza, sarei rimasta in casa, in un dolce far niente.
La piscina, il materassino, nonna quercia mi fa ombra con le sue foglie che rispecchiano l’acqua chiara della piscina.
Ho voglia di far due chiacchiere, il punto interrogativo, sul mio telefonino, mi appare davanti, istintivamente spingo…squilla. Ti parlo tutta d’un fiato cercando di spiegarti chi ero…
Mi riconosci subito, sei simpatico, ti chiedo il nome : Roberto.
Cambierò il punto interrogativo con una bella R.
“Fra una decina di giorni dovrei suonare dalle tue parti, che fai vieni?”
Il tono della tua voce è allegro, :”certo che verrò!”
Altre due parole scambiate, poi l’odioso “Clik” ci riporta entrambi nel nostro mondo.
I gironi si susseguono e la data del concerto è ormai alle porte.
Poche ore ancora e ti rivedrò tu su un palco, io fra il pubblico, mi riconoscerai?
La scena è la stessa, luci di vari colori,bandierine, bancarelle. Mi siedo in prima fila.
Riascolto con piacere tutte le canzoni…Ecco la fine, gli applausi,la gente che vi circonda, gli autografi.
Finalmente sei da solo, ti avvicini a me
:”Ciao, Etta, grazie per essere venuta!” Hai un gran sorriso stampato sulle labbra
:”Ma figurati…”- mi sento impacciata e mentre mi abbracci mi chiedo perché sono qui,ora…
Andiamo a prendere qualcosa da bere, poi due passi nel buio, è una notte splendida, piena di stelle.
Le tue mani mi cingono la vita,,mi avvicini a te,mi baci.
Una sensazione di trasporto e stordimento abbraccia tutto il mio corpo. E’ solo un baio ma il mio cuore batte impazzito…ci guardiamo negli occhi,non parliamo…
Le tue braccia scivolano giù dai miei fianchi, il saluto.
Mentre le gambe mi portano alla macchina, nella mia mente solo un pensiero Chi sei? Sei tu l’uomo che amerò? Mi mordo un labbro, io già ti amo anche se non ti conosco ma, che strano! Sento che, invece, so tutto di te, sento che sei mio da sempre!
Non tardo a sapere chi sei, che fai. Il mio telefono squilla spessa da che ci siamo rivisti. Mi racconti la tua vita, mi parli della tua compagna, di tuo figlio…con lei non va bene ma hai un bimbo e tieni duro per lui. Ami il tuo lavoro, vivi per la musica che è in te da sempre da quando, eri solo un bambino, ti regalarono la tua prima chitarrina!
Le nostre telefonate mi portano nel tuo mondo e mi piace ascoltarti, mi piace anche quando un lungo silenzio ci tiene incollati alla cornetta telefonica, silenzio rotto da un sorriso che porta altre parole. Anch’io ti racconto la mia vita, ti parlo della mia paura d’innamorarmi ancora, e di come è stato strano e travolgente il nostro incontro, di come i tuoi occhi mi hanno rapita…
Oggi vieni a casa mia per la prima volta.
Il campanello suona, corro giù per le scale, apro, sorridi ci abbracciamo, ci baciamo.
Siamo in camera mia. La luce è spenta, solo una tenue fiamma di candela illumina i nostri volti e la musica riempie la stanza coprendo il battito impazzito dei nostri cuori. Ancora le tue labbra sfiorano le mie e una voglia senza limiti mi riempie completamente. Mi lascio trasportare dai sensi senza domandarmi se sia giusto o sbagliato, le nostre mani si accarezzano ma non andiamo oltre.
La notte scorre in fretta, non dormiamo, la passiamo a raccontarci le nostre vite, a fantasticare, sembriamo due fanciulli affiatatissimi che amano giocare insieme.
La luce dell’alba bussa sui vetri, poche ore e andrai via. La tua tournè estiva è quasi terminata, ancora poche piazze e, poi, un lungo inverno ti terrà nella tua città, ti riimmergerà completamente nel tuo mondo e anch’io sarò alle prese con i miei doveri…
Mi stringi forte a te e una lacrima scende di nascosto sul mio viso.
Lo sportello della macchina sbatte, un cenno con le mani… “Ciao…ti amo!” il mio saluto si sperde nel rumore del motore che si allontana.
Ricomincia la vita di sempre e il tran- tran quotidiano mi assorbe completamente.
Lo squillo del telefono mi fa trasalire
:”Pronto…”- rispondo soprapensiero e, nel sentire la tua voce ho come un sobbalzo
:”Ma che piacere mi fa sentirti…si, si tutto bene e te? Che faccio? Le solite cose!”
:”Che dici, pensi di poter venire in aeroporto a prendermi? Magari prenota un albergo così possiamo stare un pochino insieme e…”
Senza accorgermene ti ho risposto di si. Riattacco e mi metto subito alla ricerca di un albergo nelle vicinanze di Fiumicino, lo trovo, prenoto una camera matrimoniale per il giorno dopo.
Suonano alla porta.
:”Angela che ci fai qui? Vieni, entra ho tante novità da raccontarti!”
La mia amica mi fa un gran sorriso e dal suo sguardo ironico capisco che già sa cosa le racconterò.
In casa, davanti un buon caffè incomincio a raccontarle di Roberto…
“Sai ci siamo rivisti dopo quella sera che c’eri anche tu e, mi ha baciata, è venuto addirittura a dormire da me!”
:”Ma dai! E ti sei tenuta tutto nascosta… dormire da te e… patatrac! “
:”No, niente patatrac! Abbiamo parlato tutta la notte ci siamo solo baciati e riempiti di carezze è stato bellissimo. Solo poco fa ho riattaccato il telefono, era lui, ho prenotato un albergo per domani…”
:”Hai intenzioni di dormire con lui?”
:”Che domande! Certo, ho prenotato una camera matrimoniale, Dio, non vedo l’ora!”
:”Umm! Poi mi racconti tutto però, guai a te se fai come stavolta, voglio sapere i minimi particolari!”
:” Minimi? Qualcosa ti racconterò…qualcosa…”
Sorrido, continuiamo a parlare per un altro pochino
:”Devo scappare ora”- dice Angela allegra
:”Ok, ci sentiamo dopodomani così ti racconto!”
Va via. Sono agitata, felice, forse anche un pochino impaurita ma, ora, quello che conta è che domani sia perfetto.
Sono le 17, il tuo aereo è atterrato. Saluti gli altri del gruppo che mi guardano con un aria sorniona, è chiaro cosa pensano!
Sali in macchina, un bacino e via.
L’albergo non è distante; documenti, firma, saliamo.
Mi sento imbarazzata e solo ora mi sto rendendo conto di essere da sola in una camera con te.
:”Mi faccio una doccia, sai il viaggio è stato lungo!”
:”Bene, fai pure”
Accendo la TV cercando di respirare profondamente per calmare qualcosa dentro di me che mi fa stare agitatissima.
Esci dal bagno. Un asciugamano, direi molto piccolo, intorno alla vita. Ti stendi sul letto accanto a me, le tue mani incominciano ad accarezzarmi, baci. Sotto questo piccolo asciugamano non è difficile vedere e sentire la tua voglia crescere e più questo accade e più sento un blocco impadronirsi di me “Ti amo, non posso!”- penso “ si, lo so, è assurdo, ma proprio perché sento d’amarti infinitamente che non posso!”
Ti sposto assumendo un atteggiamento spontaneo
:”Si va a cena?”- la mia voce esce rauca, mi guardi perplesso
:”Si, come vuoi…subito?”
:”Si, dai, vestiti!”
Ti sorrido, non sei per niente convinto ed io meno di te ma è più forte di me… non posso fare l’amore con te, sentiresti il mio cuore, ti farebbe piacere, si, è amore ma…poi? Tu andrai via, da lei ed io resterò qui, da sola…
A cena cerco di spiegarti il perché sono voluta venir via e, ancora una volta senza rendermene conto, ti dico che non sarei rimasta a dormire.
Parole, una valanga di parole ti sommergono, ti parlano del “mio giro di boa” delle mie insicurezze, ti parlo di tutto ma, in fin dei conti, non ti dico la verità, l’unico reale motivo della mia decisione, non ti dico due semplici parole: Ti Amo.
Da parte tua mi aspettavo un va al diavolo clamoroso invece…
:”Ok, come preferisci! Sai mi dispiace io pensavo…io volevo…ma se non te la senti non è un problema. Ci vediamo domani mattina presto così mi riporti in aeroporto”
Ti lascio davanti l’albergo, un ciao, un bacio…accidenti come vorrei restare!
E’ notte, cammino lungo la spiaggia, i miei piedi giocano nell’acqua calda del mare. Non c’è nessuno ma non provo paura ho solo te nella testa.
Il sole mi sveglia, guardo l’orologio, “accidenti, non mi sono accorta di essermi addormentata” Sorrido, è ora di andare a prendere Roberto.
Mi tolgo la sabbia dai piedi e dal corpo, in poco tempo sono davanti il suo albergo.
Lo faccio chiamare dal portiere.
“Ciao, dormito bene?”
“Ciao, si ma… mi sei mancata!”
“Spiritoso, facciamo colazione?”
Seduti nel bar dell’albergo parliamo come due vecchi amici.
Paghi, andiamo via.
In macchina stiamo zitti. “Eccoci arrivati”-cerco di dire con tono allegro- mi guardi fissa negli occhi,mi accarezzi la guancia, la baci. Scendi, i tuoi amici ti sorridono con ironia, sapessero la verità!
Tornata a casa la prima cosa che faccio è telefonare ad Angela, devo sfogarmi con qualcuno, mi capisce al volo, fra poco verrà da me.
“Allora com’è andata?”-mi dice sorridendo- anche lei con quello sguardo ironico stampato sul volto.
“Be direi ottimamente! Ho dormito sulla spiaggia!”
“Romantici…”
“No, non hai capito, ho dormito da sola sulla spiaggia, lui era in albergo…”
“Scusa? Forse mi sono persa qualcosa!”- storce il naso come sua abitudine quando qualcosa non le è chiaro-“ Tu eri con lui, la stanza dell’albergo era una matrimoniale…giusto?”
“Si”
“Allora mi spieghi perché hai dormito in spiaggia da sola?”
“Non potevo restare con lui…”
“Non sei normale, e perché non potevi?”
Le racconto tutto, le parlo dei miei stati d’animo, delle miei paure, della vocina che, ancor prima di conoscerlo, mi aveva annunciato il suo arrivo…Angela, come me, è affascinata dal paranormale, da ciò che c’è ma non c’è, dall’inespiegabile degli eventi e, passato lo stupore iniziale, incomincia a valutare quella voce, quelle parole…
“Mah! Forse hai fatto bene, certo che è tutto così strano, ma ora quando lo rivedrai?”
“ Mi sa che dovrà passare un anno, cavoli com’è lungo un anno!”
“ Passerà e poi? Ma, parliamo d’altro… che dici?Ho sentito parlare di nuovi corsi, ti andrebbe di partecipare a qualcuno?”
“Che corsi?”
“ Ce ne sono per togliersi ogni tipo di curiosità ed approfondire i nostri studi, parlano di sciamani, reiki, cristallo terapia e tanti altri.”
“ Interessanti, si, dai, quando inizia il primo?”
“Te lo faccio sapere, ho il calendario a casa…”
Così l’inverno è passato fra corsi e studi vari approfondendo argomenti e riuscendo a delineare una realtà mia delle cose sviscerando argomenti vari.
Lo sciamano lavora con l’energia smovendola, il reiki sfrutta l’energia universale, tutti possiamo usare questa energia basta comprenderla e scoprirne la chiave che la fa smuovere.
E’ strano, come avvicinandosi nello studio di queste cose, poi incominci ad incontrare persone che, in un modo o in un altro vi sono legate, ho conosciuto gente con fatture, altre che dicevano di averne fatte, ho ascoltato tanti strani racconti in cui il confine con la realtà è delineato da una sottile linea…Ho riscoperto l’eterna lotta fra Bene e Male, sono entrata nei miei sogni ma, soprattutto ho cercato di capire chi fosse quella voce interiore che, a volte, tramite la mia mano, usciva fuori in modo del tutto inattesa scrivendomi un futuro, ricordandomi il passato,annunciandomi fatti ed eventi del tutto sconcertanti.
:”…Amarezze, dolori, dispiaceri incontrerai nel tuo cammino seguendo le sue impronte. Nel tuo cuore ci sarà l’Amore per lui ma trascenderà dalla realtà quotidiana. Spesso ti domanderai perché lo ami più della tua vita, vorresti cacciare quest’idea ma non puoi ribellarti a ciò che fa parte della tua vita anche se ti arrecherà grandi sofferenze. Conoscerai mondi paralleli e con essi il modo che vi porterà alla crescita interiore. Dovrai condurlo con pazienza e sapienza nella sua missione umana sconfiggendo forze di cui, oggi, ignori l’esistenza. Ti troverai in vicoli bui ma riuscirai sempre a ritrovare la luce. Sarei messa di fronte a situazioni e a scelte difficili. Sarai guidata sulla via giusta, devi e dovrai solo lasciar libero il tuo cuore.
Avrai molti dubbi e capirai la giusta dimensione fra il bene e il male.
Questo accadrà fra molti anni. I vostri corpi si uniranno e si allontaneranno. Arriverà un estate, passato il nuovo millennio, in cui vivrete insieme. Lì penserai di essere arrivata ma quel momento sarà solo l’inizio del tuo vero aiuto nei confronti di Roberto. Il vostro vivere insieme sarà bruscamente interrotto e la mente di Roberto sarà perforata di spine fino a condurlo nel nulla più totale. Da lui avrai una bambina che mai luce vedrà.
Sarà un anno difficile il 2001 e in salita anche quelli che verranno.
Scivolerai molte volte e lui sarà travolto da paure e rimorsi. Ricorda che il tuo amore dovrà essere superiore ad ogni male e, se oggi, non capisci, arriveranno quei giorni in cui la tua disperazione sarà totale ma l’Amore per lui riuscirà ugualmente a trovare la Luce e a riemergere.
L’impossibile diventerà possibile. Resterai sola, orfana ancora una volta, troverai sollievo fra le sue braccia.
Passerà ancora un anno di imbrogli, lotte, un anno di allucinanti verità.
Sei nella sua vita per combattere ciò che lui non riesce a vedere.
L’unica tua forza sarà l’Amore che ti farà fare cose che mai penseresti di fare. Arriverà un'altra estate e vi troverà uniti, allora il tempo starà per scadere.
Nell’infrangere le barriere del male lo vincerai ed annullerai il potere delle catene che limitano la Volontà di Roberto. Lui stipulerà, a sua insaputa, un nuovo patto con il Demone che lo affianca. La notizia del nuovo patto ti giungerà come una scheggia nel cuore. Nei suoi occhi ci sarà molta tristezza quando ti annuncerà la cosa. Allora non dovrai ragionare da umana, andrai oltre la logica e continuerai a proteggerlo.
Tu conosci la Verità e vai oltre le sue falsità, dovrai continuare ad aiutarlo a superare la sua cecità senza intervenire nelle sue decisioni ma dovrai proteggerlo da esse con il tuo amore…”
Cap.2 - 2000…ANNO DI PREPARAZIONE
L’inverno è finito. Una nuova primavera è alle porte.
L’aria calda mi sfiora la pelle, la natura si risveglia e con lei i miei sensi e una gran voglia di diverso, nuovo.
Il pensiero di Roberto, che avevo ben custodito in un angolino del mio cuore,durante l’inverno, si sta risvegliando violento in me.
Ormai sono mesi che non lo sento,non lo vedo ma, ora, come mare in tempesta è vivo nel mio cuore.
Avevo riposto in una scatola gli scritti inerenti a lui, quasi a volerli dimenticare e, confesso, ci ero riuscita bene tanto da restare meravigliata e invasa dalla gioia quando il mio telefonino improvvisamente si mette a lampeggiare una R
:”Ciao, quanto tempo che non ci si sente!Come stai? Novità…dai raccontami”
La sua voce è ovattata, il mio cuore impazzito,respiro profondamente nella speranza di nascondere la mia emozione
:” Tutto benone, grazie. Io ho fatto molte cose in questo periodo e, sai? Penso di aver compiuto anche il mio “Giro di boa” Ora sono pronta ad affrontare ciò che il destino vuol regalarmi!”
Sorrido
:” Ma dai, fantastico! Io ho fatto la solita vita fra casa,lavoro… qualche suonatine in giro… Comunque ora ricominciamo le tournè e mi stavo domandando se ti andava di venire sabato. Suoniamo dalle tue parti e sarei contento di rivederti…”
:”Ma certo, certo!”
Poche battute di convenienza e riattacchiamo. Sto saltando dalla gioia, improvvisamente tutti i mesi trascorsi nel silenzio di lui sono stati cancellati, ora era lì, lo avrei rivisto,mi sarei persa, ancora una volta, nei suoi occhi e…Mi sento felice.
La sera è gradevole, la macchina s’inerpica per stradine strette.
Un paesino, su per le colline, prati verdi e un fiume che scivola saltellando fra sassi corrosi.
La piccola piazza è gremita di gente e il palco la riempie quasi a metà.
Lo cerco fra la gente. Una mano sulla mia spalla, sussulto,mi giro, sei tu, gli occhi ti brillano
:” Ciao Etta!” – esclami sorridente- in quell’istante l’inverno era completamente svanito lasciando un'unica certezza, tu eri lì, accanto a me, io ti amo.
Ti abbraccio forte, ti bacio, ho voglia d’urlare.
Le note riempiono la piazza, ti guardo, sei bellissimo, la tua luce è sempre lì a farti da riflesso, sembri quasi irreale. Nella mia mente scorrono immagini che mi riportano al nostro primo sguardo…alzo la testa, mi sorridi dal palco. Continuo ad ascoltarti e dentro un unico sentimento:Ti amo.
Applausi mi riportano alla realtà, avete finito.
Ti liberi in fretta dalle persone, ecco che arrivi vicino a me, un buon bicchiere di vino, poi un altro e un altro ancora, mi gira un pochino la testa;seduti vicini mi tieni la mano…
:”Mi sei mancata un pochino…”- lo dici sussurrando, mi guardi, mi baci
:”Anche tu e…ho voglia di stare con te!”
Mi guardi meravigliato
:”Tranquillo”- mi affretto a dirti- “ non sarà come l’anno scorso, ho veramente tanta voglia di stare con te!”
Ora sorridi
:”Bene, perfetto!Io anche, lo sai! Allora la prossima volta che verrò dalle tue parti ci organizziamo! Speriamo solo che non avrai cambiato idea!”
:”No,non cambierò idea, voglio fare l’amore con te, voglio sentirti…voglio amarti!”
Mi accarezzi il viso con infinita dolcezza.
Il palco è spento, le ultime cose sono state messe in macchina.
Sei pronto per ripartire, non vorrei, no…!! Fa male!
Non ti dico nulla, sorrido. Un bacio, una carezza ancora… la tua macchina scivola via, silenziosa in una notte stellata, s’allontana…Fa tanto male!
Cammino per la strada senza una meta, sono giorni che faccio passare il mio tempo in questo modo.
In un bar, un buon caffè è quello che mi serve
:”Mi scusi…”- urto senza volere una donna dai lunghi capelli neri
:”Nulla…” – mi risponde con un sorriso. E’ bella e sono attratta da lei come se la conoscessi già. Ma accidenti, rido, ultimamente è una fissazione incontrare gente che in qualche modo, mi stimola strane sensazioni!
“Un caffè, grazie!” mentre bevo i miei occhi a tratti, ma con insistenza, vanno verso quella donna. Non avrà ancora 40 anni, due occhi scuri… si accorge del mio sguardo insistente,abbozza un sorriso, forse si sente infastidita da me, chissà, magari starà pensando che sono lesbica, che voglio provarci…meglio che smetta di guardarla.
Finisco il mio caffè, esco, esce anche lei.
:”Posso fare qualcosa per lei?”
Mi dice passandomi accanto
:” Per me? Io no, non saprei, perché?”
:”Al bar mi guardava con insistenza, non so, ho qualcosa di strano?”
:” Ma no, scusi, solo mi ricordava qualcuno, il suo volto mi è familiare, per questo la osservavo!”
Incominciamo a parlare, si chiama Luisa, è simpatica, aperta, scherzosa, ironica. Vive poco distante dal bar
:” Non so perché ti abbia detto tante cose di me, neanche ti conosco!Fosse contagioso il tuo sguardo!”
Mi parla sorridendo
:” Bè, si, è vero…c’è affinità fra di noi, anch’io ti ho raccontato di me, cose che non direi mai ad una perfetta sconosciuta!”
Ci scambiamo i numeri di telefono
:”Allora ci sentiamo presto così ci facciamo due chiacchiere!”
:”Certo,Etta, quando vuoi, ciao”
Strano quell’incontro sentivo che era l’inizio di una nuova conoscenza, una conoscenza che sarebbe stata importante nel tempo.
Torno a casa, non ho più voglia di girovagare.
Altri giorni
Sono tornata a trovare Luisa, è piacevole stare con lei, le ho anche raccontato di Roberto.
:” Un giorno ti faccio le carte su di lui!”
:”Chi tu? “ – la guardo stupefatta- “Anche tu sai leggere le carte? Dai fammele subito!”
Mi divertiva l’idea e anche se non ci ho mai creduto fino in fondo, non ho mai scartato l’ipotesi che potessero anche dire il vero.
:” Si le so fare, e mi capita di farle. Cosa vuoi sapere?”
Prende il mazzo di carte nascoste in una credenza e avvolte in un panno bianco. Sono corrose dall’uso.
:” Voglio sapere tutto ma soprattutto sull’amore!” – dico ridendo.
:”Bene…” – mischia le carte- :” Tienile un pochino in mano e pensa al tuo lui…”
Tengo stretto il mazzo di carte fra le mani, Roberto…Roberto, mi dico mentalmente
:” Basta così.” – mi prende il mazzo delle mani- “ Nel bene e nel male?”
:” Si, nel bene e nel male!”
Devo riconoscere che ci sa fare con le carte, ha indovinato molte cose, soprattutto su Roberto, mi ha descritto il nostro primo incontro, le mie sensazioni…mi ha parlato del mio ex uomo, di problemi in generale. Rifletto a casa, sdraiata sul letto, guardando il soffitto, il nome di Roberto continua a ronzarmi nel cervello, squilla il cellulare, è lui!
Ci siamo dati un appuntamento per il prossimo concerto, resteremo la notte insieme.
:” Luisa, ciao! Sono Etta, senti, mi chiedevo se conoscevi un albergo dalle parti tue, un pochino discreto e…”
:” Non dirmi? Ti ha chiamato Roberto, vi vedete?”
:” Si, è proprio così, viene qui fra tre giorni, mi sento felice”
:” Ci credo, si, prova a sentire qui”
Mi segno il numero di telefono dell’albergo e organizziamo tutto per l’incontro. Sarei stata da lei a cena con Roberto, morivo dalla voglia di farglielo conoscere, e poi saremmo andati a dormire in albergo.
Inutile dire che questi tre giorni sono volati come schegge fra preparativi e dolci pensieri.
Suona il citofono. E’ arrivato. Gli spiego come avevo organizzato e ci muoviamo verso casa di Luisa.
Tutto è pronto, devo ammettere che ha preparato una cena con i fiocchi, con tanto d’antipasti e stuzzichini. Roberto non si fa certo pregare per mangiare ed essendo anche molto simpatico, lega presto con Luisa e il marito. Si ride, si scherza, ci si fanno battutine piccanti. Al termine della cena, con tanto di dolce ecco che facciamo girare la “Crolla dell’amicizia”, una brocca più larga che alta, di legno, con tante bocchette dove ognuno beve facendola girare e dentro un buon liquore preparato seconda tradizione.
Non siamo ubriachi ma poco ci manca
:” Che dici andiamo?” – chiedo a Roberto con un sorriso stuzzicante
:” Si, certo!” – risponde lui con un sorriso pieno di complicità.
Salutiamo, abbraccio forte Luisa e le sussurro nell’orecchio :”Speriamo vada tutto bene!”
:”Stai tranquilla, sarà perfetto!”- mi risponde maternamente.
L’albergo è vicino casa di Luisa. Sono imbarazzata. Lui è seduto sul letto, si sta spogliando…
LA NOSTRA PRIMA VOLTA
DIVERSO!!!
ANTEFATTO…
Piano le tue mani scendono sul mio corpo.
Accarezzi il mio viso, ascolto il tuo respiro.
E’ una sensazione di pelle.
Mi piace e non riesco a sottrarmi a queste mani che scendono sui miei fianchi,
il tuo corpo preme sul mio.
Le tue carezze mi provocano brividi.
Assaporo le tue labbra, lascio che la tua lingua mi sfiori piano il viso.
Siamo in piedi.
La mia schiena è sul muro.
E’ freddo!
Mi piace.
Continui a baciarmi, le tue labbra scendono sui miei seni.
Sbottoni piano la camicia.
Le tue dita sui capezzoli.
Ti guardo e le mie mani, sulla tua testa seguono i tuoi movimenti.
Scendi…non riesco più a toccarti.
Io in piedi. Tu in ginocchio davanti a me.
La gonna scivola a terra.
Le tue mani giocano sulle gambe…..
Sento l’eccitazione crescere.
La camicia aperta, il mio corpo nudo davanti a te.
Mi sfiori i peli, la tua lingua gioca sulla mia pancia…
Due mani nella notte…
Si sfiorano…
E’ un incontro di sensazioni
Odori…
Tremori.
Due corpi.
Si sfiorano entrambi.
E’ un sentirsi uniti
In un’atmosfera che appartiene solo a noi.
Il tuo viso sfiora il mio
Sento il tuo respiro
Entrare nelle mie labbra
Ho il tuo odore sul mio corpo
Siamo uniti
Immobili…
Terribilmente eccitati
Fermi.
Udire i nostri fremiti
Ascoltare la voglia che cresce sempre più sfrenata in noi.
Le tue mani sulle gambe
Il calore della tua pelle su di me
Il tuo respiro è più veloce.
Il mio corpo trema al contatto del tuo.
Reclino la testa.
Scivolo sul tappeto.
Arde il camino.
La fiamma illumina il mio corpo
E il tuo splendido viso mi sorride.
I tuoi occhi mi guardano
E’ una sensazione bellissima
Leggere nel tuo sguardo
Il desiderio che hai di me.
Stendo le braccia verso di te
Scoppietta il fuoco…
Siamo nuovamente uniti.
Una musica dolce accompagna
La nostra danza.
Le tue carezze…
La mia pelle…
I tuoi baci
Brividi sul collo.
Sentirti e stringerti in me.
Muovo le mie dita sul tuo petto…
Stringo le cosce sui tuoi fianchi
Il mio petto si piega sul tuo
Ti bacio il viso,
il collo…
esplodo su di te e…
te in me!
Due mani ..nella notte
S’incrociano.
Il fuoco continua la sua danza
I due corpi sono ancora uniti
Fermi
Nei loro fremiti
In una notte
D’amore e di passione.
Un sole caldo illumina la nostra stanza d’albergo.
Apro gli occhi, il tuo corpo accanto al mio, ti giri piano, sorridi, mi stringi a te.
Sprofondo nel tuo profumo e il tuo odore m’inebria completamente.
Sento la tua tenerezza pervadermi il corpo e vorrei fermare questi attimi splendidi.
Non posso, ti alzi sorridente, ci vestiamo…un ultimo sguardo a questa stanza che ci ha trovato complici in una notte d’amore, la prima con te!
Nel giardino dell’albergo facciamo colazione allegri, parliamo, ci prendiamo in giro sulla notte trascorsa insieme, è stata splendida amore mio!
Non lo dico, come il solito tengo tutto nascosto nel mio cuore…
Pochi minuti e poi tu salirai sulla tua auto e punterai verso nord. Io percorrerò pochi chilometri e sarò in casa mia.
Terrò stretta il tuo ricordo.
Ti guardo negli occhi, vedo amore, in te c’è un misto fra uomo-bambino che mi riempiono di tenerezza.
Altre chiacchiere ci permettono di afferrare nuovi minuti, non vorrei mai sentire quel tuo “CIAO!” ma arriva, inesorabile, come una lama che sfiora il mio corpo, poi s’infila, spietata a portarti via da me! Le tue mani scivolano sulle mie…giù fino alle dita, non andar via! I pensieri affollano la mia mente, ti amo!…martella il mio petto ho una
gran voglia di piangere… continuo a sorriderti e a far l’indifferente mentre dentro sto morendo attimo dopo attimo!
:” Bhe! Che dirti? – mentre ti parlo ti guardo fisso negli occhi – Ti auguro di passare delle buone giornate! fatti vivo se ti capita, mi farebbe piacere sentirti qualche volta! Se, poi, proprio non puoi…alla prossima occasione!”
Traduzione dalla logica al cuore:
:” Bhe! Che dirti? Spero che mi penserai spesso, ti prego fatti vivo io aspetterò in ogni momento di sentirti. Non vedo l’ora di ritrovarmi stretta a te!”
E MI MANCHI TANTO…
E mi manchi tanto….
Nella notte
Quando la luna bussa sui miei vetri,
il lago rifrange i miei sospiri…
occhi nel vuoto
alla ricerca del tuo sguardo
così lontano da me…
così vivo in me!
E mi manchi tanto…
Le tue mani
Che sfiorano le mie
Incerte,
vogliose
di carpire i miei desideri…
il tuo respiro batte
cadenzato con il mio
la tua pelle sotto le mie dita
vorrei trasmetterti
tutto ciò che vi è nel mio cuore…
E mi manchi tanto…
... mi dico che è una follia…!
dormo una notte e sogno di te!...
mi sale nella gola
nel corpo un languore, caldo!...
e mi manchi, tanto!..
mi sveglio ed è un lampo!...
nel giorno comincio a pensarti...
mi manchi e ti vedo in fondo ai miei pensieri...
un ricordo...
come un petalo di rosa tra le dita ...
mi manchi tanto...
esco per respirare aria fredda...
e le guance e le labbra...
per non pensarti e fare altro e lavorare...
come avere te...non mandarti via...
sospirare come per un dolore lancinante...
la mia lingua ti lasciava segni sulla pelle...
ti passava sopra come per sentire il sapore fino a quando
hai preso la mia testa...
completamente!...
so solo che mi manchi tanto...
ti voglio!...
schiudi i tuoi petali e lasciati andare
affinché il mio respiro ti scaldi dentro ...
sono una quercia...
non posso far male
e vorrei sentire ben altro dalla tua voce"...
un bacio...amore mio!
Non ci sono state più occasioni di star da soli.
Ho seguito molte serate di Roberto e, dove potevamo, cercavamo di trovare uno spazio per stringerci, baciarci, ascoltare il desiderio correre in noi e non poterlo esaudire. Peccato! Ma i tuoi baci mi danno pienezza e le mie amiche mi aiutano a superare la tua assenza.
Ma non sempre riesco a sorridere della vita, stasera è una di quelle sere in cui il tuo essere lontano mi macera dentro…
Vorrei poter sentire il cellulare squillare…illuminarsi del tuo nome!
Sentire la tua voce…
ODIO QUESTO BUIO!
ODIO QUESTO SILENZIO!
Odio la guerra che c’è in me…la speranza e la ragione si fronteggiano
In una sfida continua…
L’apatia e la voglia di fare…
L’impulso di correre da te e…
L’impossibilità di trovare rifugio fra le tue braccia.
Il mio cuore, le mie mani sul tuo viso…
Sfiorarti le labbra, sentire il tuo calore, il tuo profumo…
La tua pelle sulle mie dita… Un film, la radio che canta…
Un quaderno, un libro…
Cullarsi nel letto...ma è tanto vuoto!
La tua foto,
i miei ricordi…
cerco i più belli,
cancello con rabbia il presente…
Un bicchiere…una sigaretta…
Questa canzone mi ricorda di te!…di noi…
Come posso…come posso scordarti? ...
emozione!...
...perdersi a contar le stelle!...alzare gli occhi al cielo raccogliendo amore...nel silenzio del mattino far rivivere i sogni!...un tramonto!... e innamorarsi dell'aurora...conoscere la gioia come il dolore e non fuggirle...cogliere le sfumature!... ascoltando i respiri del cuore...arcobaleni di dolcezza!...soffermarsi nel silenzio ad ascoltare l'armonia dell'universo!...regalare l'emozione di un sorriso!...quando c'è sogno c'è amore...il pensiero ritrova calore!...pensieri confusamente immersi nella sera...colgono le impressioni...liberi!...lampi di luce...ascoltando i miei ricordi...ho catturato attimi di dolcezza...la notte si colora...si delineano i contorni...infinito! armonia del giorno...ciò che ho nel cuore...non lo consuma il tempo!...ogni pensiero sorge dall'animo...scivola da cuore a mente...infinite parole!...gocce d'emozioni!...
Arriva in silenzio, scortato dai sui cavalli bianchi, lupo solitario… ecco l’inverno.
Sono terrorizzata all’idea di dover accettare l’idea di non rivederti per tanto tempo.
Devo farmene una ragione e trovare nuovi spazi nella mia vita che non sia tu. Certo è strano, prima scappavo dall’amore per timore di soffrire, ora lo cerco e lo voglio disperatamente anche se già soffro! Mi cade lo sguardo sulla scatola sotto il mio letto. Quei fogli scritti con strana calligrafia mi gonfiano il cuore di tenerezza. Io sapevo già ma era così difficile da accettare! Chi ero io, e perché io, perché a me un compito così arduo, io che a mala pena riesco a badare a me stessa, io dovevo “salvare” (che parola grande!) un uomo conosciuto per caso, un uomo che era entrato in me così violento da non farmi quasi rendere conto in che pasticcio mi ero andata a cacciare. Sante parole! Mi trovo proprio in un bel guaio e vorrei sapere come procedere visto che, oggi, mi sento come se mi avessero calpestato mille bufali impazziti. Non è mica facile piegare la ragione e la logica, non lo è affatto!
Non sono contenta della mia vita, c’era sempre quel qualcosa che mi manca…
Forse la consapevolezza di non poter dividere con gli altri il mio amore…quella strana esplosione che voleva uscire a tutti i costi dal mio cuore!
Nel lungo e tortuoso cammino della mia vita ogni giorno, ogni istante è servito ad imparare qualcosa di nuovo.
La mia ricerca inesauribile verso la Verità mi ha spinto per molte vie e non ha dimenticato di farmi inciampare e cadere.
…Cadere così in basso che alle volte mi chiedevo se mai sarei riuscita a risalire la china.
Devo ringraziare Dio o quella grande forza sopra di noi che, ad ogni mio “presunto affogamento” mi ha sempre teso una mano aiutandomi a riemergere, a rinascere dalle ceneri ed, ogni volta, con qualcosa in più.
Mi rivolgo a tutti perché tutti siamo simili anche se spesso, troppo spesso, ce ne dimentichiamo.
Donne e madri, padri e uomini, sposati, separati…felici e tristi…Esseri tutti sulla stessa barca alla conquista della Verità. Ma non servono armi, né strane elucubrazioni o piani di guerra…serve solo il nostro cuore…l’amore, l’unica vera leva che può muovere il mondo.
Oggi questo può far sorridere, essere scambiato per una grand’utopia e, fin che ciò sarà…mai potrà essere pace fra gli esseri, la natura, la vita in senso generale…
La vita, dalla nascita, può essere racchiusa in tre semplici passaggi uguali a tutti gli essere e creature viventi e non…
1. Il peso delle sfide durante il cammino
2. Affrontare tali sfide e superarle
3. il risultato finale di tutto ciò
La terza voce, però, è in continuo divenire, quindi, la lascerei un attimo in disparte…
Bisognerebbe essere in grado di accantonare in un angolino remoto i nostri traumi tanto da riuscire a parlarne distaccati, come non vissuti in prima persona e, piano continuare a salire su…su…su questa lunga scala della vita.
Bisognerebbe sapere (non è cosa tetra) che nostra compagna fedele è sorella morte che corre in parallelo a noi dalla nascita e a lei legata…saperla guardare negli occhi ed essere lucidi e consapevoli che oggi c’è…domani…Chissà?
Riscoprire come d’incanto le piccole cose della vita. Il sole che sorge, un fiore che sboccia, il profumo della primavera, il vento sulla pelle, una stella cadente, un arcobaleno e un bimbo che ride…la vita, sentirla pulsare sotto le proprie dita e…sentirla andar via e…amare ogni attimo come unico e irripetibile!
Aggrapparsi ancora più forte all’amore che sovrasta tutto e credere con tutte le forze alla “sopravvivenza” e…Vincere! Sconfiggere le nostre incertezze, paure, malattie, ansie…
Sono anni che studio e cerco di trovare il “bandolo della matassa”, l’inizio di tutto che poteva ricongiungermi al tutto…ho letto sulle religioni, ho studiato con interesse tutto ciò che è considerato alternativo… nello scorrere degli anni ho preso decisioni, abbandonato strade ed intraprese nuove vie…
Camminare…camminare e farsi largo fra la gente, nel mondo, nella vita che non ti lascia il tempo di guardarti indietro e ti spinge, a volte anche bruscamente, in avanti.
Ho imparato a lasciare il mio passato, ora è solo un ricordo ingiallito, i dispiaceri accumulati in un angolino…le gioie, tante ancore cui aggrapparsi per non scivolare giù!
Ho imparato a parlare con il cuore e ho notato che funziona sempre e, anche quando sembra che non sei stata capita, stai certa che se il cuore ha parlato per te arriverà la risposta che attendi, vera, spontanea…arriverà!
Mi sento piccola e impotente quando leggo negli occhi delle persone la sofferenza ed io non posso fare nulla, ben poco…ma ho imparato ad abbracciare il mio simile e a fargli recepire le vibrazioni del mio cuore.
Ed ecco il presente, in cui mi ritrovo sola. Riemerge in me il sapore amaro dell’abbandono.
Ma la “mano” che mi guida nell’ombra, o chiamalo caso, destino…non importa, il fatto è che c’è…be, quella mano, ancora una volta, ha dato una svolta alla mia vita.
Una pura causalità riaccende in me un fuoco mai spento del tutto. Era lì, un mucchietto di braci ardenti in un angolo del mio cuore.
Da vari anni avevo accantonato l’idea di un viaggio in India alla scoperta di quella terra che da sempre sento appartenermi. E in quella terra così densa di spiritualità, povertà…polvere vive un uomo. Ormai tutti avranno sentito parlare di Sathya Sai Baba, un indiano, un guru…un Avatar. Un uomo che dal nulla ha creato il tutto…un uomo che ha smosso nazioni e da ogni parte del mondo attira gente a Lui.
Un punto nel deserto, una stella che illumina.
Si è parlato tanto di Lui. Si sono osannati i suoi miracoli, è stato studiato in tutti i modi. Famosi scienziati e studiosi d’ogni genere hanno cercato l’inghippo nei suoi prodigi ma, ad oggi, nulla è stato potuto dichiarare che vada contro la realtà di ciò che compie questo “piccolo uomo”.
Così Sai Baba ha ripreso forma e vigore in me dandomi un impulso irrefrenabile e la decisione è presa.
Immersa in questa nuova idea, contenta di averla presa la comunico alle mie amiche e incomincio i grandi preparativi. Per prima cosa devo capire qual è il periodo più adatto per affrontare il viaggio, poi organizzarlo. Mi sento eccitata da tutto questo e occupo gran parte delle mie giornate fra ricerche che possano darmi tutte le informazioni possibili sul luogo,sulle usanze, su come arrivare a Puttaparthi (residenza di Sai Baba).
Tormento Luisa e Angela con il mio progetto facendo piani e disfacendoli per poi ricominciare con un nuovo itinerario più allettante. L’inverno passa in fretta e il nuovo anno mi trova verso il traguardo e la fine dei miei preparativi. Logicamente anche Roberto è stato avvisato del mio progetto e, quando può, partecipa attivamente con consigli e battute ironiche su come mi sarei pesa in India.
L’aria calda mi sfiora la pelle, la natura si risveglia e con lei i miei sensi e una gran voglia di diverso, nuovo.
Il pensiero di Roberto, che avevo ben custodito in un angolino del mio cuore,durante l’inverno, si sta risvegliando violento in me.
Ormai sono mesi che non lo sento,non lo vedo ma, ora, come mare in tempesta è vivo nel mio cuore.
Avevo riposto in una scatola gli scritti inerenti a lui, quasi a volerli dimenticare e, confesso, ci ero riuscita bene tanto da restare meravigliata e invasa dalla gioia quando il mio telefonino improvvisamente si mette a lampeggiare una R
:”Ciao, quanto tempo che non ci si sente!Come stai? Novità…dai raccontami”
La sua voce è ovattata, il mio cuore impazzito,respiro profondamente nella speranza di nascondere la mia emozione
:” Tutto benone, grazie. Io ho fatto molte cose in questo periodo e, sai? Penso di aver compiuto anche il mio “Giro di boa” Ora sono pronta ad affrontare ciò che il destino vuol regalarmi!”
Sorrido
:” Ma dai, fantastico! Io ho fatto la solita vita fra casa,lavoro… qualche suonatine in giro… Comunque ora ricominciamo le tournè e mi stavo domandando se ti andava di venire sabato. Suoniamo dalle tue parti e sarei contento di rivederti…”
:”Ma certo, certo!”
Poche battute di convenienza e riattacchiamo. Sto saltando dalla gioia, improvvisamente tutti i mesi trascorsi nel silenzio di lui sono stati cancellati, ora era lì, lo avrei rivisto,mi sarei persa, ancora una volta, nei suoi occhi e…Mi sento felice.
La sera è gradevole, la macchina s’inerpica per stradine strette.
Un paesino, su per le colline, prati verdi e un fiume che scivola saltellando fra sassi corrosi.
La piccola piazza è gremita di gente e il palco la riempie quasi a metà.
Lo cerco fra la gente. Una mano sulla mia spalla, sussulto,mi giro, sei tu, gli occhi ti brillano
:” Ciao Etta!” – esclami sorridente- in quell’istante l’inverno era completamente svanito lasciando un'unica certezza, tu eri lì, accanto a me, io ti amo.
Ti abbraccio forte, ti bacio, ho voglia d’urlare.
Le note riempiono la piazza, ti guardo, sei bellissimo, la tua luce è sempre lì a farti da riflesso, sembri quasi irreale. Nella mia mente scorrono immagini che mi riportano al nostro primo sguardo…alzo la testa, mi sorridi dal palco. Continuo ad ascoltarti e dentro un unico sentimento:Ti amo.
Applausi mi riportano alla realtà, avete finito.
Ti liberi in fretta dalle persone, ecco che arrivi vicino a me, un buon bicchiere di vino, poi un altro e un altro ancora, mi gira un pochino la testa;seduti vicini mi tieni la mano…
:”Mi sei mancata un pochino…”- lo dici sussurrando, mi guardi, mi baci
:”Anche tu e…ho voglia di stare con te!”
Mi guardi meravigliato
:”Tranquillo”- mi affretto a dirti- “ non sarà come l’anno scorso, ho veramente tanta voglia di stare con te!”
Ora sorridi
:”Bene, perfetto!Io anche, lo sai! Allora la prossima volta che verrò dalle tue parti ci organizziamo! Speriamo solo che non avrai cambiato idea!”
:”No,non cambierò idea, voglio fare l’amore con te, voglio sentirti…voglio amarti!”
Mi accarezzi il viso con infinita dolcezza.
Il palco è spento, le ultime cose sono state messe in macchina.
Sei pronto per ripartire, non vorrei, no…!! Fa male!
Non ti dico nulla, sorrido. Un bacio, una carezza ancora… la tua macchina scivola via, silenziosa in una notte stellata, s’allontana…Fa tanto male!
Cammino per la strada senza una meta, sono giorni che faccio passare il mio tempo in questo modo.
In un bar, un buon caffè è quello che mi serve
:”Mi scusi…”- urto senza volere una donna dai lunghi capelli neri
:”Nulla…” – mi risponde con un sorriso. E’ bella e sono attratta da lei come se la conoscessi già. Ma accidenti, rido, ultimamente è una fissazione incontrare gente che in qualche modo, mi stimola strane sensazioni!
“Un caffè, grazie!” mentre bevo i miei occhi a tratti, ma con insistenza, vanno verso quella donna. Non avrà ancora 40 anni, due occhi scuri… si accorge del mio sguardo insistente,abbozza un sorriso, forse si sente infastidita da me, chissà, magari starà pensando che sono lesbica, che voglio provarci…meglio che smetta di guardarla.
Finisco il mio caffè, esco, esce anche lei.
:”Posso fare qualcosa per lei?”
Mi dice passandomi accanto
:” Per me? Io no, non saprei, perché?”
:”Al bar mi guardava con insistenza, non so, ho qualcosa di strano?”
:” Ma no, scusi, solo mi ricordava qualcuno, il suo volto mi è familiare, per questo la osservavo!”
Incominciamo a parlare, si chiama Luisa, è simpatica, aperta, scherzosa, ironica. Vive poco distante dal bar
:” Non so perché ti abbia detto tante cose di me, neanche ti conosco!Fosse contagioso il tuo sguardo!”
Mi parla sorridendo
:” Bè, si, è vero…c’è affinità fra di noi, anch’io ti ho raccontato di me, cose che non direi mai ad una perfetta sconosciuta!”
Ci scambiamo i numeri di telefono
:”Allora ci sentiamo presto così ci facciamo due chiacchiere!”
:”Certo,Etta, quando vuoi, ciao”
Strano quell’incontro sentivo che era l’inizio di una nuova conoscenza, una conoscenza che sarebbe stata importante nel tempo.
Torno a casa, non ho più voglia di girovagare.
Altri giorni
Sono tornata a trovare Luisa, è piacevole stare con lei, le ho anche raccontato di Roberto.
:” Un giorno ti faccio le carte su di lui!”
:”Chi tu? “ – la guardo stupefatta- “Anche tu sai leggere le carte? Dai fammele subito!”
Mi divertiva l’idea e anche se non ci ho mai creduto fino in fondo, non ho mai scartato l’ipotesi che potessero anche dire il vero.
:” Si le so fare, e mi capita di farle. Cosa vuoi sapere?”
Prende il mazzo di carte nascoste in una credenza e avvolte in un panno bianco. Sono corrose dall’uso.
:” Voglio sapere tutto ma soprattutto sull’amore!” – dico ridendo.
:”Bene…” – mischia le carte- :” Tienile un pochino in mano e pensa al tuo lui…”
Tengo stretto il mazzo di carte fra le mani, Roberto…Roberto, mi dico mentalmente
:” Basta così.” – mi prende il mazzo delle mani- “ Nel bene e nel male?”
:” Si, nel bene e nel male!”
Devo riconoscere che ci sa fare con le carte, ha indovinato molte cose, soprattutto su Roberto, mi ha descritto il nostro primo incontro, le mie sensazioni…mi ha parlato del mio ex uomo, di problemi in generale. Rifletto a casa, sdraiata sul letto, guardando il soffitto, il nome di Roberto continua a ronzarmi nel cervello, squilla il cellulare, è lui!
Ci siamo dati un appuntamento per il prossimo concerto, resteremo la notte insieme.
:” Luisa, ciao! Sono Etta, senti, mi chiedevo se conoscevi un albergo dalle parti tue, un pochino discreto e…”
:” Non dirmi? Ti ha chiamato Roberto, vi vedete?”
:” Si, è proprio così, viene qui fra tre giorni, mi sento felice”
:” Ci credo, si, prova a sentire qui”
Mi segno il numero di telefono dell’albergo e organizziamo tutto per l’incontro. Sarei stata da lei a cena con Roberto, morivo dalla voglia di farglielo conoscere, e poi saremmo andati a dormire in albergo.
Inutile dire che questi tre giorni sono volati come schegge fra preparativi e dolci pensieri.
Suona il citofono. E’ arrivato. Gli spiego come avevo organizzato e ci muoviamo verso casa di Luisa.
Tutto è pronto, devo ammettere che ha preparato una cena con i fiocchi, con tanto d’antipasti e stuzzichini. Roberto non si fa certo pregare per mangiare ed essendo anche molto simpatico, lega presto con Luisa e il marito. Si ride, si scherza, ci si fanno battutine piccanti. Al termine della cena, con tanto di dolce ecco che facciamo girare la “Crolla dell’amicizia”, una brocca più larga che alta, di legno, con tante bocchette dove ognuno beve facendola girare e dentro un buon liquore preparato seconda tradizione.
Non siamo ubriachi ma poco ci manca
:” Che dici andiamo?” – chiedo a Roberto con un sorriso stuzzicante
:” Si, certo!” – risponde lui con un sorriso pieno di complicità.
Salutiamo, abbraccio forte Luisa e le sussurro nell’orecchio :”Speriamo vada tutto bene!”
:”Stai tranquilla, sarà perfetto!”- mi risponde maternamente.
L’albergo è vicino casa di Luisa. Sono imbarazzata. Lui è seduto sul letto, si sta spogliando…
LA NOSTRA PRIMA VOLTA
DIVERSO!!!
ANTEFATTO…
Piano le tue mani scendono sul mio corpo.
Accarezzi il mio viso, ascolto il tuo respiro.
E’ una sensazione di pelle.
Mi piace e non riesco a sottrarmi a queste mani che scendono sui miei fianchi,
il tuo corpo preme sul mio.
Le tue carezze mi provocano brividi.
Assaporo le tue labbra, lascio che la tua lingua mi sfiori piano il viso.
Siamo in piedi.
La mia schiena è sul muro.
E’ freddo!
Mi piace.
Continui a baciarmi, le tue labbra scendono sui miei seni.
Sbottoni piano la camicia.
Le tue dita sui capezzoli.
Ti guardo e le mie mani, sulla tua testa seguono i tuoi movimenti.
Scendi…non riesco più a toccarti.
Io in piedi. Tu in ginocchio davanti a me.
La gonna scivola a terra.
Le tue mani giocano sulle gambe…..
Sento l’eccitazione crescere.
La camicia aperta, il mio corpo nudo davanti a te.
Mi sfiori i peli, la tua lingua gioca sulla mia pancia…
Due mani nella notte…
Si sfiorano…
E’ un incontro di sensazioni
Odori…
Tremori.
Due corpi.
Si sfiorano entrambi.
E’ un sentirsi uniti
In un’atmosfera che appartiene solo a noi.
Il tuo viso sfiora il mio
Sento il tuo respiro
Entrare nelle mie labbra
Ho il tuo odore sul mio corpo
Siamo uniti
Immobili…
Terribilmente eccitati
Fermi.
Udire i nostri fremiti
Ascoltare la voglia che cresce sempre più sfrenata in noi.
Le tue mani sulle gambe
Il calore della tua pelle su di me
Il tuo respiro è più veloce.
Il mio corpo trema al contatto del tuo.
Reclino la testa.
Scivolo sul tappeto.
Arde il camino.
La fiamma illumina il mio corpo
E il tuo splendido viso mi sorride.
I tuoi occhi mi guardano
E’ una sensazione bellissima
Leggere nel tuo sguardo
Il desiderio che hai di me.
Stendo le braccia verso di te
Scoppietta il fuoco…
Siamo nuovamente uniti.
Una musica dolce accompagna
La nostra danza.
Le tue carezze…
La mia pelle…
I tuoi baci
Brividi sul collo.
Sentirti e stringerti in me.
Muovo le mie dita sul tuo petto…
Stringo le cosce sui tuoi fianchi
Il mio petto si piega sul tuo
Ti bacio il viso,
il collo…
esplodo su di te e…
te in me!
Due mani ..nella notte
S’incrociano.
Il fuoco continua la sua danza
I due corpi sono ancora uniti
Fermi
Nei loro fremiti
In una notte
D’amore e di passione.
Un sole caldo illumina la nostra stanza d’albergo.
Apro gli occhi, il tuo corpo accanto al mio, ti giri piano, sorridi, mi stringi a te.
Sprofondo nel tuo profumo e il tuo odore m’inebria completamente.
Sento la tua tenerezza pervadermi il corpo e vorrei fermare questi attimi splendidi.
Non posso, ti alzi sorridente, ci vestiamo…un ultimo sguardo a questa stanza che ci ha trovato complici in una notte d’amore, la prima con te!
Nel giardino dell’albergo facciamo colazione allegri, parliamo, ci prendiamo in giro sulla notte trascorsa insieme, è stata splendida amore mio!
Non lo dico, come il solito tengo tutto nascosto nel mio cuore…
Pochi minuti e poi tu salirai sulla tua auto e punterai verso nord. Io percorrerò pochi chilometri e sarò in casa mia.
Terrò stretta il tuo ricordo.
Ti guardo negli occhi, vedo amore, in te c’è un misto fra uomo-bambino che mi riempiono di tenerezza.
Altre chiacchiere ci permettono di afferrare nuovi minuti, non vorrei mai sentire quel tuo “CIAO!” ma arriva, inesorabile, come una lama che sfiora il mio corpo, poi s’infila, spietata a portarti via da me! Le tue mani scivolano sulle mie…giù fino alle dita, non andar via! I pensieri affollano la mia mente, ti amo!…martella il mio petto ho una
gran voglia di piangere… continuo a sorriderti e a far l’indifferente mentre dentro sto morendo attimo dopo attimo!
:” Bhe! Che dirti? – mentre ti parlo ti guardo fisso negli occhi – Ti auguro di passare delle buone giornate! fatti vivo se ti capita, mi farebbe piacere sentirti qualche volta! Se, poi, proprio non puoi…alla prossima occasione!”
Traduzione dalla logica al cuore:
:” Bhe! Che dirti? Spero che mi penserai spesso, ti prego fatti vivo io aspetterò in ogni momento di sentirti. Non vedo l’ora di ritrovarmi stretta a te!”
E MI MANCHI TANTO…
E mi manchi tanto….
Nella notte
Quando la luna bussa sui miei vetri,
il lago rifrange i miei sospiri…
occhi nel vuoto
alla ricerca del tuo sguardo
così lontano da me…
così vivo in me!
E mi manchi tanto…
Le tue mani
Che sfiorano le mie
Incerte,
vogliose
di carpire i miei desideri…
il tuo respiro batte
cadenzato con il mio
la tua pelle sotto le mie dita
vorrei trasmetterti
tutto ciò che vi è nel mio cuore…
E mi manchi tanto…
... mi dico che è una follia…!
dormo una notte e sogno di te!...
mi sale nella gola
nel corpo un languore, caldo!...
e mi manchi, tanto!..
mi sveglio ed è un lampo!...
nel giorno comincio a pensarti...
mi manchi e ti vedo in fondo ai miei pensieri...
un ricordo...
come un petalo di rosa tra le dita ...
mi manchi tanto...
esco per respirare aria fredda...
e le guance e le labbra...
per non pensarti e fare altro e lavorare...
come avere te...non mandarti via...
sospirare come per un dolore lancinante...
la mia lingua ti lasciava segni sulla pelle...
ti passava sopra come per sentire il sapore fino a quando
hai preso la mia testa...
completamente!...
so solo che mi manchi tanto...
ti voglio!...
schiudi i tuoi petali e lasciati andare
affinché il mio respiro ti scaldi dentro ...
sono una quercia...
non posso far male
e vorrei sentire ben altro dalla tua voce"...
un bacio...amore mio!
Non ci sono state più occasioni di star da soli.
Ho seguito molte serate di Roberto e, dove potevamo, cercavamo di trovare uno spazio per stringerci, baciarci, ascoltare il desiderio correre in noi e non poterlo esaudire. Peccato! Ma i tuoi baci mi danno pienezza e le mie amiche mi aiutano a superare la tua assenza.
Ma non sempre riesco a sorridere della vita, stasera è una di quelle sere in cui il tuo essere lontano mi macera dentro…
Vorrei poter sentire il cellulare squillare…illuminarsi del tuo nome!
Sentire la tua voce…
ODIO QUESTO BUIO!
ODIO QUESTO SILENZIO!
Odio la guerra che c’è in me…la speranza e la ragione si fronteggiano
In una sfida continua…
L’apatia e la voglia di fare…
L’impulso di correre da te e…
L’impossibilità di trovare rifugio fra le tue braccia.
Il mio cuore, le mie mani sul tuo viso…
Sfiorarti le labbra, sentire il tuo calore, il tuo profumo…
La tua pelle sulle mie dita… Un film, la radio che canta…
Un quaderno, un libro…
Cullarsi nel letto...ma è tanto vuoto!
La tua foto,
i miei ricordi…
cerco i più belli,
cancello con rabbia il presente…
Un bicchiere…una sigaretta…
Questa canzone mi ricorda di te!…di noi…
Come posso…come posso scordarti? ...
emozione!...
...perdersi a contar le stelle!...alzare gli occhi al cielo raccogliendo amore...nel silenzio del mattino far rivivere i sogni!...un tramonto!... e innamorarsi dell'aurora...conoscere la gioia come il dolore e non fuggirle...cogliere le sfumature!... ascoltando i respiri del cuore...arcobaleni di dolcezza!...soffermarsi nel silenzio ad ascoltare l'armonia dell'universo!...regalare l'emozione di un sorriso!...quando c'è sogno c'è amore...il pensiero ritrova calore!...pensieri confusamente immersi nella sera...colgono le impressioni...liberi!...lampi di luce...ascoltando i miei ricordi...ho catturato attimi di dolcezza...la notte si colora...si delineano i contorni...infinito! armonia del giorno...ciò che ho nel cuore...non lo consuma il tempo!...ogni pensiero sorge dall'animo...scivola da cuore a mente...infinite parole!...gocce d'emozioni!...
Arriva in silenzio, scortato dai sui cavalli bianchi, lupo solitario… ecco l’inverno.
Sono terrorizzata all’idea di dover accettare l’idea di non rivederti per tanto tempo.
Devo farmene una ragione e trovare nuovi spazi nella mia vita che non sia tu. Certo è strano, prima scappavo dall’amore per timore di soffrire, ora lo cerco e lo voglio disperatamente anche se già soffro! Mi cade lo sguardo sulla scatola sotto il mio letto. Quei fogli scritti con strana calligrafia mi gonfiano il cuore di tenerezza. Io sapevo già ma era così difficile da accettare! Chi ero io, e perché io, perché a me un compito così arduo, io che a mala pena riesco a badare a me stessa, io dovevo “salvare” (che parola grande!) un uomo conosciuto per caso, un uomo che era entrato in me così violento da non farmi quasi rendere conto in che pasticcio mi ero andata a cacciare. Sante parole! Mi trovo proprio in un bel guaio e vorrei sapere come procedere visto che, oggi, mi sento come se mi avessero calpestato mille bufali impazziti. Non è mica facile piegare la ragione e la logica, non lo è affatto!
Non sono contenta della mia vita, c’era sempre quel qualcosa che mi manca…
Forse la consapevolezza di non poter dividere con gli altri il mio amore…quella strana esplosione che voleva uscire a tutti i costi dal mio cuore!
Nel lungo e tortuoso cammino della mia vita ogni giorno, ogni istante è servito ad imparare qualcosa di nuovo.
La mia ricerca inesauribile verso la Verità mi ha spinto per molte vie e non ha dimenticato di farmi inciampare e cadere.
…Cadere così in basso che alle volte mi chiedevo se mai sarei riuscita a risalire la china.
Devo ringraziare Dio o quella grande forza sopra di noi che, ad ogni mio “presunto affogamento” mi ha sempre teso una mano aiutandomi a riemergere, a rinascere dalle ceneri ed, ogni volta, con qualcosa in più.
Mi rivolgo a tutti perché tutti siamo simili anche se spesso, troppo spesso, ce ne dimentichiamo.
Donne e madri, padri e uomini, sposati, separati…felici e tristi…Esseri tutti sulla stessa barca alla conquista della Verità. Ma non servono armi, né strane elucubrazioni o piani di guerra…serve solo il nostro cuore…l’amore, l’unica vera leva che può muovere il mondo.
Oggi questo può far sorridere, essere scambiato per una grand’utopia e, fin che ciò sarà…mai potrà essere pace fra gli esseri, la natura, la vita in senso generale…
La vita, dalla nascita, può essere racchiusa in tre semplici passaggi uguali a tutti gli essere e creature viventi e non…
1. Il peso delle sfide durante il cammino
2. Affrontare tali sfide e superarle
3. il risultato finale di tutto ciò
La terza voce, però, è in continuo divenire, quindi, la lascerei un attimo in disparte…
Bisognerebbe essere in grado di accantonare in un angolino remoto i nostri traumi tanto da riuscire a parlarne distaccati, come non vissuti in prima persona e, piano continuare a salire su…su…su questa lunga scala della vita.
Bisognerebbe sapere (non è cosa tetra) che nostra compagna fedele è sorella morte che corre in parallelo a noi dalla nascita e a lei legata…saperla guardare negli occhi ed essere lucidi e consapevoli che oggi c’è…domani…Chissà?
Riscoprire come d’incanto le piccole cose della vita. Il sole che sorge, un fiore che sboccia, il profumo della primavera, il vento sulla pelle, una stella cadente, un arcobaleno e un bimbo che ride…la vita, sentirla pulsare sotto le proprie dita e…sentirla andar via e…amare ogni attimo come unico e irripetibile!
Aggrapparsi ancora più forte all’amore che sovrasta tutto e credere con tutte le forze alla “sopravvivenza” e…Vincere! Sconfiggere le nostre incertezze, paure, malattie, ansie…
Sono anni che studio e cerco di trovare il “bandolo della matassa”, l’inizio di tutto che poteva ricongiungermi al tutto…ho letto sulle religioni, ho studiato con interesse tutto ciò che è considerato alternativo… nello scorrere degli anni ho preso decisioni, abbandonato strade ed intraprese nuove vie…
Camminare…camminare e farsi largo fra la gente, nel mondo, nella vita che non ti lascia il tempo di guardarti indietro e ti spinge, a volte anche bruscamente, in avanti.
Ho imparato a lasciare il mio passato, ora è solo un ricordo ingiallito, i dispiaceri accumulati in un angolino…le gioie, tante ancore cui aggrapparsi per non scivolare giù!
Ho imparato a parlare con il cuore e ho notato che funziona sempre e, anche quando sembra che non sei stata capita, stai certa che se il cuore ha parlato per te arriverà la risposta che attendi, vera, spontanea…arriverà!
Mi sento piccola e impotente quando leggo negli occhi delle persone la sofferenza ed io non posso fare nulla, ben poco…ma ho imparato ad abbracciare il mio simile e a fargli recepire le vibrazioni del mio cuore.
Ed ecco il presente, in cui mi ritrovo sola. Riemerge in me il sapore amaro dell’abbandono.
Ma la “mano” che mi guida nell’ombra, o chiamalo caso, destino…non importa, il fatto è che c’è…be, quella mano, ancora una volta, ha dato una svolta alla mia vita.
Una pura causalità riaccende in me un fuoco mai spento del tutto. Era lì, un mucchietto di braci ardenti in un angolo del mio cuore.
Da vari anni avevo accantonato l’idea di un viaggio in India alla scoperta di quella terra che da sempre sento appartenermi. E in quella terra così densa di spiritualità, povertà…polvere vive un uomo. Ormai tutti avranno sentito parlare di Sathya Sai Baba, un indiano, un guru…un Avatar. Un uomo che dal nulla ha creato il tutto…un uomo che ha smosso nazioni e da ogni parte del mondo attira gente a Lui.
Un punto nel deserto, una stella che illumina.
Si è parlato tanto di Lui. Si sono osannati i suoi miracoli, è stato studiato in tutti i modi. Famosi scienziati e studiosi d’ogni genere hanno cercato l’inghippo nei suoi prodigi ma, ad oggi, nulla è stato potuto dichiarare che vada contro la realtà di ciò che compie questo “piccolo uomo”.
Così Sai Baba ha ripreso forma e vigore in me dandomi un impulso irrefrenabile e la decisione è presa.
Immersa in questa nuova idea, contenta di averla presa la comunico alle mie amiche e incomincio i grandi preparativi. Per prima cosa devo capire qual è il periodo più adatto per affrontare il viaggio, poi organizzarlo. Mi sento eccitata da tutto questo e occupo gran parte delle mie giornate fra ricerche che possano darmi tutte le informazioni possibili sul luogo,sulle usanze, su come arrivare a Puttaparthi (residenza di Sai Baba).
Tormento Luisa e Angela con il mio progetto facendo piani e disfacendoli per poi ricominciare con un nuovo itinerario più allettante. L’inverno passa in fretta e il nuovo anno mi trova verso il traguardo e la fine dei miei preparativi. Logicamente anche Roberto è stato avvisato del mio progetto e, quando può, partecipa attivamente con consigli e battute ironiche su come mi sarei pesa in India.
CAP.3- IL MIO VIAGGIO IN INDIA (IL SENTIERO CHE PORTA A DIO)
…Sai Baba…la mia ricerca sulla Verità…potrebbe essere veramente ciò che si dice che Sia?!…Dio…che parola enorme…una parola che racchiude il passato-presente-futuro…vita…morte…Il mondo e ancor di più!
Il tutto che va al di là delle nostre percezioni.
Lì in un punto del deserto a Puttaparthi, è sorto il mondo nel mondo.
Mi sforzo di essere razionale e di stare con i piedi a terra…
Ma dentro è talmente forte il pensiero di sapere, conoscere e sento che è giunto quel momento della vita in cui si arriva ad un bivio importante e…l’idea di conoscere “Dio” non penso sia un pensiero da sottovalutare.
Ho rispolverato vecchi libri che parlano di lui, mi sono munita di cartine dell’India, volantini e tutto ciò possa servirmi per arrivare alla mia meta.
Supero le noiose file per il visto all’ambasciata indiana ottenendo il visto quasi subito.
Mi sembra di vivere in un sogno, incanalata in una via da cui non posso più uscire.
Provo gioia e paura.
Il volo è prenotato.
I pensieri corrono…ma so cosa voglio: trovare l’Amore!
Mi sento così povera senza…mi sento esule nel corpo e nel cuore…sento che il tempo va…
Ho il biglietto del volo, anzi voli! Partirò da Roma, scalo a Milano e da lì si prende l’aero per Bombey. Dopo di che altra coincidenza per Bangalore.
Giunta lì mi dovrò trovare un taxi o qualcosa che mi porti a Puttaparthi che, per quel che ho capito è a circa quattro ore di macchina.
La mia mente fantastica rincorrendo un futuro ormai prossimo…
Sono partita…
Scesa dall’aereo, dopo un volo interminabile, una ventata bollente mi ha invaso. L’umidità è terrificante. Sono le 3,30 di notte…
Poche ore di riposo e anche l’aereo per Bangalore parte.
Trovo subito un taxi…la guida qui in India è a destra e usano suonare tutti come matti mentre dei freni ne fanno poco uso.
Bangalore è alle mie spalle.
Il taxi imbocca una specie di autostrada…
Oggi nei vari paesi, se così li vogliamo chiamare, è giorno di mercato.
Vecchi, bambini e donne buttati a terra guardano le auto passare.
Sul ciglio della strada c’è di tutto, mucche, capre…scimmie…tombe…
La terra è rossa ma il clima è senz’altro migliore di Bombey.
L’india mi scivola nelle vene e la sento mia! Provo gioia, pietà, tenerezza, un susseguirsi di sensazioni.
Finalmente si arriva.
La prima cosa che vedo dopo tanti chilometri di “niente” è il grande ospedale che è quasi alle porte di Puttaparthi…è immenso, veramente bello…e poi un susseguirsi di scuole, università…persone vestite direi pulite, camminare con una strana espressione di tranquillità per una via, la via principale, verso…non so dove vanno…
Da qualche parte, lungo il tragitto avevo letto :” Se non conoscete il paradiso lo conoscerete a Puttaparthi!” Be, devo dire che in confronto a quanto visto fin ora dell’India, questo luogo è veramente un paradiso è vita, gioia e povertà fusa insieme.
Un gran cartello all’ingresso del paese ti saluta così
BENVENUTI A PRASHANTI NILAJAM
Luogo di pace e amore universale
Non fatico nel trovare un piccolo albergo. Nella stanza vi sono le cose essenziali :letto, ventilatore a pale…pareti bianche, zanzariera alla finestra…un piccolo bagno dove, per lavarsi vi è un secchio… pulito…
Sistemate le mie cose vado per la strada, ho voglia di vedere, conoscere, entrare in quella mentalità così distante dalla mia ma, in qualche modo…mia!
Mi sento osservata, in effetti hanno ragione, qui sono vestiti tutti con il shari o, in ogni caso all’indiana con pantaloni larghi lunghi e camicioni che coprono le ginocchia, le donne, poi, sopra a questo ci mettono uno scialle… tutto è molto colorato… La prima cosa che faccio è comprarmi dei vestiti adeguati al posto…
Mi cambio e mi sento stranamente integrata con gli altri… ora posso entrare senza problemi nel l’ ashram.la “casa” di Baba!
Entro… la “casa” di Sai Baba…è un piccolo paese nel paese di Puttaparthi, con case, viali, negozi, mense, rigorosamente divise per uomini e donne, così come anche gli alloggi che vi sono… bancarelle e tanti piccoli altari alle varie divinità del luogo…non vi è una religione in particolare da seguire ma, come dice anche Sai Baba, tutti possono credere in chi vogliono basta che lo facciano seriamente, con onestà e la dovuta reverenza… Non importa se si è cristiani, islamici…ebrei o altro, non importa se chiamiamo Dio…Dio l’importante è credere in quel Dio che poi, alla fine, è lo stesso per tutti…
1. :” C’è una sola religione:
La religione dell’Amore.
2. :” C’è una sola casta:
La casta dell’Umanità
3. :” C’è un solo linguaggio:
Il linguaggio del Cuore.
4. :” C’è un solo Dio: Egli è dappertutto.
( Queste sono le quattro massime fondamentali di Sai Baba)
Arrivo giusto in tempo per i Bhajan e Arathi (inni devozionali).
Mi è fatto cenno di sedermi a terra in una delle file più libere. A malapena riesco a trovare un piccolo spazio dove potermi accovacciare. Ho le ginocchia in bocca e sto scomodissima ma sono talmente affascinata dal tutto che mi è intorno che non faccio caso alla posizione scomodissima in cui mi trovo.
Sono in un immenso spazio con uomini da una parte e donne dall’altra. I soffitti sono in legno incastonato e una miriade di lampadari bianchi, colorati, di varie forme e fattezze scendono dall’alto.
Piccioni volano ovunque…tutto intorno è recintato come un immenso salone senza pareti.
Chi non riesce ad entrare, prima della chiusura dei cancelli può sentire ed osservare da fuori ciò che accade qui dentro.
Ecco che una musica ritmica di tamburi, chitarre e voci si solleva in tutto il tempio…prima il canto base e poi tutti insieme ripetono la strofa…è una musica che ti trascina e, pur non capendo una parola, cantano in indiano, mi ritrovo travolta da quel suono e incomincio, prima meccanicamente, poi con enfasi a seguire quel ritmo, quelle frasi che escono dalla mia bocca così strane…
Mi sento in un altro pianeta.
Si canta…canta…non so per quanto ma, all’improvviso, un suono di campane…
Tutte le persone che mi sono intorno, avanti…dietro alzano le braccia al cielo, si fanno il segno della croce, pregano, sembrano entrate improvvisamente in estasi e non capisco il perché…cerco con lo sguardo la risposta ma, ecco che Lo vedo.
E’ molto lontano ma è come se lo sentissi dentro di me.
E’ comparso come dal nulla cammina fra le persone come se non toccasse a terra.
C’è una grand’agitazione. Tutti si alzano, mi alzo anch’io travolta dalla massa…ci fanno risedere…mi trovo a strusciare per terra verso di lui seguendo uno strano movimento ondoso creato da tutte quelle persone…poi ancora in piedi, sono spinta a destra, in avanti…è difficile non inciampare…Lui non lo vedo più…mi ritrovo fuori dei cancelli non so neanche io come.
Sono contenta e frastornata…
Andrò a letto presto domani sveglia alle tre di mattina…
Tic…tac…Drin….drin!!!
La sveglia suona alle 2,30 precise di notte. Penso sia un sogno. No, insiste…mi rendo conto di dove sono…Baba ….devo andare….mi vesto ad occhi chiusi, mi sento agitata. Esco per la strada, non sono sola, tante persone silenziose vanno dove sto andando anch’io….ci si ritrova tutti dentro l’Ashram. Intorno è notte.
Superati i cancelli mi avvio fra i viali che vi sono all’interno di questa piccola città.
C’è una gran fila di persone silenziose. Mi metto accanto a loro, ultima della fila.
Il cielo è buio, nuvoloso…si vede poco. Passata un ora mi è detto che ho sbagliato fila.
Mi guardo intorno…varie gruppi di file ci sono in più parti…cerco la “mia”. Finalmente riesco a capire dove devo mettermi ad aspettare ma nel frattempo si sono fatte le 4. La fila che ho davanti a me è chilometrica. Trovo il mio posto e mi siedo a terra.
Il giorno avanza piano e il cielo incomincia a schiarire.
Le ore passano.
Intorno a me la gente prega in un ordine perfetto…aspetta.
Bambini accucciati fra le gambe delle loro mamme, vecchie, malati…nazionalità infinite…mi sembra di vivere su un altro pianeta. Non sento sonno, non sento le gambe che, ormai, dopo ore di stenti, dovrebbero essere distrutte…non provo fastidio in quell’attesa che si protrae da ore…i miei pensieri corrono ma non riesco ad afferrarli, ho una gran pace dentro…i miei occhi vagano curiosi, ma la mia mente è ferma in un qualcosa di indefinibile, pace mista a felicità ma…felice di cosa?…
Arrivano le 6,30…
Tutti si alzano in rigoroso silenzio…mi alzo anch’io, ci sono delle donne che c’indicano la via…si arriva ai cancelli del tempio passetto dopo passetto.
Per entrare si passa sotto una specie di metal detector che ti scruta. Non si possono avere oggetti in mano, solo la corona per pregare o, al massimo un fazzoletto e il seggiolino o cuscino per sedersi.
Se hai un portafoglio o borsa è aperta e poi fatta lasciare fuori.
Le scarpe qui, ma anche in paese, non esistono si lasciano in un angolo all’ingresso…ce ne sono milioni e ritrovare le proprie sembra quasi impossibile…
In questo luogo non ha senso continuare a suddividere le ore e i giorni…tutto ha un suo svolgimento che sembra quasi già definito, basta lasciarsi andare e ci si trova al punto giusto nel momento giusto…
Sono qui, seduta fra migliaia di gente, nell’attesa.
Le ore passano nel silenzio, nella meditazione.
Siamo tanti e lo spazio per star seduti quasi non c’è. I miei piedi, le caviglie sono gonfi. La schiena fa male.
Un bimbo piccolo è seduto vicino a me. Avrà si e no tre anni…cucciolo, cerca il suo spazio e mi guarda curioso con due occhi neri, profondi…
Fa un gran caldo.
Le luci si accendono.
Sono le sette della mattina, il giorno è arrivato.
Arriva Baba. Non si vede ma si percepisce nel silenzio generale perché, improvviso vi è un sussulto collettivo, il primo trascina tutti gli altri…
Eccolo, si muove a piccoli passi.
Muove la mano in senso rotatorio. Sicuramente ha materializzato qualcosa. Vi è un grande applauso. Io non riesco a vedere.
L’aria è colma di speranza.
Baba cammina fra la gente. Fa cenno a due uomini di seguirlo. Entrano in una specie di tempio in fondo alla gran sala. Restano lì per circa dieci, interminabili minuti.
Riescono, i loro volti raggianti.
Esce anche Baba.
Un altro uomo si alza ad un suo cenno. Gli si avvicina e gli dice qualcosa poi si china e gli bacia i piedi. Baba gli mette la mano sul capo. Poi riguarda verso di noi…verso di me…Ancora speranza.
Tutti i cuori battono all’unisono. E’ gioia generale. Mi sento coinvolta e il mio cuore batta forte mentre cerco disperatamente di guardare gli spostamenti di Baba
Le nove del mattino…è dalle tre di questa notte che sono seduta precariamente o, in piedi, quando c’è un pochino di spazio per poterlo fare…incomincio a sentire la stanchezza…incominciano i canti…
Sono bellissimi e il mio corpo si lascia trasportare da quei suoni così lontani alla mia cultura ma così familiari in questo momento…
Con la fine dei canti tutti tornano in perfetto silenzio… Fra poco Baba si farà rivedere ed uscirà per poi andar via fino al prossimo appuntamento…
Resto incantata nel vederlo passare…mi sorprende sempre la sua strana andatura, cerco di guardarlo, di osservarlo come uomo… a tratti si possono scorgere i segni del tempo ma è ben poca cosa rapportata con un uomo della sua età.
Esco, trascinata dal flusso di corpi umani, mi aggiro un pochino per i viali interni, scopro negozi, la mensa…altre sale che non so a cosa servano…mi ritrovo all’ingresso. C’è un grande albero, subito varcati i cancelli, è recintato intorno da un muretto fatto a mattonelle bianche. Sull’albero vivono varie scimmie. Inutile dire la sporcizia regna sovrana. Gli incensi ardono ininterrottamente e varie noci di cocco sono intorno all’albero…noci di cocco, date come offerte devozionali. Le persone girano intorno all’albero pregando, poi salgono a piedi scalzi, e depositano ghirlande di fiori.
Un indiana prega. Sale, s’inginocchia e raccoglie dei fiori. Il suo volto è raggiante.Scende e regala dei petali alle sue amiche. Mi guarda, sorride e dona anche a me dei petali. La ringrazio con un gran sorriso.
Decido di andare a riposarmi un pochino. Camminando per la via principale di Puttaparthi la cosa che più colpisce sono un susseguirsi di tanti piccoli templi alle varie divinità e a Sai Baba. Ovunque si prega, sempre, per le vie… mentre si mangia… è quasi una preghiera costante. Osservo la povertà che vi è ovunque, dalle cose, alle persone… ma negli occhi di questa gente vi è solo un gran sorriso di gioia e pace anche quando frugano nella mondezza mangiando ciò che ancora possa essere commestibile e… il resto e per gli animali che, anche loro, come gli uomini, passano di continuo in rassegna i grandi e arrugginiti secchioni…cani, gratti, pecore…asini tutti girano indisturbati…
Stamani mi sono svegliata prima del solito. Oggi è un giorno speciale vi è il “Messaggio del Divino”.
Le file sono interminabili. La gente infinita. Non si riesce ad entrare poi vi sono le delegazioni (gruppi di persone che hanno la precedenza su tutti). Ci fanno sistemare fuori la grande sala. Dentro non vi è più posto… Mi ritrovo proprio sotto il balcone della casa di Baba
La dolce musica invade tutto, segnale dell’imminente venuta di Baba.
Il cuore mi batte forte nel petto. L’esile figura di Baba con il volto sorridente coronato dai suoi capelli si avvicina a noi.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime.
Lo sento entrare in me quando alza la mano in cenno di saluto e benedizione. Sento il suo sguardo. So che s’E’ accorto che ci sono. Non riesco a smettere di piangere.
Si gira, non riesco più a vederlo entra nel salone.
Mi hanno spiegato che porteranno dall’ospedale i vari tipi di sangue che vi sono, Lui li purificherà e, in quel momento, il sangue di tutti noi che siamo qui, sarà purificato, tornando alla perfezione dell’inizio.
Sono seduta immobile. Sento degli applausi. Suppongo che stia facendo ciò che mi è stato spiegato.
Poi, silenzio e la sua voce, prima dolcissima, sembra quasi una melodia, poi severa risuona ovunque.
Parla dell’amore, sulle corse cieche dell’uomo che non vede e non sente più con il cuore. Esulta l’amore e condanna la superficialità di chi si ferma sulle apparenze materiali.
:” APRITE LE VOSTRE BRACCIA ED ACCOGLIETE IN VOI TUTTI”
ULTIMI GIORNI IN INDIA
Le ultime giornate, ancora per un po’ respirerò quest’aria colma di tranquillità, poi mi ritroverò proiettata in un mondo che, a dire il vero, sento molto distante da me!
Qui ho imparato ad ascoltare veramente e in profondità il mio cuore.
Qui ho finalmente trovato il coraggio di dare molti tagli alla mia vita allontanando da me, una volta per tutte, le cose e le persone che mi tenevano in ansia.
Vorrei tornare e iniziare una nuova vita, vorrei finalmente tuffarmi nelle braccia dell’amore vero e poter emanare il mio amore verso tutti e tutto senza essere fraintesa o derisa….
Ma so con certezza che il “Sentiero” che dovrò percorrere è ancora lungo.
Un fringuello su un ramo canta la sua melodia d’amore. Il vento scuote il ramo e le sue piccole zampine restano salde alla presa, alla vita.
Non si arrende al mutare delle stagioni e vola via sempre alla nuova ricerca di un posto caldo, vibrante d’amore.
PREGHIERA PRIMA DELLA PARTENZA:
Ho vagato e sono certa che continuerò a farlo ancora per molto.
Il mio cuore è colmo d’amore e non riesco più a contenerlo.
Nuove emozioni hanno invaso il mio essere e sono pronta ad affrontare una vita che mi farà ascoltare ogni sua vibrazione.
In questo posto ho chiesto sempre e solo una cosa, la forza di capire e d’amare senza rimpianti.
E’ un luogo magico e sono certa che qui i miracoli avvengo davvero e avvengono sempre nel nostro cuore basta aver fede e amore!
Fra poche ore il grande “uccello metallico” si alzerà in volo, le sue ali brilleranno al sole e il mio corpo sarà trasportato a tante miglia di distanza da qui. I profumi di questa terra si allontaneranno da me come d’incanto e quando i miei piedi toccheranno terra lo scenario sarà molto diverso! Fa che il mio cuore incontri l’uomo che veramente farà ardere l’amore e a cui io possa donare tutta me stessa…guida i miei passi e fa che io non dimentichi mai la magia della vita!”
ECCOMI ITALIA!
Ore 1,35 sono partita puntuale, decollo perfetto…Le luci si fanno sempre più piccole…le baracche sembrano sovrapporsi fra loro…un respiro profondo…
Ciao India!
Atterrata a Milano alle 06,10, la coincidenza per Roma c’è alle 08,55…atterro a Fiumicino, sono le 10,10.
Mi guardo intorno come se fossi su di un altro pianeta. Al mio collo ancora la lunga sciarpa gialla di seta che usavo in India… Riassaggio un caffè. A dire il vero mi lascia la bocca amara.
Devo cercare un taxi ma il mio cel si illumina… R! Stai partendo da Catanzaro, fra un’ora sarai qui… un secondo e la decisione è presa, ti aspetto!
Seduta al bar i pensieri vagano…Strana coincidenza, io che torno dall’India, tu da Catanzaro…non sono certo rotte simili eppure ci stiamo per incontrare…
La prima persona che rivedrò dopo tanto, proprio te che il mio cuore non smette d’amare, proprio te che mi fai vibrare quando ti sono accanto…
Il tuo volo è atterrato. Scruto fra la gente che esce, ti vedo, i tuoi soliti lunghi capelli grigi brillano sotto le luci, il tuo sorriso…
:” Bella questa sciarpa!” Esclami mentre mi abbracci…
Frugo nella mia borsa, c’è il regalo per te. E’ un braccialetto d’argento preso in India, proprio davanti l’ingresso di dove vive Baba… l’ho comprato con amore e sono felice di potertelo dare subito. Ti piace, mi fa piacere. Mi accompagni a recuperare la macchina, perfetto, starò con te!
Riassaporo le tue labbra sulle mie, ancora una volta scoppia violento in me l’amore, ho una vampata in viso, mi stringo forte a te…
Un'altra estate sta per cominciare…
Io mi sento strana e sento che qualcosa sta cambiando dentro di me. Riesco con più facilità ad accantonare il mio io e la mia ragione
Ho imparato il dono dell’attesa.
Ogni cosa ha il suo tempo e, quando giunge, niente può evitare ciò che deve essere.
L’impulso falsa la realtà.
Il sentimento la deforma.
La ragione la plasma.
Solo il cuore sa dargli il giusto valore.
Io amo ed ora, nel silenzio, so dargli il giusto valore.
Amo tutto, ogni cosa che mi circonda e la mia vita è piena.
Quando un pensiero che non deve mi tormenta mi fermo e prego, parlo con me stessa interrogando la Verità. Il pensiero si dissolve e trovo la risposta di cosa fare e come comportarmi.
Il cammino continua ricercando sempre di più l’armonia, mi scopro a sorridere al mondo e mi accorgo che il mondo mi sorride.
Questa volta non lascerò scivolare via dalla mia vita Roberto tanto facilmente. Ancora non ho avuto il coraggio di dirgli i miei sentimenti, sto aspettando che anche lui sia pronto ma lo so, lo sento, quest’estate sarà diversa dalle altre, in questa estate lui entrerà completamente in me e io in lui!
INFINITO PUÒ ESSERE UN’AMORE ANCHE SE NON SBOCCIA NEL GIOCO DEL PIACERE. INFINITO PUÒ ESSERE UN’AMORE CHE, FRA LACRIME E SORRISI CI DA GIOIA, DOLORE...AMORE
Spesso l’amore è pieno di contraddizioni, si pensa una cosa e se ne fa un’altra, si dice va via, si vorrebbe urlare resta...resta anche se può far male...resta!…
L’amore non si può guidare né può essere guidato, non si può frazionare, limitare, incatenare...l’amore è uno spirito libero e come tale deve poter esprimere tutta la sua vitalità.
Ho sentito persone che confondono l’amore con la pietà, l’amore con la carità, persone che dividono l’amore in tante fettine uguali e pensano che il dare a ognuno uno spicchio sia sufficiente. Ognuno ha il suo parametro nell’amore, ognuno cerca di porvi delle regole, dei traguardi ma nessuno ha compreso che l’amore è al di sopra di tutto questo. L’amore non si può menzionare, dividere in parti uguali...centellinare.
Quando l’amore è talmente violento in noi che tutto gira intorno a lui, Signore e padrone dei nostri cuori, la nostra vita si prostra ai suoi piedi e ogni atto, ogni gesto, ogni sguardo, ogni parola sono rivolti a lui. A lui che riempie l’aria che respiriamo, a lui che ci dà vita...che ci porta sull’orlo della morte. Niente e nessuno può arrestare questa folle corsa verso un cielo pieno di stelle, un mare in tempesta. Il bello e il brutto sono strettamente uniti fra di loro così come il piacere e il dispiacere, la gioia e il dolore.
La ragione non ha più motivo di esistere, l’amore è l’unica ragione che riconosciamo e in base ad essa agiamo.
E quell’amore sa rinunciare,
sa aspettare,
sa donare e non chiedere nulla,
sa essere felice solo perché esiste.
L’amore è un infinito rincorrersi, è un’altalena che vola in alto,
è un soffrire,
è uno scoprirsi piccoli e indifesi,
è riconoscere i propri limiti,
è accettare i limiti dell’altro.
L’amore è un vortice che ci solleva dalla banalità quotidiana facendoci scoprire l’immenso potere che è in tutti noi,
un potere nascosto,
un potere inesauribile...
è il potere dell’amore.
L’amore è l’unica forza che può sconvolgere ogni cosa.
Il tutto che va al di là delle nostre percezioni.
Lì in un punto del deserto a Puttaparthi, è sorto il mondo nel mondo.
Mi sforzo di essere razionale e di stare con i piedi a terra…
Ma dentro è talmente forte il pensiero di sapere, conoscere e sento che è giunto quel momento della vita in cui si arriva ad un bivio importante e…l’idea di conoscere “Dio” non penso sia un pensiero da sottovalutare.
Ho rispolverato vecchi libri che parlano di lui, mi sono munita di cartine dell’India, volantini e tutto ciò possa servirmi per arrivare alla mia meta.
Supero le noiose file per il visto all’ambasciata indiana ottenendo il visto quasi subito.
Mi sembra di vivere in un sogno, incanalata in una via da cui non posso più uscire.
Provo gioia e paura.
Il volo è prenotato.
I pensieri corrono…ma so cosa voglio: trovare l’Amore!
Mi sento così povera senza…mi sento esule nel corpo e nel cuore…sento che il tempo va…
Ho il biglietto del volo, anzi voli! Partirò da Roma, scalo a Milano e da lì si prende l’aero per Bombey. Dopo di che altra coincidenza per Bangalore.
Giunta lì mi dovrò trovare un taxi o qualcosa che mi porti a Puttaparthi che, per quel che ho capito è a circa quattro ore di macchina.
La mia mente fantastica rincorrendo un futuro ormai prossimo…
Sono partita…
Scesa dall’aereo, dopo un volo interminabile, una ventata bollente mi ha invaso. L’umidità è terrificante. Sono le 3,30 di notte…
Poche ore di riposo e anche l’aereo per Bangalore parte.
Trovo subito un taxi…la guida qui in India è a destra e usano suonare tutti come matti mentre dei freni ne fanno poco uso.
Bangalore è alle mie spalle.
Il taxi imbocca una specie di autostrada…
Oggi nei vari paesi, se così li vogliamo chiamare, è giorno di mercato.
Vecchi, bambini e donne buttati a terra guardano le auto passare.
Sul ciglio della strada c’è di tutto, mucche, capre…scimmie…tombe…
La terra è rossa ma il clima è senz’altro migliore di Bombey.
L’india mi scivola nelle vene e la sento mia! Provo gioia, pietà, tenerezza, un susseguirsi di sensazioni.
Finalmente si arriva.
La prima cosa che vedo dopo tanti chilometri di “niente” è il grande ospedale che è quasi alle porte di Puttaparthi…è immenso, veramente bello…e poi un susseguirsi di scuole, università…persone vestite direi pulite, camminare con una strana espressione di tranquillità per una via, la via principale, verso…non so dove vanno…
Da qualche parte, lungo il tragitto avevo letto :” Se non conoscete il paradiso lo conoscerete a Puttaparthi!” Be, devo dire che in confronto a quanto visto fin ora dell’India, questo luogo è veramente un paradiso è vita, gioia e povertà fusa insieme.
Un gran cartello all’ingresso del paese ti saluta così
BENVENUTI A PRASHANTI NILAJAM
Luogo di pace e amore universale
Non fatico nel trovare un piccolo albergo. Nella stanza vi sono le cose essenziali :letto, ventilatore a pale…pareti bianche, zanzariera alla finestra…un piccolo bagno dove, per lavarsi vi è un secchio… pulito…
Sistemate le mie cose vado per la strada, ho voglia di vedere, conoscere, entrare in quella mentalità così distante dalla mia ma, in qualche modo…mia!
Mi sento osservata, in effetti hanno ragione, qui sono vestiti tutti con il shari o, in ogni caso all’indiana con pantaloni larghi lunghi e camicioni che coprono le ginocchia, le donne, poi, sopra a questo ci mettono uno scialle… tutto è molto colorato… La prima cosa che faccio è comprarmi dei vestiti adeguati al posto…
Mi cambio e mi sento stranamente integrata con gli altri… ora posso entrare senza problemi nel l’ ashram.la “casa” di Baba!
Entro… la “casa” di Sai Baba…è un piccolo paese nel paese di Puttaparthi, con case, viali, negozi, mense, rigorosamente divise per uomini e donne, così come anche gli alloggi che vi sono… bancarelle e tanti piccoli altari alle varie divinità del luogo…non vi è una religione in particolare da seguire ma, come dice anche Sai Baba, tutti possono credere in chi vogliono basta che lo facciano seriamente, con onestà e la dovuta reverenza… Non importa se si è cristiani, islamici…ebrei o altro, non importa se chiamiamo Dio…Dio l’importante è credere in quel Dio che poi, alla fine, è lo stesso per tutti…
1. :” C’è una sola religione:
La religione dell’Amore.
2. :” C’è una sola casta:
La casta dell’Umanità
3. :” C’è un solo linguaggio:
Il linguaggio del Cuore.
4. :” C’è un solo Dio: Egli è dappertutto.
( Queste sono le quattro massime fondamentali di Sai Baba)
Arrivo giusto in tempo per i Bhajan e Arathi (inni devozionali).
Mi è fatto cenno di sedermi a terra in una delle file più libere. A malapena riesco a trovare un piccolo spazio dove potermi accovacciare. Ho le ginocchia in bocca e sto scomodissima ma sono talmente affascinata dal tutto che mi è intorno che non faccio caso alla posizione scomodissima in cui mi trovo.
Sono in un immenso spazio con uomini da una parte e donne dall’altra. I soffitti sono in legno incastonato e una miriade di lampadari bianchi, colorati, di varie forme e fattezze scendono dall’alto.
Piccioni volano ovunque…tutto intorno è recintato come un immenso salone senza pareti.
Chi non riesce ad entrare, prima della chiusura dei cancelli può sentire ed osservare da fuori ciò che accade qui dentro.
Ecco che una musica ritmica di tamburi, chitarre e voci si solleva in tutto il tempio…prima il canto base e poi tutti insieme ripetono la strofa…è una musica che ti trascina e, pur non capendo una parola, cantano in indiano, mi ritrovo travolta da quel suono e incomincio, prima meccanicamente, poi con enfasi a seguire quel ritmo, quelle frasi che escono dalla mia bocca così strane…
Mi sento in un altro pianeta.
Si canta…canta…non so per quanto ma, all’improvviso, un suono di campane…
Tutte le persone che mi sono intorno, avanti…dietro alzano le braccia al cielo, si fanno il segno della croce, pregano, sembrano entrate improvvisamente in estasi e non capisco il perché…cerco con lo sguardo la risposta ma, ecco che Lo vedo.
E’ molto lontano ma è come se lo sentissi dentro di me.
E’ comparso come dal nulla cammina fra le persone come se non toccasse a terra.
C’è una grand’agitazione. Tutti si alzano, mi alzo anch’io travolta dalla massa…ci fanno risedere…mi trovo a strusciare per terra verso di lui seguendo uno strano movimento ondoso creato da tutte quelle persone…poi ancora in piedi, sono spinta a destra, in avanti…è difficile non inciampare…Lui non lo vedo più…mi ritrovo fuori dei cancelli non so neanche io come.
Sono contenta e frastornata…
Andrò a letto presto domani sveglia alle tre di mattina…
Tic…tac…Drin….drin!!!
La sveglia suona alle 2,30 precise di notte. Penso sia un sogno. No, insiste…mi rendo conto di dove sono…Baba ….devo andare….mi vesto ad occhi chiusi, mi sento agitata. Esco per la strada, non sono sola, tante persone silenziose vanno dove sto andando anch’io….ci si ritrova tutti dentro l’Ashram. Intorno è notte.
Superati i cancelli mi avvio fra i viali che vi sono all’interno di questa piccola città.
C’è una gran fila di persone silenziose. Mi metto accanto a loro, ultima della fila.
Il cielo è buio, nuvoloso…si vede poco. Passata un ora mi è detto che ho sbagliato fila.
Mi guardo intorno…varie gruppi di file ci sono in più parti…cerco la “mia”. Finalmente riesco a capire dove devo mettermi ad aspettare ma nel frattempo si sono fatte le 4. La fila che ho davanti a me è chilometrica. Trovo il mio posto e mi siedo a terra.
Il giorno avanza piano e il cielo incomincia a schiarire.
Le ore passano.
Intorno a me la gente prega in un ordine perfetto…aspetta.
Bambini accucciati fra le gambe delle loro mamme, vecchie, malati…nazionalità infinite…mi sembra di vivere su un altro pianeta. Non sento sonno, non sento le gambe che, ormai, dopo ore di stenti, dovrebbero essere distrutte…non provo fastidio in quell’attesa che si protrae da ore…i miei pensieri corrono ma non riesco ad afferrarli, ho una gran pace dentro…i miei occhi vagano curiosi, ma la mia mente è ferma in un qualcosa di indefinibile, pace mista a felicità ma…felice di cosa?…
Arrivano le 6,30…
Tutti si alzano in rigoroso silenzio…mi alzo anch’io, ci sono delle donne che c’indicano la via…si arriva ai cancelli del tempio passetto dopo passetto.
Per entrare si passa sotto una specie di metal detector che ti scruta. Non si possono avere oggetti in mano, solo la corona per pregare o, al massimo un fazzoletto e il seggiolino o cuscino per sedersi.
Se hai un portafoglio o borsa è aperta e poi fatta lasciare fuori.
Le scarpe qui, ma anche in paese, non esistono si lasciano in un angolo all’ingresso…ce ne sono milioni e ritrovare le proprie sembra quasi impossibile…
In questo luogo non ha senso continuare a suddividere le ore e i giorni…tutto ha un suo svolgimento che sembra quasi già definito, basta lasciarsi andare e ci si trova al punto giusto nel momento giusto…
Sono qui, seduta fra migliaia di gente, nell’attesa.
Le ore passano nel silenzio, nella meditazione.
Siamo tanti e lo spazio per star seduti quasi non c’è. I miei piedi, le caviglie sono gonfi. La schiena fa male.
Un bimbo piccolo è seduto vicino a me. Avrà si e no tre anni…cucciolo, cerca il suo spazio e mi guarda curioso con due occhi neri, profondi…
Fa un gran caldo.
Le luci si accendono.
Sono le sette della mattina, il giorno è arrivato.
Arriva Baba. Non si vede ma si percepisce nel silenzio generale perché, improvviso vi è un sussulto collettivo, il primo trascina tutti gli altri…
Eccolo, si muove a piccoli passi.
Muove la mano in senso rotatorio. Sicuramente ha materializzato qualcosa. Vi è un grande applauso. Io non riesco a vedere.
L’aria è colma di speranza.
Baba cammina fra la gente. Fa cenno a due uomini di seguirlo. Entrano in una specie di tempio in fondo alla gran sala. Restano lì per circa dieci, interminabili minuti.
Riescono, i loro volti raggianti.
Esce anche Baba.
Un altro uomo si alza ad un suo cenno. Gli si avvicina e gli dice qualcosa poi si china e gli bacia i piedi. Baba gli mette la mano sul capo. Poi riguarda verso di noi…verso di me…Ancora speranza.
Tutti i cuori battono all’unisono. E’ gioia generale. Mi sento coinvolta e il mio cuore batta forte mentre cerco disperatamente di guardare gli spostamenti di Baba
Le nove del mattino…è dalle tre di questa notte che sono seduta precariamente o, in piedi, quando c’è un pochino di spazio per poterlo fare…incomincio a sentire la stanchezza…incominciano i canti…
Sono bellissimi e il mio corpo si lascia trasportare da quei suoni così lontani alla mia cultura ma così familiari in questo momento…
Con la fine dei canti tutti tornano in perfetto silenzio… Fra poco Baba si farà rivedere ed uscirà per poi andar via fino al prossimo appuntamento…
Resto incantata nel vederlo passare…mi sorprende sempre la sua strana andatura, cerco di guardarlo, di osservarlo come uomo… a tratti si possono scorgere i segni del tempo ma è ben poca cosa rapportata con un uomo della sua età.
Esco, trascinata dal flusso di corpi umani, mi aggiro un pochino per i viali interni, scopro negozi, la mensa…altre sale che non so a cosa servano…mi ritrovo all’ingresso. C’è un grande albero, subito varcati i cancelli, è recintato intorno da un muretto fatto a mattonelle bianche. Sull’albero vivono varie scimmie. Inutile dire la sporcizia regna sovrana. Gli incensi ardono ininterrottamente e varie noci di cocco sono intorno all’albero…noci di cocco, date come offerte devozionali. Le persone girano intorno all’albero pregando, poi salgono a piedi scalzi, e depositano ghirlande di fiori.
Un indiana prega. Sale, s’inginocchia e raccoglie dei fiori. Il suo volto è raggiante.Scende e regala dei petali alle sue amiche. Mi guarda, sorride e dona anche a me dei petali. La ringrazio con un gran sorriso.
Decido di andare a riposarmi un pochino. Camminando per la via principale di Puttaparthi la cosa che più colpisce sono un susseguirsi di tanti piccoli templi alle varie divinità e a Sai Baba. Ovunque si prega, sempre, per le vie… mentre si mangia… è quasi una preghiera costante. Osservo la povertà che vi è ovunque, dalle cose, alle persone… ma negli occhi di questa gente vi è solo un gran sorriso di gioia e pace anche quando frugano nella mondezza mangiando ciò che ancora possa essere commestibile e… il resto e per gli animali che, anche loro, come gli uomini, passano di continuo in rassegna i grandi e arrugginiti secchioni…cani, gratti, pecore…asini tutti girano indisturbati…
Stamani mi sono svegliata prima del solito. Oggi è un giorno speciale vi è il “Messaggio del Divino”.
Le file sono interminabili. La gente infinita. Non si riesce ad entrare poi vi sono le delegazioni (gruppi di persone che hanno la precedenza su tutti). Ci fanno sistemare fuori la grande sala. Dentro non vi è più posto… Mi ritrovo proprio sotto il balcone della casa di Baba
La dolce musica invade tutto, segnale dell’imminente venuta di Baba.
Il cuore mi batte forte nel petto. L’esile figura di Baba con il volto sorridente coronato dai suoi capelli si avvicina a noi.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime.
Lo sento entrare in me quando alza la mano in cenno di saluto e benedizione. Sento il suo sguardo. So che s’E’ accorto che ci sono. Non riesco a smettere di piangere.
Si gira, non riesco più a vederlo entra nel salone.
Mi hanno spiegato che porteranno dall’ospedale i vari tipi di sangue che vi sono, Lui li purificherà e, in quel momento, il sangue di tutti noi che siamo qui, sarà purificato, tornando alla perfezione dell’inizio.
Sono seduta immobile. Sento degli applausi. Suppongo che stia facendo ciò che mi è stato spiegato.
Poi, silenzio e la sua voce, prima dolcissima, sembra quasi una melodia, poi severa risuona ovunque.
Parla dell’amore, sulle corse cieche dell’uomo che non vede e non sente più con il cuore. Esulta l’amore e condanna la superficialità di chi si ferma sulle apparenze materiali.
:” APRITE LE VOSTRE BRACCIA ED ACCOGLIETE IN VOI TUTTI”
ULTIMI GIORNI IN INDIA
Le ultime giornate, ancora per un po’ respirerò quest’aria colma di tranquillità, poi mi ritroverò proiettata in un mondo che, a dire il vero, sento molto distante da me!
Qui ho imparato ad ascoltare veramente e in profondità il mio cuore.
Qui ho finalmente trovato il coraggio di dare molti tagli alla mia vita allontanando da me, una volta per tutte, le cose e le persone che mi tenevano in ansia.
Vorrei tornare e iniziare una nuova vita, vorrei finalmente tuffarmi nelle braccia dell’amore vero e poter emanare il mio amore verso tutti e tutto senza essere fraintesa o derisa….
Ma so con certezza che il “Sentiero” che dovrò percorrere è ancora lungo.
Un fringuello su un ramo canta la sua melodia d’amore. Il vento scuote il ramo e le sue piccole zampine restano salde alla presa, alla vita.
Non si arrende al mutare delle stagioni e vola via sempre alla nuova ricerca di un posto caldo, vibrante d’amore.
PREGHIERA PRIMA DELLA PARTENZA:
Ho vagato e sono certa che continuerò a farlo ancora per molto.
Il mio cuore è colmo d’amore e non riesco più a contenerlo.
Nuove emozioni hanno invaso il mio essere e sono pronta ad affrontare una vita che mi farà ascoltare ogni sua vibrazione.
In questo posto ho chiesto sempre e solo una cosa, la forza di capire e d’amare senza rimpianti.
E’ un luogo magico e sono certa che qui i miracoli avvengo davvero e avvengono sempre nel nostro cuore basta aver fede e amore!
Fra poche ore il grande “uccello metallico” si alzerà in volo, le sue ali brilleranno al sole e il mio corpo sarà trasportato a tante miglia di distanza da qui. I profumi di questa terra si allontaneranno da me come d’incanto e quando i miei piedi toccheranno terra lo scenario sarà molto diverso! Fa che il mio cuore incontri l’uomo che veramente farà ardere l’amore e a cui io possa donare tutta me stessa…guida i miei passi e fa che io non dimentichi mai la magia della vita!”
ECCOMI ITALIA!
Ore 1,35 sono partita puntuale, decollo perfetto…Le luci si fanno sempre più piccole…le baracche sembrano sovrapporsi fra loro…un respiro profondo…
Ciao India!
Atterrata a Milano alle 06,10, la coincidenza per Roma c’è alle 08,55…atterro a Fiumicino, sono le 10,10.
Mi guardo intorno come se fossi su di un altro pianeta. Al mio collo ancora la lunga sciarpa gialla di seta che usavo in India… Riassaggio un caffè. A dire il vero mi lascia la bocca amara.
Devo cercare un taxi ma il mio cel si illumina… R! Stai partendo da Catanzaro, fra un’ora sarai qui… un secondo e la decisione è presa, ti aspetto!
Seduta al bar i pensieri vagano…Strana coincidenza, io che torno dall’India, tu da Catanzaro…non sono certo rotte simili eppure ci stiamo per incontrare…
La prima persona che rivedrò dopo tanto, proprio te che il mio cuore non smette d’amare, proprio te che mi fai vibrare quando ti sono accanto…
Il tuo volo è atterrato. Scruto fra la gente che esce, ti vedo, i tuoi soliti lunghi capelli grigi brillano sotto le luci, il tuo sorriso…
:” Bella questa sciarpa!” Esclami mentre mi abbracci…
Frugo nella mia borsa, c’è il regalo per te. E’ un braccialetto d’argento preso in India, proprio davanti l’ingresso di dove vive Baba… l’ho comprato con amore e sono felice di potertelo dare subito. Ti piace, mi fa piacere. Mi accompagni a recuperare la macchina, perfetto, starò con te!
Riassaporo le tue labbra sulle mie, ancora una volta scoppia violento in me l’amore, ho una vampata in viso, mi stringo forte a te…
Un'altra estate sta per cominciare…
Io mi sento strana e sento che qualcosa sta cambiando dentro di me. Riesco con più facilità ad accantonare il mio io e la mia ragione
Ho imparato il dono dell’attesa.
Ogni cosa ha il suo tempo e, quando giunge, niente può evitare ciò che deve essere.
L’impulso falsa la realtà.
Il sentimento la deforma.
La ragione la plasma.
Solo il cuore sa dargli il giusto valore.
Io amo ed ora, nel silenzio, so dargli il giusto valore.
Amo tutto, ogni cosa che mi circonda e la mia vita è piena.
Quando un pensiero che non deve mi tormenta mi fermo e prego, parlo con me stessa interrogando la Verità. Il pensiero si dissolve e trovo la risposta di cosa fare e come comportarmi.
Il cammino continua ricercando sempre di più l’armonia, mi scopro a sorridere al mondo e mi accorgo che il mondo mi sorride.
Questa volta non lascerò scivolare via dalla mia vita Roberto tanto facilmente. Ancora non ho avuto il coraggio di dirgli i miei sentimenti, sto aspettando che anche lui sia pronto ma lo so, lo sento, quest’estate sarà diversa dalle altre, in questa estate lui entrerà completamente in me e io in lui!
INFINITO PUÒ ESSERE UN’AMORE ANCHE SE NON SBOCCIA NEL GIOCO DEL PIACERE. INFINITO PUÒ ESSERE UN’AMORE CHE, FRA LACRIME E SORRISI CI DA GIOIA, DOLORE...AMORE
Spesso l’amore è pieno di contraddizioni, si pensa una cosa e se ne fa un’altra, si dice va via, si vorrebbe urlare resta...resta anche se può far male...resta!…
L’amore non si può guidare né può essere guidato, non si può frazionare, limitare, incatenare...l’amore è uno spirito libero e come tale deve poter esprimere tutta la sua vitalità.
Ho sentito persone che confondono l’amore con la pietà, l’amore con la carità, persone che dividono l’amore in tante fettine uguali e pensano che il dare a ognuno uno spicchio sia sufficiente. Ognuno ha il suo parametro nell’amore, ognuno cerca di porvi delle regole, dei traguardi ma nessuno ha compreso che l’amore è al di sopra di tutto questo. L’amore non si può menzionare, dividere in parti uguali...centellinare.
Quando l’amore è talmente violento in noi che tutto gira intorno a lui, Signore e padrone dei nostri cuori, la nostra vita si prostra ai suoi piedi e ogni atto, ogni gesto, ogni sguardo, ogni parola sono rivolti a lui. A lui che riempie l’aria che respiriamo, a lui che ci dà vita...che ci porta sull’orlo della morte. Niente e nessuno può arrestare questa folle corsa verso un cielo pieno di stelle, un mare in tempesta. Il bello e il brutto sono strettamente uniti fra di loro così come il piacere e il dispiacere, la gioia e il dolore.
La ragione non ha più motivo di esistere, l’amore è l’unica ragione che riconosciamo e in base ad essa agiamo.
E quell’amore sa rinunciare,
sa aspettare,
sa donare e non chiedere nulla,
sa essere felice solo perché esiste.
L’amore è un infinito rincorrersi, è un’altalena che vola in alto,
è un soffrire,
è uno scoprirsi piccoli e indifesi,
è riconoscere i propri limiti,
è accettare i limiti dell’altro.
L’amore è un vortice che ci solleva dalla banalità quotidiana facendoci scoprire l’immenso potere che è in tutti noi,
un potere nascosto,
un potere inesauribile...
è il potere dell’amore.
L’amore è l’unica forza che può sconvolgere ogni cosa.
CAP.4- 2001…INIZIA LA NOSTRA STORIA
Rientrata dall’India tutto mi sembrava più semplice, non mi spaventavo di file e attese ovunque io fossi e mi sentivo molto disponibile verso tutti e, se fosse stato necessario, pronta ad aiutare chiunque ne avesse avuto bisogno.
Dall’incontro a Fiumicino con Roberto sono passati parecchi giorni ma la nostra conversazione telefonica è continua e non passa un giorno senza sentirci.
In una di queste telefonate mi propone di andare con lui in Sardegna per tre giorni. Rifletto un attimo e accetto senza esitazioni.
Ricomincio i preparativi per una nuova partenza e, seppure di pochi giorni, in valigia vi ho infilato di tutto non sapendo dove sarei stata e le occasioni che vi potevano essere di far vita mondana.
Sono in Sardegna.
Lo sto aspettando… Ci separa ancora un giorno, qualche ora, un soffio di tempo e lui sarà accanto a me.
La macchina corre per la strada…Amo questo giorno.
Lui è già in albergo…fra poco…ancora poco potrò stringermi a lui!
Non capisco perché devo fare sempre la dura quando dentro mi sciolgo!
Ecco il momento che aspettavo da tanto, mi stringi a te…mi baci…sento amore. Mi mordo il labbro per non dirtelo.
Si fa sesso ma io sento che sto facendo l’amore…
Buggero.
Siamo arrivati in un bel paesino in riva al mare…la strada per arrivarci veramente bella, il mare meraviglioso…
Un po’ in spiaggia, un tuffo, una ripresa…vorrei fermare il tempo…
Ogni attimo è splendido, è mio…non voglio che vada via!!!
Il palco si illumina, i tuoi occhi, la tua bocca…le mani sulle corde che vibrano…
La musica riempie lo stadio…
Non posso…non devo…
Ti amo!
Scopro, capisco, stupisco, piango, cresco, rafforzo, confronto, ammiro.
La tua esperienza, in questa vita, le prove, la ricerca, mostrano la capacità
di percepire, la scoperta del meccanismo della sofferenza, come un diamante
che è perfezionato attraverso l'abrasione.
Vedo le tue grandi potenzialità affiorare dal lago della sofferenza, della
impotenza, e sollevarsi e cercare un posto da dove mostrare "la via" a
te stesso; c'è bisogno di riordinare le cose perché si possa imparare tutto
quello che si può, per tornare poi a "casa", in quella casa dove ritroveremo
tutto quello che abbiamo amato sinceramente,. e sarà una grande casa.
Io lo amo più di quanto lo desidero
“...ti perdo...ti trovo...ti perdo.
Uscire dal cerchio delle emozioni.
Avere intorno tutti quei visi.
Tu al centro.
Io al centro.
L'infinito.
L'attimo eterno ripetibile.
Se siamo capaci di riconoscere che quei visi
sono intorno a noi e non al centro...
Ma comprendo i tuoi usi e costumi
ne ho anche io
ne ho... Camminando su di un cavo teso tra te e me
riusciremo a non cadere nella terra?
Sta solo al nostro lavoro interiore
migliorare l'equilibrio
ci vuole tempo
salire e poi scendere
aspettare
salire...scendere...aspettare
si può fare!”
FERRAGOSTO! ULTIMO GIORNO
Il posto è splendido e la fantasia galoppa.
La mia non riesco più a fermarla.
Siamo in un insenatura. Vorrei poter fermare il tempo ma non ne sono capace.
Riesco, però, ad assaporare ogni attimo senza perdere un momento di questo paradiso.
Stai cantando.
Il tempo sta per scadere. Mi dispiace?
Si, tanto! Ma posso impedirlo?
E’ buio qui e non vedo un cazzo di quello che scrivo!
E’ il momento della vendita della cassetta.
Ti osservo. Mi piace guardarti e non essere osservata da te.
Non riesci a stare fermo con le mani.
Povera chitarra! Ma,sai, mi piacerebbe essere una corda sotto le tue dita!
Finita la storia della cassetta.
Ora canti te. Accidenti, mi piaci.
Ma è poi vero che non posso dirti…TI AMO?
Le bionde trecce… Eccoti.
Tu non lo sai ed è giusto che sia così
Ma domani sarà molto più dura per me che per te.
Tu ricomincerai a girare, avrai pensieri e mille cose da fare…io avrò tutto il tempo per pensare…pensarti…
Ora ho in mente le tue mani sul mio corpo.
Ora ti desidero e tu…
:” Ma all’improvviso quel silenzio fra noi…”
E’ una canzone o realtà?
Ho fumato e sono fuori come una biscia.
Mi piace, mi piace il tuo contro canto …Cazzo, riesco a farmi entrare la musica dentro e con lei tu scivoli in me.
Tanta gente ti osserva, io no, io ti sento in me.
E…scusa ma non posso fare a meno d’amarti!
Ora tutti gli occhi sono su di te, il tuo a solo riempie la piazza.
Fra poco la finta fine… mi piace l’idea della finta fine, facciamo anche noi così?
Un finto ciao…arrivederci…
Mi diverte far scorrere i pensieri che volano ad un ritmo vertiginoso.
ACCIDENTI!!! Ti voglio per davvero!
Un po’ come la canzone di ora…. “ Apro gli occhi e ti penso…ho in mente te….!”
Ricominciate e sei tu che attacchi….:” E’ tutta mia la città…”
Starei le ore a guardarti mentre suoni e canti…
Mi accontento di questa notte che sta avanzando ma non vorrei proprio mettere la parola fine.
Ed eccoci alla vera fine del concerto.
Ti osservavo mentre parlavi con Paolo e ti fumavi una sigaretta. Guardavo i tuoi occhi dietro gli occhiali.
Ho voglia di sentirti.
Il sole cancellerà tutto ma non potrà cancellare quello che ho dentro e che è mio, solo mio.
Probabilmente anche contro la tua volontà…ma, non togliermelo ora…è un sogno troppo bello!!
State finendo.
Le ultime note…
Accidenti mi piace scrivere così è meglio della ripresa! Qui posso metterci molto di più della pellicola!
Fra poco sarai nuovamente accanto a me.
E domani chi ascolterò?
Chi mi stringerà?
… Domani … ma ora c’è il presente e io voglio te!
Di sorridere oggi proprio non ne ho voglia.
Questa notte con lui è stata a dir poco fantastica.
Ha proprio ragione, abbiamo fatto l’amore ed era da tanto, tantissimo tempo, che ciò non accadeva, almeno a me.
Sentivo il suo corpo provocarmi piacere immenso.
Avrei continuato per ore…per sempre!
Ma oggi è arrivato.
L’aereo si è alzato riportandomi ad una realtà che non amo.
Lui via, lontano e non so quando lo rivedrò.
Cavoli! Mi fa male pensarci!
Lo amo…mi manca.
Sono sul mio letto, sola.
Chiudo gli occhi e lo vedo.
Rivivo quei giorni con lui, le piazze, la musica…le ore a guardarlo mentre i riflettori illuminano il suo viso.
E la notte ci avvolgeva in un silenzio colmo di fremiti scandito dai battiti dei nostri cuori.
Le sue mani, la sua bocca su di me.
Il suo respiro ed anche nel buio, vedo il suo viso.
Le sue labbra cercare le mie.
Ci sono stati momenti in cui l’ ho amato intensamente.
E’ stato difficilissimo non dirglielo.
Avrei voluto potertelo urlare accompagnato dal piacere che mi provocava.
Le ore scorrono e ancora rivivo tutte le emozioni che ho provato accanto a lui.
Stanotte un'altra piazza, un'altra atmosfera.
Ascolto e vedo la cassetta che ho fatto in quei tre giorni da sogno.
La mia piazza…il mio letto ma è troppo grande e vuoto questa sera!
La mia mano vaga nel letto vuoto.
Il ricordo delle carezze, dei suoi baci… un brivido sulla schiena dove la sua lingua giocava a farmi vibrare.
Il mio corpo, le sue mani… la bocca…
Mi perdo completamente dietro i ricordi.
Quanto vorrei essere con lui ora!
Sono a Frasso con lui.
L’ ho raggiunto, è un fuori programma ma la cosa mi piace molto.
Sono giunta in albergo in punta di piedi.
Dormiva, ho fatto piano, non volevo svegliarlo.
L’ ho osservato mentre Morfeo lo cullava e ho riprovato quello strano sentimento che ti attanaglia lo stomaco, quel battito violento nel petto, ho sentito amore.
E stasera un'altra piazza prima che l’inverno ci separi ma…mica mi piace l’idea dell’inverno!
Ogni volta che lo guardo mentre è sul palco sento gioia, mi piace da matti!
Un'altra notte accanto a lui. Una notte per noi. Cerco di restare distaccata ma…chi ci riesce?
Il suo corpo, le sue carezze…mi danno troppe sensazioni e non sono solo a livello epidermico.
Qui è coinvolto tutto e di più!
Mi preoccupo di questo, mi conosco e so che sto per farmi molta ma molta bua!
Nel passare dei giorni e delle ore mi accorgo che sarà sempre più difficile dirgli ciao.
Mi piacerebbe staccare la spina e non pensarci ma non è per niente facile.
Non ci riesco e non so se tutti i miei sforzi per non farmi accorgere siano serviti a qualcosa.
Penso che incomincio a volergli un pochino più di bene e questo è proprio quello che mi frega.
E va bene! Vuoi che ti dica che è stato bello finché è stato? Che quest’inverno sarà tranquillo e sereno anche senza te, che sicuramente incontrerò uno e…
Io te lo dico…l’importante è crederci!
Tu ci credi? Io no!
Io non voglio un palliativo.
Io voglio…vorrei solo un po’, un po’ più a lungo te!
Siamo giunti a Sora.
Stasera lo sentirò ancora una volta suonare.
Sognerò ancora con lui e, domani…via, ancora una volta stretta ai sogni.
Mi mancherà e, ogni volta sarà sempre peggio per me.
Una serata dura… nel tuo sguardo un non so che… sfuggi il mio… cosa leggi?
In te tristezza, pensieri, voglia e paura…
Ho tanta voglia di stringermi a lui, non so se farei bene o se, semplicemente, complicherei le cose…
Lo cerco nel buio fra la gente.
Il concerto è finito…
Sta sistemando le sue cose, il palco spento…lui un ombra…
Lo seguo con gli occhi, lo sento nel cuore.
Fra poco sarà qui, mi guarderà, accidenti ora provo una voglia matta di abbracciarlo, ora vorrei dirgli semplicemente ti amo, ora saprei dirglielo…ora…
Scende le scalette, un autografo, un sorriso, uno sguardo… ti liberi, stai venendo da me…voglio abbracciarti, voglio…no, non farò nulla, perché? Ma forse per te… o per me o per semplice timidezza.
Rimetto la maschera.
Arrivi.
Le luci
I suoni
Il palco
I tuoi baci…
Una strada
Fuochi d’artificio…
La musica riempie la macchina.
Luci basse
Stelle…
Le montagne…
Un serpente che si snoda avanti a me.
Le tue mani sul volante
I pensieri a mille.
TI AMO
Non posso farne a meno.
Reclino il sedile
Le stelle sul viso
Canzone che tocca il cuore
Le nostre dita si cercano, si stringono
Vibra il corpo al loro tocco…
Silenzio
Tocco d’amore!!!
Mi sento traboccante di sensazioni
Che mi danno gioia e
Allo stesso momento
Immensa nostalgia.
Accidenti com’è stata dura oggi andar via.
Devo ammettere che sono stata molto scorbutica, chiedo scusa, ma non potevo assolutamente dar retta all’istinto.
Avrei pianto…
FOLLIA!!!…NO!
Meglio cercare d’essere duri e…accidenti…quanto si sta male!
Volevo stringerlo, volevo…
Accidenti volevo sentirlo, baciarlo…parlargli…
Non ho fatto nulla di tutto questo.
L’ ho lasciato con lo sguardo a terra e, nel cuore, il tumulto…l’inferno!
Ma io volevo riuscire a dirgli… ti amo…
Non sono riuscita.
Passato come un uragano hai dato il colpo di grazia al tutto.
E’ rimasto due giorni che mi sono gustata in pieno. La sua dolcezza, il suo viso, i suoi occhi…E’entrato completamente in me e, anche se cerco di fare l’indifferente, non ci riesco per niente.
Poi, da che ha pronunciato, sia pure solo per scritto la fatidica parola :” TI AMO” mi sono persa completamente nei miei sentimenti.
Accidenti ho tenuto per tre anni il mio cuore in silenzio e ora che gli ho dato il via non smette più di gridare…ti amoooo!
Guardo con ansia il cellulare nella speranza di sentire un bip…bip… Lo so, sono terribilmente scema ma è così!
Ora lo chiamerei.
Ora vorrei sentire la sua voce
Ora le sue mani
Il suo sorriso.
Ora, maledetto tempo che mi tiene lontana da lui!
Ora amarlo
Ora ma…dove sarà ora?
Fra le braccia di chi?
Mi ama?
E perché, allora, non è qui?
Perché quell’accidenti di cellulare non squilla?
Perché, perché la sua bocca non è accanto alla mia?
Mi ama, me lo ripete…
Oggi me lo ha detto anche per telefono…la prima volta a voce!
Mi sono chiusa. Ne ho avuto paura.
Sto cercando in tutti i modi di esorcizzare questo amore perché, se cedo completamente…Non voglio più star male. LO voglio e lo temo.
Da sempre aspettavo questo, è troppo bello, è reale, ne ho paura…se scivola via io…poi…che faccio?
Ecco la canzone che mi smuove le viscere.Lo guardo in una foto. Sorride.
Mi piace come sorride. Mi mette allegria.
Perché abbiamo aspettato tre anni?
Cosa c’è stato quest’anno di diverso?
I nostri incontri erano sull’impronta del sesso. Anche i primi…continuavo a non volerlo vedere ma…la Sardegna…si, è li che è cambiato tutto, li, non so per quale strano motivo l’ ho visto e sentito diverso, non era solo sesso, il mio cuore scalciava e i suoi baci avevano un sapore diverso.
In Sardegna è venuto dentro di me. E’ stato mio, tutto, e abbiamo fatto l’amore…i nostri corpi, non era solo l’atto era tutto, vibrava e l’energia era una dolce melodia…
Si, quel giorno, in quella strada buia per tornare a Roccasecca…la musica, una canzone in particolare…le stelle, fuochi d’artificio in lontananza…la sua mano ha stretto la mia. I suoi occhi velati da una strana luce…ho provato tanto amore per lui…lì ho capito che l’amavo davvero e ho incominciato a dirglielo.
E poi…un susseguirsi di non so bene che ma…mi avvicinavo sempre di più a lui.
E il suo tornare. Il coraggio di dirselo e una paura fottuta di tutto…di niente!
Ed oggi sono qui, cercando di analizzare un qualcosa che non si può analizzare…
Oggi mi ha detto che verrà venerdì ci separa ancora un giorno.
Come sarà il nostro incontro ora che sappiamo entrambi d’amarci?
Lui, forse, non ci ha pensato ma non sarà certo come tutti gli altri.
Il primo impatto, i nostri sguardi si cercheranno, le nostre labbra pronunceranno ti amo, lo sentiremo, scivolerà nei nostri corpi fino a entrarci nel cuore e, allora, scoccherà la scintilla del desiderio.
Lui mi stringerà forte, mi bacerà…
No, non sarà un incontro come gli altri anche perché, alla fine, quando i nostri corpi saranno sudati ed appagati, ancora “ti amo” sarà pronunciato ad incorniciare il tutto!
Ore che scorrono silenziose. Da stamani non ho avuto più sue notizie. Inghiottito dal suo mondo, troppo lontano dal mio.
Ammazzo il tempo inventandomi di tutto e di più.
Ma, il risultato, è mediocre.
Ti ho insegnato ad usare il pc . Oggi hai premiato i miei sforzi d’insegnate con la tua prima e-mail!
ciao amore.per la prima volta ti scrivo con sto cazzo di aggeggio.mi pare una fatta roba!lo trovo strano,mi fa sentire mongolo.non so neppure se riuscirò a mandartelo.faccio i10 all'ora con le dita (vado meglio sulla chitarra).lo so che stai sghignazzando ti vedo con la cicca in bocca a sfottermi ma non me la prenderò. Vorrei essere li con te anch'io dai carabinieri per alleviarti un po' da tutte le brighe la cui somma ti pesa non fosse altro per il tempo che ti rubano ma purtroppo sono a Ferrara a cercare di andare avanti costretto da un lavoro che il più delle volte mi pesa assai e a provare di risolvere una situazione che sino a un paio di mesi fa non immaginavo potesse arrivare a sto punto.potessi avere il tuo carattere e la tua forza d'animo vedrei le cose in maniera più netta invece mi pare di stare in mezzo alla nebbia in un giorno d'inverno.ti invidio quando riesci a procurarti dei momenti di divertimento come quello di ieri sera ,alcol a parte,e mi fa allo stesso tempo piacere perché almeno tu per un po' ti estranei dal pensare ad un rapporto che,escluso i pochi momenti passati insieme,ci sta regalando tristezza ,malinconia e senso di perdita di qualcosa sembra inafferrabile.ho parlato per me.Lo so che tu a questo proposito avrai opinione diversa.comunque mi sento diverso da prima che mi innamorassi.non me l'aspettavo davvero credimi !Bhe sono le 15!Ci ho messo una cifra a scrivere queste poche righe e' ora che vada a casa a mangiare un boccone e a prepararmi per stasera.ti abbraccio forte, ti bacio e ti dico TI AMO!
Roberto
Passano i giorni. L’amore non finisce…anzi! Sento dentro di me un crescere continuo di questo sentimento.
Sono andata a Teramo. Mi sono persa per le montagne e mi sono fatta un sacco di risate.
Ho bevuto un bel po’ lui suonava, cantava…Io l’ amavo intensamente. I baci rubati al tempo, le sue braccia stringermi…
Il rientro a Roma…Lasciarlo…continuare a sentire amore e sapere che, passati altri due giorni avrei potuto abbracciarlo ancora. Era lunedì…
Le mie attività sono riprese in pieno. Il negozio, aperto con Luisa, passato agosto è stato riaperto e i miei pomeriggi passano lentamente fra le sue mura.
Fortunatamente Luisa viene spesso a trovarmi riuscendo a farmi distrarre dai miei pensieri.
Anche nei suoi riguardi non mi ero sbagliata, nel tempo, Luisa, è diventata una persona molto importante per me, la considero una sorella e, a quanto pare, in altre vite lo siamo state per davvero!
Amore…Sei tornato!
Dire che con lui sto bene è dir poco. Sto bene sotto tutti i punti di vista, dal fisico al cerebrale…per ridere e scherzare, per fare discorsi seri…lo amo.
Sabato è volato come un soffio leggero e ritrovarmi la notte fra le sue braccia è stato fantastico. Ma, ancor più bello, il risveglio di domenica. Passare con lui ore e ore a letto…coccolarci…amarsi…è splendido!
La sera a Tivoli. Ha suonato. Mi sa che è l’ultima serata che avrò visto…
Dio quanto mi mancherà tutto questo!
“Amore non andare…non…cazzo ti amo e mi fa tanto male…male…non lasciarmi…e se lo farai, allora…non amarmi…ma io non posso non amarti anche se tu non lo vorrai…non posso non sentirti in me, non posso chiudere gli occhi e non vederti, non posso…ti amo!”
Ancora a casa insieme. Io e lui, stretti fino a questa mattina.
Ho ancora il suo odore sulla pelle e il ricordo dei suoi occhi che mi guardavano e le mie lacrime…la sua macchina scivola via…lontana.
E’ ripartito.
Mi sento sola.
Mi stringo le spalle cerco il suo calore.
Riesco ancora a sentirlo. Ancora per quanto sarò sola senza di lui? L’inverno è lungo e il mio cuore ha paura.
Le 17. Sei arrivato a Ferrara.
Io sono in negozio. Amore…pensami!
Sono sola qui oggi e lo sarò anche nel tempo che verrà…
Cavoli…Roberto quanto mi manchi…che sarà? Vorrei saperlo, vorrei non dover soffrire…vorrei ma…ti amo.
E’ notte. Cresce l’attesa nel silenzio che mi avvolge in un brivido sconosciuto.
Amo e sono amata.
E’ strano, mi fa riflettere.
Sembra quasi la prima volta che lo provo così travolgente.
La certezza del suo amore mi riscalda il cuore, i suoi baci così lontani mi danno brividi di piacere.
Accidenti! Poi mi chiede perché litigo con le sue foto? Perché il cervello fuma, perché urlo e piango…perché il silenzio mi spaventa, e il vento ferisce la mia anima…perché, perché deve essere così?
Sono proprio scema, non potevo non amarlo?
Ma è mai possibile che non ne faccio mai una giusta io?
I messaggi che mi manda sono tristi, ha paura, non sa più cosa deve fare…
“Amore, perdonami, il tuo star male mi fa soffrire e sapere che io sono causa attiva di tutto questo mi fa piangere il cuore.
Amo tutto di te…amo ciò che sei, come lo sei…io amo te…amore, ora le tue mani sul mio corpo, ora la voglia d’amarti, ora sentire il tuo cuore battere con il mio…sai il tuo viso è bellissimo quando fai l’amore…hai un espressione che illumina…sei infinitamente dolce…non posso non sentire sulla mia pelle il tuo amore, la tua voglia…non posso non sentire quanto ti amo, mi ami!
Roberto, è bellissimo…mi riempi completamente…
Roberto…ti amo.”
Buon giorno Roberto, oggi arrivi, sto cercando di tranquillizzarmi ma non mi sembra di riuscirci un gran che. Ho lo stomaco accartocciato, la testa che mi scoppia, un pochino di febbre ma, il vero male, è la mia ansia, il mio nervosismo che è somatizzato in varie parti del corpo.
Fra qualche ora sarà accanto a me…Spero che i miei occhi abbiano smesso di piangere, spero di ridere e non fargli pesare nulla…lui non centra, se sono nei casini con me stessa è colpa mia, colpa d’amare, ancora una volta, una persona sbagliata, una persona non libera…Io vorrei, spero…ma che pretese! Ha ragione, non posso entrare nel mondo altrui come un uragano e dettar legge, non posso e non ho alcun diritto…Lui afferma che siamo scemi, no, non mi sento scema nell’amarlo, sento solo che fa male perché non posso farlo…perché non posso donargli tutta me stessa come vorrei, non posso essere ricambiata come vorrei…
I miei sfoghi…i suoi sfoghi…urla nel silenzio…
Ho incominciato a scalare il mio specchio ma, stavolta è veramente scivoloso…e sorrido all’idea che sono solo all’inizio…che farò fra qualche mese?
E’ ripartito, fra parole e incertezze, fra pensieri che lo fanno star male, che fanno diventare triste anche il mio cuore. Vorrei poterlo aiutare in questa fase di passaggio, ma è il suo “giro di boa” e deve affrontarlo da solo. Io sono qui a dargli manforte in ogni momento, sono qui, in silenzio, qui e qualsiasi sia la sua decisione io ci sarò.
Gli ho scritto una lettera:
IL MIO…TEMPO
Io sono una persona molto fatalista o, meglio, ero nata così!
Non mi preoccupavo di nulla e anche se non è stato tutto rose e fiori, soprattutto durante la mia infanzia, ho sempre cercato di sorridere alla vita, di non prendermela.
Ho fatto passare anni facendo una marea di cazzate, incurante del tempo e di ciò che mi lasciavo alle spalle, che perdevo e che non avrei più riprendere e far mio!
Poi un matrimonio completamente sballato, fatto, da parte mia, per pura ripicca, per andar via da casa…i figli, giunti troppo presto, soprattutto Luca che mi ha trovata incapace, per molti anni, di essere madre.
Anche li, presa dai miei sogni del “grande amore” non ho saputo afferrare il tempo che scorreva, il mio bimbo cresceva ed io ero più o meno indifferente.
Arriva anche Elisabetta (l’altra mia figlia) ma non è che sia cambiata molto. Forse con lei sono stata un po’ più madre ma…di poco!
Le mie paure, le mie ansie, il mio voler essere amata a tutti i costi mi facevano essere egoista, menefreghista… vedevo solo il mio problema, la mia amarezza, tristezza ma, di fatto, non facevo un gran che per mutare la situazione.
Sorrido quando mi dici che la tua compagna,Franca, soffre di “sindrome d’abbandono”. Io ne sono stata sempre terrorizzata sin dalla nascita, da quando, una madre mai conosciuta mi ha lasciata in un orfanotrofio, dicendomi, senza parlare…arrangiati!
Chiudo la parentesi.
Torno a me, al mio tempo…
Un bel giorno mi ammalo. Ciò che sembrava una stupidaggine, si trasforma in una catastrofe.
Il primo tumore maligno.
La prima sentenza di morte.
Ricordo ancora la calma con cui il medico disse :” Lei ha un mese di vita…”
Avevo solo 28 anni e improvvisamente capii che non ci sarebbe stato il dopo e che ciò che avevo fatto fino ad allora sarebbe stato ciò che mi avrebbe fatta ricordare dopo il grande salto.
E…cosa avevo fatto? Avevo inseguito una chimera…trascurando tutto il resto.
Oltre che condannata a morte , mi sentii una schifezza, una stupida ed inutile donna che aveva sprecato il suo tempo e il dono più bello che avessi mai ricevuto : LA VITA.
Pregai con tutta me stessa Dio che, fra l’altro, avevo accantonato da anni come “cosa” scomoda. Lo pregai di darmi ancora una possibilità, di darmi tempo per poter dire…ci sono…ci sono stata!
Fui ascoltata, il mese si trasformo in mesi…anni…
Ma, riacquistata la vita i miei buoni propositi piano svanirono silenziosi… Io volevo l’amore e, pur riscoprendomi madre, continuai a gettar via il tempo che mi era stato regalato.
Passati cinque anni, in cui si dice che la percentuale di morire per un tumore diminuisce notevolmente, ecco che non riesco ad afferrare il momento perché, un altro tumore, mi travolge.
Ricordo che mi misi davanti allo specchio e mi chiesi :” Etta che hai fatto della vita che ti è stata regalata?” Per quanto cercassi una risposta,trovando mille giustificazioni, non riuscii a rispondermi un bel niente. Non Avevo Fatto NULLA!,L’avevo sprecata ancora.
Non seppi dire altro e non ebbi neanche il coraggio di pregare il buon Dio…l’avevo preso in giro, avevo preso in giro me stessa e chi contava su di me.
Affrontai l’operazione sapendo che ormai la morte era di nuovo lì a tendermi la mano.
Mi svegliai. L’esito era catastrofico, stavolta c’erano anche le metastasi.
Il mio corpo deturpato (ed io che cercavo l’amore! E chi più mi avrebbe voluta così?).
Il pianto per la mutilazione fisica, però, durò poco. Il sorriso per ogni giorno che passava prendeva il sopravvento.
Abbracciavo i miei figli e ringraziavo Dio per quelle ore regalate. Con questo spirito ho affrontato (inutile dire che ero da sola) la radioterapia e la chemioterapia.
Andavo e di volta in volta persone conosciute in quei corridoi di morte, non c’erano più…Ma io riuscivo a sorridere e cercavo di portare il sorriso ai miei compagni di viaggio in quella terra di sofferenza.
Così, mentre il liquido, lento, scendeva nelle mie vene distruggendomi cellule cattive e buone…i capelli cadevano…ero rimasta con tre peli!… I dolori erano tanti alle volte mi piegavo in due quando la nausea si faceva insopportabile…ma, altrettanto cercavo e continuavo a sorridere e riuscivo a provare gioia in quei pochi momenti in cui non sentivo dolore.
Ringraziavo per ogni attimo e istante che passava e riuscivo a viverlo senza perdere più il valore, il significato, la bellezza, l’intensità…
Era splendido il sole che all’alba illuminava il mio viso, il vento, la pioggia, le risate dei miei figli, un fiore schiudersi, il profumo della terra…
Sapevo che ormai ero giunta per davvero al capolinea e non permettevo più ai miei occhi di restare chiusi, al mio cuore di crucciarsi per stupidaggini .
Ero stretta a quel fievole soffio di vita con tutta me stessa e l’amavo…l’amavo e capivo, e crescevo con lei giorno dopo giorno…era il risveglio di un miracolo…
Da allora il mio tempo corre parallelo a sorella morte.
Non so perché oggi, dopo sei anni, dal secondo tumore sia ancora viva ma ringrazio Dio di questo immenso dono che ha voluto regalarmi per la terza volta.
Ho imparato a non sciupare più il tempo, ho imparato ad essere sincera con me stessa e con gli altri.
Ho imparato a non lasciar andar via l’attimo.
Ho imparato ad amare i miei figli e ho creato con loro un legame che mai niente e nessuno potrà distruggere, sono madre, amica, sorella…compagna!
Non mi lamento più se non sono amata perché ora so che la vita stessa mi ama.
E la vita è fatta di tutto dalle piccole cose alle grandi cose… è fatta di fiori, alberi, sole…acqua e fuoco…di gente che come me, alla fine, vuole solo amore!
Ora capisci perché mi spiace buttar via il tempo? Capisci perché ti dico, senza troppi fronzoli e giri di parole :” Amore, vorrei averti accanto a me sempre…”
Mi rendo conto che sto spingendo e forse non è giusto e, di questo, ti chiedo scusa, ma io ci sono, mai “sorella” anche è sempre accanto a me e il nostro amore ora è così bello, così prezioso e unico che mi spiace farlo scivolare via senza poterlo afferrare a piene mani.
Ti amo Roberto.
Dall’incontro a Fiumicino con Roberto sono passati parecchi giorni ma la nostra conversazione telefonica è continua e non passa un giorno senza sentirci.
In una di queste telefonate mi propone di andare con lui in Sardegna per tre giorni. Rifletto un attimo e accetto senza esitazioni.
Ricomincio i preparativi per una nuova partenza e, seppure di pochi giorni, in valigia vi ho infilato di tutto non sapendo dove sarei stata e le occasioni che vi potevano essere di far vita mondana.
Sono in Sardegna.
Lo sto aspettando… Ci separa ancora un giorno, qualche ora, un soffio di tempo e lui sarà accanto a me.
La macchina corre per la strada…Amo questo giorno.
Lui è già in albergo…fra poco…ancora poco potrò stringermi a lui!
Non capisco perché devo fare sempre la dura quando dentro mi sciolgo!
Ecco il momento che aspettavo da tanto, mi stringi a te…mi baci…sento amore. Mi mordo il labbro per non dirtelo.
Si fa sesso ma io sento che sto facendo l’amore…
Buggero.
Siamo arrivati in un bel paesino in riva al mare…la strada per arrivarci veramente bella, il mare meraviglioso…
Un po’ in spiaggia, un tuffo, una ripresa…vorrei fermare il tempo…
Ogni attimo è splendido, è mio…non voglio che vada via!!!
Il palco si illumina, i tuoi occhi, la tua bocca…le mani sulle corde che vibrano…
La musica riempie lo stadio…
Non posso…non devo…
Ti amo!
Scopro, capisco, stupisco, piango, cresco, rafforzo, confronto, ammiro.
La tua esperienza, in questa vita, le prove, la ricerca, mostrano la capacità
di percepire, la scoperta del meccanismo della sofferenza, come un diamante
che è perfezionato attraverso l'abrasione.
Vedo le tue grandi potenzialità affiorare dal lago della sofferenza, della
impotenza, e sollevarsi e cercare un posto da dove mostrare "la via" a
te stesso; c'è bisogno di riordinare le cose perché si possa imparare tutto
quello che si può, per tornare poi a "casa", in quella casa dove ritroveremo
tutto quello che abbiamo amato sinceramente,. e sarà una grande casa.
Io lo amo più di quanto lo desidero
“...ti perdo...ti trovo...ti perdo.
Uscire dal cerchio delle emozioni.
Avere intorno tutti quei visi.
Tu al centro.
Io al centro.
L'infinito.
L'attimo eterno ripetibile.
Se siamo capaci di riconoscere che quei visi
sono intorno a noi e non al centro...
Ma comprendo i tuoi usi e costumi
ne ho anche io
ne ho... Camminando su di un cavo teso tra te e me
riusciremo a non cadere nella terra?
Sta solo al nostro lavoro interiore
migliorare l'equilibrio
ci vuole tempo
salire e poi scendere
aspettare
salire...scendere...aspettare
si può fare!”
FERRAGOSTO! ULTIMO GIORNO
Il posto è splendido e la fantasia galoppa.
La mia non riesco più a fermarla.
Siamo in un insenatura. Vorrei poter fermare il tempo ma non ne sono capace.
Riesco, però, ad assaporare ogni attimo senza perdere un momento di questo paradiso.
Stai cantando.
Il tempo sta per scadere. Mi dispiace?
Si, tanto! Ma posso impedirlo?
E’ buio qui e non vedo un cazzo di quello che scrivo!
E’ il momento della vendita della cassetta.
Ti osservo. Mi piace guardarti e non essere osservata da te.
Non riesci a stare fermo con le mani.
Povera chitarra! Ma,sai, mi piacerebbe essere una corda sotto le tue dita!
Finita la storia della cassetta.
Ora canti te. Accidenti, mi piaci.
Ma è poi vero che non posso dirti…TI AMO?
Le bionde trecce… Eccoti.
Tu non lo sai ed è giusto che sia così
Ma domani sarà molto più dura per me che per te.
Tu ricomincerai a girare, avrai pensieri e mille cose da fare…io avrò tutto il tempo per pensare…pensarti…
Ora ho in mente le tue mani sul mio corpo.
Ora ti desidero e tu…
:” Ma all’improvviso quel silenzio fra noi…”
E’ una canzone o realtà?
Ho fumato e sono fuori come una biscia.
Mi piace, mi piace il tuo contro canto …Cazzo, riesco a farmi entrare la musica dentro e con lei tu scivoli in me.
Tanta gente ti osserva, io no, io ti sento in me.
E…scusa ma non posso fare a meno d’amarti!
Ora tutti gli occhi sono su di te, il tuo a solo riempie la piazza.
Fra poco la finta fine… mi piace l’idea della finta fine, facciamo anche noi così?
Un finto ciao…arrivederci…
Mi diverte far scorrere i pensieri che volano ad un ritmo vertiginoso.
ACCIDENTI!!! Ti voglio per davvero!
Un po’ come la canzone di ora…. “ Apro gli occhi e ti penso…ho in mente te….!”
Ricominciate e sei tu che attacchi….:” E’ tutta mia la città…”
Starei le ore a guardarti mentre suoni e canti…
Mi accontento di questa notte che sta avanzando ma non vorrei proprio mettere la parola fine.
Ed eccoci alla vera fine del concerto.
Ti osservavo mentre parlavi con Paolo e ti fumavi una sigaretta. Guardavo i tuoi occhi dietro gli occhiali.
Ho voglia di sentirti.
Il sole cancellerà tutto ma non potrà cancellare quello che ho dentro e che è mio, solo mio.
Probabilmente anche contro la tua volontà…ma, non togliermelo ora…è un sogno troppo bello!!
State finendo.
Le ultime note…
Accidenti mi piace scrivere così è meglio della ripresa! Qui posso metterci molto di più della pellicola!
Fra poco sarai nuovamente accanto a me.
E domani chi ascolterò?
Chi mi stringerà?
… Domani … ma ora c’è il presente e io voglio te!
Di sorridere oggi proprio non ne ho voglia.
Questa notte con lui è stata a dir poco fantastica.
Ha proprio ragione, abbiamo fatto l’amore ed era da tanto, tantissimo tempo, che ciò non accadeva, almeno a me.
Sentivo il suo corpo provocarmi piacere immenso.
Avrei continuato per ore…per sempre!
Ma oggi è arrivato.
L’aereo si è alzato riportandomi ad una realtà che non amo.
Lui via, lontano e non so quando lo rivedrò.
Cavoli! Mi fa male pensarci!
Lo amo…mi manca.
Sono sul mio letto, sola.
Chiudo gli occhi e lo vedo.
Rivivo quei giorni con lui, le piazze, la musica…le ore a guardarlo mentre i riflettori illuminano il suo viso.
E la notte ci avvolgeva in un silenzio colmo di fremiti scandito dai battiti dei nostri cuori.
Le sue mani, la sua bocca su di me.
Il suo respiro ed anche nel buio, vedo il suo viso.
Le sue labbra cercare le mie.
Ci sono stati momenti in cui l’ ho amato intensamente.
E’ stato difficilissimo non dirglielo.
Avrei voluto potertelo urlare accompagnato dal piacere che mi provocava.
Le ore scorrono e ancora rivivo tutte le emozioni che ho provato accanto a lui.
Stanotte un'altra piazza, un'altra atmosfera.
Ascolto e vedo la cassetta che ho fatto in quei tre giorni da sogno.
La mia piazza…il mio letto ma è troppo grande e vuoto questa sera!
La mia mano vaga nel letto vuoto.
Il ricordo delle carezze, dei suoi baci… un brivido sulla schiena dove la sua lingua giocava a farmi vibrare.
Il mio corpo, le sue mani… la bocca…
Mi perdo completamente dietro i ricordi.
Quanto vorrei essere con lui ora!
Sono a Frasso con lui.
L’ ho raggiunto, è un fuori programma ma la cosa mi piace molto.
Sono giunta in albergo in punta di piedi.
Dormiva, ho fatto piano, non volevo svegliarlo.
L’ ho osservato mentre Morfeo lo cullava e ho riprovato quello strano sentimento che ti attanaglia lo stomaco, quel battito violento nel petto, ho sentito amore.
E stasera un'altra piazza prima che l’inverno ci separi ma…mica mi piace l’idea dell’inverno!
Ogni volta che lo guardo mentre è sul palco sento gioia, mi piace da matti!
Un'altra notte accanto a lui. Una notte per noi. Cerco di restare distaccata ma…chi ci riesce?
Il suo corpo, le sue carezze…mi danno troppe sensazioni e non sono solo a livello epidermico.
Qui è coinvolto tutto e di più!
Mi preoccupo di questo, mi conosco e so che sto per farmi molta ma molta bua!
Nel passare dei giorni e delle ore mi accorgo che sarà sempre più difficile dirgli ciao.
Mi piacerebbe staccare la spina e non pensarci ma non è per niente facile.
Non ci riesco e non so se tutti i miei sforzi per non farmi accorgere siano serviti a qualcosa.
Penso che incomincio a volergli un pochino più di bene e questo è proprio quello che mi frega.
E va bene! Vuoi che ti dica che è stato bello finché è stato? Che quest’inverno sarà tranquillo e sereno anche senza te, che sicuramente incontrerò uno e…
Io te lo dico…l’importante è crederci!
Tu ci credi? Io no!
Io non voglio un palliativo.
Io voglio…vorrei solo un po’, un po’ più a lungo te!
Siamo giunti a Sora.
Stasera lo sentirò ancora una volta suonare.
Sognerò ancora con lui e, domani…via, ancora una volta stretta ai sogni.
Mi mancherà e, ogni volta sarà sempre peggio per me.
Una serata dura… nel tuo sguardo un non so che… sfuggi il mio… cosa leggi?
In te tristezza, pensieri, voglia e paura…
Ho tanta voglia di stringermi a lui, non so se farei bene o se, semplicemente, complicherei le cose…
Lo cerco nel buio fra la gente.
Il concerto è finito…
Sta sistemando le sue cose, il palco spento…lui un ombra…
Lo seguo con gli occhi, lo sento nel cuore.
Fra poco sarà qui, mi guarderà, accidenti ora provo una voglia matta di abbracciarlo, ora vorrei dirgli semplicemente ti amo, ora saprei dirglielo…ora…
Scende le scalette, un autografo, un sorriso, uno sguardo… ti liberi, stai venendo da me…voglio abbracciarti, voglio…no, non farò nulla, perché? Ma forse per te… o per me o per semplice timidezza.
Rimetto la maschera.
Arrivi.
Le luci
I suoni
Il palco
I tuoi baci…
Una strada
Fuochi d’artificio…
La musica riempie la macchina.
Luci basse
Stelle…
Le montagne…
Un serpente che si snoda avanti a me.
Le tue mani sul volante
I pensieri a mille.
TI AMO
Non posso farne a meno.
Reclino il sedile
Le stelle sul viso
Canzone che tocca il cuore
Le nostre dita si cercano, si stringono
Vibra il corpo al loro tocco…
Silenzio
Tocco d’amore!!!
Mi sento traboccante di sensazioni
Che mi danno gioia e
Allo stesso momento
Immensa nostalgia.
Accidenti com’è stata dura oggi andar via.
Devo ammettere che sono stata molto scorbutica, chiedo scusa, ma non potevo assolutamente dar retta all’istinto.
Avrei pianto…
FOLLIA!!!…NO!
Meglio cercare d’essere duri e…accidenti…quanto si sta male!
Volevo stringerlo, volevo…
Accidenti volevo sentirlo, baciarlo…parlargli…
Non ho fatto nulla di tutto questo.
L’ ho lasciato con lo sguardo a terra e, nel cuore, il tumulto…l’inferno!
Ma io volevo riuscire a dirgli… ti amo…
Non sono riuscita.
Passato come un uragano hai dato il colpo di grazia al tutto.
E’ rimasto due giorni che mi sono gustata in pieno. La sua dolcezza, il suo viso, i suoi occhi…E’entrato completamente in me e, anche se cerco di fare l’indifferente, non ci riesco per niente.
Poi, da che ha pronunciato, sia pure solo per scritto la fatidica parola :” TI AMO” mi sono persa completamente nei miei sentimenti.
Accidenti ho tenuto per tre anni il mio cuore in silenzio e ora che gli ho dato il via non smette più di gridare…ti amoooo!
Guardo con ansia il cellulare nella speranza di sentire un bip…bip… Lo so, sono terribilmente scema ma è così!
Ora lo chiamerei.
Ora vorrei sentire la sua voce
Ora le sue mani
Il suo sorriso.
Ora, maledetto tempo che mi tiene lontana da lui!
Ora amarlo
Ora ma…dove sarà ora?
Fra le braccia di chi?
Mi ama?
E perché, allora, non è qui?
Perché quell’accidenti di cellulare non squilla?
Perché, perché la sua bocca non è accanto alla mia?
Mi ama, me lo ripete…
Oggi me lo ha detto anche per telefono…la prima volta a voce!
Mi sono chiusa. Ne ho avuto paura.
Sto cercando in tutti i modi di esorcizzare questo amore perché, se cedo completamente…Non voglio più star male. LO voglio e lo temo.
Da sempre aspettavo questo, è troppo bello, è reale, ne ho paura…se scivola via io…poi…che faccio?
Ecco la canzone che mi smuove le viscere.Lo guardo in una foto. Sorride.
Mi piace come sorride. Mi mette allegria.
Perché abbiamo aspettato tre anni?
Cosa c’è stato quest’anno di diverso?
I nostri incontri erano sull’impronta del sesso. Anche i primi…continuavo a non volerlo vedere ma…la Sardegna…si, è li che è cambiato tutto, li, non so per quale strano motivo l’ ho visto e sentito diverso, non era solo sesso, il mio cuore scalciava e i suoi baci avevano un sapore diverso.
In Sardegna è venuto dentro di me. E’ stato mio, tutto, e abbiamo fatto l’amore…i nostri corpi, non era solo l’atto era tutto, vibrava e l’energia era una dolce melodia…
Si, quel giorno, in quella strada buia per tornare a Roccasecca…la musica, una canzone in particolare…le stelle, fuochi d’artificio in lontananza…la sua mano ha stretto la mia. I suoi occhi velati da una strana luce…ho provato tanto amore per lui…lì ho capito che l’amavo davvero e ho incominciato a dirglielo.
E poi…un susseguirsi di non so bene che ma…mi avvicinavo sempre di più a lui.
E il suo tornare. Il coraggio di dirselo e una paura fottuta di tutto…di niente!
Ed oggi sono qui, cercando di analizzare un qualcosa che non si può analizzare…
Oggi mi ha detto che verrà venerdì ci separa ancora un giorno.
Come sarà il nostro incontro ora che sappiamo entrambi d’amarci?
Lui, forse, non ci ha pensato ma non sarà certo come tutti gli altri.
Il primo impatto, i nostri sguardi si cercheranno, le nostre labbra pronunceranno ti amo, lo sentiremo, scivolerà nei nostri corpi fino a entrarci nel cuore e, allora, scoccherà la scintilla del desiderio.
Lui mi stringerà forte, mi bacerà…
No, non sarà un incontro come gli altri anche perché, alla fine, quando i nostri corpi saranno sudati ed appagati, ancora “ti amo” sarà pronunciato ad incorniciare il tutto!
Ore che scorrono silenziose. Da stamani non ho avuto più sue notizie. Inghiottito dal suo mondo, troppo lontano dal mio.
Ammazzo il tempo inventandomi di tutto e di più.
Ma, il risultato, è mediocre.
Ti ho insegnato ad usare il pc . Oggi hai premiato i miei sforzi d’insegnate con la tua prima e-mail!
ciao amore.per la prima volta ti scrivo con sto cazzo di aggeggio.mi pare una fatta roba!lo trovo strano,mi fa sentire mongolo.non so neppure se riuscirò a mandartelo.faccio i10 all'ora con le dita (vado meglio sulla chitarra).lo so che stai sghignazzando ti vedo con la cicca in bocca a sfottermi ma non me la prenderò. Vorrei essere li con te anch'io dai carabinieri per alleviarti un po' da tutte le brighe la cui somma ti pesa non fosse altro per il tempo che ti rubano ma purtroppo sono a Ferrara a cercare di andare avanti costretto da un lavoro che il più delle volte mi pesa assai e a provare di risolvere una situazione che sino a un paio di mesi fa non immaginavo potesse arrivare a sto punto.potessi avere il tuo carattere e la tua forza d'animo vedrei le cose in maniera più netta invece mi pare di stare in mezzo alla nebbia in un giorno d'inverno.ti invidio quando riesci a procurarti dei momenti di divertimento come quello di ieri sera ,alcol a parte,e mi fa allo stesso tempo piacere perché almeno tu per un po' ti estranei dal pensare ad un rapporto che,escluso i pochi momenti passati insieme,ci sta regalando tristezza ,malinconia e senso di perdita di qualcosa sembra inafferrabile.ho parlato per me.Lo so che tu a questo proposito avrai opinione diversa.comunque mi sento diverso da prima che mi innamorassi.non me l'aspettavo davvero credimi !Bhe sono le 15!Ci ho messo una cifra a scrivere queste poche righe e' ora che vada a casa a mangiare un boccone e a prepararmi per stasera.ti abbraccio forte, ti bacio e ti dico TI AMO!
Roberto
Passano i giorni. L’amore non finisce…anzi! Sento dentro di me un crescere continuo di questo sentimento.
Sono andata a Teramo. Mi sono persa per le montagne e mi sono fatta un sacco di risate.
Ho bevuto un bel po’ lui suonava, cantava…Io l’ amavo intensamente. I baci rubati al tempo, le sue braccia stringermi…
Il rientro a Roma…Lasciarlo…continuare a sentire amore e sapere che, passati altri due giorni avrei potuto abbracciarlo ancora. Era lunedì…
Le mie attività sono riprese in pieno. Il negozio, aperto con Luisa, passato agosto è stato riaperto e i miei pomeriggi passano lentamente fra le sue mura.
Fortunatamente Luisa viene spesso a trovarmi riuscendo a farmi distrarre dai miei pensieri.
Anche nei suoi riguardi non mi ero sbagliata, nel tempo, Luisa, è diventata una persona molto importante per me, la considero una sorella e, a quanto pare, in altre vite lo siamo state per davvero!
Amore…Sei tornato!
Dire che con lui sto bene è dir poco. Sto bene sotto tutti i punti di vista, dal fisico al cerebrale…per ridere e scherzare, per fare discorsi seri…lo amo.
Sabato è volato come un soffio leggero e ritrovarmi la notte fra le sue braccia è stato fantastico. Ma, ancor più bello, il risveglio di domenica. Passare con lui ore e ore a letto…coccolarci…amarsi…è splendido!
La sera a Tivoli. Ha suonato. Mi sa che è l’ultima serata che avrò visto…
Dio quanto mi mancherà tutto questo!
“Amore non andare…non…cazzo ti amo e mi fa tanto male…male…non lasciarmi…e se lo farai, allora…non amarmi…ma io non posso non amarti anche se tu non lo vorrai…non posso non sentirti in me, non posso chiudere gli occhi e non vederti, non posso…ti amo!”
Ancora a casa insieme. Io e lui, stretti fino a questa mattina.
Ho ancora il suo odore sulla pelle e il ricordo dei suoi occhi che mi guardavano e le mie lacrime…la sua macchina scivola via…lontana.
E’ ripartito.
Mi sento sola.
Mi stringo le spalle cerco il suo calore.
Riesco ancora a sentirlo. Ancora per quanto sarò sola senza di lui? L’inverno è lungo e il mio cuore ha paura.
Le 17. Sei arrivato a Ferrara.
Io sono in negozio. Amore…pensami!
Sono sola qui oggi e lo sarò anche nel tempo che verrà…
Cavoli…Roberto quanto mi manchi…che sarà? Vorrei saperlo, vorrei non dover soffrire…vorrei ma…ti amo.
E’ notte. Cresce l’attesa nel silenzio che mi avvolge in un brivido sconosciuto.
Amo e sono amata.
E’ strano, mi fa riflettere.
Sembra quasi la prima volta che lo provo così travolgente.
La certezza del suo amore mi riscalda il cuore, i suoi baci così lontani mi danno brividi di piacere.
Accidenti! Poi mi chiede perché litigo con le sue foto? Perché il cervello fuma, perché urlo e piango…perché il silenzio mi spaventa, e il vento ferisce la mia anima…perché, perché deve essere così?
Sono proprio scema, non potevo non amarlo?
Ma è mai possibile che non ne faccio mai una giusta io?
I messaggi che mi manda sono tristi, ha paura, non sa più cosa deve fare…
“Amore, perdonami, il tuo star male mi fa soffrire e sapere che io sono causa attiva di tutto questo mi fa piangere il cuore.
Amo tutto di te…amo ciò che sei, come lo sei…io amo te…amore, ora le tue mani sul mio corpo, ora la voglia d’amarti, ora sentire il tuo cuore battere con il mio…sai il tuo viso è bellissimo quando fai l’amore…hai un espressione che illumina…sei infinitamente dolce…non posso non sentire sulla mia pelle il tuo amore, la tua voglia…non posso non sentire quanto ti amo, mi ami!
Roberto, è bellissimo…mi riempi completamente…
Roberto…ti amo.”
Buon giorno Roberto, oggi arrivi, sto cercando di tranquillizzarmi ma non mi sembra di riuscirci un gran che. Ho lo stomaco accartocciato, la testa che mi scoppia, un pochino di febbre ma, il vero male, è la mia ansia, il mio nervosismo che è somatizzato in varie parti del corpo.
Fra qualche ora sarà accanto a me…Spero che i miei occhi abbiano smesso di piangere, spero di ridere e non fargli pesare nulla…lui non centra, se sono nei casini con me stessa è colpa mia, colpa d’amare, ancora una volta, una persona sbagliata, una persona non libera…Io vorrei, spero…ma che pretese! Ha ragione, non posso entrare nel mondo altrui come un uragano e dettar legge, non posso e non ho alcun diritto…Lui afferma che siamo scemi, no, non mi sento scema nell’amarlo, sento solo che fa male perché non posso farlo…perché non posso donargli tutta me stessa come vorrei, non posso essere ricambiata come vorrei…
I miei sfoghi…i suoi sfoghi…urla nel silenzio…
Ho incominciato a scalare il mio specchio ma, stavolta è veramente scivoloso…e sorrido all’idea che sono solo all’inizio…che farò fra qualche mese?
E’ ripartito, fra parole e incertezze, fra pensieri che lo fanno star male, che fanno diventare triste anche il mio cuore. Vorrei poterlo aiutare in questa fase di passaggio, ma è il suo “giro di boa” e deve affrontarlo da solo. Io sono qui a dargli manforte in ogni momento, sono qui, in silenzio, qui e qualsiasi sia la sua decisione io ci sarò.
Gli ho scritto una lettera:
IL MIO…TEMPO
Io sono una persona molto fatalista o, meglio, ero nata così!
Non mi preoccupavo di nulla e anche se non è stato tutto rose e fiori, soprattutto durante la mia infanzia, ho sempre cercato di sorridere alla vita, di non prendermela.
Ho fatto passare anni facendo una marea di cazzate, incurante del tempo e di ciò che mi lasciavo alle spalle, che perdevo e che non avrei più riprendere e far mio!
Poi un matrimonio completamente sballato, fatto, da parte mia, per pura ripicca, per andar via da casa…i figli, giunti troppo presto, soprattutto Luca che mi ha trovata incapace, per molti anni, di essere madre.
Anche li, presa dai miei sogni del “grande amore” non ho saputo afferrare il tempo che scorreva, il mio bimbo cresceva ed io ero più o meno indifferente.
Arriva anche Elisabetta (l’altra mia figlia) ma non è che sia cambiata molto. Forse con lei sono stata un po’ più madre ma…di poco!
Le mie paure, le mie ansie, il mio voler essere amata a tutti i costi mi facevano essere egoista, menefreghista… vedevo solo il mio problema, la mia amarezza, tristezza ma, di fatto, non facevo un gran che per mutare la situazione.
Sorrido quando mi dici che la tua compagna,Franca, soffre di “sindrome d’abbandono”. Io ne sono stata sempre terrorizzata sin dalla nascita, da quando, una madre mai conosciuta mi ha lasciata in un orfanotrofio, dicendomi, senza parlare…arrangiati!
Chiudo la parentesi.
Torno a me, al mio tempo…
Un bel giorno mi ammalo. Ciò che sembrava una stupidaggine, si trasforma in una catastrofe.
Il primo tumore maligno.
La prima sentenza di morte.
Ricordo ancora la calma con cui il medico disse :” Lei ha un mese di vita…”
Avevo solo 28 anni e improvvisamente capii che non ci sarebbe stato il dopo e che ciò che avevo fatto fino ad allora sarebbe stato ciò che mi avrebbe fatta ricordare dopo il grande salto.
E…cosa avevo fatto? Avevo inseguito una chimera…trascurando tutto il resto.
Oltre che condannata a morte , mi sentii una schifezza, una stupida ed inutile donna che aveva sprecato il suo tempo e il dono più bello che avessi mai ricevuto : LA VITA.
Pregai con tutta me stessa Dio che, fra l’altro, avevo accantonato da anni come “cosa” scomoda. Lo pregai di darmi ancora una possibilità, di darmi tempo per poter dire…ci sono…ci sono stata!
Fui ascoltata, il mese si trasformo in mesi…anni…
Ma, riacquistata la vita i miei buoni propositi piano svanirono silenziosi… Io volevo l’amore e, pur riscoprendomi madre, continuai a gettar via il tempo che mi era stato regalato.
Passati cinque anni, in cui si dice che la percentuale di morire per un tumore diminuisce notevolmente, ecco che non riesco ad afferrare il momento perché, un altro tumore, mi travolge.
Ricordo che mi misi davanti allo specchio e mi chiesi :” Etta che hai fatto della vita che ti è stata regalata?” Per quanto cercassi una risposta,trovando mille giustificazioni, non riuscii a rispondermi un bel niente. Non Avevo Fatto NULLA!,L’avevo sprecata ancora.
Non seppi dire altro e non ebbi neanche il coraggio di pregare il buon Dio…l’avevo preso in giro, avevo preso in giro me stessa e chi contava su di me.
Affrontai l’operazione sapendo che ormai la morte era di nuovo lì a tendermi la mano.
Mi svegliai. L’esito era catastrofico, stavolta c’erano anche le metastasi.
Il mio corpo deturpato (ed io che cercavo l’amore! E chi più mi avrebbe voluta così?).
Il pianto per la mutilazione fisica, però, durò poco. Il sorriso per ogni giorno che passava prendeva il sopravvento.
Abbracciavo i miei figli e ringraziavo Dio per quelle ore regalate. Con questo spirito ho affrontato (inutile dire che ero da sola) la radioterapia e la chemioterapia.
Andavo e di volta in volta persone conosciute in quei corridoi di morte, non c’erano più…Ma io riuscivo a sorridere e cercavo di portare il sorriso ai miei compagni di viaggio in quella terra di sofferenza.
Così, mentre il liquido, lento, scendeva nelle mie vene distruggendomi cellule cattive e buone…i capelli cadevano…ero rimasta con tre peli!… I dolori erano tanti alle volte mi piegavo in due quando la nausea si faceva insopportabile…ma, altrettanto cercavo e continuavo a sorridere e riuscivo a provare gioia in quei pochi momenti in cui non sentivo dolore.
Ringraziavo per ogni attimo e istante che passava e riuscivo a viverlo senza perdere più il valore, il significato, la bellezza, l’intensità…
Era splendido il sole che all’alba illuminava il mio viso, il vento, la pioggia, le risate dei miei figli, un fiore schiudersi, il profumo della terra…
Sapevo che ormai ero giunta per davvero al capolinea e non permettevo più ai miei occhi di restare chiusi, al mio cuore di crucciarsi per stupidaggini .
Ero stretta a quel fievole soffio di vita con tutta me stessa e l’amavo…l’amavo e capivo, e crescevo con lei giorno dopo giorno…era il risveglio di un miracolo…
Da allora il mio tempo corre parallelo a sorella morte.
Non so perché oggi, dopo sei anni, dal secondo tumore sia ancora viva ma ringrazio Dio di questo immenso dono che ha voluto regalarmi per la terza volta.
Ho imparato a non sciupare più il tempo, ho imparato ad essere sincera con me stessa e con gli altri.
Ho imparato a non lasciar andar via l’attimo.
Ho imparato ad amare i miei figli e ho creato con loro un legame che mai niente e nessuno potrà distruggere, sono madre, amica, sorella…compagna!
Non mi lamento più se non sono amata perché ora so che la vita stessa mi ama.
E la vita è fatta di tutto dalle piccole cose alle grandi cose… è fatta di fiori, alberi, sole…acqua e fuoco…di gente che come me, alla fine, vuole solo amore!
Ora capisci perché mi spiace buttar via il tempo? Capisci perché ti dico, senza troppi fronzoli e giri di parole :” Amore, vorrei averti accanto a me sempre…”
Mi rendo conto che sto spingendo e forse non è giusto e, di questo, ti chiedo scusa, ma io ci sono, mai “sorella” anche è sempre accanto a me e il nostro amore ora è così bello, così prezioso e unico che mi spiace farlo scivolare via senza poterlo afferrare a piene mani.
Ti amo Roberto.
CAP.5-GUERRA ALL'ULTIMA ENERGIA- NUVOLA NERA…
… E una nuvola nera è entrata ancora una volta nella mia vita, nella Sua vita!
Pare che la sua dolce compagna giochi con la “magia!”
Ancora una volta questa parola martella le mie orecchie. Non voglio crederci !
Sono terrorizzata da ciò che potrebbe accadere se fosse vero…quanti intrugli avrà già preso senza saperlo?
Mi sono informata, ho letto tutto su ciò che in “magia” è definito legamento… esistono tanti metodi ma, a quel che dicono il più semplice è farti bere il ciclo mestruale di chi ti vuol legare con debite parole e…il gioco è fatto! Mamma che orrore l’idea che tu mandi giù, mischiato in un buon caffè fumante tante schifezze!
E intanto il tuo animo è stanco, la tua mente stufa di pensare. Sei nel tuo mondo, nella tua casa che oggi, come dici tu, ti appare grigia… disperatamente cerchi scampo nella tua musica ma anche li ti trovi svogliato e insofferente…
Stai passando dei brutti momenti. Parlare non è mai stato il tuo forte. Ma ora non ne puoi più fare a meno, la tua compagna esige spiegazioni, io, per quanto cerco di star tranquilla, sono qui e ti aspetto…e poi la prova più dura sarà spiegare a tuo figlio una realtà che è troppo grande da comprendersi per un bimbo!
Ma hai deciso, provi ad andare via da casa, ne prenderai una piccina per te, cercherai di capirti, di trovarti…
Anch’io prendo una decisione improvvisa, vado a trovarlo nella sua città.
E’ la prima volta che affronto un lungo viaggio da sola, non ne sono preoccupata la voglia di stare con lui supera ogni paura!
Arrivo in albergo: Lucrezia Borgia…una bella camera, lui mi raggiungerà più tardi, prima deve discutere con lei…
Bussi alla porta, ti apro, mi stringo forte a te. Mi porti in giro per la città, mano nella mano, una cena al ristorante cinese, si ride, mi piace starti accanto…la notte ci trova complici di un amore che pare non abbia voglia di finire…e un nuovo giorno sorge, i nostri corpi sono vicini nel letto, nei tuoi occhi, nei miei occhi solo amore.
Non so a che ora ci siamo addormentati ma la sveglia ha suonato troppo presto e ci siamo divisi; tu verso una nuova giornata di lavoro ed io ritorno a Roma.
La porta della stanza numero nove si chiude alle nostre spalle, un ultimo bacio… tanti chilometri avanti a me…
Guido e penso…è buffo, solo a luglio non avrei mai immaginato di ritrovarmi qui, in questa situazione, con lui…ma, si, in fondo il mio cuore lo sapeva, lo sapeva da quando lo vide la prima volta, lo sapeva da che sono tornata dall’India…quante cose mi vengono in mente! Quante…! E’ bello pensarti, ricordarti… ricordare e capire la nascita del nostro amore, è bello poter dire nostro.
Nel mio cuore infinita tenerezza. Sta per parlare con suo figlio, gli spiegherà il perché papà starà lontano per qualche tempo…Il mio pensiero è costantemente vicino a lui, lo amo, non posso dire, non posso fare altro solo…amarlo!
Pochi giorni ancora, la casa è sua dal primo di novembre. Chissà cosa sente realmente il suo cuore? Mi arriva percepibile la sua paura, sento la sua tristezza, gli occhi di suoi figlio, il dolore che quest’amore così bello fra di noi sia offuscato dall’altra realtà, ugualmente valida e colma d’amore, suo figlio che sta male…il distacco.
Come vorrei che tutto fosse più semplice!
La sua richiesta di aiuto mi giunge ripetuta, chiara in una notte in cui i tuoi messaggi si sono ripetuti a raffica:
“ Certo che ho qualcosa! Primi giorni di solitudine. Mio figlio che piange ogni volta che lo saluto. Tu che hai i tuoi legittimi momenti di ricerca di conferme. Ho un bel casino in testa. Ho dei momenti in cui vorrei proprio averti qui per stringermi a te. E se ciò mi rattrista e non sono sereno mi viene il dubbio di avere agito in maniera dolorosa e infelice per tutti quelli che mi vogliono bene. Questo periodo sarà molto duro. Aiutami come puoi, Non mi faccio una ragione del fatto che quest’amore debba procurare sofferenza a qualcun altro. Non so se te lo dimostro ma ti amo. Se vuoi venire nella mia nuova casa mi fa piacere. Buona notte amore”
Sono una citrulla! Perché alle volte, pur capendo e sapendo, non voglio capire e sapere?
Altra lezione da non scordare e da tenere presente nella mente.
Fra meno di un giorno sarò da lui. Vorrei tanto potergli stare vicino e alleviargli i tristi pensieri che martellano la sua mente.
Ma un senso di paura continua a sussurrarmi dentro, è come se dovesse accadere qualcosa, forse solo fantasie del mio cervello!
LA SUA CASA
Sono arrivata. Riconosco di essere agitata, nervosa.
Ti vedo, papero! Sembri un bimbo indifeso…il mio nervosismo va via in un attimo.
Ti amo, tutto mi sembra strano, non avrei mai creduto che tutto ciò sarebbe potuto accadere ed ho paura che, improvvisamente mi sveglio e…tutto svanisce.
La tua casa, fare la spesa insieme, mi sono sentita impacciatissima, e poi stare stretta a te, a letto, le tue mani, le tue carezze…
Buon giorno amore! Mi porti il caffè a letto, non sono abituata a tante coccole!
Esci, io qui.
Il tempo è bruttissimo.
Ascolto la musica, sai? Hai ragione amore! La musica può far male, può far sognare, ricordare, piangere e ridere…fantasticare sentire quel gusto agro dolce in bocca…può farti morire dentro.
Scrivo, penso, mi assento dal mondo, entro nel mio, è pieno d’amore e di tante speranze. Nel passare del tempo il mio amore si rinforza…il tempo che mi vola fra le dita e mi fa pensare alla vita che vorrei a volte fermare, altre lasciar correre via senza volerla fermare.
Oggi ti vedrò per la prima volta suonare il contrabbasso.
Non so perché ma è bellissimo osservarti mentre suoni, sei diverso, il tuo viso è diverso, i tuoi occhi brillano e l’amore che hai dentro ti avvolge di uno strano e misterioso alone.
Oggi so che il mio cuore è vivo, so che in esso si celano segreti stupendi e che troppo spesso per cecità non vediamo.
E’ un vero peccato.
Mi sento come avvolta da una grande bolla di più colori, energia che mi trasporta in mondi sconosciuti…dimenticati.
Sarò io in ogni occasione e ce la farò perché l’amore che mi spinge da dentro è tanto e non mi lascerà…non lo lascerò ora che ho scoperto la forza che può darmi!
Tutto diventa un dolce connubio.
La tua musica, il tuo divenire tramite essa, ti riempie e ti dona sensazioni che, a volte, solo tu puoi percepire. Diverso nel tuo divenire con un infinito amore dentro che esplode fra le note della tua melodia.
Ti sento Roberto, accidenti, non so come spiegarti... Tu sei un uomo particolare, speciale e non mi stancherò mai di dirtelo. Io amo ciò che tu sei!
RIENTRO A ROMA
Frastornata, stanca, felice… ore passate in macchina, lasciarti alle mie spalle, non volerlo fare… darti il tuo spazio, saperti solo…
Vaga la mano alla ricerca di un punto fermo su cui far presa. I miei pensieri si perdono nel cercare una verità che non vorrei conoscere, che temo ma, che , allo stesso tempo so perfettamente che mi appartiene e che devo far mia.
L’incertezza del tempo vaga insieme alle mie aspettative…nuvolo…piove…qui fa acqua ovunque!
Il mi cuore, silenzio, provo ad ascoltarlo ma nel risuonare dei battiti tutto lascia intendere che sia amore…e già, ma quale amore se neanche io so definire l’esattezza della parola?
Da quanto lo cerco, da quanto sono sulle sue tracce senza che nulla lasci intravedere la fine?
So cos’è per sentito dire ma, sulla mia pelle è sempre scivolato lasciando lunghi e profondi solchi ma mai la certezza di poter dire, sono arrivata….
Arrivare, ma si arriva mai in questo lungo cammino che è la vita? Si giunge ad una meta? Quale? La nostra morte, il nostro sentiero tortuoso ci porta ad esasperare la nostra anima ma …quando stringere sulla mia pelle il risultato? Sempre,si…sarà…ma quando?
Batte il tempo…sono passaggi che non ho più voglia d’ascoltare, sono parole che ho ripetuto fino alla nausea…è un leggero soffio che mi sfiora il viso…
Amo la mia vita, amo il suo divenire, amo la sua fine…non amo ciò che vi è in mezzo…eterna attesa di un qualcosa che non si conosce, che ci sfugge nel suo intimo valore, nella sua reale essenza…ma è poi giusto dire voglio sapere? E’ motivata tanta curiosità quando, la fine, è pur sempre analoga per tutti?
Ed ora il mio petto respira, i miei occhi guardano il passare dei giorni, la mia mente lavora escogitando sempre nuovi pensieri…io vago, nel mio divenire, io sono poiché essere pensante, io amo, perché lo sento sulla mia pelle…io piango perché tristezza m’avvolge e rido quando gioia arriva…io sono, nel divenire di un qualcosa che, a me oscuro, lascia passi visibili alle mie spalle.
Silenzio, il tempo passa…
Cosa ieri? E domani?
Passa e con lui tutto è travolto, sconvolto, abbracciato in questo gioco che non ha inizio né fine…è solo un gioco, una grande burla che ci lascia a fiato sospeso…le regole non esistono, ognuno può farsi le sue, basta sapere proseguire ad ogni dado gettato sul prato che è sotto e dentro di noi…numeri, passi…rotolare silenzioso del destino…che sarà? Fra poco…dopo…e cos’era poco fa…quando i pensieri volavano a mille in ricordi che si appannavano ed altri che brillavano forti e chiari…
Ecco…sensazione di attesa, di quel sentirsi fremere internamente senza dare una risposta…senza aspettarsi…senza, solo attimi, che non si ripeteranno più ma che ora sono miei, solo miei
li sto vivendo, accidenti è il momento presente che non riesco a fermare…
E quando gioia illumina il mio volto…arriva poi tristezza a togliermi il sorriso…l’attimo della gioia è così fugace che…come posso farlo mio per sempre?
Il divenire dei pensieri si fa più forte, le tue braccia stringono la mia vita…il tuo profumo è alle mie spalle…restare immobili, godersi ogni sussulto, ogni palpitazione…immobili per non rompere l’incantesimo che ora c’è…ora sei accanto a me…ma non voglio girarmi e vedere che non ci sei più…non voglio sentire la tua mano scivolare sulla mia….i tuoi occhi volgersi altrove…non voglio che tutto svanisca! Resta qui amore mio!!
…Resta, ascolta il battito del mio cuore, ascolta l’amore che ci avvolge…ascolta amore quant’è bello il sentirsi uniti, il sentire il tuo respiro fondersi nel mio…ascolta…le mie labbra pronunciano amore…sfiorano le tue e chiedono…amore!
Sai darmi tutto questo, sai far brillare la mia anima…come posso non voler fermare il tempo?
Come non pregare Dio che tutto si fermi così?!
E la tua mano scorre veloce sulle corde…suoni…suona amore mio, dai alla musica tutto l’amore che hai in te, fai uscire dalle note ogni palpito del tuo cuore, gioia…tristezza…dai forza ai tuoi sentimenti…suona amore, suona, la musica vibra in te, raggiunge me, ci unisce anche se distanti…suona amore, suona al mondo il tuo amore, la tua rabbia, fai che la musica porti via le tue paure e le tue amarezze…suona amore…suona per me!
Adoro ascoltare il tuo cuore quando si esprime tramite la musica, adoro ascoltare le sue note così dolci per me…
Suona…continua a muovere le tue dita sulle corde, non fermarti…urla al tempo che possiamo fermarlo, per un attimo di secondo renderlo nostro, imprigionarlo fra le note di un canto d’amore…suona, amore mio…suona al cielo che, lo sa Dio, quant’è immenso quando tu non sei con me…
La tua musica mi giunge, come un turbine entra per la finestra e penetra le mie orecchie…in lei ci sei tu…amore…suona, non stancarti mai…regalami ancora gioie ed emozioni, regalami un battito d’ali…il fluir dell’estate…gli uccelli bussano ai vetri, è ora di partire…le ali si spiegano al cielo…le tue sono già alte e volteggi impavido fra i verdi prati della mia fantasia…
Conosci il mio amore, io conosco il tuo…amore, suona…inventa la romanza della nostra vita, stornelli allegri del nostro divenire…suona, con fantasia dell’anima, ciò che il tuo cuore nasconde in se…canta amore come tu sai…
Il susseguirsi dei giorni mi trova triste, pensierosa, vorrei poterti donare coraggio e forza, mi rendo conto che riesco solo a darti preoccupazioni, pensieri.
Con Luisa indaghiamo sulle origini di Franca e più ci inoltriamo nella ricerca, più il mio cuore ha paura. Lei non è la donna che vuol far credere di essere, lei non ti ama e non ama neanche suo figlio.
Avvolta in una follia oscura, fa tutto in funzione del suo grande “capo” a cui fu consacrata parecchi anni or sono, ancor prima che nascesse il bambino, ancor prima che Roberto la conoscesse.
L’incontro fra lei e Roberto non fu affatto casuale ma voluto e studiato con cura. Serviva un’anima pura, semplice, un anima buona…serviva un anima speciale come la tua e così lo ha cercato e trovato, lo ha strappato dalla sua prima moglie, lo ha preso con l’inganno, lo ha tenuto con l’inganno.
VOGLIO-COMANDO E POSSO…
COSÌ SIA!
Ho studiato che in Perù le donne medicina prima di divenire tali dovevano superare varie prove.
Mi sono immedesimata ed ho cercato di ricostruire, nel mio piccolo ambiente un luogo dove potermi trovare sola con “Madre Terra” e le sue energie.
Loro usano una grotta io qui non ne ho, così ho fatto scavare una buca in terra sufficientemente grande per accogliermi in essa. Vi è una scaletta di tre gradini e, sopra, per isolarmi dal resto vi ho fatto mettere una specie di porta che tiro sulla mia testa.
“La grotta” è pronta!
E’ una bella notte di luna quasi piena e decido di sperimentare il contatto con la terra, nel buio e silenzio più totale.
Scendo i tre gradini, una stuoia sotto di me, chiudo.
L’oscurità è totale e i rumori assenti. Incomincio ad avvertire il battito del mio cuore che rimbomba sempre più nelle mie orecchie.
Sento che la paura mi scivola alle spalle, con il buio totale non riesco a distinguere nulla e se ci fosse qualche animale qui sotto? E se crolla tutto? Domande su domande si affacciano alla mia testa, devo scacciarle e trovare la serenità per lasciarmi andare senza paura a questo splendido contatto nel ventre di madre Terra. Incomincio a respirare profondamente e piano la tensione sembra cedere lasciando il posto ad un senso di tranquillità sempre più grande. Chiudo gli occhi, qui non servono, e vedo luci. E’ una strana, dolcissima sensazione!
Mi viene alla mente un bosco in cui mi persi da bambina. Giravo intorno, gli alberi mi sembravano giganteschi ma, più giravo e più ero sempre allo stesso posto!
Ecco che vedo un grande gufo bianco. E’ in mezzo alla strada, ricordo quella notte, correvo verso casa dopo essere stata a sentirti in un concerto, lui era lì, i suoi occhi spalancati mi sono apparsi all’ultimo momento, uno sguardo al contachilometri, supero i 140 non posso frenare ne sterzare bruscamente, tolgo il piede dall’acceleratore, cerco di passare con le ruote ai lati del grande uccello, ci sono sopra…guardo dallo specchietto, piano mi fermo più avanti, faccio retromarcia, ma del grande gufo nessuna traccia.
Vedo il tuo volto, è triste, sei vuoto dentro…
Sono nella mia grotta dei sogni, sto riacquistando lentamente energie sconosciute, piano appare come un film nella mia mente
Un sogno...o....realtà?
Apro gli occhi e il buio non si dilata.
Sto sognando o sono sveglia?
Luci lontane…
Il tuo cuore sembra spento.
Ascolto il mio…batte lento.
Nella mente mille idee…
Non ho voglia di pensare!
Scivolo nel nulla
Luce…buio…
Paura…Amore…
Mi avvicino piano a te, sei freddo!
Sembri morto ma i tuoi occhi sbarrati e scuri sono vivi…
Io ti chiamo, non rispondi!
Poi ti scuoto ma nel tuo corpo nessun moto!
Al tuo fianco, con cipiglio e cattiveria vi è una donna tutta nera.
Ride e con sfida il tuo cuore tiene in mano.
Tante spine ha conficcato
Ride e dice :” T’ho fregato! Nell’oblio ti ho trascinato!”
Io la guardo, spaventata, scappo via ma poi mi fermo.
Come posso mai salvarti dalle tenebre che ti han coperto e risucchiato?
Mi inginocchio e prego Dio di levarti quella donna dal tuo fianco, di ridarti il tuo cuore e umano farti tornare.
Ora un prato e tanti fiori.
Una bimba, paffutella gioca, corre…Dio com’è bella!
Si avvicina, la manina sul mio viso
:” Mamma, mamma….dove sta il mio papà?”
Io la guardo, è mia figlia, ha capelli neri, neri, ricci, lunghi…e due occhi che sembrano stelle.
:” Il tuo papà è caduto giù dal mondo, una donna l’ha rapito, il suo cuore gli ha strappato, con l’inganno lei lo ha attratto e nel nulla l’ha trascinato!”
La piccina mi sorride
:” Mamma andiamo a riprenderlo, tu lo sai che l’amore vince sopra ogni male. Dai mammina, lui mi chiama…io lo sento…”
Stringo forte la sua mano mentre piano camminiamo.
Il bel prato è ormai lontano, sterpi e rovi sono ovunque, una grotta, lampi, suoni lugubri.
Il mio cuore batte forte.
Ci addentriamo nella terra
Come spada il nostro amore.
Sotto un cumulo di pietre morte, sangue, solo terrore.
Tanti occhi spalancati sembrano urlino pietà!
Continuiamo il nostro viaggio ai confini della realtà, il tuo babbo vuoi salvare, la paura non ti assale, la tua luce, in un mondo di dolore, sembra quasi irreale.
E di nuovo quella donna, le sue dita lunghe e magre. La pazzia è nei suoi occhi.
:” Cosa vuoi ancora qui? – lei mi grida con disprezzo – non lo sai che lui è mio, il suo cuore mi appartiene, vedi bene…è in mano mia!”
:” Con l’inganno tu l’hai preso”
:” Non importa come, lui è mio, guarda, guarda nei suoi occhi!”
Mi avvicino a quel corpo martoriato, il suo volto e, negli occhi del mio amato, per incanto un film appare.
La sua vita ripercorro tutta quanta.
Vedo un bimbo e poi un ragazzo. La sua voce è molto bella, canta, suona, sembra un angelo del cielo.
Poi una chiesa, è piccolina, il suo volto sorridente e all’altare lui sta andando.
Poi buio, confusione…
E la donna, della grotta, nei suoi occhi mi appare.
Dalla moglie lo sottrae con inganno e malefici lentamente a lei lo attrae. Usa sangue e strani riti… tu non sai e vai tranquillo, già da allora il male c’era!
Poi, d’incanto un bimbo appare, è tuo figlio! Allegria…le sue manine batte piano…gioia, ridi ma, d’un tratto tutto scompare e la perfida signora del neonato s’impossessa e con gran soddisfazione mostra al mondo il suo operato.
Lei non ama quella vita e lo usa al solo scopo di tenerti a lei legato.
Altri anni passano lenti e mai e poi mai quella donna nel suo intento non si ferma!
Lei comanda a tutti quanti col suo essere superba ma la follia, grazie a Dio, ogni tanto è fermata.
La sua mente vola via, il cervello schizza acqua tu, d’incanto ti risvegli e cerchi scampo nella musica.
Giri, suoni, tante piazze…Ecco! Dio…ora mi vedo! Nei tuoi occhi il mio viso appare; è una sera, sembra agosto…già è vero, in quel tempo ci conoscemmo! Ripercorro la mia storia, la tua storia, il nostro amore ma la perfida signora come ombra nella notte mai ci lascia e il suo urlo di vendetta, di pazzia, di cattiveria sembra proprio non voler andare via.
Gira maghi e fattucchiere, col demonio lei fa un patto per tenerti a se vicino. Tutto quanto lei gli dona, la sua anima e suo figlio, creatura innocente nell’oblio della follia.
A nulla serve il mio lottare, contro il male non riesco e ti vedo riscivolare fra gli artigli del potere.
I tuoi occhi sono oscurati, il tuo cuore ha catturato.
Ed ora, qui disteso, il tuo corpo senza vita, la tua musica sconfitta, il tuo volere annullato e il film sembra finito, ma non è a lieto fine visto dove sei arrivato.
:” Ti è piaciuto bella mia? – Urla lei col cuore in mano – ma davvero ti credevi di portarlo da me lontano? Illusa! Ricordi ti sfidai e ti dissi che non mi sarei arresa facilmente! Ho vinto mia cara e a nulla è servito il tuo amore, la tua stupida bontà! Vuoi vederlo? Guardalo pure, tanto lui non può ascoltarti! E chi è questa creatura che hai portato qui con te?”
:” Lasciala – urlo ritrovando un coraggio che pensavo di aver perso – è mia figlia, è il frutto del nostro amore, è sana, è bella…”
:” Il vostro amore? Eccolo il tuo amore, un corpo senza vita per te e la tua creatura!”
La sua risata….tutto trema….
:” Tu sei brutta e sei cattiva – dice calma la bambina – nel tuo cuore non c’è amore vi è solo la pazzia!”
:” piccolo sgorbio, chi ti credi di essere per parlarmi così?”
:” Sono l’amore e nulla puoi farmi”
:” Questo lo dici tu, piccola vipera, Non hai visto com’è ridotto il tuo papà? E la tua mamma, e il suo amore! Piccola presuntuosa osi forse sfidarmi a casa mia?”
:” Qual è la tua casa? Solo follia e morte regna qui!”
:” Qui c’è il mio dominio…”
:” No, qui c’è la tua follia a cui ti sei condannata in eterno ma non lascerò che il mio papà sia un morto vivo!”
Le piccole mani accarezzano il viso del papà e, come per miracolo, lacrime di sangue scendono da quegli occhi senza tempo.
Dentro di me una fiamma brucia intensa, è la fiamma dell’amore. Mi sento caricata di nuova energia e con mossa fulminea strappo il cuore dalla mano della maligna signora e in un attimo lo ridono al mio amore.
:” Maledetta!” Urla lei e fa per avvicinarsi ma io e la piccola ci mettiamo a difesa di quel corpo.
Siamo come due fiamme nelle tenebre.
Lei si avvicina, i suoi occhi sono rossi, la sua voce cupa e distorta.
La piccola alza le braccia poi le stende dritte in faccia verso la donna inferocita
:” Brucia nelle tenebre e nel male, brucia nella tua follia e vaga nell’oblio della perdizione. Che tutto ciò che tu hai fatto ti sia reso non una ma mille e mille volte!”
E più la donna si avvicina e più il suo corpo si scioglie come cera al fuoco formando sotto di lei una pozza nera e un forte odore di marcio, di zolfo riempie la grotta… e nella pozza nera, dall’odore immondo, solo due occhi rossi… e urla di vendetta.
Un boato, un vortice…tutto scompare.
Ancora il prato, i fiori, io la bambina e un corpo accanto a noi.
:” Papino, papino, dai, svegliati, guarda che bel sole che c’è!”
Lentamente un braccio , una gamba si muovono, il suo viso scavato, bianco, riprende colorito.
:” Dove sono? Chi sei?”
Mi avvicino a lui… amore sei salvo!
Piango.
:” Salvo da che? Da chi? Che ci faccio qui? E tu? Chi è questa bambina?”
:” E’ una lunga storia amore, andiamo a casa, te lo racconterò con calma. Lei è tua figlia, mia figlia… è l’amore che ti ha salvato spezzando le catene del male, affrontando la pazzia, distruggendola liberandoti per sempre…”
:” Mia figlia? L’amore? Io ho un figlio, un maschio…dov’è mio figlio?”
Dietro di me una testolina nera fa capolino
:”Eccolo tuo figlio amore mio! Anche lui ora è libero, stringilo forte a te, ha bisogno d’amore aiutalo a dimenticare ciò che ha visto, ciò che ha provato e ricorda solo con tanto amore potrai aiutarlo!”
…Un leggero vento si alza.
I fiori sembrano danzare.
Quattro persone si tengono per mano.
Risate di fanciulli.
Un arcobaleno mostra la via verso una nuova vita libera e piena d’amore.
Riapro piano gli occhi, ultimo flash un serpente che mi guarda.
Non ho idea di che ore siano, apro la porta sopra la mia testa, anche se fuori è notte la luce della luna e delle stelle mi sembra fortissima. Resto incantata da tanta bellezza.
Ringrazio la Terra per avermi tenuta con se e di avermi mostrato quello strano film.
Ora lo so, non mi arrenderò e continuerò a combattere con tutte le mie forze.
E’ ora che Franca soccomba alla sua stessa cattiveria e, se ciò che mi è stato mostrato fosse vero, mi trovo davanti ad una donna senza scrupoli, senza remore e priva di cuore.
So che non sarà una battaglia facile e non sarà a viso scoperto.
Mi sto inoltrando sempre più in una guerra energetica, stento a crederci, ma è così e so per certo che è l’unico modo per far fronte alle sue minacce!
Queste arrivano viscide e striscianti, le sento intorno a me, vibra la luce…ma io la piegherò!
:” Ma sei certa di quello che hai visto? Non ti sarai addormentata per davvero lì sotto?”
Luisa è perplessa nel leggere ciò che mi è stato dettato nella grotta
:”Si, si, te l’ho detto, è stato tutto così improvviso, strano…la mia mano, nell’oscurità più totale, scriveva riportando immagini, suoni, fatti, discorsi che i miei occhi, per quanto chiusi vedevano e le mie orecchie ascoltavano!”
:”Voglio crederti ma, se così fosse, sai cosa vuol dire? Siamo di fronte ad una donna che si è donata a Satana, con cui ha fatto riti e rituali, a cui ha dato se stessa e la vita di suo figlio per ottenere il comando incondizionato su altri esseri”
:”Ma dai! Io posso credere che lei non sia del tutto normale, si, sicuramente è un po’ matta ma…come fai a donarti a Satana? E, poi, esistono davvero queste cose?”
:”Purtroppo esistono in menti perverse, in persone cui unico scopo, nella vita, è comandare, arricchirsi, il principio fondamentale, per loro, è il comando unico vero “Dio” a cui credono!”
:”Senti, ammesso che fosse vero, tu mi hai parlato del tuo “maestro” che ne dici di chiedere anche a lui qualche chiarimento?”
:”Chi…Mario? Si, posso provarci, se lo trovo…sai lui ormai è anziano ma, ok, proverò a chiamarlo!”
:”Bene! Sai penso che partirò, andrò da Roberto, lo sento strano e penso sia il caso di stragli vicino…”
:”Stai attenta!”
:”E perché dovrei stare attenta? Roberto non mi farebbe mai del male!”
:”Lui no ma lei si.”
Tornando a casa ripenso alle parole di Luisa, ma io lei non la conosco…come può farmi del male? E poi, ma si… sicuramente ci stiamo allarmando basandoci su fatti di fantasia!
E’ una bella giornata di sole, la macchina corre, la musica mi fa compagnia… Ferrara mi aspetta!
Arrivo, come sempre, quando sto accanto a lui è tutto perfetto e i cattivi pensieri vengono cancellati dalla mia mente.
Una domenica tranquilla, oggi non suoni e possiamo godercela tutta…
Il citofono ci fa sobbalzare nel letto.
Chi mai sarà? E… poi a quest’ora?!
Vai a rispondere, adoro le tue ciabatte rosse.
Torni in camera, una strana espressione sul tuo volto
:” C’è giù…Franca, vuole salire per parlare, che le dico?”
Sei imbarazzato.
:” Falla salire se proprio insiste, il tempo di vestirci, magari…!”
Sento che le dai l’ok per citofono.
Sono agitatissima ma cerco di non farlo vedere, tu, sicuramente lo sei più di me. Conoscere la tua compagna, sicuramente non sarà di buon umore, ma non è certo questo quello che mi preoccupa.
Mi tornano alla mente le parole di Luisa “Stai attenta!”
Il campanello suona.
Eccola!
Entra una specie di tornado, mi colpisce l’espressione arcigna.
:” Piacere, io sono Franca, mi voglio congratulare con lei è stata veramente brava!”
:” Grazie…piacere…” rispondo ma…brava di che? Ma, non oso domandare.
Inizia a parlare senza tregua, nelle sue parole tanta arroganza. Mi sembra di assistere ad un film comico e molto triste nello stesso tempo. Una puntata di Beautiful ecco cosa siamo in questo momento!
Roberto è chiuso nella sua trincea, nel suo sguardo non vi è imbarazzo ma qualcosa di strano, non l’ho mai visto così.
E lei continua a parlare, ripete sempre la stessa lenia in varie forme e tonalità. C’è cattiveria nel suo sguardo.
Io rispondo a malapena e, poi, ho poco da rispondere le sue sono solo affermazioni, ordini, comandi… fosse la reincarnazioni di Hitler e non lo sapevo?
:”Si ricordi- prosegue con tono di comando- che lui mi appartiene, io ho sempre comandato e continuerò a farlo e lui lo sa bene!”
Quando finalmente decide che può bastare non riesco a trattenere in me un respiro di sollievo, non l’avessi mai fatto, mi guarda, con sfida, odio e mi dice
:”Ricorda che non mi arrenderò facilmente!”
Si alza, gira sui tacchi e … guardo Roberto, ho voglia di ridere e sono felice che quella farsa sia finita. Mi scrollo di dosso una strana energia negativa che ha riempito la stanza… le sue ultime parole non erano solo quelle di una donna ferita nel suo cuore, anzi, a dire il vero, non ho sentito in lei il minimo amore per Roberto ma solo possesso. La sua sembrava più una minaccia ma, scaccio da me quest’idea e cerco di riportare il sorriso in questa domenica ormai oscurata.
Starò qui ancora un giorno poi nuovamente la mia macchina andrà verso Roma. Natale si avvicina, il negozio chiede più impegno, papà, i parenti…passeranno molti giorni prima che tornerò qui. Non
voglio che le nostre ore siano buie a causa della follia altrui!
NATALE CAPODANNO 2002
Il suo messaggio la vigilia di Natale:” Abbiamo finito adesso di suonare se Dio vuole. Ho la spalla massacrata. Io ti voglio bene Etta! I pensieri mi rendono solo non sereno!”
Sono già a letto. Leggo e rileggo il suo messaggio. Mi alzo sto per fare una follia ma non mi fermo. La valigia è già pronta, sarei dovuta partire domani…Salgo in macchina, è notte da molte ore, sto arrivando da te. La tua tristezza mi ha fatto male, non posso lasciarti solo questa notte. Tu non rientrerai prima delle quattro, io dovrei riuscire ad arrivare a Ferrara prima di te.
L’autostrada è vuota, sulla Firenze Bologna inizia a nevicare…Grandi fiocchi bianchi coprono rapidamente l’asfalto, ho un brivido per la schiena… non ho mai guidato in queste condizioni e, logicamente, non ho le catene in macchina. Mi faccio coraggio e continuo, fortunatamente dopo qualche chilometro la neve cessa di scendere dal cielo e ritrasforma in pioggia…supero Bologna, c’è nebbia, sono più spaventata di quando nevicava, odio guidare con la nebbia!
L’uscita di Ferrara nord, tiro un sospiro di sollievo, c’è l’ho fatta, sono le due e venti di notte sono a casa tua!
Ora può venire giù di tutto, non mi interessa più, sono al sicuro.
Come avevo previsto non sei ancora rientrato. Sistemo i regali di Natale sul tavolo. Tu non sai che io sono qui…
La mia letterina di Natale per te è in bella vista…
Ciao amore…
Lo so, ti ho scritto spesso ma, permettimi di farlo anche in questa occasione in cui siamo ancora una volta, testimoni di questo grande evento della Nascita dell’AMORE…
Ed è con infinito amore che mi rivolgo a te, Roberto, che sei entrato giorno dopo giorno in me, nel mio cuore… a te amore che con la tua dolcezza hai fatto sorridere il mio animo donandomi momenti, giorni, ore… indimenticabili.
Capita che mi chiedi cosa mi aspetto da te e il mio risponderti nulla ti lascia sorpreso, e….forse hai ragione, ho un aspettativa ed è che la tua dolcezza non si esaurisca mai, che la tua musica possa continuare a donarti e a donare gioia, che il tuo cuore possa sorridere nel tempo e trovare quell’appagamento che si merita…
Ti amo e anche se ripetuto all’infinito non so se rende quanto ti amo!
Il mio regalo non devi considerarlo come un “oggetto” ma come un qualcosa che possa contribuire ad affinare ancor di più la tua voglia di libertà…
Lo volevi, non importa chi l’ha comprato… è tuo ed ora crea intorno a lui il tuo mondo fatto di sogni e di voli d’amore… però, promettimi, che il primo brano decente che riuscirai a suonare lo dedicherai a me…
Auguri amore mio… ti amo davvero tanto e conservami nel tuo cuore anche se, un giorno, che mi auguro non arrivi mai, ci separerà le strade… anche se dovessimo ritrovarci lontani… anche…nessuno conosce il domani ma se ci fosse quel SE… ricordati di me e sappi che tu sarai sempre vivo nel mio cuore, nel mio amore che non può mutare ma aumentare, che non può spengersi perché tu, amore, sei un uomo speciale!”
Ora non mi resta che mettermi a letto ed aspettarti.
Il tuo rientro…la porta si apre, accendi la luce. Ti gratti la testa, sorridi, hai capito…ti avvicini hai pacchetti vari, spero ti piaccia la pedal!
Apri la porta della camera, ti avvicini al letto e mi baci dolcemente…mi stringo forte a te, come vorrei farti capire l’immensità del mio amore, come vorrei che dai tuoi occhi sparisse quella tristezza che oscura il tuo volto!
Passiamo la notte ad amarci, ora i tuoi occhi splendono, vorrei fosse sempre così…come lo vorrei!
E’ mattina, non resisti, devi provare il tuo nuovo strumento, la pedal, questa strana chitarra che chitarra non è, è messa come un organo, si suona, più o meno come una chitarra…insomma è una cosa strana ma tu la volevi ed io voglio solo la tua felicità e, poi, lo sai che amo vederti quando suoni…ora sei curvo sullo strumento, i tuoi lunghi capelli bianchi-grigi, mi dai sensazioni dolci…
Fuori nevica, il prato è un tappeto bianco, non si sente nessun rumore, solo il suono un po’ incerto esce dalle corde e le tue dita si muovono alla scoperta di una nuova nota, Roberto ti amo.
Mi sorridi, sembra quasi che leggi nei miei pensieri…
I giorni si susseguono ma per me il tempo si è fermato, ora posso amarti senza impedimenti, siamo liberi…ora siamo noi!
Passano i giorni, scorrono le ore…arriva la fine, precede l’inizio!
Buon anno amore!
Non conosco l’uscita, non conosco la strada che scorre sotto di me.
Non conosco il giorno che nasce e va dietro le nuvole.
Mura bianche e il passare delle ore con te nei miei occhi.
Questo lo conosco e il mondo sta bene dove sta…lontano da me e dai miei desideri.
Sono piena di te e non mi serve nulla da fuori.
Accidenti!
I giorni passano e la mia voglia di stare con te aumenta.
Ti vedo poco, i tuoi impegni, tuo figlio ma, la sera sei con me e riempi la mia attesa di un intero giorno ingannata in vari modi fino a sentire i tuoi passi, la chiave e…finalmente il tuo viso. Mi do un tono, non so perché, ma mi è stato insegnato a non far vedere molto ciò che ho dentro. Non importa, tu ora ci sei e nel mio cuore esplode gioia, serenità, tranquillità. Non smetterei mai di guardarti, non mi stanco di sentirti, le tue espressioni, il tuo giocare ed essere serio. L’aspettare le tue mani, le tue carezze sono belle!
Mi eccita il tuo cercarmi.
Il mio desiderio è vivo, non ho ombre che offuscano il mio volerti.
Amarti per quello che sei e come sei.
Ti amo quando giochi, quando fai mille espressioni con il tuo viso, quando fai il matto…che ridere!
E quando chino, sulla pedal, con le cuffie rincorri i tuoi sogni, i tuoi occhi sono bellissimi, le tue dita, le corde che dolci si piegano alla tua melodia, così, come il mio corpo, si piega alle tue carezze.
Il mio tempo, accanto a te, non ha tempo e le ore non toccano il mio corpo nel loro passare.
Ti amo e sento il desiderio di te crescere in me, volerti sentire scorrere nelle mie vene e respirarti e amarti e desiderare il tuo corpo e rispettare i tuoi silenzi e il tuo mondo e scoprire insieme una favola che può essere il divenire di un nostro sogno.
E se le lancette dell’orologio vogliono ricordarmi a tutti i costi che il mio tempo sta scadendo, se il giorno sorge e tramonta non fa nulla non ferma il mio essere che vuole stare accanto a te, vicino o lontano è con te.
Ma i sogni, la mai realtà, sta vivendo una nuova nube.
Non so cosa abbia rattristato così il tuo cuore in questi ultimi giorni, ma sei chiuso in te, triste, parli poco, sembra quasi che alle volte io diventi trasparente, mi passi accanto come un ombra.
Cerco di capire ma, sinceramente non so cosa dovrei capire!
Mi dici che hai bisogno di trovarti con te stesso, mi allontani ma temi la solitudine…
Arriva il giorno del mio compleanno, non mi fai gli auguri.
Ho tanto male dentro, mi sento impotente di fronte a un qualcosa che mi è sconosciuto. Sento una strana forza che ti sta allontanando da me ma non riesco a comprenderne l’entità. Si sei tu ma è come se fossi spinto a farlo da…non lo so ma è una bruttissima sensazione!
Ritrovo il tuo sorriso un giorno prima di ripartire, la nostra ultima serata insieme è stata bellissima.
Apro il cancello, mi guardo indietro, in su, la finestra di casa tua… la neve si è sciolta in buona parte sulla strada, vado, rientro a Roma ma, questa volta non parto a cuor leggero, qualcosa sta accadendo in te!
LA FINE
I l mio sentire non era sbagliato.
Un crescente allontanamento, senza una reale perché, è iniziato da parte sua.
Ho cercato di capire, di parlargli…sono tornata da lui nella speranza di aiutarlo a non cadere nella rete che Franca gli stava tessendo…ho lottato ma non è stato sufficiente.
Ho passato giorni di silenzio e di pianto, mi sono sforzata di sorridere anche quando le lacrime mi salivano agli occhi, ti ho sempre detto “Ti capisco!”
Ora sono da te, tu non sei ancora rientrato a casa. Stamane sei uscito, eri normale ma poi hai incontrato lei. Mi telefoni infuriato
:”Franca ti ha visto! E’ venuta da me a scuola a farmi una scenata paurosa…”
:” E allora? Scusa Roberto, dov’è il problema? Tu non vivi più con lei e potrai vedere chi ti pare o mi sbaglio?”
:”Ti sbagli!”
Mi gridi infuriato e richiudi il telefono. Non ti sei più fatto vivo per tutto il giorno ed ora sono preoccupata del tuo rientro. Ne parlo al telefono con Luisa che continua a suggerirmi di stare attenta…
Sbatti la porta quando rientri, non mi saluti, te ne vai in camera.
:”Serve qualcosa – ti dico cercando di essere sorridente- vuoi cenare?”
:”No, non voglio nulla da te e quando avrò fame me lo cucinerò!”
:”ma se vuoi – insisto- è già pronto e…”
:”Lasciami in pace, ho detto che ci penso da solo!”
Torno in cucina, mi guardo un film mentre cerco di mangiare qualcosa.
Passa un ora e ti alzi dal letto, entri in cucina senza guardarmi e incominci a prepararti da mangiare. Ti osservo ma quasi non ti riconosco, il tuo volto è tirato, i tuoi occhi sono cattivi e tu non sei mai stato così.
Sono colpevole di qualcosa ma…cosa? Unica risposta : D’Amarti!
:” Dai, che sparecchio!”
Mi guardi cupo
:”Lascia!- mi urli- il mio piatto, bicchiere e le mie posate le tolgo e le lavo io!”
:”Ma – provo a ribattere- dov’è il problema?”
:”Ho detto lascia stare le mie cose.”
Mi sento scema nel togliere dalla tavola il mio piatto… lavare un piatto, un bicchiere… ma vuoi così e non c’è discussione. Sento i tuoi occhi puntati su di me, poi ti alzi brusco dalla tavola
:”Vado a letto.”
Dici e sparisci in camera. Ho timore nel raggiungerti e, quando mi decido a venire anch’io a letto è tardi e ho anche un bel febbrone.
M’infilo sotto le coperte facendo più piano possibile, chissà perché ma non mi sento sicura accanto a te.
Le quattro del mattino. Mi sveglio di soprassalto, mi giro, tu non sei nel letto.
Vengo in cucina, ti trovo lì, tutto vestito
:” Non dormi? Come mai sei già in piedi e pronto per uscire? Sono solo le quattro del mattino e…”
Non mi fai finire di parlare
:”E allora? A letto non posso starci o tu o io!”
Mi rispondi con un sorriso beffardo. Non so cosa dirti ma ho una gran rabbia dentro anche se qualcosa mi dice di tacere non riesco
:” Ma chi ti credi di essere?”
Ti dico con rabbia. Il tuo sguardo si gira verso di me, il tuo viso è sfigurato, i tuoi occhi iniettati di sangue
:” E tu chi ti credi di essere?”
Mi rispondi e la tua ira mi entra dentro gelandomi il sangue
:” Nessuno, proprio nessuno…”
Mi affretto a dirti, la paura ora è grande, parlo con te consapevole che non sei tu a parlarmi, anche il tono della tua voce non ha nulla di tuo
:” Torna a letto, non seccarmi e domani vedi di andar via!”
E vado via, in una mattina anonima, nebbiosa… una mattina come tante altre…
Una mattina che mai potrò scordare!
Tu ormai nel vortice del comando, io umile spettatore di un cuore colmo di malinconia!
Un batter d’ali…un giorno che nasce e…muore!
Pare che la sua dolce compagna giochi con la “magia!”
Ancora una volta questa parola martella le mie orecchie. Non voglio crederci !
Sono terrorizzata da ciò che potrebbe accadere se fosse vero…quanti intrugli avrà già preso senza saperlo?
Mi sono informata, ho letto tutto su ciò che in “magia” è definito legamento… esistono tanti metodi ma, a quel che dicono il più semplice è farti bere il ciclo mestruale di chi ti vuol legare con debite parole e…il gioco è fatto! Mamma che orrore l’idea che tu mandi giù, mischiato in un buon caffè fumante tante schifezze!
E intanto il tuo animo è stanco, la tua mente stufa di pensare. Sei nel tuo mondo, nella tua casa che oggi, come dici tu, ti appare grigia… disperatamente cerchi scampo nella tua musica ma anche li ti trovi svogliato e insofferente…
Stai passando dei brutti momenti. Parlare non è mai stato il tuo forte. Ma ora non ne puoi più fare a meno, la tua compagna esige spiegazioni, io, per quanto cerco di star tranquilla, sono qui e ti aspetto…e poi la prova più dura sarà spiegare a tuo figlio una realtà che è troppo grande da comprendersi per un bimbo!
Ma hai deciso, provi ad andare via da casa, ne prenderai una piccina per te, cercherai di capirti, di trovarti…
Anch’io prendo una decisione improvvisa, vado a trovarlo nella sua città.
E’ la prima volta che affronto un lungo viaggio da sola, non ne sono preoccupata la voglia di stare con lui supera ogni paura!
Arrivo in albergo: Lucrezia Borgia…una bella camera, lui mi raggiungerà più tardi, prima deve discutere con lei…
Bussi alla porta, ti apro, mi stringo forte a te. Mi porti in giro per la città, mano nella mano, una cena al ristorante cinese, si ride, mi piace starti accanto…la notte ci trova complici di un amore che pare non abbia voglia di finire…e un nuovo giorno sorge, i nostri corpi sono vicini nel letto, nei tuoi occhi, nei miei occhi solo amore.
Non so a che ora ci siamo addormentati ma la sveglia ha suonato troppo presto e ci siamo divisi; tu verso una nuova giornata di lavoro ed io ritorno a Roma.
La porta della stanza numero nove si chiude alle nostre spalle, un ultimo bacio… tanti chilometri avanti a me…
Guido e penso…è buffo, solo a luglio non avrei mai immaginato di ritrovarmi qui, in questa situazione, con lui…ma, si, in fondo il mio cuore lo sapeva, lo sapeva da quando lo vide la prima volta, lo sapeva da che sono tornata dall’India…quante cose mi vengono in mente! Quante…! E’ bello pensarti, ricordarti… ricordare e capire la nascita del nostro amore, è bello poter dire nostro.
Nel mio cuore infinita tenerezza. Sta per parlare con suo figlio, gli spiegherà il perché papà starà lontano per qualche tempo…Il mio pensiero è costantemente vicino a lui, lo amo, non posso dire, non posso fare altro solo…amarlo!
Pochi giorni ancora, la casa è sua dal primo di novembre. Chissà cosa sente realmente il suo cuore? Mi arriva percepibile la sua paura, sento la sua tristezza, gli occhi di suoi figlio, il dolore che quest’amore così bello fra di noi sia offuscato dall’altra realtà, ugualmente valida e colma d’amore, suo figlio che sta male…il distacco.
Come vorrei che tutto fosse più semplice!
La sua richiesta di aiuto mi giunge ripetuta, chiara in una notte in cui i tuoi messaggi si sono ripetuti a raffica:
“ Certo che ho qualcosa! Primi giorni di solitudine. Mio figlio che piange ogni volta che lo saluto. Tu che hai i tuoi legittimi momenti di ricerca di conferme. Ho un bel casino in testa. Ho dei momenti in cui vorrei proprio averti qui per stringermi a te. E se ciò mi rattrista e non sono sereno mi viene il dubbio di avere agito in maniera dolorosa e infelice per tutti quelli che mi vogliono bene. Questo periodo sarà molto duro. Aiutami come puoi, Non mi faccio una ragione del fatto che quest’amore debba procurare sofferenza a qualcun altro. Non so se te lo dimostro ma ti amo. Se vuoi venire nella mia nuova casa mi fa piacere. Buona notte amore”
Sono una citrulla! Perché alle volte, pur capendo e sapendo, non voglio capire e sapere?
Altra lezione da non scordare e da tenere presente nella mente.
Fra meno di un giorno sarò da lui. Vorrei tanto potergli stare vicino e alleviargli i tristi pensieri che martellano la sua mente.
Ma un senso di paura continua a sussurrarmi dentro, è come se dovesse accadere qualcosa, forse solo fantasie del mio cervello!
LA SUA CASA
Sono arrivata. Riconosco di essere agitata, nervosa.
Ti vedo, papero! Sembri un bimbo indifeso…il mio nervosismo va via in un attimo.
Ti amo, tutto mi sembra strano, non avrei mai creduto che tutto ciò sarebbe potuto accadere ed ho paura che, improvvisamente mi sveglio e…tutto svanisce.
La tua casa, fare la spesa insieme, mi sono sentita impacciatissima, e poi stare stretta a te, a letto, le tue mani, le tue carezze…
Buon giorno amore! Mi porti il caffè a letto, non sono abituata a tante coccole!
Esci, io qui.
Il tempo è bruttissimo.
Ascolto la musica, sai? Hai ragione amore! La musica può far male, può far sognare, ricordare, piangere e ridere…fantasticare sentire quel gusto agro dolce in bocca…può farti morire dentro.
Scrivo, penso, mi assento dal mondo, entro nel mio, è pieno d’amore e di tante speranze. Nel passare del tempo il mio amore si rinforza…il tempo che mi vola fra le dita e mi fa pensare alla vita che vorrei a volte fermare, altre lasciar correre via senza volerla fermare.
Oggi ti vedrò per la prima volta suonare il contrabbasso.
Non so perché ma è bellissimo osservarti mentre suoni, sei diverso, il tuo viso è diverso, i tuoi occhi brillano e l’amore che hai dentro ti avvolge di uno strano e misterioso alone.
Oggi so che il mio cuore è vivo, so che in esso si celano segreti stupendi e che troppo spesso per cecità non vediamo.
E’ un vero peccato.
Mi sento come avvolta da una grande bolla di più colori, energia che mi trasporta in mondi sconosciuti…dimenticati.
Sarò io in ogni occasione e ce la farò perché l’amore che mi spinge da dentro è tanto e non mi lascerà…non lo lascerò ora che ho scoperto la forza che può darmi!
Tutto diventa un dolce connubio.
La tua musica, il tuo divenire tramite essa, ti riempie e ti dona sensazioni che, a volte, solo tu puoi percepire. Diverso nel tuo divenire con un infinito amore dentro che esplode fra le note della tua melodia.
Ti sento Roberto, accidenti, non so come spiegarti... Tu sei un uomo particolare, speciale e non mi stancherò mai di dirtelo. Io amo ciò che tu sei!
RIENTRO A ROMA
Frastornata, stanca, felice… ore passate in macchina, lasciarti alle mie spalle, non volerlo fare… darti il tuo spazio, saperti solo…
Vaga la mano alla ricerca di un punto fermo su cui far presa. I miei pensieri si perdono nel cercare una verità che non vorrei conoscere, che temo ma, che , allo stesso tempo so perfettamente che mi appartiene e che devo far mia.
L’incertezza del tempo vaga insieme alle mie aspettative…nuvolo…piove…qui fa acqua ovunque!
Il mi cuore, silenzio, provo ad ascoltarlo ma nel risuonare dei battiti tutto lascia intendere che sia amore…e già, ma quale amore se neanche io so definire l’esattezza della parola?
Da quanto lo cerco, da quanto sono sulle sue tracce senza che nulla lasci intravedere la fine?
So cos’è per sentito dire ma, sulla mia pelle è sempre scivolato lasciando lunghi e profondi solchi ma mai la certezza di poter dire, sono arrivata….
Arrivare, ma si arriva mai in questo lungo cammino che è la vita? Si giunge ad una meta? Quale? La nostra morte, il nostro sentiero tortuoso ci porta ad esasperare la nostra anima ma …quando stringere sulla mia pelle il risultato? Sempre,si…sarà…ma quando?
Batte il tempo…sono passaggi che non ho più voglia d’ascoltare, sono parole che ho ripetuto fino alla nausea…è un leggero soffio che mi sfiora il viso…
Amo la mia vita, amo il suo divenire, amo la sua fine…non amo ciò che vi è in mezzo…eterna attesa di un qualcosa che non si conosce, che ci sfugge nel suo intimo valore, nella sua reale essenza…ma è poi giusto dire voglio sapere? E’ motivata tanta curiosità quando, la fine, è pur sempre analoga per tutti?
Ed ora il mio petto respira, i miei occhi guardano il passare dei giorni, la mia mente lavora escogitando sempre nuovi pensieri…io vago, nel mio divenire, io sono poiché essere pensante, io amo, perché lo sento sulla mia pelle…io piango perché tristezza m’avvolge e rido quando gioia arriva…io sono, nel divenire di un qualcosa che, a me oscuro, lascia passi visibili alle mie spalle.
Silenzio, il tempo passa…
Cosa ieri? E domani?
Passa e con lui tutto è travolto, sconvolto, abbracciato in questo gioco che non ha inizio né fine…è solo un gioco, una grande burla che ci lascia a fiato sospeso…le regole non esistono, ognuno può farsi le sue, basta sapere proseguire ad ogni dado gettato sul prato che è sotto e dentro di noi…numeri, passi…rotolare silenzioso del destino…che sarà? Fra poco…dopo…e cos’era poco fa…quando i pensieri volavano a mille in ricordi che si appannavano ed altri che brillavano forti e chiari…
Ecco…sensazione di attesa, di quel sentirsi fremere internamente senza dare una risposta…senza aspettarsi…senza, solo attimi, che non si ripeteranno più ma che ora sono miei, solo miei
li sto vivendo, accidenti è il momento presente che non riesco a fermare…
E quando gioia illumina il mio volto…arriva poi tristezza a togliermi il sorriso…l’attimo della gioia è così fugace che…come posso farlo mio per sempre?
Il divenire dei pensieri si fa più forte, le tue braccia stringono la mia vita…il tuo profumo è alle mie spalle…restare immobili, godersi ogni sussulto, ogni palpitazione…immobili per non rompere l’incantesimo che ora c’è…ora sei accanto a me…ma non voglio girarmi e vedere che non ci sei più…non voglio sentire la tua mano scivolare sulla mia….i tuoi occhi volgersi altrove…non voglio che tutto svanisca! Resta qui amore mio!!
…Resta, ascolta il battito del mio cuore, ascolta l’amore che ci avvolge…ascolta amore quant’è bello il sentirsi uniti, il sentire il tuo respiro fondersi nel mio…ascolta…le mie labbra pronunciano amore…sfiorano le tue e chiedono…amore!
Sai darmi tutto questo, sai far brillare la mia anima…come posso non voler fermare il tempo?
Come non pregare Dio che tutto si fermi così?!
E la tua mano scorre veloce sulle corde…suoni…suona amore mio, dai alla musica tutto l’amore che hai in te, fai uscire dalle note ogni palpito del tuo cuore, gioia…tristezza…dai forza ai tuoi sentimenti…suona amore, suona, la musica vibra in te, raggiunge me, ci unisce anche se distanti…suona amore, suona al mondo il tuo amore, la tua rabbia, fai che la musica porti via le tue paure e le tue amarezze…suona amore…suona per me!
Adoro ascoltare il tuo cuore quando si esprime tramite la musica, adoro ascoltare le sue note così dolci per me…
Suona…continua a muovere le tue dita sulle corde, non fermarti…urla al tempo che possiamo fermarlo, per un attimo di secondo renderlo nostro, imprigionarlo fra le note di un canto d’amore…suona, amore mio…suona al cielo che, lo sa Dio, quant’è immenso quando tu non sei con me…
La tua musica mi giunge, come un turbine entra per la finestra e penetra le mie orecchie…in lei ci sei tu…amore…suona, non stancarti mai…regalami ancora gioie ed emozioni, regalami un battito d’ali…il fluir dell’estate…gli uccelli bussano ai vetri, è ora di partire…le ali si spiegano al cielo…le tue sono già alte e volteggi impavido fra i verdi prati della mia fantasia…
Conosci il mio amore, io conosco il tuo…amore, suona…inventa la romanza della nostra vita, stornelli allegri del nostro divenire…suona, con fantasia dell’anima, ciò che il tuo cuore nasconde in se…canta amore come tu sai…
Il susseguirsi dei giorni mi trova triste, pensierosa, vorrei poterti donare coraggio e forza, mi rendo conto che riesco solo a darti preoccupazioni, pensieri.
Con Luisa indaghiamo sulle origini di Franca e più ci inoltriamo nella ricerca, più il mio cuore ha paura. Lei non è la donna che vuol far credere di essere, lei non ti ama e non ama neanche suo figlio.
Avvolta in una follia oscura, fa tutto in funzione del suo grande “capo” a cui fu consacrata parecchi anni or sono, ancor prima che nascesse il bambino, ancor prima che Roberto la conoscesse.
L’incontro fra lei e Roberto non fu affatto casuale ma voluto e studiato con cura. Serviva un’anima pura, semplice, un anima buona…serviva un anima speciale come la tua e così lo ha cercato e trovato, lo ha strappato dalla sua prima moglie, lo ha preso con l’inganno, lo ha tenuto con l’inganno.
VOGLIO-COMANDO E POSSO…
COSÌ SIA!
Ho studiato che in Perù le donne medicina prima di divenire tali dovevano superare varie prove.
Mi sono immedesimata ed ho cercato di ricostruire, nel mio piccolo ambiente un luogo dove potermi trovare sola con “Madre Terra” e le sue energie.
Loro usano una grotta io qui non ne ho, così ho fatto scavare una buca in terra sufficientemente grande per accogliermi in essa. Vi è una scaletta di tre gradini e, sopra, per isolarmi dal resto vi ho fatto mettere una specie di porta che tiro sulla mia testa.
“La grotta” è pronta!
E’ una bella notte di luna quasi piena e decido di sperimentare il contatto con la terra, nel buio e silenzio più totale.
Scendo i tre gradini, una stuoia sotto di me, chiudo.
L’oscurità è totale e i rumori assenti. Incomincio ad avvertire il battito del mio cuore che rimbomba sempre più nelle mie orecchie.
Sento che la paura mi scivola alle spalle, con il buio totale non riesco a distinguere nulla e se ci fosse qualche animale qui sotto? E se crolla tutto? Domande su domande si affacciano alla mia testa, devo scacciarle e trovare la serenità per lasciarmi andare senza paura a questo splendido contatto nel ventre di madre Terra. Incomincio a respirare profondamente e piano la tensione sembra cedere lasciando il posto ad un senso di tranquillità sempre più grande. Chiudo gli occhi, qui non servono, e vedo luci. E’ una strana, dolcissima sensazione!
Mi viene alla mente un bosco in cui mi persi da bambina. Giravo intorno, gli alberi mi sembravano giganteschi ma, più giravo e più ero sempre allo stesso posto!
Ecco che vedo un grande gufo bianco. E’ in mezzo alla strada, ricordo quella notte, correvo verso casa dopo essere stata a sentirti in un concerto, lui era lì, i suoi occhi spalancati mi sono apparsi all’ultimo momento, uno sguardo al contachilometri, supero i 140 non posso frenare ne sterzare bruscamente, tolgo il piede dall’acceleratore, cerco di passare con le ruote ai lati del grande uccello, ci sono sopra…guardo dallo specchietto, piano mi fermo più avanti, faccio retromarcia, ma del grande gufo nessuna traccia.
Vedo il tuo volto, è triste, sei vuoto dentro…
Sono nella mia grotta dei sogni, sto riacquistando lentamente energie sconosciute, piano appare come un film nella mia mente
Un sogno...o....realtà?
Apro gli occhi e il buio non si dilata.
Sto sognando o sono sveglia?
Luci lontane…
Il tuo cuore sembra spento.
Ascolto il mio…batte lento.
Nella mente mille idee…
Non ho voglia di pensare!
Scivolo nel nulla
Luce…buio…
Paura…Amore…
Mi avvicino piano a te, sei freddo!
Sembri morto ma i tuoi occhi sbarrati e scuri sono vivi…
Io ti chiamo, non rispondi!
Poi ti scuoto ma nel tuo corpo nessun moto!
Al tuo fianco, con cipiglio e cattiveria vi è una donna tutta nera.
Ride e con sfida il tuo cuore tiene in mano.
Tante spine ha conficcato
Ride e dice :” T’ho fregato! Nell’oblio ti ho trascinato!”
Io la guardo, spaventata, scappo via ma poi mi fermo.
Come posso mai salvarti dalle tenebre che ti han coperto e risucchiato?
Mi inginocchio e prego Dio di levarti quella donna dal tuo fianco, di ridarti il tuo cuore e umano farti tornare.
Ora un prato e tanti fiori.
Una bimba, paffutella gioca, corre…Dio com’è bella!
Si avvicina, la manina sul mio viso
:” Mamma, mamma….dove sta il mio papà?”
Io la guardo, è mia figlia, ha capelli neri, neri, ricci, lunghi…e due occhi che sembrano stelle.
:” Il tuo papà è caduto giù dal mondo, una donna l’ha rapito, il suo cuore gli ha strappato, con l’inganno lei lo ha attratto e nel nulla l’ha trascinato!”
La piccina mi sorride
:” Mamma andiamo a riprenderlo, tu lo sai che l’amore vince sopra ogni male. Dai mammina, lui mi chiama…io lo sento…”
Stringo forte la sua mano mentre piano camminiamo.
Il bel prato è ormai lontano, sterpi e rovi sono ovunque, una grotta, lampi, suoni lugubri.
Il mio cuore batte forte.
Ci addentriamo nella terra
Come spada il nostro amore.
Sotto un cumulo di pietre morte, sangue, solo terrore.
Tanti occhi spalancati sembrano urlino pietà!
Continuiamo il nostro viaggio ai confini della realtà, il tuo babbo vuoi salvare, la paura non ti assale, la tua luce, in un mondo di dolore, sembra quasi irreale.
E di nuovo quella donna, le sue dita lunghe e magre. La pazzia è nei suoi occhi.
:” Cosa vuoi ancora qui? – lei mi grida con disprezzo – non lo sai che lui è mio, il suo cuore mi appartiene, vedi bene…è in mano mia!”
:” Con l’inganno tu l’hai preso”
:” Non importa come, lui è mio, guarda, guarda nei suoi occhi!”
Mi avvicino a quel corpo martoriato, il suo volto e, negli occhi del mio amato, per incanto un film appare.
La sua vita ripercorro tutta quanta.
Vedo un bimbo e poi un ragazzo. La sua voce è molto bella, canta, suona, sembra un angelo del cielo.
Poi una chiesa, è piccolina, il suo volto sorridente e all’altare lui sta andando.
Poi buio, confusione…
E la donna, della grotta, nei suoi occhi mi appare.
Dalla moglie lo sottrae con inganno e malefici lentamente a lei lo attrae. Usa sangue e strani riti… tu non sai e vai tranquillo, già da allora il male c’era!
Poi, d’incanto un bimbo appare, è tuo figlio! Allegria…le sue manine batte piano…gioia, ridi ma, d’un tratto tutto scompare e la perfida signora del neonato s’impossessa e con gran soddisfazione mostra al mondo il suo operato.
Lei non ama quella vita e lo usa al solo scopo di tenerti a lei legato.
Altri anni passano lenti e mai e poi mai quella donna nel suo intento non si ferma!
Lei comanda a tutti quanti col suo essere superba ma la follia, grazie a Dio, ogni tanto è fermata.
La sua mente vola via, il cervello schizza acqua tu, d’incanto ti risvegli e cerchi scampo nella musica.
Giri, suoni, tante piazze…Ecco! Dio…ora mi vedo! Nei tuoi occhi il mio viso appare; è una sera, sembra agosto…già è vero, in quel tempo ci conoscemmo! Ripercorro la mia storia, la tua storia, il nostro amore ma la perfida signora come ombra nella notte mai ci lascia e il suo urlo di vendetta, di pazzia, di cattiveria sembra proprio non voler andare via.
Gira maghi e fattucchiere, col demonio lei fa un patto per tenerti a se vicino. Tutto quanto lei gli dona, la sua anima e suo figlio, creatura innocente nell’oblio della follia.
A nulla serve il mio lottare, contro il male non riesco e ti vedo riscivolare fra gli artigli del potere.
I tuoi occhi sono oscurati, il tuo cuore ha catturato.
Ed ora, qui disteso, il tuo corpo senza vita, la tua musica sconfitta, il tuo volere annullato e il film sembra finito, ma non è a lieto fine visto dove sei arrivato.
:” Ti è piaciuto bella mia? – Urla lei col cuore in mano – ma davvero ti credevi di portarlo da me lontano? Illusa! Ricordi ti sfidai e ti dissi che non mi sarei arresa facilmente! Ho vinto mia cara e a nulla è servito il tuo amore, la tua stupida bontà! Vuoi vederlo? Guardalo pure, tanto lui non può ascoltarti! E chi è questa creatura che hai portato qui con te?”
:” Lasciala – urlo ritrovando un coraggio che pensavo di aver perso – è mia figlia, è il frutto del nostro amore, è sana, è bella…”
:” Il vostro amore? Eccolo il tuo amore, un corpo senza vita per te e la tua creatura!”
La sua risata….tutto trema….
:” Tu sei brutta e sei cattiva – dice calma la bambina – nel tuo cuore non c’è amore vi è solo la pazzia!”
:” piccolo sgorbio, chi ti credi di essere per parlarmi così?”
:” Sono l’amore e nulla puoi farmi”
:” Questo lo dici tu, piccola vipera, Non hai visto com’è ridotto il tuo papà? E la tua mamma, e il suo amore! Piccola presuntuosa osi forse sfidarmi a casa mia?”
:” Qual è la tua casa? Solo follia e morte regna qui!”
:” Qui c’è il mio dominio…”
:” No, qui c’è la tua follia a cui ti sei condannata in eterno ma non lascerò che il mio papà sia un morto vivo!”
Le piccole mani accarezzano il viso del papà e, come per miracolo, lacrime di sangue scendono da quegli occhi senza tempo.
Dentro di me una fiamma brucia intensa, è la fiamma dell’amore. Mi sento caricata di nuova energia e con mossa fulminea strappo il cuore dalla mano della maligna signora e in un attimo lo ridono al mio amore.
:” Maledetta!” Urla lei e fa per avvicinarsi ma io e la piccola ci mettiamo a difesa di quel corpo.
Siamo come due fiamme nelle tenebre.
Lei si avvicina, i suoi occhi sono rossi, la sua voce cupa e distorta.
La piccola alza le braccia poi le stende dritte in faccia verso la donna inferocita
:” Brucia nelle tenebre e nel male, brucia nella tua follia e vaga nell’oblio della perdizione. Che tutto ciò che tu hai fatto ti sia reso non una ma mille e mille volte!”
E più la donna si avvicina e più il suo corpo si scioglie come cera al fuoco formando sotto di lei una pozza nera e un forte odore di marcio, di zolfo riempie la grotta… e nella pozza nera, dall’odore immondo, solo due occhi rossi… e urla di vendetta.
Un boato, un vortice…tutto scompare.
Ancora il prato, i fiori, io la bambina e un corpo accanto a noi.
:” Papino, papino, dai, svegliati, guarda che bel sole che c’è!”
Lentamente un braccio , una gamba si muovono, il suo viso scavato, bianco, riprende colorito.
:” Dove sono? Chi sei?”
Mi avvicino a lui… amore sei salvo!
Piango.
:” Salvo da che? Da chi? Che ci faccio qui? E tu? Chi è questa bambina?”
:” E’ una lunga storia amore, andiamo a casa, te lo racconterò con calma. Lei è tua figlia, mia figlia… è l’amore che ti ha salvato spezzando le catene del male, affrontando la pazzia, distruggendola liberandoti per sempre…”
:” Mia figlia? L’amore? Io ho un figlio, un maschio…dov’è mio figlio?”
Dietro di me una testolina nera fa capolino
:”Eccolo tuo figlio amore mio! Anche lui ora è libero, stringilo forte a te, ha bisogno d’amore aiutalo a dimenticare ciò che ha visto, ciò che ha provato e ricorda solo con tanto amore potrai aiutarlo!”
…Un leggero vento si alza.
I fiori sembrano danzare.
Quattro persone si tengono per mano.
Risate di fanciulli.
Un arcobaleno mostra la via verso una nuova vita libera e piena d’amore.
Riapro piano gli occhi, ultimo flash un serpente che mi guarda.
Non ho idea di che ore siano, apro la porta sopra la mia testa, anche se fuori è notte la luce della luna e delle stelle mi sembra fortissima. Resto incantata da tanta bellezza.
Ringrazio la Terra per avermi tenuta con se e di avermi mostrato quello strano film.
Ora lo so, non mi arrenderò e continuerò a combattere con tutte le mie forze.
E’ ora che Franca soccomba alla sua stessa cattiveria e, se ciò che mi è stato mostrato fosse vero, mi trovo davanti ad una donna senza scrupoli, senza remore e priva di cuore.
So che non sarà una battaglia facile e non sarà a viso scoperto.
Mi sto inoltrando sempre più in una guerra energetica, stento a crederci, ma è così e so per certo che è l’unico modo per far fronte alle sue minacce!
Queste arrivano viscide e striscianti, le sento intorno a me, vibra la luce…ma io la piegherò!
:” Ma sei certa di quello che hai visto? Non ti sarai addormentata per davvero lì sotto?”
Luisa è perplessa nel leggere ciò che mi è stato dettato nella grotta
:”Si, si, te l’ho detto, è stato tutto così improvviso, strano…la mia mano, nell’oscurità più totale, scriveva riportando immagini, suoni, fatti, discorsi che i miei occhi, per quanto chiusi vedevano e le mie orecchie ascoltavano!”
:”Voglio crederti ma, se così fosse, sai cosa vuol dire? Siamo di fronte ad una donna che si è donata a Satana, con cui ha fatto riti e rituali, a cui ha dato se stessa e la vita di suo figlio per ottenere il comando incondizionato su altri esseri”
:”Ma dai! Io posso credere che lei non sia del tutto normale, si, sicuramente è un po’ matta ma…come fai a donarti a Satana? E, poi, esistono davvero queste cose?”
:”Purtroppo esistono in menti perverse, in persone cui unico scopo, nella vita, è comandare, arricchirsi, il principio fondamentale, per loro, è il comando unico vero “Dio” a cui credono!”
:”Senti, ammesso che fosse vero, tu mi hai parlato del tuo “maestro” che ne dici di chiedere anche a lui qualche chiarimento?”
:”Chi…Mario? Si, posso provarci, se lo trovo…sai lui ormai è anziano ma, ok, proverò a chiamarlo!”
:”Bene! Sai penso che partirò, andrò da Roberto, lo sento strano e penso sia il caso di stragli vicino…”
:”Stai attenta!”
:”E perché dovrei stare attenta? Roberto non mi farebbe mai del male!”
:”Lui no ma lei si.”
Tornando a casa ripenso alle parole di Luisa, ma io lei non la conosco…come può farmi del male? E poi, ma si… sicuramente ci stiamo allarmando basandoci su fatti di fantasia!
E’ una bella giornata di sole, la macchina corre, la musica mi fa compagnia… Ferrara mi aspetta!
Arrivo, come sempre, quando sto accanto a lui è tutto perfetto e i cattivi pensieri vengono cancellati dalla mia mente.
Una domenica tranquilla, oggi non suoni e possiamo godercela tutta…
Il citofono ci fa sobbalzare nel letto.
Chi mai sarà? E… poi a quest’ora?!
Vai a rispondere, adoro le tue ciabatte rosse.
Torni in camera, una strana espressione sul tuo volto
:” C’è giù…Franca, vuole salire per parlare, che le dico?”
Sei imbarazzato.
:” Falla salire se proprio insiste, il tempo di vestirci, magari…!”
Sento che le dai l’ok per citofono.
Sono agitatissima ma cerco di non farlo vedere, tu, sicuramente lo sei più di me. Conoscere la tua compagna, sicuramente non sarà di buon umore, ma non è certo questo quello che mi preoccupa.
Mi tornano alla mente le parole di Luisa “Stai attenta!”
Il campanello suona.
Eccola!
Entra una specie di tornado, mi colpisce l’espressione arcigna.
:” Piacere, io sono Franca, mi voglio congratulare con lei è stata veramente brava!”
:” Grazie…piacere…” rispondo ma…brava di che? Ma, non oso domandare.
Inizia a parlare senza tregua, nelle sue parole tanta arroganza. Mi sembra di assistere ad un film comico e molto triste nello stesso tempo. Una puntata di Beautiful ecco cosa siamo in questo momento!
Roberto è chiuso nella sua trincea, nel suo sguardo non vi è imbarazzo ma qualcosa di strano, non l’ho mai visto così.
E lei continua a parlare, ripete sempre la stessa lenia in varie forme e tonalità. C’è cattiveria nel suo sguardo.
Io rispondo a malapena e, poi, ho poco da rispondere le sue sono solo affermazioni, ordini, comandi… fosse la reincarnazioni di Hitler e non lo sapevo?
:”Si ricordi- prosegue con tono di comando- che lui mi appartiene, io ho sempre comandato e continuerò a farlo e lui lo sa bene!”
Quando finalmente decide che può bastare non riesco a trattenere in me un respiro di sollievo, non l’avessi mai fatto, mi guarda, con sfida, odio e mi dice
:”Ricorda che non mi arrenderò facilmente!”
Si alza, gira sui tacchi e … guardo Roberto, ho voglia di ridere e sono felice che quella farsa sia finita. Mi scrollo di dosso una strana energia negativa che ha riempito la stanza… le sue ultime parole non erano solo quelle di una donna ferita nel suo cuore, anzi, a dire il vero, non ho sentito in lei il minimo amore per Roberto ma solo possesso. La sua sembrava più una minaccia ma, scaccio da me quest’idea e cerco di riportare il sorriso in questa domenica ormai oscurata.
Starò qui ancora un giorno poi nuovamente la mia macchina andrà verso Roma. Natale si avvicina, il negozio chiede più impegno, papà, i parenti…passeranno molti giorni prima che tornerò qui. Non
voglio che le nostre ore siano buie a causa della follia altrui!
NATALE CAPODANNO 2002
Il suo messaggio la vigilia di Natale:” Abbiamo finito adesso di suonare se Dio vuole. Ho la spalla massacrata. Io ti voglio bene Etta! I pensieri mi rendono solo non sereno!”
Sono già a letto. Leggo e rileggo il suo messaggio. Mi alzo sto per fare una follia ma non mi fermo. La valigia è già pronta, sarei dovuta partire domani…Salgo in macchina, è notte da molte ore, sto arrivando da te. La tua tristezza mi ha fatto male, non posso lasciarti solo questa notte. Tu non rientrerai prima delle quattro, io dovrei riuscire ad arrivare a Ferrara prima di te.
L’autostrada è vuota, sulla Firenze Bologna inizia a nevicare…Grandi fiocchi bianchi coprono rapidamente l’asfalto, ho un brivido per la schiena… non ho mai guidato in queste condizioni e, logicamente, non ho le catene in macchina. Mi faccio coraggio e continuo, fortunatamente dopo qualche chilometro la neve cessa di scendere dal cielo e ritrasforma in pioggia…supero Bologna, c’è nebbia, sono più spaventata di quando nevicava, odio guidare con la nebbia!
L’uscita di Ferrara nord, tiro un sospiro di sollievo, c’è l’ho fatta, sono le due e venti di notte sono a casa tua!
Ora può venire giù di tutto, non mi interessa più, sono al sicuro.
Come avevo previsto non sei ancora rientrato. Sistemo i regali di Natale sul tavolo. Tu non sai che io sono qui…
La mia letterina di Natale per te è in bella vista…
Ciao amore…
Lo so, ti ho scritto spesso ma, permettimi di farlo anche in questa occasione in cui siamo ancora una volta, testimoni di questo grande evento della Nascita dell’AMORE…
Ed è con infinito amore che mi rivolgo a te, Roberto, che sei entrato giorno dopo giorno in me, nel mio cuore… a te amore che con la tua dolcezza hai fatto sorridere il mio animo donandomi momenti, giorni, ore… indimenticabili.
Capita che mi chiedi cosa mi aspetto da te e il mio risponderti nulla ti lascia sorpreso, e….forse hai ragione, ho un aspettativa ed è che la tua dolcezza non si esaurisca mai, che la tua musica possa continuare a donarti e a donare gioia, che il tuo cuore possa sorridere nel tempo e trovare quell’appagamento che si merita…
Ti amo e anche se ripetuto all’infinito non so se rende quanto ti amo!
Il mio regalo non devi considerarlo come un “oggetto” ma come un qualcosa che possa contribuire ad affinare ancor di più la tua voglia di libertà…
Lo volevi, non importa chi l’ha comprato… è tuo ed ora crea intorno a lui il tuo mondo fatto di sogni e di voli d’amore… però, promettimi, che il primo brano decente che riuscirai a suonare lo dedicherai a me…
Auguri amore mio… ti amo davvero tanto e conservami nel tuo cuore anche se, un giorno, che mi auguro non arrivi mai, ci separerà le strade… anche se dovessimo ritrovarci lontani… anche…nessuno conosce il domani ma se ci fosse quel SE… ricordati di me e sappi che tu sarai sempre vivo nel mio cuore, nel mio amore che non può mutare ma aumentare, che non può spengersi perché tu, amore, sei un uomo speciale!”
Ora non mi resta che mettermi a letto ed aspettarti.
Il tuo rientro…la porta si apre, accendi la luce. Ti gratti la testa, sorridi, hai capito…ti avvicini hai pacchetti vari, spero ti piaccia la pedal!
Apri la porta della camera, ti avvicini al letto e mi baci dolcemente…mi stringo forte a te, come vorrei farti capire l’immensità del mio amore, come vorrei che dai tuoi occhi sparisse quella tristezza che oscura il tuo volto!
Passiamo la notte ad amarci, ora i tuoi occhi splendono, vorrei fosse sempre così…come lo vorrei!
E’ mattina, non resisti, devi provare il tuo nuovo strumento, la pedal, questa strana chitarra che chitarra non è, è messa come un organo, si suona, più o meno come una chitarra…insomma è una cosa strana ma tu la volevi ed io voglio solo la tua felicità e, poi, lo sai che amo vederti quando suoni…ora sei curvo sullo strumento, i tuoi lunghi capelli bianchi-grigi, mi dai sensazioni dolci…
Fuori nevica, il prato è un tappeto bianco, non si sente nessun rumore, solo il suono un po’ incerto esce dalle corde e le tue dita si muovono alla scoperta di una nuova nota, Roberto ti amo.
Mi sorridi, sembra quasi che leggi nei miei pensieri…
I giorni si susseguono ma per me il tempo si è fermato, ora posso amarti senza impedimenti, siamo liberi…ora siamo noi!
Passano i giorni, scorrono le ore…arriva la fine, precede l’inizio!
Buon anno amore!
Non conosco l’uscita, non conosco la strada che scorre sotto di me.
Non conosco il giorno che nasce e va dietro le nuvole.
Mura bianche e il passare delle ore con te nei miei occhi.
Questo lo conosco e il mondo sta bene dove sta…lontano da me e dai miei desideri.
Sono piena di te e non mi serve nulla da fuori.
Accidenti!
I giorni passano e la mia voglia di stare con te aumenta.
Ti vedo poco, i tuoi impegni, tuo figlio ma, la sera sei con me e riempi la mia attesa di un intero giorno ingannata in vari modi fino a sentire i tuoi passi, la chiave e…finalmente il tuo viso. Mi do un tono, non so perché, ma mi è stato insegnato a non far vedere molto ciò che ho dentro. Non importa, tu ora ci sei e nel mio cuore esplode gioia, serenità, tranquillità. Non smetterei mai di guardarti, non mi stanco di sentirti, le tue espressioni, il tuo giocare ed essere serio. L’aspettare le tue mani, le tue carezze sono belle!
Mi eccita il tuo cercarmi.
Il mio desiderio è vivo, non ho ombre che offuscano il mio volerti.
Amarti per quello che sei e come sei.
Ti amo quando giochi, quando fai mille espressioni con il tuo viso, quando fai il matto…che ridere!
E quando chino, sulla pedal, con le cuffie rincorri i tuoi sogni, i tuoi occhi sono bellissimi, le tue dita, le corde che dolci si piegano alla tua melodia, così, come il mio corpo, si piega alle tue carezze.
Il mio tempo, accanto a te, non ha tempo e le ore non toccano il mio corpo nel loro passare.
Ti amo e sento il desiderio di te crescere in me, volerti sentire scorrere nelle mie vene e respirarti e amarti e desiderare il tuo corpo e rispettare i tuoi silenzi e il tuo mondo e scoprire insieme una favola che può essere il divenire di un nostro sogno.
E se le lancette dell’orologio vogliono ricordarmi a tutti i costi che il mio tempo sta scadendo, se il giorno sorge e tramonta non fa nulla non ferma il mio essere che vuole stare accanto a te, vicino o lontano è con te.
Ma i sogni, la mai realtà, sta vivendo una nuova nube.
Non so cosa abbia rattristato così il tuo cuore in questi ultimi giorni, ma sei chiuso in te, triste, parli poco, sembra quasi che alle volte io diventi trasparente, mi passi accanto come un ombra.
Cerco di capire ma, sinceramente non so cosa dovrei capire!
Mi dici che hai bisogno di trovarti con te stesso, mi allontani ma temi la solitudine…
Arriva il giorno del mio compleanno, non mi fai gli auguri.
Ho tanto male dentro, mi sento impotente di fronte a un qualcosa che mi è sconosciuto. Sento una strana forza che ti sta allontanando da me ma non riesco a comprenderne l’entità. Si sei tu ma è come se fossi spinto a farlo da…non lo so ma è una bruttissima sensazione!
Ritrovo il tuo sorriso un giorno prima di ripartire, la nostra ultima serata insieme è stata bellissima.
Apro il cancello, mi guardo indietro, in su, la finestra di casa tua… la neve si è sciolta in buona parte sulla strada, vado, rientro a Roma ma, questa volta non parto a cuor leggero, qualcosa sta accadendo in te!
LA FINE
I l mio sentire non era sbagliato.
Un crescente allontanamento, senza una reale perché, è iniziato da parte sua.
Ho cercato di capire, di parlargli…sono tornata da lui nella speranza di aiutarlo a non cadere nella rete che Franca gli stava tessendo…ho lottato ma non è stato sufficiente.
Ho passato giorni di silenzio e di pianto, mi sono sforzata di sorridere anche quando le lacrime mi salivano agli occhi, ti ho sempre detto “Ti capisco!”
Ora sono da te, tu non sei ancora rientrato a casa. Stamane sei uscito, eri normale ma poi hai incontrato lei. Mi telefoni infuriato
:”Franca ti ha visto! E’ venuta da me a scuola a farmi una scenata paurosa…”
:” E allora? Scusa Roberto, dov’è il problema? Tu non vivi più con lei e potrai vedere chi ti pare o mi sbaglio?”
:”Ti sbagli!”
Mi gridi infuriato e richiudi il telefono. Non ti sei più fatto vivo per tutto il giorno ed ora sono preoccupata del tuo rientro. Ne parlo al telefono con Luisa che continua a suggerirmi di stare attenta…
Sbatti la porta quando rientri, non mi saluti, te ne vai in camera.
:”Serve qualcosa – ti dico cercando di essere sorridente- vuoi cenare?”
:”No, non voglio nulla da te e quando avrò fame me lo cucinerò!”
:”ma se vuoi – insisto- è già pronto e…”
:”Lasciami in pace, ho detto che ci penso da solo!”
Torno in cucina, mi guardo un film mentre cerco di mangiare qualcosa.
Passa un ora e ti alzi dal letto, entri in cucina senza guardarmi e incominci a prepararti da mangiare. Ti osservo ma quasi non ti riconosco, il tuo volto è tirato, i tuoi occhi sono cattivi e tu non sei mai stato così.
Sono colpevole di qualcosa ma…cosa? Unica risposta : D’Amarti!
:” Dai, che sparecchio!”
Mi guardi cupo
:”Lascia!- mi urli- il mio piatto, bicchiere e le mie posate le tolgo e le lavo io!”
:”Ma – provo a ribattere- dov’è il problema?”
:”Ho detto lascia stare le mie cose.”
Mi sento scema nel togliere dalla tavola il mio piatto… lavare un piatto, un bicchiere… ma vuoi così e non c’è discussione. Sento i tuoi occhi puntati su di me, poi ti alzi brusco dalla tavola
:”Vado a letto.”
Dici e sparisci in camera. Ho timore nel raggiungerti e, quando mi decido a venire anch’io a letto è tardi e ho anche un bel febbrone.
M’infilo sotto le coperte facendo più piano possibile, chissà perché ma non mi sento sicura accanto a te.
Le quattro del mattino. Mi sveglio di soprassalto, mi giro, tu non sei nel letto.
Vengo in cucina, ti trovo lì, tutto vestito
:” Non dormi? Come mai sei già in piedi e pronto per uscire? Sono solo le quattro del mattino e…”
Non mi fai finire di parlare
:”E allora? A letto non posso starci o tu o io!”
Mi rispondi con un sorriso beffardo. Non so cosa dirti ma ho una gran rabbia dentro anche se qualcosa mi dice di tacere non riesco
:” Ma chi ti credi di essere?”
Ti dico con rabbia. Il tuo sguardo si gira verso di me, il tuo viso è sfigurato, i tuoi occhi iniettati di sangue
:” E tu chi ti credi di essere?”
Mi rispondi e la tua ira mi entra dentro gelandomi il sangue
:” Nessuno, proprio nessuno…”
Mi affretto a dirti, la paura ora è grande, parlo con te consapevole che non sei tu a parlarmi, anche il tono della tua voce non ha nulla di tuo
:” Torna a letto, non seccarmi e domani vedi di andar via!”
E vado via, in una mattina anonima, nebbiosa… una mattina come tante altre…
Una mattina che mai potrò scordare!
Tu ormai nel vortice del comando, io umile spettatore di un cuore colmo di malinconia!
Un batter d’ali…un giorno che nasce e…muore!
CAP. 6 IO WICCA
:”Ciao Luisa, come va stamane?”
:”Bene, bene… hai comprato la provetta per l’analisi di gravidanza?”
:” Si ma…”
:” Niente ma, dai, falla così ci togliamo questo peso dallo stomaco!”
:”Ok”
Mi chiudo in bagno non sono affatto convinta di fare il test. Apro la scatola, preparo tutto…ecco, fatto! Ora devono passare pochi minuti e saprò se è un semplice ritardo o se nel mio corpo c’è una nuova vita.
:” Dai vedi tu il risultato io non ho coraggio!”
:”E va bene – Luisa entra in bagno…silenzio…- Etta – la sua voce è rauca- qui dice che…”
:” Che dice, non tenermi sulle spine!”
:” Sei incinta!”
Un tonfo al cuore, non so se essere felice, se ridere o piangere. Con Roberto avevamo cercato un figlio, lui aveva accettato la mia decisione di voler un altro figlio ma ora lui non c’era più e suo figlio…cresceva in me.
:” Che intendi fare?- mi chiede Luisa con aria seria-“
:”Lo tengo, lo volevamo ed ora solo perché Franca ha messo i bastoni fra le ruote dovrei uccidere un essere innocente? Ho deciso, continuerò ad aspettare il risveglio di Roberto e un giorno le mie braccia alzeranno al cielo un piccolo cuore che batte, sarà nostro figlio e se anche lui non sarà accanto a me le mie mani, nell’accarezzare quella creatura accarezzeranno il suo viso e in lei, lui vivrà!”
:” Ma ne sei sicura? Pensa alle conseguenza…”
:” Ne sono più che sicura”
:” Va bene ma che fai glielo dici che sei incinta?”
:”Ma…non saprei…”
:”Devi dirglielo, anzi chiamalo subito!”
Prendo il telefono fra le mani che tremano, faccio il numero, squilla…
:” Pronto?”
Sentire la sua voce mi fa male
:” Pronto, Roberto…ciao!”
:” Ciao, che vuoi?”
Il suo tono è secco
:” Volevo dirti che… che…”
:”Cosa?”
:”Che sono incinta e qualsiasi cosa tu dica ora, sappi che la mia decisione è di tenerlo!”
:” Tenerlo? Sei incinta? Ma sei matta?”
:” Forse e non ti chiedo nulla, volevo solo comunicarti la notizia”
:”Pensaci bene, io non sono affatto d’accordo”
Richiudo il telefono
:”allora?” Mi chiede Luisa
:”Allora lui non vuole e non è d’accordo…”
:”Prevedibile e…”
:”IO lo tengo, ormai ho deciso. Questo figlio è stato concepito con amore, voluto con amore e non sarà certo l’odio del momento a disfarsi di lui.”
Inutile dire che non ho smesso mai di pensare, di pensarlo.
Sono passata dal pianto, tristezza...sono uscita da casa senza sapere dove andavo, ho cercato la fuga da lui, da me...
Cerco ancora una risposta a tante cose, alle volte vorrei poter stringere il pugno e trovarlo pieno di lui e non solo un sogno che va e viene... vorrei poter dire senza paura di fargli male, ti amo, vorrei potermelo sentire dire e ripetere all'infinito come faceva...un mese fa... vorrei avere quella certezza di allora di poter scalare il mondo con lui accanto e... vorrei potermi stringere forte a lui per fargli sentire tutto quello che ho dentro e, soprattutto vorrei poterlo tranquillizzare, sento la sua paura nel lasciarsi andare ad amare, sento che è come se volesse punirsi di torti che non ha fatto e non sta facendo... vorrei donargli ciò che fa vibrare il mondo e restare semplicemente a guardare... Ti sento Roberto, accidenti, non so come spiegarti... pensa alla tua musica, tu la senti in te, percepisci le sue vibrazioni, senti se quella nota è intonata o no... recepisci il suo fluido...sei felice se ciò che fai è in armonia, no se tutto stride e allora ti impegni a rifarlo e rifarlo ancora finche un'altra melodia possa volare alta nei cieli, è tua...è dentro di te... ecco io ti sento così, come la musica, sei in me e non nella mia mente ma nel mio cuore e quello non sempre riesco a comandarlo.
Lui mi ama, perché mi allontana?
Voglio scendere da questa giostra!
Scivola inesorabile il tempo fra le mie dita.
Ogni giorno mi scopro più debole e sento che tutto frana ma non rinuncio al bene e all’amore che batte nel mio petto, nel cuore, risuona nelle mie orecchie e mi sprona a non mollare. E’ tanto difficile ora che tutto è contro di me!
Come una folata gelida, nell’alba di un triste giorno, la sua porta si è chiusa alle mie spalle ma, stavolta, l’ho chiusa sapendo che non l’avrei più potuta riaprire.
Lo hanno portato via, così, come già gli avevo detto che sarebbe successo!
L’amore si è trasformato e nel suo cuore solo gelo.
Un freddo che non troverà pace nel suo vagare. Non saranno le manine di suo figlio a scaldargli il cuore e tanto meno i falsi baci di chi non l’ ama ma lo ha sempre usato!
La sua via si è persa e lui vaga come un pellegrino prigioniero nella tua stessa esistenza e non riesce a fuggire.
I suoi pensieri ogni giorno diventano sempre più contorti, è svogliato, quasi apatico.
Anche la sua musica non ha più la stessa melodia,è trascinato in un’aridità che non gli appartiene. Starà male, i suoi occhi piangeranno e resterà cieco per un bel po’ di tempo.
Io lotterò con ogni potere e contro ogni forza per la sua salvezza, per ridonargli il bene più grande che gli è stato tolto...: la vita.
Saprò contare i giorni con pazienza certosina, ricamerò pensieri d’amore per lui e glieli donerò con la forza del pensiero, la forza della luce e dell’amore.
Un guerriero non china mai la testa. Accetta la sconfitta ma è sempre pronto per la battaglia finale e sa che non perderà.
Il bene trionfa anche quando tutto sembra essere perso e smarrito…la fiamma dell’amore continua ad ardere e la sua vita, la sua musica saranno salve!
Non smetterò un attimo di bussare nel suo cuore.
Sfiderò demoni e falsi dei, annullerò il male e si aprirà, per noi, una via di rose rosse,bianche,rosa…blu.
Sei solo Roberto, solo in un deserto troppo vasto, solo e i tuoi passi sempre più incerti.
Vaghi cercando di occuparti ma tutto è stravolto davanti ai tuoi occhi. Non è la realtà quella che vivi ma io conosco la tua forza, so che puoi farcela…lotteremo, vinceremo.
La prima volta che ho fatto “lo specchio magico” non sapevo a cosa sarei andata incontro.
Ho preparato tutto seguendo alla lettera ciò che avevo appreso in un libro.
Ho fatto il cerchio di sale. Preso lo specchio, una candela. Mi sono lavata, purificata. Fuori del cerchio ho collocato un'altra candela ed una bacinella d’acqua.
Ho acceso l’incenso, ringraziato ed evocato le quattro direzioni.
Risono seduta ed ho incominciato a fissare lo specchio. Piano il mio volto si è offuscato e mi sono vista con un volto maschile.
Poi dietro è apparso un uomo con la barba e un essere con il volto di scimmia.
Infine un indiano dai capelli lunghi fin sulle spalle. Un volto simile a quello di Roberto.
L’ho ripetuto. Sempre io con il volto d’uomo. Poi un viso tibetano, ancora l’indiano.
Studio continuo a studiare nella speranza di trovare la via giusta.
Lavoro con le pietre tutti i giorni, cerco di creare un contatto con loro.
La mia storia continua ma ancora non trovo la via giusta.
Arrivo alle stelle ma, poi, precipito in abissi profondi di desolazione e tristezza. Mi riarrampico, riesco a risalire ma questa altalena non si ferma.
Girano intorno a me ogni sorta di “maghi”.
Medito sotto Nonna Quercia e cerco di decifrare i messaggi che mi giungono dritti al cuore.
Cerco di capire IO chi sono realmente.
Ho rifatto lo specchio in virtù di voler sapere.
Non ho visto molto ma ho ascoltato una vocina dentro di me.
C’è un vento molto forte e cerco di ascoltare la sua voce, dentro e fuori dal cerchio voglio sapere.
Quando risplenderà la luce? Quando sarò fuori dalle tenebre e da questo vortice? Voglio uscire da questo tunnel e ritrovarmi definitivamente.
L’attesa continua, interminabile ed io continuo i miei studi.
Mi inoltro in letture diverse ed in ognuna trovo una parte di me.
I cristalli e i loro misteri. So che mi appartiene questo mondo.
In questo periodo l’unico contatto con Roberto sono state delle email.
Ne riporto alcune delle sue
“Ciao Etta!Ieri non ti ho risposto perché ero con mio figlio e Franca poi nel pomeriggio ho suonato con Lore in un circolo qui a Ferrara.Ho dormito poi a casa con loro e dopo aver accompagnato il pupo a scuola sono qui a scuola anch'io. A fine mese lascio l'appartamento nel quale ormai ci sto pochissimo tempo e in cui mi sento ancora oggi spaesato e un po' a disagio.Ora non so cosa rispondere a quello che mi dici per questa settimana perché sono combattuto e un po' spaventato (forse non è il termine giusto ma non so quale usare) dal pensiero che mi si possa rimuovere un subbuglio mentale da cui sto cercando di difendermi.Forse non riuscirò a liberarmene più quindi dovrò imparare a conviverci.Rivederci e fare l'amore da un lato mi piacerebbe ma dall'altro poi mi farebbe star male e non vorrei sopratutto far male anche a te che,secondo me,hai subito il mio comportamento.Lo so che tu non sei d'accordo.Ora vado a studiare con la pedal,è tanto che non lo faccio. L'ho portata qui a scuola perché a casa non riesco a starci sopra. Chissà perché? Ciao ETTA TI Abbraccio!
Mi dispiace dirti questo ma vorrei che tu non mi cercassi.Non posso tenere in vita un rapporto che fa male a più persone te compresa anche se dici di no.Già il pensiero che tu possa avere un figlio mio mi assilla tutti quanti i giorni ma tu hai deciso e io non voglio nemmeno provare a farti cambiare idea è una decisione molto tua.Ti saluto con un abbraccio.Perdonami se ti faccio del male.Ciao Etta!
Roberto”
Voglio spiccare il volo su alte cime che, protese al cielo, baciano l’immenso universo che teneramente ci abbraccia.
Accarezzo madre terra e riscopro la sua forza.
Da lei, integrata con lei vivo. Riscopro il soffio del vento che mi spettina i capelli e il sorgere di papà sole mi riempie di nuove energie.
Sento la vita svegliarsi in me.
Luce…Energia…Amore…
Sensazione, vibrazione, mi chiedo ancora chi sono io?
Bianchi pendii su cui perdere lo sguardo uno spazio senza fine irreale ai miei sensi.
Scoprirmi viandante alla scoperta della mia vita.
Poche cose con me.
La mia arma è l’amore e la mia guida Madre Terra da cui sono nata a cui tornerò per divenire polvere che luminosa sale sempre più in alto…Sempre più in mondi infiniti e in un tintinnio di dolci suoni e splendidi colori che irradiano l’aria.
Sempre più su a toccare la gioia suprema, l’infinita serenità.
Io, piccola, in questo infinito universo, io so che posso farcela e continuo il mio viaggio in terre lontane della mia conoscenza.
Scopro nuove energie e so di essere parte integrale con la natura. E’ una sensazione dolcissima e severa al tempo stesso.
Più scivolo e più un urlo di guerra sale dalle mie viscere.
Con quest’urlo sono entrata ancora una volta nel cerchio. Ho rivisto l’uomo con la barba, più simile ad un cinese questa volta. L’ho sfidato intimandogli di lasciarci in pace e riprendersi ciò che realmente gli appartiene.
E’ apparsa Franca, con volto arcigno. Ho sfidato anche lei.
Che la sua anima sia maledetta e possa raccogliere tutto il male che ha seminato!
Il buio e la follia regni nel suo cervello. Ha trascinato per sua avidità e puro egoismo, nel suo insulso gioco, anche un anima innocente, suo figlio!
Prego Dio affinché esoneri questo bimbo dal male che gli è stato riversato addosso.
Ho continuato a pregare nel cerchio, ho scaricato l’odio altrui.
Fiammelle di luce giocavano sul mio viso.
Ho pensato con tutta me stessa all’amore che ho dentro ed ho urlato : Io non perderò, l’amore vincerà!”
Devo concentrarmi su ciò che apprendo, la mia anima è ferita ma è pronta alla battaglia.
Mi sento una pantera pronta a sferrare i propri artigli sul suo avversario.
La strada è ancora lunga. Imparerò ad ascoltare il silenzio, a vedere con gli occhi dell’anima, imparerò la forza e l’amore che sono in me e saprò cosa fare in ogni momento.
La mia mente sarà domata.
Sarò madre, amica, amante e solo pace dovrà uscire dal mio essere.
La consapevolezza dovrà emergere; essa c’è e va donata.
Un suo messaggio inaspettato :” E’ lontano da te Sulmona? Sono qui con il gruppo….ti va di venire?”
Non me lo sono fatta ripetere due volte, entrare in macchina e volare lì da lui è stato un tutt’uno.
Ho provato a rilassarmi durante il viaggio, a fare tutti gli esercizi che avevo imparato. Ci sono riuscita pochissimo!
Quando l’ ho visto mi è preso un colpo. Sembrava invecchiato di 10 anni. Capelli sempre più lunghi e bianchi, viso scavato, barba bianca.
Ho voglia di urlare.
Arrivi davanti a me, mi guardi.
Ho rabbia dentro, pena….
Imbarazzo da parte di entrambi.
Un bacio sulla guancia, sali sul palco, mi ignori e mi domando perché mi hai chiamata. Piango nella notte mentre le vostre canzoni riempiono lo spazio intorno a me. Fa freddo. Ho la nausea.
Finiscono, i soliti applausi.
Ecco, ti avvicini ancora una volta.
Dieci minuti per noi mi sono sembrati interminabili.
Mi hai baciata, accarezzato il viso, le tue mani sulla mia pelle. Ho sentito il tuo amore anche se hai cercato di nasconderlo in tutti i modi.
Vado via senza girarmi, avrei voluto stringermi forte a te.
Non so se sognavo, se ero in dormiveglia…
Roberto era accanto a me. Stavamo bene, c’era armonia, amore.
Poi, improvviso un pipistrello dalle ali bianche entra in camera.
E’ sul mobile avanti a me.
Mi copro, lui vola dietro di me. Cerco di accendere la luce ma, quando mi scopro ecco che mi viene addosso.
Lo scaccio con il braccio destro ed è allora che si lega al mio polso e incomincia a beccarmi le dita, la carne, sento il tintinnio delle mie unghie, vedo che mi strappa la carne ma non fa male. Sono terrorizzata, mi faccio forza e lo strappo via dal mio braccio con l’altra mano.
Urlo…papà!…papà!
Apro gli occhi.
Penso di essere sveglia ma nelle orecchie un gran frastuono. Sul vetro della finestra delle immagini rosse, rapide. Improvvisamente sento tranquillità dentro di me e tutto svanisce.
Sono sveglia del tutto.
Nella mente rimbombano le parole di Franca :” Ricordati che non mi arrenderò facilmente…”
Se ora l’avessi qui le risponderei :” E io non mi lascerò sconfiggere tanto facilmente! Lotterò e ti terrò testa. Il male non vincerà!”
Inizia una nuova avventura.
Milano mi aspetta. Vado a fare con persone che non conosco e un maestro l’equinozio di primavera.
Fa un gran caldo a Milano. E’ il 21 marzo, entra la primavera.
L’albergo lo trovo facilmente.
Al centro Inca sono tutti molto gentili, quasi ci si conoscesse da sempre.
Ho diviso la mia stanza con una signora che ho conosciuti pochi minuti fa.
Anche lei ha molti problemi e questo percorso è l’unico che le da una speranza per andare avanti.
E io mi trovo qui, anch’io sto rincorrendo il mio sogno e anche per me è l’unica via che mi da fiducia.
So che posso farcela e le avversità della vita l’affronto cercando di capirle.
Seduta in una macchina di non so chi, con due tipe sconosciute, per andare non so dove ad assistere ad una cerimonia di cui so poco e quel poco solo in teoria.
Conosco il maestro subito. E’ basso, invecchiato rispetto la foto che ho di lui.
L’osservo. Sono tranquilla, la notte è serena.
C’è molta gente, sono sotto un grande albero.
E’ silenzio mentre il Maestro prega e saluta la Pachamama (Madre Terra).
Tutti noi intrecciamo tre foglie di alloro e le fermiamo dritte con un pochino di cera vergine.
Esprimiamo uno, due desideri, chiedendo con il cuore che sia!
Preghiamo, soffiamo il nostro alito di vita sulle foglie tre volte.
Le nostre speranze, il nostro futuro in quel semplice gesto.
C’è tanta armonia e, nel silenzio della notte si sentono solo i soffi nostri sulle foglie.
Un cestino gira, il nostro “futuro” è affidato alla Pachamama. Le foglie al cielo.
Si canta, sempre la stessa canzone, si ripete, ripete…siamo in circolo, ci teniamo per mano.
Il maestro ci ripulisce l’aurea con fiori e acqua profumata.
Tre stelle cadenti ci fanno sussultare. Sono bellissime nella loro scia di colori, sembrano rincorrersi!
Sento il grande albero abbracciarmi, è mio amico.
Si ride, si scherza, si mangia.
Qui non c’è il bello e il brutto, il buono o il cattivo, qui ci sono persone, soprattutto donne che cercano quel qualcosa in più, quella voglia del “Divino” che è radicato in tutti gli esseri.
E la macchina ricorre verso Roma. Al bivio per Ferrara ho sentito una fitta al cuore, ho salutato Roberto in silenzio.
IL SUO COMPLEANNO!…AUGURI!
Si Sta avvicinando il suo compleanno.
Sorrido, no, sono lacrime quelle che scendono dai miei occhi… è tristezza quella che oggi mi infiamma l’anima.
Qualche mese fa pensavo a quando sarebbe arrivato questo giorno, mi vedevo accanto a lui, sorridente, stretta a lui…
Oggi non è accanto a me, isolata senza un reale perché. Dentro tanto male ma, forse, lui non si chiede neanche come sto, cosa provo, se i miei occhi sorridono o piangono.
Ogni giorno cerco di essere ottimista, mi dico, dai Etta, vedrai che tutto si sistemerà, dai, abbi fiducia, continua a lottare per strappare un pochino di serenità a questi giorni bui, dai Etta… è una parola!
Etta è stanca, Etta è triste, profondamente ferita ed amareggiata e lui con un semplice mi dispiace, hai risolto tutto!
Ma non hai risolto il mio dolore, non hai saputo colmare la mia solitudine, la mia amarezza, la mia voglia di spaccare tutto…
Etta è triste anche perché sa che anche lui non sei certo l’uomo più felice della terra.
Etta è amareggiata perché sa cose che lui non può vedere.
Etta è sola per sua scelta. Tanti uomini non riempiono il mio cuore che non lascia spazio a nessuno perché continua ad amare un uomo che pur avendola ferita, derisa, abbandonata…ha nel cuore!
Vorrei non aver mai creduto in lui… vorrei svegliarmi e dire, è stato un sogno.
Non è così, il sogno è reale, si è trasformato in incubo…in dolore.
Etta apre le braccia, ti fa gli auguri, ti bacia dolcemente…
Etta chiude le braccia, non sente il tuo calore…Etta non riesce proprio a non piangere.
Etta si arrampica perché sa che non può mollare e non lo fa per lei ma per la vita che è in lei. L’unica cosa che è rimasta di lui…è dentro di me…è una bambina, chissà come sarà?
Sarà come la bimba del mio sogno?
Etta guarda il cielo, il sole e le stelle… il susseguirsi dei giorni…
Etta culla il suo ventre… cosa le racconterò quando mi chiederà di lui?
Etta ama, prega…voleva solo amore…ho dato solo amore…
Etta non sa cosa sarà domani, è già tanto difficile affrontare l’oggi che non mi posso preoccupare se domani… ci sarà!
Ti faccio tanti auguri Roberto, e il mio non è solo un parlare o buttare giù frasi prive di senso…se non hai scordato anche questo sai quanto può essere grande il mio amore per te…
Ricordi quando mi perdevo nei tuoi occhi? Ricordi quanto amavo la tua musica? Ricordi il tuo amore, le tue carezze?
Etta non riesce proprio a dimenticare, forse è questa vita che mi porto dentro che mi tiene legata a te… forse è lei che mi dona ancora speranza ma no nel riavere il tuo amore ma nel farmi capire che la vita continua e anche se si sono subiti torti, anche se il tuo cuore è diventato una pietra…anche se il mio è soffocato … devo andare avanti…
Etta ti bacia dolcemente, ti sussurra…ti amo…..
Con questa lettera gli ho fatto gli auguri per il suo compleanno e, fra le righe, gli dicevo che il figlio è una bambina!
La sua risposta, non pensavo arrivasse,è stata corta ma ha aperto uno spiraglio di luce
“Ciao Etta.Grazie per la lettera.Mi fa piacere leggerti ma mi rattrista saperti così per causa mia.Mi hai scritto di una bambina:ho avuto un sussulto. L'altra settimana ti avevo chiesto come era andata l'ecografia ma forse ho sbagliato numero perché non ho avuto risposta.Procede tutto bene?Da questa mattina è a casa anche il pupo con la febbre. Tornerò a casa per l'una.Se puoi rispondimi con un SMS. Ciao Etta.Ti stringo forte. Roby”
E continua il gioco del silenzio. Ormai sono più che convinta di quello che voglio fare.
Ho letto dei famosi colpi di ritorno, bene, che siano! Sono pronta anch’io a pagare il mio prezzo ma non chinerò la testa. Non amo il male ed evito sempre di farlo ma se devo ricorrerci per non perire che sia!
Questo non è più un gioco, né una stupida sfida. Non so quanta dell’energia che uso arrivi a destinazione.
Lo scorrere dei miei pensieri, questa notte, sembrano non aver fine.
Avvolta nell’oscurità, nel mio letto, una canzone che mi fa vibrare il cuore, mi porta a lui.
Non vorrei sprofondare nei miei pensieri, impossibile! Ci sono già dentro.
Il suo volto sale nei miei occhi e percorre ogni angolo della mia mente. Non accetto il suo cambiamento repentino perché so che non è lui a volerlo.
Lotto, ogni giorno, in silenzio affinché tutto possa tornare ad essere com’era e com’è giusto che sia!
Mi arrampico sugli specchi arrivando ai limiti della realtà e non abbandono la speranza anche se, a oggi, è decisamente No per me.
Interrotte ogni tipo di comunicazioni. Unica forza il pensiero, i sogni, le pietre, il cerchio, il ventre di madre terra, tanto amore e la certezza nella riuscita.
Una sua foto, l’ osservo e so che lo rifarò standogli vicina.
Continuo ad amarlo anche se mi ha definitivamente allontanata da lui.
Il mio pensiero continuerà a giungergli e con lui tutta la forza del mio cuore.
Gli eventi muteranno ancora. So che lui può farcela!
Non lo lascio nella “grotta” voglio che il sole dell’amore lo riscaldi e così sarà. Riuscirò a strappare via il grigiore che lo ha avvolto. Come, quando…non lo so ma lo sto facendo ogni giorno e continuerò a farlo.
Oggi non vorrei aver sentito quello che ho sentito e, mi auguro, di cuore, che non sia vero. Sono conferme su quello strano film che ho visto in grembo a madre Terra.
Non ero sola nel cerchio, due mie amiche hanno unito le loro energie con la mia.
Abbiamo fatto convergere le forze in un punto e fatte parlare.
Franca…si conferma la sua pazzia, il suo essersi data a “Satana” e, quel che è terribile, aver creato un essere, suo figlio, tuo figlio, solo ed esclusivamente per donarlo. Lucida follia per esaudire desideri e voleri di una donna malata!
Tuo figlio, Roberto, non dovrebbe superare il giorno della comunione, la sua vita si spezzerà prima perché questo fa parte del suo assurdo patto.
Come può una madre arrivare a tanto?
Ma Franca è madre?
No! Non posso crederci! E’ un film, sono tutte idiozie ma…accidenti mi fanno tanta paura e non è una voce a confermare questa terribile realtà ma tante voci e tutte cantano la stessa canzone, la fine è la stessa!
Dio salva quella povera creatura!
Nel potere della mente tutto s’innalza all’infinito.
Scorgere la luce e donarla alla purificazione del bene.
Il sopra-sotto-alto-basso…connubio di opposti.
Il caos al centro e all’interno il Verbo.
E dal Verbo la Luce si propaga in tutto l’universo e le tenebre saranno distrutte.
La verità conoscerà il suo regno e dalle tenebre, ciò che malignamente è stato offuscato, riemergerà trascinando i malvagi in un buio senza ritorno.
Alla Luce, luce; al buio,buio.
Nei passi del Grande Mistero la via è tracciata e a nulla varrà la cattiveria.
Ciò a cui appartengo sarà ricongiunto a me.
Se Anima è stata donata che Dio possa salvarla.
Che il male fatto si abbatta su chi l’ha fatto e che il caos sia annullato.
Odo il vento che mi accarezza il viso, sono sotto nonna Quercia. Padre Sole scalda il mio corpo e gli uccelli danzano alla primavera che, a fatica, si fa strada.
Illusione o verità?
Il mio cuore non perde la via.
Amare, solo questo è ciò che so.
Mi stendo sulla terra e il suo pulsare consola e ritempra il mio corpo.
Voglio solo la verità, la Giustizia…l’Armonia
L’INCIDENTE
Dimmi che lo vedi anche tu.
Dimmi che lo vedi anche tu
quest’orizzonte
dove le lacrime dei sogni
e dei desideri
possono confluire
in glorioso unire,
lo senti, è il mio cuore,
che ad ogni alito di speranza vibra
e sa amare anche una voce sconosciuta
e ora il silenzio che allontana
che compie il misfatto del dubbio
…parlare …tacere,
ma stasera le stelle fanno da falò
per le nostre divinità
sono dipinte sull’anima
che hai intagliato come una tela
per la mia fantasia,
per il tuo silenzio,
e ho cercato demoni e beffe della vita
per darmi una ragione,
una ragione per cui sempre sul più bello
è un miraggio,
e ora dimmi che la stella del desiderio
che è calata nei cristalli dei miei occhi
ha incrociato anche i tuoi.
Giorni fa ho ricevuto una telefonata da Franca. Non ho ben capito ciò che voleva esattamente. La sua voce mi ha fatto sussultare, ho tenuto a stento un urlo di insulto nei suoi confronti. Rideva al telefono, fiera della sua vittoria e me la spiattellava in faccia con cattiveria.
Non sapevo cosa risponderle e sono rimasta perplessa quando con un ghigno nella voce mi ha detto:” Ora resta un ultima cosa da fare e dopo non sarai più un pericolo!”
Ha chiuso il telefono ed io sono rimasta a guardarlo come inebetita. Cosa voleva dire? Cosa restava da fare secondo la sua mente perversa più di quello che aveva già fatto? Aveva ridotto un uomo ad un burattino, aveva donato un figlio a Satana per ottenere i suoi favori, lei stessa aveva venduto la sua anima…apparentemente aveva vinto ormai su tutti i fronti, cosa voleva da me ancora?
Avrei voluto telefonare a Roberto ma mi avrebbe creduta? E poi cosa poteva rispondermi?
Lui non crede assolutamente che Franca sia quello che è, scuote la testa e dice “ Tutte stupidaggini!”
Non so come definire e urlare il male che ho dentro!
Una giornata come tante altre, la macchina, un amico cerca di farmi sorridere.
La vita che cresce in me è l’unica luce che mi incute coraggio e mi fa continuare ad non arrendermi.
Fermi, in fila, una frenata sull’asfalto alle mie spalle, un urto violento mi ha sobbalzata in avanti facendomi sbattere la testa, la pancia, il corpo sul cruscotto poi, il buio!
Un ospedale, luci bianche intorno a me, sfocate, sento parlare, non capisco, forse è solo un sogno!
Ancora nero nei miei occhi…
Mi sveglio in un letto, istintivamente porto la mano sul mio grembo…un urlo soffocato…
Non c’è più!
Un istante e il mondo mi è cascato addosso con tutta la sua forza e cattiveria.
Perché mi era stata strappata mia figlia?
“…… Resta ancora una cosa da fare….!”
Quella voce, quelle parole…erano parte di me, ho chiesto e richiesto la dinamica dell’incidente, del perché…nessuno si era fatto niente, solo io ero morta pur restando viva in questo corpo così vuoto ora che la mia piccola stella era tornata nell’immenso, energia nell’energia…mi aveva lasciata per sempre lacerandomi il cuore.
Mi arrampico ma riscivolo Sono certa che Roberto tornerà da me e alla sua vita.
Vivo un attesa, non un addio!
Mi sento come la risacca della mare, continua, permanente…costante. Scaverò la pietra della mia crescita e del mio sapere e troverò la via della realizzazione e della vittoria interiore.
Continuo a meditare nel mio buco nella terra anche se, pochi giorni fa si era allagato misteriosamente, non vi sono vene d’acqua, non è piovuto…non si sa!
L’acqua purifica…continuo ad aspettare segnali, continuo ad amare e la situazione dovrà ribaltarsi ancora.
Solo riflessi di luce che abbaglia, solo frammenti di attimi eterni, qui solo porzioni di ampiezze infinite; poco filtra e la vita rallenta. Il mio viaggio subisce ritardo, l'attesa turba, la certezza sfugge: l'imprevisto non alberga armonioso in una composta mente. Il dubbio qui regna senza rivali finché la paura di portarsi al riposo invoca i soliti sogni che ingoiano l'anima e inducono alla veglia.
Non so da quanto sia iniziata la mia ricerca alla ricerca dei perché.
So che oggi le mie scarpe sono logore ma molti perché sono sempre un mistero per me.
Ci ho messo tutta la buona volontà per riuscire a capire. Mi sono fatta piccola di fronte il tutto che mi circonda. Sono rimasta a guardare cercando d’imparare le innumerevoli lezioni che la vita mi ha dato, le ho vissute, sentite sulla mia pelle, amate, odiate. Ho riso e pianto. Pregato…bestemmiato.
Ho cercato di assorbire ogni attimo e ho lottato sempre nella via del “bene”.
Ho annusato l’aria sentendone i profumi e la natura è entrata in me.
Mi sono interrogata, sono partecipe ed artefice della mia vita. Ho scrollato montagne impervie per conquistare un giorno e ho assaporato la conquista ottenuta.
Ho alzato le mani al cielo, afferrato una stella, accarezzato la luna…sono scivolata su un arcobaleno e mi sono fatta cullare dalle nuvole…Sono caduta ancora, inciampata ancora una volta in quel “Perché” che non mi da pace.
Fra le dita aria, nessuna traccia della passata felicità, dissolta nel vortice dei ricordi e ancora il bussare del perché con impeto crescente, rimbomba nel mio cuore. Ancora non trovo la risposta.
Guardo avanti, non sono sconfitta, sono solo cresciuta ed ho ancora tanta strada avanti a me. Ma non importa quantificare il tempo. Un ora può significare anche una vita se lì è racchiusa la risposta ai miei Perché.
Non so se sia giusto aggrapparsi ai ricordi…lasciarli cadere o custodirli? Guardare avanti ma il passato continua a condizionarmi.
Perché continuo ad avere la certezza che Roberto sarà accanto a me? Osservando l’ora tutto continua ad essere contrario ai miei pensieri.
Ma quello che sto scrivendo è la Favola Mia e io non voglio che abbia una fine triste.
La sto scrivendo da anni e non voglio ci siano errori.
Intanto continuano ad arrivarmi conferme sulla follia di Franca pare proprio che per “suo” figlio non ci sia nulla da fare, ed io continuo a sperare che, almeno questo non sia vero.
Mi sento spettatrice impotente, vorrei salvare Roberto, vorrei salvare suo figlio…vorrei fosse tutta una burla, rinuncerei a lui per sempre se tutto ciò non fosse reale!
Sta per arrivare una nuova primavera e l’estate con il suo sole caldo e avvolgente e tu, tornerai con il risvegliarsi della natura?
E’ vero : la vita può essere capita solo all’indietro, e vissuta solo in avanti!
Altre notizie giungono a confermare quanto già confermato ormai, tristemente più volte.
Franca fa parte di una setta satanica da tanto tempo. Il bambino è stato concepito e donato a Satana affinché lei possa ottenerne i favori.
Roberto è il “pupazzo” della situazione.
“Servirà un esorcismo!” Così mi è stato risposto da un gruppo di frati eremiti che si occupano di queste cose. Non sono affatto contenta.
Continuo le mie meditazioni.
Mi viene “dettata” una preghiera, è molto bella, la recito tutte le sere
PREGIERA
Spirito di Luce
Supremo ed infinito portatore di verità, pace, amore
Che la tua fiamma
Purifichi il corpo e l’anima
Di Roberto
A Te porgo la sua vita
Affinché possa essere liberato da tutti i mali
E si possano spezzare le catene
Che lo tengono prigioniero.
Eterna, suprema Verità
T’invoco
Libera Roberto dalla sua schiavitù
Affinché il suo cuore possa tornare a vivere
Il Bene prevalga sul Male
E l’Alito Divino ristabilisca l’equilibrio degli eventi
Annullando il Caos.
Nella Misericordia Divina
Io confido e sono scudo d’innanzi al male
In onore del bene e dell’Amore vero.
Spirito di Luce
Sovrano portatore di ogni bene
Condottiero Alato delle schiere divine
Ascoltami e fa ciò che io ti chiedo nel bene e nella giustizia
Salva Roberto
Liberalo dalla sua prigione
E ridonagli l’anima consacrata a Dio.
Ti prego,
T’invoco
Scendi,
sconfiggi il Caos
e ridona
L’Amore all’Amore
E così sia!
:”Bene, bene… hai comprato la provetta per l’analisi di gravidanza?”
:” Si ma…”
:” Niente ma, dai, falla così ci togliamo questo peso dallo stomaco!”
:”Ok”
Mi chiudo in bagno non sono affatto convinta di fare il test. Apro la scatola, preparo tutto…ecco, fatto! Ora devono passare pochi minuti e saprò se è un semplice ritardo o se nel mio corpo c’è una nuova vita.
:” Dai vedi tu il risultato io non ho coraggio!”
:”E va bene – Luisa entra in bagno…silenzio…- Etta – la sua voce è rauca- qui dice che…”
:” Che dice, non tenermi sulle spine!”
:” Sei incinta!”
Un tonfo al cuore, non so se essere felice, se ridere o piangere. Con Roberto avevamo cercato un figlio, lui aveva accettato la mia decisione di voler un altro figlio ma ora lui non c’era più e suo figlio…cresceva in me.
:” Che intendi fare?- mi chiede Luisa con aria seria-“
:”Lo tengo, lo volevamo ed ora solo perché Franca ha messo i bastoni fra le ruote dovrei uccidere un essere innocente? Ho deciso, continuerò ad aspettare il risveglio di Roberto e un giorno le mie braccia alzeranno al cielo un piccolo cuore che batte, sarà nostro figlio e se anche lui non sarà accanto a me le mie mani, nell’accarezzare quella creatura accarezzeranno il suo viso e in lei, lui vivrà!”
:” Ma ne sei sicura? Pensa alle conseguenza…”
:” Ne sono più che sicura”
:” Va bene ma che fai glielo dici che sei incinta?”
:”Ma…non saprei…”
:”Devi dirglielo, anzi chiamalo subito!”
Prendo il telefono fra le mani che tremano, faccio il numero, squilla…
:” Pronto?”
Sentire la sua voce mi fa male
:” Pronto, Roberto…ciao!”
:” Ciao, che vuoi?”
Il suo tono è secco
:” Volevo dirti che… che…”
:”Cosa?”
:”Che sono incinta e qualsiasi cosa tu dica ora, sappi che la mia decisione è di tenerlo!”
:” Tenerlo? Sei incinta? Ma sei matta?”
:” Forse e non ti chiedo nulla, volevo solo comunicarti la notizia”
:”Pensaci bene, io non sono affatto d’accordo”
Richiudo il telefono
:”allora?” Mi chiede Luisa
:”Allora lui non vuole e non è d’accordo…”
:”Prevedibile e…”
:”IO lo tengo, ormai ho deciso. Questo figlio è stato concepito con amore, voluto con amore e non sarà certo l’odio del momento a disfarsi di lui.”
Inutile dire che non ho smesso mai di pensare, di pensarlo.
Sono passata dal pianto, tristezza...sono uscita da casa senza sapere dove andavo, ho cercato la fuga da lui, da me...
Cerco ancora una risposta a tante cose, alle volte vorrei poter stringere il pugno e trovarlo pieno di lui e non solo un sogno che va e viene... vorrei poter dire senza paura di fargli male, ti amo, vorrei potermelo sentire dire e ripetere all'infinito come faceva...un mese fa... vorrei avere quella certezza di allora di poter scalare il mondo con lui accanto e... vorrei potermi stringere forte a lui per fargli sentire tutto quello che ho dentro e, soprattutto vorrei poterlo tranquillizzare, sento la sua paura nel lasciarsi andare ad amare, sento che è come se volesse punirsi di torti che non ha fatto e non sta facendo... vorrei donargli ciò che fa vibrare il mondo e restare semplicemente a guardare... Ti sento Roberto, accidenti, non so come spiegarti... pensa alla tua musica, tu la senti in te, percepisci le sue vibrazioni, senti se quella nota è intonata o no... recepisci il suo fluido...sei felice se ciò che fai è in armonia, no se tutto stride e allora ti impegni a rifarlo e rifarlo ancora finche un'altra melodia possa volare alta nei cieli, è tua...è dentro di te... ecco io ti sento così, come la musica, sei in me e non nella mia mente ma nel mio cuore e quello non sempre riesco a comandarlo.
Lui mi ama, perché mi allontana?
Voglio scendere da questa giostra!
Scivola inesorabile il tempo fra le mie dita.
Ogni giorno mi scopro più debole e sento che tutto frana ma non rinuncio al bene e all’amore che batte nel mio petto, nel cuore, risuona nelle mie orecchie e mi sprona a non mollare. E’ tanto difficile ora che tutto è contro di me!
Come una folata gelida, nell’alba di un triste giorno, la sua porta si è chiusa alle mie spalle ma, stavolta, l’ho chiusa sapendo che non l’avrei più potuta riaprire.
Lo hanno portato via, così, come già gli avevo detto che sarebbe successo!
L’amore si è trasformato e nel suo cuore solo gelo.
Un freddo che non troverà pace nel suo vagare. Non saranno le manine di suo figlio a scaldargli il cuore e tanto meno i falsi baci di chi non l’ ama ma lo ha sempre usato!
La sua via si è persa e lui vaga come un pellegrino prigioniero nella tua stessa esistenza e non riesce a fuggire.
I suoi pensieri ogni giorno diventano sempre più contorti, è svogliato, quasi apatico.
Anche la sua musica non ha più la stessa melodia,è trascinato in un’aridità che non gli appartiene. Starà male, i suoi occhi piangeranno e resterà cieco per un bel po’ di tempo.
Io lotterò con ogni potere e contro ogni forza per la sua salvezza, per ridonargli il bene più grande che gli è stato tolto...: la vita.
Saprò contare i giorni con pazienza certosina, ricamerò pensieri d’amore per lui e glieli donerò con la forza del pensiero, la forza della luce e dell’amore.
Un guerriero non china mai la testa. Accetta la sconfitta ma è sempre pronto per la battaglia finale e sa che non perderà.
Il bene trionfa anche quando tutto sembra essere perso e smarrito…la fiamma dell’amore continua ad ardere e la sua vita, la sua musica saranno salve!
Non smetterò un attimo di bussare nel suo cuore.
Sfiderò demoni e falsi dei, annullerò il male e si aprirà, per noi, una via di rose rosse,bianche,rosa…blu.
Sei solo Roberto, solo in un deserto troppo vasto, solo e i tuoi passi sempre più incerti.
Vaghi cercando di occuparti ma tutto è stravolto davanti ai tuoi occhi. Non è la realtà quella che vivi ma io conosco la tua forza, so che puoi farcela…lotteremo, vinceremo.
La prima volta che ho fatto “lo specchio magico” non sapevo a cosa sarei andata incontro.
Ho preparato tutto seguendo alla lettera ciò che avevo appreso in un libro.
Ho fatto il cerchio di sale. Preso lo specchio, una candela. Mi sono lavata, purificata. Fuori del cerchio ho collocato un'altra candela ed una bacinella d’acqua.
Ho acceso l’incenso, ringraziato ed evocato le quattro direzioni.
Risono seduta ed ho incominciato a fissare lo specchio. Piano il mio volto si è offuscato e mi sono vista con un volto maschile.
Poi dietro è apparso un uomo con la barba e un essere con il volto di scimmia.
Infine un indiano dai capelli lunghi fin sulle spalle. Un volto simile a quello di Roberto.
L’ho ripetuto. Sempre io con il volto d’uomo. Poi un viso tibetano, ancora l’indiano.
Studio continuo a studiare nella speranza di trovare la via giusta.
Lavoro con le pietre tutti i giorni, cerco di creare un contatto con loro.
La mia storia continua ma ancora non trovo la via giusta.
Arrivo alle stelle ma, poi, precipito in abissi profondi di desolazione e tristezza. Mi riarrampico, riesco a risalire ma questa altalena non si ferma.
Girano intorno a me ogni sorta di “maghi”.
Medito sotto Nonna Quercia e cerco di decifrare i messaggi che mi giungono dritti al cuore.
Cerco di capire IO chi sono realmente.
Ho rifatto lo specchio in virtù di voler sapere.
Non ho visto molto ma ho ascoltato una vocina dentro di me.
C’è un vento molto forte e cerco di ascoltare la sua voce, dentro e fuori dal cerchio voglio sapere.
Quando risplenderà la luce? Quando sarò fuori dalle tenebre e da questo vortice? Voglio uscire da questo tunnel e ritrovarmi definitivamente.
L’attesa continua, interminabile ed io continuo i miei studi.
Mi inoltro in letture diverse ed in ognuna trovo una parte di me.
I cristalli e i loro misteri. So che mi appartiene questo mondo.
In questo periodo l’unico contatto con Roberto sono state delle email.
Ne riporto alcune delle sue
“Ciao Etta!Ieri non ti ho risposto perché ero con mio figlio e Franca poi nel pomeriggio ho suonato con Lore in un circolo qui a Ferrara.Ho dormito poi a casa con loro e dopo aver accompagnato il pupo a scuola sono qui a scuola anch'io. A fine mese lascio l'appartamento nel quale ormai ci sto pochissimo tempo e in cui mi sento ancora oggi spaesato e un po' a disagio.Ora non so cosa rispondere a quello che mi dici per questa settimana perché sono combattuto e un po' spaventato (forse non è il termine giusto ma non so quale usare) dal pensiero che mi si possa rimuovere un subbuglio mentale da cui sto cercando di difendermi.Forse non riuscirò a liberarmene più quindi dovrò imparare a conviverci.Rivederci e fare l'amore da un lato mi piacerebbe ma dall'altro poi mi farebbe star male e non vorrei sopratutto far male anche a te che,secondo me,hai subito il mio comportamento.Lo so che tu non sei d'accordo.Ora vado a studiare con la pedal,è tanto che non lo faccio. L'ho portata qui a scuola perché a casa non riesco a starci sopra. Chissà perché? Ciao ETTA TI Abbraccio!
Mi dispiace dirti questo ma vorrei che tu non mi cercassi.Non posso tenere in vita un rapporto che fa male a più persone te compresa anche se dici di no.Già il pensiero che tu possa avere un figlio mio mi assilla tutti quanti i giorni ma tu hai deciso e io non voglio nemmeno provare a farti cambiare idea è una decisione molto tua.Ti saluto con un abbraccio.Perdonami se ti faccio del male.Ciao Etta!
Roberto”
Voglio spiccare il volo su alte cime che, protese al cielo, baciano l’immenso universo che teneramente ci abbraccia.
Accarezzo madre terra e riscopro la sua forza.
Da lei, integrata con lei vivo. Riscopro il soffio del vento che mi spettina i capelli e il sorgere di papà sole mi riempie di nuove energie.
Sento la vita svegliarsi in me.
Luce…Energia…Amore…
Sensazione, vibrazione, mi chiedo ancora chi sono io?
Bianchi pendii su cui perdere lo sguardo uno spazio senza fine irreale ai miei sensi.
Scoprirmi viandante alla scoperta della mia vita.
Poche cose con me.
La mia arma è l’amore e la mia guida Madre Terra da cui sono nata a cui tornerò per divenire polvere che luminosa sale sempre più in alto…Sempre più in mondi infiniti e in un tintinnio di dolci suoni e splendidi colori che irradiano l’aria.
Sempre più su a toccare la gioia suprema, l’infinita serenità.
Io, piccola, in questo infinito universo, io so che posso farcela e continuo il mio viaggio in terre lontane della mia conoscenza.
Scopro nuove energie e so di essere parte integrale con la natura. E’ una sensazione dolcissima e severa al tempo stesso.
Più scivolo e più un urlo di guerra sale dalle mie viscere.
Con quest’urlo sono entrata ancora una volta nel cerchio. Ho rivisto l’uomo con la barba, più simile ad un cinese questa volta. L’ho sfidato intimandogli di lasciarci in pace e riprendersi ciò che realmente gli appartiene.
E’ apparsa Franca, con volto arcigno. Ho sfidato anche lei.
Che la sua anima sia maledetta e possa raccogliere tutto il male che ha seminato!
Il buio e la follia regni nel suo cervello. Ha trascinato per sua avidità e puro egoismo, nel suo insulso gioco, anche un anima innocente, suo figlio!
Prego Dio affinché esoneri questo bimbo dal male che gli è stato riversato addosso.
Ho continuato a pregare nel cerchio, ho scaricato l’odio altrui.
Fiammelle di luce giocavano sul mio viso.
Ho pensato con tutta me stessa all’amore che ho dentro ed ho urlato : Io non perderò, l’amore vincerà!”
Devo concentrarmi su ciò che apprendo, la mia anima è ferita ma è pronta alla battaglia.
Mi sento una pantera pronta a sferrare i propri artigli sul suo avversario.
La strada è ancora lunga. Imparerò ad ascoltare il silenzio, a vedere con gli occhi dell’anima, imparerò la forza e l’amore che sono in me e saprò cosa fare in ogni momento.
La mia mente sarà domata.
Sarò madre, amica, amante e solo pace dovrà uscire dal mio essere.
La consapevolezza dovrà emergere; essa c’è e va donata.
Un suo messaggio inaspettato :” E’ lontano da te Sulmona? Sono qui con il gruppo….ti va di venire?”
Non me lo sono fatta ripetere due volte, entrare in macchina e volare lì da lui è stato un tutt’uno.
Ho provato a rilassarmi durante il viaggio, a fare tutti gli esercizi che avevo imparato. Ci sono riuscita pochissimo!
Quando l’ ho visto mi è preso un colpo. Sembrava invecchiato di 10 anni. Capelli sempre più lunghi e bianchi, viso scavato, barba bianca.
Ho voglia di urlare.
Arrivi davanti a me, mi guardi.
Ho rabbia dentro, pena….
Imbarazzo da parte di entrambi.
Un bacio sulla guancia, sali sul palco, mi ignori e mi domando perché mi hai chiamata. Piango nella notte mentre le vostre canzoni riempiono lo spazio intorno a me. Fa freddo. Ho la nausea.
Finiscono, i soliti applausi.
Ecco, ti avvicini ancora una volta.
Dieci minuti per noi mi sono sembrati interminabili.
Mi hai baciata, accarezzato il viso, le tue mani sulla mia pelle. Ho sentito il tuo amore anche se hai cercato di nasconderlo in tutti i modi.
Vado via senza girarmi, avrei voluto stringermi forte a te.
Non so se sognavo, se ero in dormiveglia…
Roberto era accanto a me. Stavamo bene, c’era armonia, amore.
Poi, improvviso un pipistrello dalle ali bianche entra in camera.
E’ sul mobile avanti a me.
Mi copro, lui vola dietro di me. Cerco di accendere la luce ma, quando mi scopro ecco che mi viene addosso.
Lo scaccio con il braccio destro ed è allora che si lega al mio polso e incomincia a beccarmi le dita, la carne, sento il tintinnio delle mie unghie, vedo che mi strappa la carne ma non fa male. Sono terrorizzata, mi faccio forza e lo strappo via dal mio braccio con l’altra mano.
Urlo…papà!…papà!
Apro gli occhi.
Penso di essere sveglia ma nelle orecchie un gran frastuono. Sul vetro della finestra delle immagini rosse, rapide. Improvvisamente sento tranquillità dentro di me e tutto svanisce.
Sono sveglia del tutto.
Nella mente rimbombano le parole di Franca :” Ricordati che non mi arrenderò facilmente…”
Se ora l’avessi qui le risponderei :” E io non mi lascerò sconfiggere tanto facilmente! Lotterò e ti terrò testa. Il male non vincerà!”
Inizia una nuova avventura.
Milano mi aspetta. Vado a fare con persone che non conosco e un maestro l’equinozio di primavera.
Fa un gran caldo a Milano. E’ il 21 marzo, entra la primavera.
L’albergo lo trovo facilmente.
Al centro Inca sono tutti molto gentili, quasi ci si conoscesse da sempre.
Ho diviso la mia stanza con una signora che ho conosciuti pochi minuti fa.
Anche lei ha molti problemi e questo percorso è l’unico che le da una speranza per andare avanti.
E io mi trovo qui, anch’io sto rincorrendo il mio sogno e anche per me è l’unica via che mi da fiducia.
So che posso farcela e le avversità della vita l’affronto cercando di capirle.
Seduta in una macchina di non so chi, con due tipe sconosciute, per andare non so dove ad assistere ad una cerimonia di cui so poco e quel poco solo in teoria.
Conosco il maestro subito. E’ basso, invecchiato rispetto la foto che ho di lui.
L’osservo. Sono tranquilla, la notte è serena.
C’è molta gente, sono sotto un grande albero.
E’ silenzio mentre il Maestro prega e saluta la Pachamama (Madre Terra).
Tutti noi intrecciamo tre foglie di alloro e le fermiamo dritte con un pochino di cera vergine.
Esprimiamo uno, due desideri, chiedendo con il cuore che sia!
Preghiamo, soffiamo il nostro alito di vita sulle foglie tre volte.
Le nostre speranze, il nostro futuro in quel semplice gesto.
C’è tanta armonia e, nel silenzio della notte si sentono solo i soffi nostri sulle foglie.
Un cestino gira, il nostro “futuro” è affidato alla Pachamama. Le foglie al cielo.
Si canta, sempre la stessa canzone, si ripete, ripete…siamo in circolo, ci teniamo per mano.
Il maestro ci ripulisce l’aurea con fiori e acqua profumata.
Tre stelle cadenti ci fanno sussultare. Sono bellissime nella loro scia di colori, sembrano rincorrersi!
Sento il grande albero abbracciarmi, è mio amico.
Si ride, si scherza, si mangia.
Qui non c’è il bello e il brutto, il buono o il cattivo, qui ci sono persone, soprattutto donne che cercano quel qualcosa in più, quella voglia del “Divino” che è radicato in tutti gli esseri.
E la macchina ricorre verso Roma. Al bivio per Ferrara ho sentito una fitta al cuore, ho salutato Roberto in silenzio.
IL SUO COMPLEANNO!…AUGURI!
Si Sta avvicinando il suo compleanno.
Sorrido, no, sono lacrime quelle che scendono dai miei occhi… è tristezza quella che oggi mi infiamma l’anima.
Qualche mese fa pensavo a quando sarebbe arrivato questo giorno, mi vedevo accanto a lui, sorridente, stretta a lui…
Oggi non è accanto a me, isolata senza un reale perché. Dentro tanto male ma, forse, lui non si chiede neanche come sto, cosa provo, se i miei occhi sorridono o piangono.
Ogni giorno cerco di essere ottimista, mi dico, dai Etta, vedrai che tutto si sistemerà, dai, abbi fiducia, continua a lottare per strappare un pochino di serenità a questi giorni bui, dai Etta… è una parola!
Etta è stanca, Etta è triste, profondamente ferita ed amareggiata e lui con un semplice mi dispiace, hai risolto tutto!
Ma non hai risolto il mio dolore, non hai saputo colmare la mia solitudine, la mia amarezza, la mia voglia di spaccare tutto…
Etta è triste anche perché sa che anche lui non sei certo l’uomo più felice della terra.
Etta è amareggiata perché sa cose che lui non può vedere.
Etta è sola per sua scelta. Tanti uomini non riempiono il mio cuore che non lascia spazio a nessuno perché continua ad amare un uomo che pur avendola ferita, derisa, abbandonata…ha nel cuore!
Vorrei non aver mai creduto in lui… vorrei svegliarmi e dire, è stato un sogno.
Non è così, il sogno è reale, si è trasformato in incubo…in dolore.
Etta apre le braccia, ti fa gli auguri, ti bacia dolcemente…
Etta chiude le braccia, non sente il tuo calore…Etta non riesce proprio a non piangere.
Etta si arrampica perché sa che non può mollare e non lo fa per lei ma per la vita che è in lei. L’unica cosa che è rimasta di lui…è dentro di me…è una bambina, chissà come sarà?
Sarà come la bimba del mio sogno?
Etta guarda il cielo, il sole e le stelle… il susseguirsi dei giorni…
Etta culla il suo ventre… cosa le racconterò quando mi chiederà di lui?
Etta ama, prega…voleva solo amore…ho dato solo amore…
Etta non sa cosa sarà domani, è già tanto difficile affrontare l’oggi che non mi posso preoccupare se domani… ci sarà!
Ti faccio tanti auguri Roberto, e il mio non è solo un parlare o buttare giù frasi prive di senso…se non hai scordato anche questo sai quanto può essere grande il mio amore per te…
Ricordi quando mi perdevo nei tuoi occhi? Ricordi quanto amavo la tua musica? Ricordi il tuo amore, le tue carezze?
Etta non riesce proprio a dimenticare, forse è questa vita che mi porto dentro che mi tiene legata a te… forse è lei che mi dona ancora speranza ma no nel riavere il tuo amore ma nel farmi capire che la vita continua e anche se si sono subiti torti, anche se il tuo cuore è diventato una pietra…anche se il mio è soffocato … devo andare avanti…
Etta ti bacia dolcemente, ti sussurra…ti amo…..
Con questa lettera gli ho fatto gli auguri per il suo compleanno e, fra le righe, gli dicevo che il figlio è una bambina!
La sua risposta, non pensavo arrivasse,è stata corta ma ha aperto uno spiraglio di luce
“Ciao Etta.Grazie per la lettera.Mi fa piacere leggerti ma mi rattrista saperti così per causa mia.Mi hai scritto di una bambina:ho avuto un sussulto. L'altra settimana ti avevo chiesto come era andata l'ecografia ma forse ho sbagliato numero perché non ho avuto risposta.Procede tutto bene?Da questa mattina è a casa anche il pupo con la febbre. Tornerò a casa per l'una.Se puoi rispondimi con un SMS. Ciao Etta.Ti stringo forte. Roby”
E continua il gioco del silenzio. Ormai sono più che convinta di quello che voglio fare.
Ho letto dei famosi colpi di ritorno, bene, che siano! Sono pronta anch’io a pagare il mio prezzo ma non chinerò la testa. Non amo il male ed evito sempre di farlo ma se devo ricorrerci per non perire che sia!
Questo non è più un gioco, né una stupida sfida. Non so quanta dell’energia che uso arrivi a destinazione.
Lo scorrere dei miei pensieri, questa notte, sembrano non aver fine.
Avvolta nell’oscurità, nel mio letto, una canzone che mi fa vibrare il cuore, mi porta a lui.
Non vorrei sprofondare nei miei pensieri, impossibile! Ci sono già dentro.
Il suo volto sale nei miei occhi e percorre ogni angolo della mia mente. Non accetto il suo cambiamento repentino perché so che non è lui a volerlo.
Lotto, ogni giorno, in silenzio affinché tutto possa tornare ad essere com’era e com’è giusto che sia!
Mi arrampico sugli specchi arrivando ai limiti della realtà e non abbandono la speranza anche se, a oggi, è decisamente No per me.
Interrotte ogni tipo di comunicazioni. Unica forza il pensiero, i sogni, le pietre, il cerchio, il ventre di madre terra, tanto amore e la certezza nella riuscita.
Una sua foto, l’ osservo e so che lo rifarò standogli vicina.
Continuo ad amarlo anche se mi ha definitivamente allontanata da lui.
Il mio pensiero continuerà a giungergli e con lui tutta la forza del mio cuore.
Gli eventi muteranno ancora. So che lui può farcela!
Non lo lascio nella “grotta” voglio che il sole dell’amore lo riscaldi e così sarà. Riuscirò a strappare via il grigiore che lo ha avvolto. Come, quando…non lo so ma lo sto facendo ogni giorno e continuerò a farlo.
Oggi non vorrei aver sentito quello che ho sentito e, mi auguro, di cuore, che non sia vero. Sono conferme su quello strano film che ho visto in grembo a madre Terra.
Non ero sola nel cerchio, due mie amiche hanno unito le loro energie con la mia.
Abbiamo fatto convergere le forze in un punto e fatte parlare.
Franca…si conferma la sua pazzia, il suo essersi data a “Satana” e, quel che è terribile, aver creato un essere, suo figlio, tuo figlio, solo ed esclusivamente per donarlo. Lucida follia per esaudire desideri e voleri di una donna malata!
Tuo figlio, Roberto, non dovrebbe superare il giorno della comunione, la sua vita si spezzerà prima perché questo fa parte del suo assurdo patto.
Come può una madre arrivare a tanto?
Ma Franca è madre?
No! Non posso crederci! E’ un film, sono tutte idiozie ma…accidenti mi fanno tanta paura e non è una voce a confermare questa terribile realtà ma tante voci e tutte cantano la stessa canzone, la fine è la stessa!
Dio salva quella povera creatura!
Nel potere della mente tutto s’innalza all’infinito.
Scorgere la luce e donarla alla purificazione del bene.
Il sopra-sotto-alto-basso…connubio di opposti.
Il caos al centro e all’interno il Verbo.
E dal Verbo la Luce si propaga in tutto l’universo e le tenebre saranno distrutte.
La verità conoscerà il suo regno e dalle tenebre, ciò che malignamente è stato offuscato, riemergerà trascinando i malvagi in un buio senza ritorno.
Alla Luce, luce; al buio,buio.
Nei passi del Grande Mistero la via è tracciata e a nulla varrà la cattiveria.
Ciò a cui appartengo sarà ricongiunto a me.
Se Anima è stata donata che Dio possa salvarla.
Che il male fatto si abbatta su chi l’ha fatto e che il caos sia annullato.
Odo il vento che mi accarezza il viso, sono sotto nonna Quercia. Padre Sole scalda il mio corpo e gli uccelli danzano alla primavera che, a fatica, si fa strada.
Illusione o verità?
Il mio cuore non perde la via.
Amare, solo questo è ciò che so.
Mi stendo sulla terra e il suo pulsare consola e ritempra il mio corpo.
Voglio solo la verità, la Giustizia…l’Armonia
L’INCIDENTE
Dimmi che lo vedi anche tu.
Dimmi che lo vedi anche tu
quest’orizzonte
dove le lacrime dei sogni
e dei desideri
possono confluire
in glorioso unire,
lo senti, è il mio cuore,
che ad ogni alito di speranza vibra
e sa amare anche una voce sconosciuta
e ora il silenzio che allontana
che compie il misfatto del dubbio
…parlare …tacere,
ma stasera le stelle fanno da falò
per le nostre divinità
sono dipinte sull’anima
che hai intagliato come una tela
per la mia fantasia,
per il tuo silenzio,
e ho cercato demoni e beffe della vita
per darmi una ragione,
una ragione per cui sempre sul più bello
è un miraggio,
e ora dimmi che la stella del desiderio
che è calata nei cristalli dei miei occhi
ha incrociato anche i tuoi.
Giorni fa ho ricevuto una telefonata da Franca. Non ho ben capito ciò che voleva esattamente. La sua voce mi ha fatto sussultare, ho tenuto a stento un urlo di insulto nei suoi confronti. Rideva al telefono, fiera della sua vittoria e me la spiattellava in faccia con cattiveria.
Non sapevo cosa risponderle e sono rimasta perplessa quando con un ghigno nella voce mi ha detto:” Ora resta un ultima cosa da fare e dopo non sarai più un pericolo!”
Ha chiuso il telefono ed io sono rimasta a guardarlo come inebetita. Cosa voleva dire? Cosa restava da fare secondo la sua mente perversa più di quello che aveva già fatto? Aveva ridotto un uomo ad un burattino, aveva donato un figlio a Satana per ottenere i suoi favori, lei stessa aveva venduto la sua anima…apparentemente aveva vinto ormai su tutti i fronti, cosa voleva da me ancora?
Avrei voluto telefonare a Roberto ma mi avrebbe creduta? E poi cosa poteva rispondermi?
Lui non crede assolutamente che Franca sia quello che è, scuote la testa e dice “ Tutte stupidaggini!”
Non so come definire e urlare il male che ho dentro!
Una giornata come tante altre, la macchina, un amico cerca di farmi sorridere.
La vita che cresce in me è l’unica luce che mi incute coraggio e mi fa continuare ad non arrendermi.
Fermi, in fila, una frenata sull’asfalto alle mie spalle, un urto violento mi ha sobbalzata in avanti facendomi sbattere la testa, la pancia, il corpo sul cruscotto poi, il buio!
Un ospedale, luci bianche intorno a me, sfocate, sento parlare, non capisco, forse è solo un sogno!
Ancora nero nei miei occhi…
Mi sveglio in un letto, istintivamente porto la mano sul mio grembo…un urlo soffocato…
Non c’è più!
Un istante e il mondo mi è cascato addosso con tutta la sua forza e cattiveria.
Perché mi era stata strappata mia figlia?
“…… Resta ancora una cosa da fare….!”
Quella voce, quelle parole…erano parte di me, ho chiesto e richiesto la dinamica dell’incidente, del perché…nessuno si era fatto niente, solo io ero morta pur restando viva in questo corpo così vuoto ora che la mia piccola stella era tornata nell’immenso, energia nell’energia…mi aveva lasciata per sempre lacerandomi il cuore.
Mi arrampico ma riscivolo Sono certa che Roberto tornerà da me e alla sua vita.
Vivo un attesa, non un addio!
Mi sento come la risacca della mare, continua, permanente…costante. Scaverò la pietra della mia crescita e del mio sapere e troverò la via della realizzazione e della vittoria interiore.
Continuo a meditare nel mio buco nella terra anche se, pochi giorni fa si era allagato misteriosamente, non vi sono vene d’acqua, non è piovuto…non si sa!
L’acqua purifica…continuo ad aspettare segnali, continuo ad amare e la situazione dovrà ribaltarsi ancora.
Solo riflessi di luce che abbaglia, solo frammenti di attimi eterni, qui solo porzioni di ampiezze infinite; poco filtra e la vita rallenta. Il mio viaggio subisce ritardo, l'attesa turba, la certezza sfugge: l'imprevisto non alberga armonioso in una composta mente. Il dubbio qui regna senza rivali finché la paura di portarsi al riposo invoca i soliti sogni che ingoiano l'anima e inducono alla veglia.
Non so da quanto sia iniziata la mia ricerca alla ricerca dei perché.
So che oggi le mie scarpe sono logore ma molti perché sono sempre un mistero per me.
Ci ho messo tutta la buona volontà per riuscire a capire. Mi sono fatta piccola di fronte il tutto che mi circonda. Sono rimasta a guardare cercando d’imparare le innumerevoli lezioni che la vita mi ha dato, le ho vissute, sentite sulla mia pelle, amate, odiate. Ho riso e pianto. Pregato…bestemmiato.
Ho cercato di assorbire ogni attimo e ho lottato sempre nella via del “bene”.
Ho annusato l’aria sentendone i profumi e la natura è entrata in me.
Mi sono interrogata, sono partecipe ed artefice della mia vita. Ho scrollato montagne impervie per conquistare un giorno e ho assaporato la conquista ottenuta.
Ho alzato le mani al cielo, afferrato una stella, accarezzato la luna…sono scivolata su un arcobaleno e mi sono fatta cullare dalle nuvole…Sono caduta ancora, inciampata ancora una volta in quel “Perché” che non mi da pace.
Fra le dita aria, nessuna traccia della passata felicità, dissolta nel vortice dei ricordi e ancora il bussare del perché con impeto crescente, rimbomba nel mio cuore. Ancora non trovo la risposta.
Guardo avanti, non sono sconfitta, sono solo cresciuta ed ho ancora tanta strada avanti a me. Ma non importa quantificare il tempo. Un ora può significare anche una vita se lì è racchiusa la risposta ai miei Perché.
Non so se sia giusto aggrapparsi ai ricordi…lasciarli cadere o custodirli? Guardare avanti ma il passato continua a condizionarmi.
Perché continuo ad avere la certezza che Roberto sarà accanto a me? Osservando l’ora tutto continua ad essere contrario ai miei pensieri.
Ma quello che sto scrivendo è la Favola Mia e io non voglio che abbia una fine triste.
La sto scrivendo da anni e non voglio ci siano errori.
Intanto continuano ad arrivarmi conferme sulla follia di Franca pare proprio che per “suo” figlio non ci sia nulla da fare, ed io continuo a sperare che, almeno questo non sia vero.
Mi sento spettatrice impotente, vorrei salvare Roberto, vorrei salvare suo figlio…vorrei fosse tutta una burla, rinuncerei a lui per sempre se tutto ciò non fosse reale!
Sta per arrivare una nuova primavera e l’estate con il suo sole caldo e avvolgente e tu, tornerai con il risvegliarsi della natura?
E’ vero : la vita può essere capita solo all’indietro, e vissuta solo in avanti!
Altre notizie giungono a confermare quanto già confermato ormai, tristemente più volte.
Franca fa parte di una setta satanica da tanto tempo. Il bambino è stato concepito e donato a Satana affinché lei possa ottenerne i favori.
Roberto è il “pupazzo” della situazione.
“Servirà un esorcismo!” Così mi è stato risposto da un gruppo di frati eremiti che si occupano di queste cose. Non sono affatto contenta.
Continuo le mie meditazioni.
Mi viene “dettata” una preghiera, è molto bella, la recito tutte le sere
PREGIERA
Spirito di Luce
Supremo ed infinito portatore di verità, pace, amore
Che la tua fiamma
Purifichi il corpo e l’anima
Di Roberto
A Te porgo la sua vita
Affinché possa essere liberato da tutti i mali
E si possano spezzare le catene
Che lo tengono prigioniero.
Eterna, suprema Verità
T’invoco
Libera Roberto dalla sua schiavitù
Affinché il suo cuore possa tornare a vivere
Il Bene prevalga sul Male
E l’Alito Divino ristabilisca l’equilibrio degli eventi
Annullando il Caos.
Nella Misericordia Divina
Io confido e sono scudo d’innanzi al male
In onore del bene e dell’Amore vero.
Spirito di Luce
Sovrano portatore di ogni bene
Condottiero Alato delle schiere divine
Ascoltami e fa ciò che io ti chiedo nel bene e nella giustizia
Salva Roberto
Liberalo dalla sua prigione
E ridonagli l’anima consacrata a Dio.
Ti prego,
T’invoco
Scendi,
sconfiggi il Caos
e ridona
L’Amore all’Amore
E così sia!
Seguito...... PIOVE SUL BAGNATO!
E’ proprio vero i guai chiamano guai.
In questo caso devo riconoscere che le mie emozioni sono messe a dura prova, il mio cuore tartassato da eventi tristi…
Ho ricoverato papà, purtroppo sono già due anni che non sta bene, ultimamente, però, la situazione ha peggiorato. Ancora un ictus e il cuore, sembra incominci ad avere problemi.
Stanotte nel silenzio della mia camera, nella tristezza infinita del mio cuore ho scritto questo:
Dio mio!
Oggi nel petto mi hai bussato...ho riscoperto i tuoi occhi fieri,velati da una vecchiaia che vorresti non appartenerti.Mi sono accorta che il mio "egoismo" è più grande del tuo e non voglio che tu vada via!Papà...ricordi? Accidenti!Mi chiamavi il tuo "campanellino", la mia voce ti riempiva il cuore...io l'ho capito completamente oggi!Ti osservavo mentre trascinavi le gambe in una buffa parodia del camminare...orgogliosamente, a testa alta, fischiettando...per darti un tono....Dio!lo sai pà? Ti voglio veramente bene!Medici...medici...ti hanno rigirato come un pedalino, rimbambito di chiacchiere...e te eri lì, perso come un bambino un po’ intimorito e non vedevi l'ora che ti lasciassero in pace.Mi sei sembrato tanto piccolo su quella sedia a rotelle il mio cuore in quel momento ha urlato!Vedevo solo la tua nuca coronata dai tuoi splendidi capelli bianchi...ma...ho chiuso gli occhi e ti ho rivisto tendermi la mano con un sorriso fiero quando, in cima ad una vetta,giungevamo.Si papà...lassù fra quei picchi che mi hai fatto scoprire i nostri cuori sono ancora coccolati da un vento di gioia e di grandissima pienezza.Ti ho spinto per quei corridoi...improvvisamente così squallidi!Uno stanzone a sei letti...Il tuo angolino : " Letto 24 "L'ora di cena...La tua mano scorre incerta sulle posate...mi accorgo che una non funziona quasi più...Ascolto il tuo urlo nel silenzio...non esce un fiato dalla tua bocca ma il contrarsi delle tue labbra è molto più eloquente di qualsiasi esclamazione!Facciamo entrambi finta di niente...Mi dicono che forse non te ne rendi conto...mi dispiace, non ci credo...forse il tuo cervello è un po' in tilt ma il tuo cuore no...lui percepisce ancora gioia...dolore...Accidenti pà! Le tue mani erano salde sulla roccia quando io piccolina ti seguivo con lo sguardo affascinato per le ardue vie del mondo!Che frana che sono stata nel metterti il pigiama!Sono quasi riuscita a legarti con la maglietta!...Ti ho lasciato lì...avevo un cuore piccolo...piccolo.Un altro sguardo e quasi una corsa verso l'uscita come a volersi strappare di dosso quella sensazione soffocante che mi stringeva il petto....A casa, su strade buie e indifferenti.Pensieri e... tanta voglia di non pensare!...Trovarmi ora, dopo una giornata estenuante, a chiederti,nel silenzio della mia stanza,rotto da un vento impetuoso...a chiederti scusa di averti affievolito quel suono che te amavi tanto....DIN!...Sono il tuo campanellino!...E' vero...diciamo tutti così ma...perché...perché ci accorgiamo sempre troppo tardi delle cose più importanti della nostra vita?
Buona notte papà...Ti voglio veramente bene
:” Ciao Etta! Ho letto la lettera , le tue parole non mi spaventano come anche tu sai, però mi lasciano amarezza per ciò che ti è capitato e di cui sono responsabile almeno al 50%.
Credo anche che tu non mi porti rancore per questo e, pur non capendo come ci riesci io ti ringrazio.
Ti confesso che, come forse anche tu hai capito, ho un po’ di timore nel rivederti più che altro per una ragione egoistica: Mi ritroverei di fronte la persona che so di aver fatto soffrire.
Ti abbraccio Etta e un bacio da Robby.”
Con queste parole Roberto si è rifatto vivo. La notizia del mio babbo che sta male pare abbia scosso il suo cuore.
Sono mesi che non lo vedo, non lo sento, mesi in cui ho lavorato ininterrottamente, insieme a Luisa, cercando di distruggere l’aridità nel cuore di Roberto.
Decido, telefono a Roberto.
Richiudo il telefono, la conversazione è stata piacevole, la sua voce meno brusca. Fra pochi giorni passerà per Fiumicino. Voglio rivederlo.
Fiumicino.
Trovo parcheggio, ho il cuore in gola, sto per rivedere il mio amore!
Da quanto sognavo questo momento? OH! lui non lo sai di certo ma ogni giorno dall’ultimo nostro ciao, ho aspettato che arrivasse oggi, oggi che i miei occhi rivedranno lui!
Sarà cambiato?
Il suo volo porta ritardo.
Mille pensieri affollano la mia mente, ricordi si rincorrono a perdifiato…solo un grande amore è dentro di me…
La lucina rossa si accende e il suo volo appare, finalmente, su quelli arrivati!
Guardo fra la gente, lo cerco con gli occhi al di là del vetro dove deve ritirare i suoi bagagli…
Il cuore mi trema, Ecco, lo vedo!
Sembra un pochino ingrassato…No! Ha messo gli occhiali! Belli però, gli fanno un aria…ho voglia di far l’amore con lui!
Separati fino all’ultimo! Questo vetro che ci divide, ci mancava dopo tutti questi mesi d’attesa!
E’ dal venti marzo che non lo vedo, siamo a giugno.
Finalmente arrivano i suoi bagagli, ecco, ti avvii all’uscita…ti seguo.
Vieni verso di me, sorridi, mi guardi, abbassi gli occhi!
Ho un fremito per tutto il corpo, vorrei saltarti al collo, non lo faccio…trattengo a stento il mio impeto, ti stringo la mano, come fanno due buoni e vecchi amici! Ma quale amico! Dio come ti voglio!
Cerco le tue labbra, hai un attimo di sussulto, non sai se devi ma…lo so che lo vuoi anche tu! Ecco, mi stringo a te, ti bacio, ti lasci andare, mi esplode la testa! Il mondo è un esplosione…
E’ passata in un attimo la nostra mezz’ora! Un attimo lungo un eternità!
Scivoli via silenziosamente, ancora una volta verso il tuo mondo, ma oggi so che il mio sperare, il mio aspettare non è stato vano! L’estate ti riporterà a me, avrò ancora la gioia di stringermi fra le tue braccia!
Logicamente sconto il fatto di averti rivisto.
Ho mille dolori, febbre…
Grazie Franca ma tanto, stai certa, tutto ritornerà a te!
Intorno a me un gruppo d’amici che mi aiutano in questa strana “guerra energetica”. Ogni giorno, da mesi ormai, ci si consulta, si fanno piani, si spera ma, a quanto pare Franca è indistruttibile.
Ormai è certo che fa parte di una setta satanica ed è sicuro non solo perché ovunque mi rivolgo viene confermato, lo è perché l’ho fatta seguire, perché incontra gente strana e di certo non sono persone estranee al suo folle gioco.
Sono mesi che si prega, ho affidato il caso ad un gruppo di frati eremiti che fanno anche esorcismi, si usa energia buona per cercare d’inginocchiare il male ma tutto rimbalza, nulla accade e lei che continua a fare il buono e il cattivo tempo, continua ad incatenare il cuore di Roberto, ad usare una creatura innocente per i suoi loschi giochi.
In questo caso devo riconoscere che le mie emozioni sono messe a dura prova, il mio cuore tartassato da eventi tristi…
Ho ricoverato papà, purtroppo sono già due anni che non sta bene, ultimamente, però, la situazione ha peggiorato. Ancora un ictus e il cuore, sembra incominci ad avere problemi.
Stanotte nel silenzio della mia camera, nella tristezza infinita del mio cuore ho scritto questo:
Dio mio!
Oggi nel petto mi hai bussato...ho riscoperto i tuoi occhi fieri,velati da una vecchiaia che vorresti non appartenerti.Mi sono accorta che il mio "egoismo" è più grande del tuo e non voglio che tu vada via!Papà...ricordi? Accidenti!Mi chiamavi il tuo "campanellino", la mia voce ti riempiva il cuore...io l'ho capito completamente oggi!Ti osservavo mentre trascinavi le gambe in una buffa parodia del camminare...orgogliosamente, a testa alta, fischiettando...per darti un tono....Dio!lo sai pà? Ti voglio veramente bene!Medici...medici...ti hanno rigirato come un pedalino, rimbambito di chiacchiere...e te eri lì, perso come un bambino un po’ intimorito e non vedevi l'ora che ti lasciassero in pace.Mi sei sembrato tanto piccolo su quella sedia a rotelle il mio cuore in quel momento ha urlato!Vedevo solo la tua nuca coronata dai tuoi splendidi capelli bianchi...ma...ho chiuso gli occhi e ti ho rivisto tendermi la mano con un sorriso fiero quando, in cima ad una vetta,giungevamo.Si papà...lassù fra quei picchi che mi hai fatto scoprire i nostri cuori sono ancora coccolati da un vento di gioia e di grandissima pienezza.Ti ho spinto per quei corridoi...improvvisamente così squallidi!Uno stanzone a sei letti...Il tuo angolino : " Letto 24 "L'ora di cena...La tua mano scorre incerta sulle posate...mi accorgo che una non funziona quasi più...Ascolto il tuo urlo nel silenzio...non esce un fiato dalla tua bocca ma il contrarsi delle tue labbra è molto più eloquente di qualsiasi esclamazione!Facciamo entrambi finta di niente...Mi dicono che forse non te ne rendi conto...mi dispiace, non ci credo...forse il tuo cervello è un po' in tilt ma il tuo cuore no...lui percepisce ancora gioia...dolore...Accidenti pà! Le tue mani erano salde sulla roccia quando io piccolina ti seguivo con lo sguardo affascinato per le ardue vie del mondo!Che frana che sono stata nel metterti il pigiama!Sono quasi riuscita a legarti con la maglietta!...Ti ho lasciato lì...avevo un cuore piccolo...piccolo.Un altro sguardo e quasi una corsa verso l'uscita come a volersi strappare di dosso quella sensazione soffocante che mi stringeva il petto....A casa, su strade buie e indifferenti.Pensieri e... tanta voglia di non pensare!...Trovarmi ora, dopo una giornata estenuante, a chiederti,nel silenzio della mia stanza,rotto da un vento impetuoso...a chiederti scusa di averti affievolito quel suono che te amavi tanto....DIN!...Sono il tuo campanellino!...E' vero...diciamo tutti così ma...perché...perché ci accorgiamo sempre troppo tardi delle cose più importanti della nostra vita?
Buona notte papà...Ti voglio veramente bene
:” Ciao Etta! Ho letto la lettera , le tue parole non mi spaventano come anche tu sai, però mi lasciano amarezza per ciò che ti è capitato e di cui sono responsabile almeno al 50%.
Credo anche che tu non mi porti rancore per questo e, pur non capendo come ci riesci io ti ringrazio.
Ti confesso che, come forse anche tu hai capito, ho un po’ di timore nel rivederti più che altro per una ragione egoistica: Mi ritroverei di fronte la persona che so di aver fatto soffrire.
Ti abbraccio Etta e un bacio da Robby.”
Con queste parole Roberto si è rifatto vivo. La notizia del mio babbo che sta male pare abbia scosso il suo cuore.
Sono mesi che non lo vedo, non lo sento, mesi in cui ho lavorato ininterrottamente, insieme a Luisa, cercando di distruggere l’aridità nel cuore di Roberto.
Decido, telefono a Roberto.
Richiudo il telefono, la conversazione è stata piacevole, la sua voce meno brusca. Fra pochi giorni passerà per Fiumicino. Voglio rivederlo.
Fiumicino.
Trovo parcheggio, ho il cuore in gola, sto per rivedere il mio amore!
Da quanto sognavo questo momento? OH! lui non lo sai di certo ma ogni giorno dall’ultimo nostro ciao, ho aspettato che arrivasse oggi, oggi che i miei occhi rivedranno lui!
Sarà cambiato?
Il suo volo porta ritardo.
Mille pensieri affollano la mia mente, ricordi si rincorrono a perdifiato…solo un grande amore è dentro di me…
La lucina rossa si accende e il suo volo appare, finalmente, su quelli arrivati!
Guardo fra la gente, lo cerco con gli occhi al di là del vetro dove deve ritirare i suoi bagagli…
Il cuore mi trema, Ecco, lo vedo!
Sembra un pochino ingrassato…No! Ha messo gli occhiali! Belli però, gli fanno un aria…ho voglia di far l’amore con lui!
Separati fino all’ultimo! Questo vetro che ci divide, ci mancava dopo tutti questi mesi d’attesa!
E’ dal venti marzo che non lo vedo, siamo a giugno.
Finalmente arrivano i suoi bagagli, ecco, ti avvii all’uscita…ti seguo.
Vieni verso di me, sorridi, mi guardi, abbassi gli occhi!
Ho un fremito per tutto il corpo, vorrei saltarti al collo, non lo faccio…trattengo a stento il mio impeto, ti stringo la mano, come fanno due buoni e vecchi amici! Ma quale amico! Dio come ti voglio!
Cerco le tue labbra, hai un attimo di sussulto, non sai se devi ma…lo so che lo vuoi anche tu! Ecco, mi stringo a te, ti bacio, ti lasci andare, mi esplode la testa! Il mondo è un esplosione…
E’ passata in un attimo la nostra mezz’ora! Un attimo lungo un eternità!
Scivoli via silenziosamente, ancora una volta verso il tuo mondo, ma oggi so che il mio sperare, il mio aspettare non è stato vano! L’estate ti riporterà a me, avrò ancora la gioia di stringermi fra le tue braccia!
Logicamente sconto il fatto di averti rivisto.
Ho mille dolori, febbre…
Grazie Franca ma tanto, stai certa, tutto ritornerà a te!
Intorno a me un gruppo d’amici che mi aiutano in questa strana “guerra energetica”. Ogni giorno, da mesi ormai, ci si consulta, si fanno piani, si spera ma, a quanto pare Franca è indistruttibile.
Ormai è certo che fa parte di una setta satanica ed è sicuro non solo perché ovunque mi rivolgo viene confermato, lo è perché l’ho fatta seguire, perché incontra gente strana e di certo non sono persone estranee al suo folle gioco.
Sono mesi che si prega, ho affidato il caso ad un gruppo di frati eremiti che fanno anche esorcismi, si usa energia buona per cercare d’inginocchiare il male ma tutto rimbalza, nulla accade e lei che continua a fare il buono e il cattivo tempo, continua ad incatenare il cuore di Roberto, ad usare una creatura innocente per i suoi loschi giochi.
MALE CONTRO MALE (Cap. 7 )
Tutti i giochi sono stati chiusi.
Io alterno giorni sereni a giorni in cui sto più male.
Si aspetta, si cerca una soluzione.
I giorni passano, papà non migliora…
Ho rivisto Roberto a Merola, vicino a Gaeta. Sono arrivata senza che lui lo sapesse, una sorpresa che, fortunatamente ha avuto esito positivo!
Mi hai raccontato di un sogno che hai fatto.
Andavi in camera di tuo figlio per dargli la buona notte ma lui era fermo nel letto, non si muoveva, era morto!
Il tuo sogno, una realtà che mi hanno già raccontato!
Te l’hanno mostrato… No, non può essere così!
Ancora una volta ho pagato per esserti stata vicino!
Il grande giorno è arrivato, papa può uscire dall’ospedale. E’ tutto pronto, prendo tutti gli incartamenti, saluto il primario…hanno vestito il mio babbo, Dio quant’è dimagrito!
La carrozzina, sul suo volto un sorriso accennato…
L’ascensore, vedi papa ce l’hai fatta ancora una volta!
Il cielo è limpido sopra di me ma, che succede? Il volto di papa è grigio, ai lati della bocca esce uno strano liquido, Papa…papa! Ti chiamo, non rispondi, sei rigido….
Corro verso l’ascensore, sembra eterno a salire un piano! In reparto corro spingendo la carrozzina e tenendo una mano sulla spalla di pà per non farlo cadere…
Vari infermieri corrono, in camera, sul letto, entra il defibrillatore… Stai morendo!
Le scosse si susseguono, non ce la fai… si, ecco, ti muovi!…la maschera dell’ossigeno, supererai anche questo?
Nel giro della giornata ha avuto tre infarti, i medici decidono di levare l’ossigeno, mi fanno capire che molto probabilmente, non passerà la notte. Cerco un prete per l’estrema unzione.
Dai miei occhi non una lacrima, sono impietrita, terrorizzata dentro per poter provare dolore!
Una lunga notte ma è riuscito a vincere ancora!
Non so se essere contenta o meno. Ha sconfitto tre infarti ma il suo corpo è ridotto ad un lumicino che si spenge piano, piano soffrirà ancora, lotterà ancora…
Risfido la sorte, rivedo Roberto. Vado a Fondi. Oggi però lui è strano, distaccato, mi tiene distante.
Altri giorni, il mio continuare a cercare una soluzione.
Luisa aprendo l’acqua del lavandino in cucina si prende la scossa.
Gli elettrodomestici a casa incominciano a rompersi.
Si bruciano senza un reale perché; succede da me, dalla mia amica…
In un concerto cade il palo della luce, uno del gruppo è salvo per miracolo!
Ma non basta, un altro componente del gruppo viene colpito dal male e vi dovete fermare.
Ce la sta mettendo tutta per fermarvi e, a quanto pare, non le importa più di nessuno!
I freni della macchina si rompono, il meccanico non si sa spiegare il perché!
Uno dei frati esorcista resta cieco per varie ore, dalla bibbia cade uno scorpione arrivato Dio solo sa da dove!
L’armadio in camera mia viene bruciato da cosa? Non lo so.
I miei figli stanno male.
Le vostre date continuano a saltare…
In negozio accadono cose strane, oggetti spariscono e ricompaiono a distanza di giorni, rumori, radio che si accende da sola, canali televisivi che cambiano di loro volontà…
CI riuniamo. Bisogna mettere fine a tutto questo!
Una lunga riunione, strana atmosfera… La decisone è presa.
Il bene fino ad oggi non ci ha dato una gran mano, purtroppo per riuscire a fronteggiare gli eventi dovremmo usare le sue stesse armi ma dove trovare una setta satanica che sia disposta a battersi contro un'altra?
La ricerca ha inizio…
La ricerca non è stata facile, soprattutto il fatto di poter dare credibilità a chi si offriva…
Ancora una volta la decisione finale è stata la mia…
Non conosco personalmente queste persone, il mio contatto è solo telefonico.
Stabiliscono il lavoro di contrattacco. Rimandare indietro il male fatto, poi parlano del “rospo”, mi faccio spiegare.
Rabbrividisco nel sentire la spiegazione. Verrà usato un rospo particolare, pare sia molto grande, gli verranno bucati gli occhi e ricuciti, poi lui sarà messo su una tavoletta e inchiodato per le zampe, aperta la pancia ed inseriti i dati delle persone da sconfiggere, ricucita la pancia, sotterrato in un cimitero di notte, il tutto in luna nera.
Ventiquattro giugno è la notte del rito.
Io sono con queste persone…
“Piove a dirotto, una notte così buia non la vedevo da tempo.
La gip s’inerpica per strade di campagne, fino ad arrivare in un bosco.
A terra solo fango e dal cielo acqua a non finire.
Si scende e si cammina un per un po’ all’interno di un bosco.
I miei pantaloni, fradici, sono pieni di fango fin sopra la caviglia. Il mio cuore batte impazzito, mai mi ero trovata in situazioni simili, la mia conoscenza in campo magico si ferma alla magia bianca, e, pur avendo letto queste cose, non avrei mai pensato che un giorno mi sarei ritrovata come per incanto, trasportata in uno di quei testi che leggi, scrollando la testa, e ripetendo a te stesso…Follia!
Invece in questa notte buia, in cui la natura urla tutto il suo disprezzo, sono qui, che cammino in silenzio, dietro queste persone, sto per assistere ad un rito osceno, ad un sacrificio raccapricciante…
Ciò che deve essere fatto viene fatto…Altra corsa verso un cimitero.
Lampi, sembra una vera notte da brividi e, in effetti, direi proprio che una cosa simile non è augurabile a nessuno!
I cancelli vengono scavalcati, una tomba…si scava e il “sacrificio” viene sepolto…
Un tuono irrompe nel silenzio dei nostri cuori che battono impazziti…
A casa, la vasca da bagno fuma. Mi lavo strofinandomi il corpo a voler cacciare da me ogni sensazione agghiacciante …”
Ora resta l’attesa.
Ho paura di quello che potrebbe accadere, se lei, la sua setta, sarà colpita come reagirà?
Roberto vorrei potergli dire tutto ma come faccio?
Sapesse quanta preoccupazione c’è nel mio cuore per lui e suo figlio, creatura innocente, venuta al mondo con un unico scopo, essere donato a Satana per i desideri di una folle!
E Roberto, accecato dalla sua cattiveria non riesce a rendersi conto che ogni istante passato accanto a lei è un pericolo!
Vorrei che i suoi occhi vedessero, che il suo cuore ascoltasse, vorrei che fuggisse lontano, al sicuro!
Il mio cuore non avrà pace finché questa guerra non sarà finita.
Faccio una strana scrittura automatica:
“ Nel bene ogni verità.
Andrai e vedrai nella Verità.
Sarai spettatrice
Dovrai raccontare e guidare nell’amore.
Il male è una parte del bene e
Alle volte serve per mostrare il bene e la potenza dell’Amore.”[/DIM]
La cosa più sconvolgente di questo scritto non è la provenienza ma chi ha firmato, suo figlio!
Di solito si scrive con le anime, non certo con i vivi!
I giorni si susseguono. I pensieri vanno a mille.
Ho fatto tutto quanto era in mio potere. In Italia, all’estero… ho smosso energie e forze dal mondo dell’occulto.
Ho pregato, meditato, cercato la via…So che non ci sono alternative, o io o lei, purtroppo Franca ha preso questa decisione e per vivere l’unica cosa che posso fare è difendermi, contrattaccare, sperare di farcela.
Continuano ad arrivare colpi poco gradevoli. Luisa si è svegliata di soprassalto con un dolore lancinante al braccio, è come se glielo stessero strappando, raschiandolo all’osso. E ancora le vene del collo le si gonfiano, si sente soffocare.
Io logicamente non vengo risparmiata, ho dolori in tutte le ossa, mi ritrovo graffi addosso e lividi, certo non ho sbattuto!
Vorrei riuscire a non pensare per almeno cinque minuti. Vorrei conoscere la verità.
Franca non vincerà ma io incomincio a perdere i colpi e avrei bisogno almeno di uno spiraglio di luce. Fin’ora è tutto contro di me e di chi mi è accanto, si ribalterà la situazione?
Bisogna arrivare agli estremi del male per poterlo vincere?
Cosa racconto al mio cuore che piange?
Come placare il mio dolore?
Dio ma dove sei?
Perché satana continua ad avere la meglio?
Dio…mi ascolti?
Vorrei poter sapere…capire…vorrei ma come?
Continua.....
Io alterno giorni sereni a giorni in cui sto più male.
Si aspetta, si cerca una soluzione.
I giorni passano, papà non migliora…
Ho rivisto Roberto a Merola, vicino a Gaeta. Sono arrivata senza che lui lo sapesse, una sorpresa che, fortunatamente ha avuto esito positivo!
Mi hai raccontato di un sogno che hai fatto.
Andavi in camera di tuo figlio per dargli la buona notte ma lui era fermo nel letto, non si muoveva, era morto!
Il tuo sogno, una realtà che mi hanno già raccontato!
Te l’hanno mostrato… No, non può essere così!
Ancora una volta ho pagato per esserti stata vicino!
Il grande giorno è arrivato, papa può uscire dall’ospedale. E’ tutto pronto, prendo tutti gli incartamenti, saluto il primario…hanno vestito il mio babbo, Dio quant’è dimagrito!
La carrozzina, sul suo volto un sorriso accennato…
L’ascensore, vedi papa ce l’hai fatta ancora una volta!
Il cielo è limpido sopra di me ma, che succede? Il volto di papa è grigio, ai lati della bocca esce uno strano liquido, Papa…papa! Ti chiamo, non rispondi, sei rigido….
Corro verso l’ascensore, sembra eterno a salire un piano! In reparto corro spingendo la carrozzina e tenendo una mano sulla spalla di pà per non farlo cadere…
Vari infermieri corrono, in camera, sul letto, entra il defibrillatore… Stai morendo!
Le scosse si susseguono, non ce la fai… si, ecco, ti muovi!…la maschera dell’ossigeno, supererai anche questo?
Nel giro della giornata ha avuto tre infarti, i medici decidono di levare l’ossigeno, mi fanno capire che molto probabilmente, non passerà la notte. Cerco un prete per l’estrema unzione.
Dai miei occhi non una lacrima, sono impietrita, terrorizzata dentro per poter provare dolore!
Una lunga notte ma è riuscito a vincere ancora!
Non so se essere contenta o meno. Ha sconfitto tre infarti ma il suo corpo è ridotto ad un lumicino che si spenge piano, piano soffrirà ancora, lotterà ancora…
Risfido la sorte, rivedo Roberto. Vado a Fondi. Oggi però lui è strano, distaccato, mi tiene distante.
Altri giorni, il mio continuare a cercare una soluzione.
Luisa aprendo l’acqua del lavandino in cucina si prende la scossa.
Gli elettrodomestici a casa incominciano a rompersi.
Si bruciano senza un reale perché; succede da me, dalla mia amica…
In un concerto cade il palo della luce, uno del gruppo è salvo per miracolo!
Ma non basta, un altro componente del gruppo viene colpito dal male e vi dovete fermare.
Ce la sta mettendo tutta per fermarvi e, a quanto pare, non le importa più di nessuno!
I freni della macchina si rompono, il meccanico non si sa spiegare il perché!
Uno dei frati esorcista resta cieco per varie ore, dalla bibbia cade uno scorpione arrivato Dio solo sa da dove!
L’armadio in camera mia viene bruciato da cosa? Non lo so.
I miei figli stanno male.
Le vostre date continuano a saltare…
In negozio accadono cose strane, oggetti spariscono e ricompaiono a distanza di giorni, rumori, radio che si accende da sola, canali televisivi che cambiano di loro volontà…
CI riuniamo. Bisogna mettere fine a tutto questo!
Una lunga riunione, strana atmosfera… La decisone è presa.
Il bene fino ad oggi non ci ha dato una gran mano, purtroppo per riuscire a fronteggiare gli eventi dovremmo usare le sue stesse armi ma dove trovare una setta satanica che sia disposta a battersi contro un'altra?
La ricerca ha inizio…
La ricerca non è stata facile, soprattutto il fatto di poter dare credibilità a chi si offriva…
Ancora una volta la decisione finale è stata la mia…
Non conosco personalmente queste persone, il mio contatto è solo telefonico.
Stabiliscono il lavoro di contrattacco. Rimandare indietro il male fatto, poi parlano del “rospo”, mi faccio spiegare.
Rabbrividisco nel sentire la spiegazione. Verrà usato un rospo particolare, pare sia molto grande, gli verranno bucati gli occhi e ricuciti, poi lui sarà messo su una tavoletta e inchiodato per le zampe, aperta la pancia ed inseriti i dati delle persone da sconfiggere, ricucita la pancia, sotterrato in un cimitero di notte, il tutto in luna nera.
Ventiquattro giugno è la notte del rito.
Io sono con queste persone…
“Piove a dirotto, una notte così buia non la vedevo da tempo.
La gip s’inerpica per strade di campagne, fino ad arrivare in un bosco.
A terra solo fango e dal cielo acqua a non finire.
Si scende e si cammina un per un po’ all’interno di un bosco.
I miei pantaloni, fradici, sono pieni di fango fin sopra la caviglia. Il mio cuore batte impazzito, mai mi ero trovata in situazioni simili, la mia conoscenza in campo magico si ferma alla magia bianca, e, pur avendo letto queste cose, non avrei mai pensato che un giorno mi sarei ritrovata come per incanto, trasportata in uno di quei testi che leggi, scrollando la testa, e ripetendo a te stesso…Follia!
Invece in questa notte buia, in cui la natura urla tutto il suo disprezzo, sono qui, che cammino in silenzio, dietro queste persone, sto per assistere ad un rito osceno, ad un sacrificio raccapricciante…
Ciò che deve essere fatto viene fatto…Altra corsa verso un cimitero.
Lampi, sembra una vera notte da brividi e, in effetti, direi proprio che una cosa simile non è augurabile a nessuno!
I cancelli vengono scavalcati, una tomba…si scava e il “sacrificio” viene sepolto…
Un tuono irrompe nel silenzio dei nostri cuori che battono impazziti…
A casa, la vasca da bagno fuma. Mi lavo strofinandomi il corpo a voler cacciare da me ogni sensazione agghiacciante …”
Ora resta l’attesa.
Ho paura di quello che potrebbe accadere, se lei, la sua setta, sarà colpita come reagirà?
Roberto vorrei potergli dire tutto ma come faccio?
Sapesse quanta preoccupazione c’è nel mio cuore per lui e suo figlio, creatura innocente, venuta al mondo con un unico scopo, essere donato a Satana per i desideri di una folle!
E Roberto, accecato dalla sua cattiveria non riesce a rendersi conto che ogni istante passato accanto a lei è un pericolo!
Vorrei che i suoi occhi vedessero, che il suo cuore ascoltasse, vorrei che fuggisse lontano, al sicuro!
Il mio cuore non avrà pace finché questa guerra non sarà finita.
Faccio una strana scrittura automatica:
“ Nel bene ogni verità.
Andrai e vedrai nella Verità.
Sarai spettatrice
Dovrai raccontare e guidare nell’amore.
Il male è una parte del bene e
Alle volte serve per mostrare il bene e la potenza dell’Amore.”[/DIM]
La cosa più sconvolgente di questo scritto non è la provenienza ma chi ha firmato, suo figlio!
Di solito si scrive con le anime, non certo con i vivi!
I giorni si susseguono. I pensieri vanno a mille.
Ho fatto tutto quanto era in mio potere. In Italia, all’estero… ho smosso energie e forze dal mondo dell’occulto.
Ho pregato, meditato, cercato la via…So che non ci sono alternative, o io o lei, purtroppo Franca ha preso questa decisione e per vivere l’unica cosa che posso fare è difendermi, contrattaccare, sperare di farcela.
Continuano ad arrivare colpi poco gradevoli. Luisa si è svegliata di soprassalto con un dolore lancinante al braccio, è come se glielo stessero strappando, raschiandolo all’osso. E ancora le vene del collo le si gonfiano, si sente soffocare.
Io logicamente non vengo risparmiata, ho dolori in tutte le ossa, mi ritrovo graffi addosso e lividi, certo non ho sbattuto!
Vorrei riuscire a non pensare per almeno cinque minuti. Vorrei conoscere la verità.
Franca non vincerà ma io incomincio a perdere i colpi e avrei bisogno almeno di uno spiraglio di luce. Fin’ora è tutto contro di me e di chi mi è accanto, si ribalterà la situazione?
Bisogna arrivare agli estremi del male per poterlo vincere?
Cosa racconto al mio cuore che piange?
Come placare il mio dolore?
Dio ma dove sei?
Perché satana continua ad avere la meglio?
Dio…mi ascolti?
Vorrei poter sapere…capire…vorrei ma come?
Continua.....
CAPITOLO SETTE... Scrittura con Satana
Un pomeriggio come tanti altri ma in negozio oggi ci sarà una riunione di “streghe”.
Io e tre amiche che mi stanno aiutando.
Faremo la scrittura, chiederemo ancora una volta cosa è giusto fare…
La penna è affidata ad Angela, sembra tranquilla all’inizio ma, improvvisamente qualcosa cambia, la mano scarabocchia sul foglio linee nere, poi si ferma, cambia calligrafia…
Ecco lo scritto:
“ Sono qui, sono fra voi, mi volete, mi chiamate, sono venuto, sono qui per dirvi di farvi i cazzi vostri e di non rompermi le palle.
Chi sei- chiediamo-
Sono Satana e mi sono stufato di Franca, non mi serve più.
Franca ora non è più mia ma suo figlio è sempre stato mio, l’ho generato io.
E lo ami?
Si
Angela io non chiedo mai ma voi lasciate il bambino a me. Io lo amo.
Roberto sarà liberato
Franca non si arrende e chi la spalleggia non lo fa certo per lei ma per il bambino.
Avrete ciò che chiedete…
Volete una risposta?
A me piace il caldo!”
A fine scrittura stiamo tutti male e la maglietta di Angela si brucia in vari punti.
Il parcheggio vicino a noi prende fuoco, fortunatamente lontano dalle macchine.
Intanto le tournè del gruppo ricominciano, lentamente, le date riprendono forma. Pare che tutti stiano finalmente bene e mi auguro che non accada altro!
Gioia nel mio cuore, stanotte la macchina non porterà solo me a casa, lui sarà al mio fianco.
Quanti mesi sono passati dall’ultima volta che i suoi piedi hanno sfiorato i miei!
Non sono nella pelle per l’emozione e spero vada tutto bene!
Il garage si solleva, siamo a casa amore!
Il mio cuore urla dalla gioia, ti amo, non te lo dico.
Stretta a te, risentirti in me, svegliarmi e averti accanto. La doccia insieme, m’insaponi, c’è felicità ora, sapessi quanto mi mancava tutto questo!
Ci muoviamo insieme. L’appuntamento, con il resto del gruppo è a Orte.
Mangiamo insieme, è bello, mi sembra di rivivere il passato.
Ti amo veramente tanto, stai ripartendo, non vorrei che tu te vada… non posso fermare il tempo, il pulmino si allontana e tu con lui.
Quando ti rivedrò?
I giorni dopo il nostro incontro sono scivolati via silenziosi, qualche messaggio, due chiacchiere, nulla di più.
Nelle sue parole c’è affetto ma vorrei averlo accanto.
Papà è tornato a casa.
L’ambulanza corre sulla strada, io la seguo e nel mio cuore tanta paura.
L’ultima volta che ho provato a far uscire papà dall’ospedale successe di tutto, oggi ne ho paura.
Fortunatamente arriviamo a casa. Papà viene sistemato nel letto che ho fatto arrivare apposta per lui, ha un materassino che si gonfia e si sgonfia continuamente, serve per evitare il decupido, le sbarre, per evitare di farlo cadere…
Ho tanta tristezza nel cuore e affrontare tutto da sola mi spaventa.
Ho i miei figli accanto e gli sono molto grata, in questa circostanza si stanno comportando come adulti ma mi rendo conto che vedere il nonno ridotto così non è certo bello, sento la loro sofferenza.
Li osservo quando girano intorno al letto del nonno, lui non parla più, loro continuano a raccontargli tutto ciò che accade, gli occhi di papà sono persi nel nulla, ma sono convinta che li ascolta.
Anch’io gli parlo continuamente, ci siamo raccontati le nostre vite, meglio dire ricordati… l’ho ringraziato per cose che aveva fatto nel passato, lui non risponde ma dai suoi occhi scendono lacrime, lo so che mi ascolta e prego Dio tutte le notti, tutto il giorno affinché metta fine alla sua sofferenza.
Passati pochi giorni dal suo arrivo qui incomincia a non mangiare più nulla, non beve, non fa più niente.
Ho fatto una scrittura, ho chiesto aiuto, “lassù” affinché se lo prendessero rapidamente….questa la scrittura e la risposte:
“ Ciao, sono mamma, figlia mia, che Dio ti benedica. Io veglio su di te e sul mio amato Pietro. Le sue pene non saranno ancora per molto in questa vita terrena sta finendo d’assolvere i suoi peccati e si sta innalzando anima a Dio. Le tue tribolazioni e le tue paure sono quasi terminate. Stai assolvendo il tuo compito come è stato chiesto e ciò che oggi non capisci ti sarà chiaro nei giorni futuri. Non molto tempo prima che i tuoi occhi vedranno e tu capirai svegliando il tuo cervello nei suoi punti oscuri. Sappi che la verità è più forte di ogni sortilegio e l’amore sarà ricompensato con amore, la demenza con la stessa moneta.
La venuta delle cose spesso appare incomprensibile per voi che vivete su questa terra colma di tranelli. Con Roberto siete legati, anime gemelle nel cammino e sorriderete insieme dopo aver assolto i giusti compiti vostri. Siete giusti entrambi e di questo Dio ne tiene conto donandovi la via dell’unione. Mi dispiace vederti soffrire e la tua anima è sincera. Io ti voglio bene.
La giustizia è la nostra coscienza e sbagliato è non saperla ascoltare. Pietro ora ascolta la sua coscienza e io sono accanto a lui. Deve stare così perché la sua vita frenetica non l’ha fatto mai fermare e se veniva com’era non avrebbe compreso. Il tuo cuore è triste nel vedere le cose ma credi non soffre perché io so e sono con lui. Ora sente e capisce l’amore.
Piccola mia abbi fiducia nel buon Dio. L’amore sta per avvolgerti fra le sue ali e il tuo cuore non sarà più solo.
Pensa sempre alla luce. Dio ti benedica.
Pina”
Un'altra scrittura sempre per sapere di papà:
“Piccola mia, sono sempre la mamma. Non puoi fare nulla, lui deve andare fino in fondo non si possono fare sconti, assolutamente. Lui deve, prima di andare, finire il suo compito e la sua missione. Lui ti deve questo, prima di andare assorbirà e porterà con se il male, il male nero che ti sta rovinando la vita, lui ti farà questo perché te lo deve il male non ti toccherà più. Mancano poche ore, poi lui sarà libero e anche tu sarai libera, libera da Franca.
Pina”
Il mio cuore è sempre più piccolo, il suo corpo soffre terribilmente ed io sono impotente, più che fargli iniezioni anti- dolore non posso fare e mi sembra veramente misera cosa.
Da papà non esce un fiato, solo tenui lamenti ma per quello che gli sta accadendo lo ammiro è forte anche in questa circostanza… le mie giornate passano fra lacrime e preghiere.
Richiamo il prete per l’estrema unzione, è la terza volta che gli viene data!
Stavolta, lo so, sarà l’ultima.
I medici si alternano, lo guardano, storcono il naso…
L’alito di papà sa di morte, si sta deteriorando da vivo, è terribile, ogni tanto dalla sua bocca escono strane cose, non so identificarle, ma penso siano pezzi interni che marciscono e vengono fuori.
Poi dicono che non si può praticare l’eutanasia?
Dio, se solo potessi l’avrei già fatta pur di mettere fine alla sua agonia, spietata, costante, incessante… spietatamente inarrestabile.
Sono stanca di fisico e di mente ma devo tenere duro.
Nel frattempo Franca continua a colpire come può.
Molti oggetti continuano a rompersi senza un perché, porte che si aprono, si chiudono, logicamente non c’è nessuno.
Il mio corpo e quello di Luisa, continua ad essere graffiato, con lividi senza una ragione apparente.
Ci mettiamo l’acqua santa, i graffi e i lividi spariscono.
Siamo sempre più spossate.
Le notizie che ci giungono non sono certo rassicuranti, pare che il rospo non abbia alcun effetto, la setta della “signora” ha una gran forza e le cose che gli vengono mandate non trovano sbocco, anzi, rimbalzano e ci tornano indietro!
Così ora siamo fra due fuochi, non basta quello che lei manda… anche le nostre azioni difensive si ritorcono su di noi… e lei?
Lei sta benone, con arroganza e cattiveria pregusta la sua vittoria.
Roberto continuo a sentirlo, è affettuoso…
Nell’aria una strana sensazione, sta per accadere qualcosa ma da che parte?
Chi colpirà stavolta?
Sono esausta, ai limiti di ogni sopportazione.
La morte sta arrivando a piccoli, crudeli passi. Abbraccia sempre più il mio papà.
Il suo respiro è irregolare, i suoi occhi ormai chiusi. Chissà, forse è già in un’altra dimensione, forse lui già vede i suoi cari già passati…la luce… forse non soffre… Ma chi può dirlo?
Forse adesso lui sta volando, era un ottimo pilota, ed ora ha tutto il cielo avanti a lui!
Fra le mani gli ho messo la preghiera dell’aviatore che portava quand’era in guerra…
E’ molto bella:
PREGHIERA DELL’AVIATORE
Dio di potenza e di gloria
Che doni l’arcobaleno ai nostri cieli,
noi saliamo nella tua luce
per cantare con il rombo dei nostri motori
la nostra passione.
Noi siamo uomini
Ma saliamo verso di Te
Dimentichi del peso della nostra carne
Tu Dio
Dacci le ali delle aquile
Lo sguardo delle aquile
L’artiglio delle aquile
Per portare ovunque Tu doni la luce
La bandiera, la vittoria, la gloria
D’Italia e di Roma
Fa nella pace
Dei nostri voli il volo più ardito
Fa nella guerra
Della nostra forza la tua forza o Signore
Perché nessuna ombra sfiori la nostra terra
E sii con noi
Come siamo con te…
Per sempre!
E’ il ventitre luglio… la notte avanza e il mio papà si spenge ogni ora di più…
Fuori tira un forte vento, le luci si accendono e si spengono da sole.
Accanto a lui una candela bianca arde ininterrottamente… avverto la presenza della morte, è qui, accanto a lui…lo sta portando via.
Chiamo i ragazzi per far dare l’ultimo bacio al nonno…
Mi siedo accanto a lui, gli stringo forte la mano…
E’ passata da poco la mezzanotte.
Le 24,30 papà è andato via…
Lascio la sua mano, lacrime scendono copiose dal mio viso…devo fare mille cose ora, chiamare le pompe funebri…organizzare, nella mia testa il vuoto.
Esco senza un perché in giardino, la notte avanza, una pianta accanto a me si brucia per metà…un gran tuono, fulmini continui aprono il cielo…
“Papà, salutami la mamma….papà…papà….” ripeto senza sosta… guardo avanti a me, solo buio, ora sono sola, ancora una volta orfana…ho paura…
I miei figli si stringono a me, in loro trovo il conforto…
Uniti nel momento della sepoltura, uniti in un rispettoso silenzio al rientro a casa…
Il letto vuoto, le medicine sul tavolino…
Fa male, fa tanto male!
Non ce la faccio a restare….
So che papà come suo ultimo gesto d’amore per me ha portato via un po’ del male che mi è stato fatto da Franca, probabilmente la sua sofferenza prolungata è servita anche a questo, Dio sa quanto gli sono grata e quanto male ho provato nel sentire i medici che dicevano “ Non capisco, è morto ma…vive ancora!”
Io sapevo…avvertivo tutto il suo amore e nel mio cuore, per la prima volta, un odio profondo per questa donna così fuori da ogni definizione… odio e desiderio di vederla ridotta come e peggio del mio babbo.
Lo so, è cattiveria, è peccato….è tutto quello che vi pare, ma io non posso continuare ad assistere alla decimazione della famiglia, cose, animali… non posso permettere che il suo spietato gioco continui impunito.
Piove ininterrottamente…
Il funerale è terminato, papà ora è vicino ai suoi cari.
Non passa un giorno, la decisone di andar via è presa.
Roberto è Macerata, lo raggiungo.
Corro ancora una volta verso l’amore, ho una voglia smodata di sentire le sue braccia stringermi forte, voglio sentire la vita, voglio trovare un attimo di tranquillità e so che lui può donarmela.
Mi sento frastornata, i giorni sono privi di significato, sono nella confusione più totale.
Non mi sbagliavo.
Due giorni passati accanto a lui mi hanno donato un pochino di serenità e amore.
Si sta riavvicinando, lo sento, lo vedo nei suoi occhi, ma scorgo anche la sua paura.
Franca è come una serpe che s’insinua tra noi…
E ricomincio la mia vita di sempre, il negozio, l’attesa di lui, l’aspettare che gli eventi mi portino aria di vittoria…
Continuano a succedere fatti strani, ho fatto una litigata terribile, fra l’altro è la prima in due anni, con Luisa
Il motivo? Inesistente e come se ci fosse stato qualcuno che ci aizzava una contro l’altra…
Fortunatamente i nostri occhi si sono incrociati, hanno superato la parte esterna, scesi nei nostri cuori…ci siamo guardate, incredule di ciò che ci stava accadendo… ci siamo fermate come per incanto…Abbiamo chiarito, ci siamo abbracciate ma la serpe è sempre accanto a me e ogni occasione è buona per mostrarmi la sua cattiveria!
Roberto sembra essere due in uno.
Il cielo è diventato buio quasi all’improvviso.
Un vento fortissimo…lampi illuminano questo buio irreale.
Pioggia torrenziale, mai vista così forte.
Improvvisamente un lampo, vicinissimo si scaglia perpendicolarmente su di un pino, un gran boato e il grande albero cade come fosse di burro.
Fuoco, fumo, ancora lampi e pioggia.
Il telefono squilla. E’ Roberto.
La mia voce è eccitata dopo quello spettacolo così violento, bello e terribile insieme, mai visto dai miei occhi.
Mi dici che starai in giro per tutto il mese d’agosto.
Nelle tue parole l’invito a star con te.
Mi saluti dicendomi “ Ciao Stela!” Da quanto non sentivo chiamarmi così!
Il cuore mi batte veloce.
I temporali si susseguono nei giorni. La tv ne parla, pare che da anni non si vedevano fenomeni di tanta intensità!
I minuti si accavallano e diventano ore dove tutto passa senza alcuna importanza.
Scorre il giorno e arriva la sera.
Non cederò ma, alle volte, la stanchezza mi prende e la tristezza mi stringe il cuore.
Urlare non serve.
Sono chiusa in me stessa cercando di scacciare i pensieri cattivi e continuare ad attendere segnali, la luce, le ali dell’amore…
E ritorno da lui.
E’ sulla panchina ad aspettarmi, salto indietro nel tempo, sembra tutto tornare come l’anno scorso.
Su in camera con te, le tue braccia mi hanno stretta.
In pulmino accanto a te, suoni.
Un panino al bar, lo spettacolo, amo ascoltarti.
Il vento si alza.
Finisci, la notte, la tua mano nella mia.
Una strada fra i boschi, io ti amo.
A casa, ore fra le tue braccia, sono stanchissima ma felice.
E’ l’alba quando ci addormentiamo.
La colazione, il pranzo, la tua mano sulla mia schiena.
Due chiacchiere, un bicchiere di vino.
Riposo pomeridiano, il tuo corpo accanto al mio.
La cena, in tranquillità a casa, si fa un pollo alla brace, si ride, si beve del buon vino, si ascolta musica…
Le tue mani, giocare, desiderarsi.
Fare l’amore… Sono triste oggi, devo ripartire… i nostri occhi, i nostri silenzi, le nostre paure… parto per questo, leggo nel tuo cuore il bisogno di capire.
La tua paura è grande…ancora un bacio e la tua mano lascia la mia.
I miei piedi vanno alla macchina, trascinano il mio corpo ma io sono con te, in quel pulmino che ti porta lontano da me.
Continuo ad aspettare la fine che darà spazio alla rinascita.
Ho lottato per l’amore e continuerò a farlo.
Oggi è un giorno speciale, sono quattro anni che conosco Roberto.
La macchina corre, ancora una volta, sull’autostrada, vado da lui, direzione Napoli.
Pranziamo insieme. Arrivati a casa mi porti un regalino, ti guardo, sorrido, ti amo profondamente.
Ti seguo nei giorni, nei tuoi concerti, fra un tempo incerto che mette sempre a rischio la serata.
Tutte le notti le tue braccia stringono il mio corpo…sono incantata da te…
Le piazze, le sue serate, coinvolgermi e sentirmi parte integrante con il suo mondo…
Io pellegrina nel mio corpo, il mio cammino, le sue impronte…il nostro avvenire, un futuro….
Delirio dei sensi, estasi dei sapori.
Profumi, luci e suoni e i nostri corpi e noi due…e poi ancora l’attesa, l’incognita del tempo e strappare i giorni per poi volerli fermare.
Sono miei, sono pieni di lui, pulsano fra le mie dita e non voglio che vadano via.
Piove, piove di continuo.
Mai vista un’estate così brutta!
I miei pensieri si rincorrono senza tempo, la notte non ha avuto stacco dal giorno, le ore si susseguono in attesa che ACCADA!
Io continuo a lavorare con le pietre, devo dire che sono veramente validi aiuti.
Un mio cristallo di rocca mi “ha comunicato” di chiamarsi Strader.
Lui viene sempre con me, mi segue nei miei viaggi, nel letto quando sono da sola…
Ciò che Strader mi fa sentire su di te è estremamente dolce.
Tramite la pietra riesco ad entrare nei pensieri di Roberto e lo ammiro per la sua forza.
Il suo cuore è infinitamente buono.
Sono sotto nonna Quercia, oggi il tempo concede un pochino di tregua. Da pochi giorni sono rientrata in attesa di ripartire ancora.
Chiudo gli occhi, medito e questo è ciò che mi è stato detto:
Impara ad ascoltare il Vento. Lui ha molte cose da narrare!
Io ascolto il vento e il temporale, ascolto la terra e ne percepisco i fremiti nel mio corpo.
Ascolto il silenzio ed ora so cosa vuol dire il canto di una civetta. I segnali…
L’energia pensiero prende forma.
Sto per vincere o devo ancora continuare a battermi?
Dovrò incontrarti, fronteggiarti.
Non abbasserò gli occhi e ti fronteggerò con un raggio di luce.
Ti piegherai, uscirà il tuo veleno e la mia vita sarà finalmente libera.
In visione dei sogni solo la Verità.
Invoco lo spirito, che sia in me il Guerriero.
Vado dove il trono è dell’amore.
Alce Bianca.”
Così ho conosciuto un’altra parte di me, Alce Bianca.
E’ molto bello girovagare per le praterie, ascoltare i consigli di vecchi indiani, incontrarmi con Tuono Solitario! E si, anche qui, mio caro amore, ti ritrovo.
Ovunque e questo mi conferma ancora di più che le nostre vie corrono in simbiosi perfetta.
Non sto sognando, è un pochino come se vivessi in due dimensioni diverse.
Non so quanto giochi la mia fantasia e la mia voglia infinita di vincere questa guerra, di sconfiggere il male, ma certamente quello che sta accadendo intorno a me è reale.
Reale e ne parlo con le persone che mi conoscono, con tutti quelli che mi danno una mano, con te, Roberto!
Con altri no, sicuramente mi prenderebbero per pazza, visionaria e non so che altro!
E’ difficile che si comprenda la realtà dell’energie che ci girano intorno, lo è per me che ne sono coinvolta, figuriamoci per chi è profano dell’argomento.
Intanto si sono materializzati quattro serpenti sopra la siepe di casa, questo numero quattro è da un po’ che mi segue!
Sono veri, non li ho visti solo io, sono di forme e dimensioni diverse, uno era particolarmente bello, tutto verde a pallini gialli, mai visto!
Mi sono concentrata e sono tornata nella prateria, con me ho portato i quattro serpenti e li ho adagiati nell’erba.
La mattina dopo fuori la finestra non c’erano più!
E’ un caso?
Si è fatto tutto nuvoloso, Tata Intu (il sole) s’intravede appena.
Vento.
Sono sul lettino in giardino con una coperta sopra.
Mi sento sempre più indiana e sempre più in contatto con la natura e, devo riconoscere, mi sento a mio agio.
Mi perdo nel vento, non vedo uccelli volare.
Sulle ali del vento vengo trasportata. Chi sono?
L’eco rimbomba nel silenzio e la mia domanda si moltiplica all’infinito.
Quale sangue, quale ideale scorre in me?
Io volo, io cerco, io chiedo…
Io so d’appartenere a lui…per quanto ancora questo calvario?
Nella prateria i nostri spiriti corrono liberi. Lì nulla impedisce il nostro amore e Franca non esiste, grazie a Dio!
Però continua ad esistere nella vita di tutti i giorni e questo è ancor più pericoloso. Deve essere fermata a tutti i costi ma, incomincio a rendermi conto, che non sarà breve il protrarsi di questa guerra… Franca deve essere neutralizzata altrimenti tutti gli sforzi fatti non avranno alcun risultato.
Roberto continua ad essere tenuto nel suo pugno, ma non certo per amore!
Il suo unico gioco forza è il bambino, purtroppo per lui visto che ormai è chiaro ciò che gli è stato fatto…ma come faccio a dirlo a Roberto?
Da domani staremo insieme per ben otto giorni; gli ultimi prima di un lungo inverno freddo, lontani, chiusi nei nostri sogni o….
Cosa sarà domani? Quali energie avranno il sopravvento?
E’ così difficile conquistare l’Amore?
Buona notte Roberto, la prateria si apre a noi e le nostre anime sono libere d’incontrarsi.
I sogni sono nostri e ci guidano, ci uniscono.
Io sono accanto a te in questo lungo cammino e sarò tua guida e tua discepola, imparerò da te e tu da me!
Ed eccomi correre da lui.
Pranzo a Orte, riposo a Roccasecca.
Sera Caserta.
Siamo a casa mia, da tanto aspettavo che tu venissi qui, piove, non siamo mai usciti…è bellissimo starti vicino.
L’aereo parte presto per la Sardegna.
Ti osservo e più ti guardo e più sento d’amarti.
Atterrati puntuali.
L’albergo non è distante da dove suoni stasera, grandioso! Possiamo riposarci.
Ci spostiamo dalla parte opposta della Sardegna a Castelsardo.
La mattina la passiamo al mare in una caletta bellissima.
E’ tutto perfetto, il sole, il mare…io e te! Il tuo corpo caldo, salato…ti amo.
Oggi non suoni e la cosa mi alletta molto.
Un’intera giornata per noi!
Siamo stati al mare fino al tramonto, c’era un gran vento, nella caletta non un’anima, era tutta per noi.
Rientrati in albergo la voglia di andare in giro non c’è.
Ti vesti in modo provocante, pantaloncini corti, camicia e nulla sotto.
Ceniamo in albergo, ridiamo, scherziamo… sei bellissimo amore mio!
Per quanto ancora le mie labbra dovranno tacere? Quando potrò dirti senza paura Ti Amo?
Continuo a pensarlo, a sussurrarlo, soprattutto quando i tuoi occhi entrano nei miei, quando il tuo corpo fa vibrare il mio….
Ripartiamo per Cagliari, oggi hai l’aereo per Roma, da lì andrai a Benevento, io t’aspetto in Sardegna.
E’ strano trovarmi qui da sola, ma questa stanza ormai è familiare e sto bene.
Mi hai mandato parecchi messaggini, eccone alcuni:
:” Atterrato- Ti sto baciando. Senti niente?”
:” Anch’io ti voglio bene e lo sai bene. Stavo meglio ieri a quest’ora. Bacio”
E’ notte, mi hai telefonato. Il concerto è finito. Sei stanchissimo. Provo a dormire. Ho Strader con me.
La mattinata è passata rapidamente. Ho rivisto dopo un anno una mia amica che vive qui in Sardegna, Maria. Con lei sto bene e conosce la storia mia e di Roberto.
Anche lei sono anni che studia discipline orientali, va in astrale, ha premonizioni.
Ha condiviso con me le mie paure, mi ha dato dei consigli…
Pranzato insieme, ancora in albergo a far due chiacchiere…la porta si apre: Amore sei tornato!
Mi ha telefonato Luisa, ha parlato con il suo maestro. Ha confermato che le cose fatte continuano però non spiega perché continuano ad aleggiare intorno a Franca ma non entrano… alle sue spalle c’è una setta che sicuramente non scherza e il motivo principale è tutelare il bambino che ritengono loro!
Logicamente Franca, in questo caso, è la “custode” del pupo e se si sconfigge lei che fine farebbe il bimbo? Di questo si preoccupa la setta ed è per questo che le para i colpi, ma per quanto possono tenere gli assalti che si susseguono con botta e risposta?
Luisa mi tiene aggiornata tutti i giorni sugli sviluppi della situazione.
Ormai è veramente guerra aperta, setta satanica contro setta satanica, sembra un paradosso ma è l’unico modo per inginocchiarli, sperando, che non saremo noi i perdenti, il che vorrebbe dire seri guai!
Ancora una volta la setta “buona” si è ritrovata in un bosco, di notte, la luna è nera, per combattere la setta di Franca.
Il fuoco arde e un gruppo di persone incappucciate eseguono strani rituali, l’energia intorno è schiacciante, ombre improvvise arrivano quasi a voler soffocare tutte quelle persone, ma si continua a lottare e a rimandare indietro tutto il male, s’invocano vari spiriti, non certo angelici e vengono mandati in direzione della signora e dei suoi amici.
Ancora una lunga notte in cui tutto è partito, ma quando arriverà?
Oggi si rientra.
Ancora l’aereo, arrivati vieni con me a casa.
E’ meraviglioso.
Passiamo il pomeriggio a riposare, poi in serata una partita a biliardo.
E’ da una vita che non prendo una stecca in mano! Logicamente non ho vinto.
Ancora a casa, il letto ci aspetta, le tue mani, il mio corpo, adoro le tue carezze.
Hai un viso bellissimo quando fai l’amore con me, cambi, i tuoi sentimenti trapelano anche se la tua bocca tace, ti sento profondamente mio, imprimo la tua immagine nei miei occhi.
Ci si alza prestino e ripartiamo. Si arriva ad Aquino, l’albergo è prenotato. Ormai qui ci conoscono benissimo, sembra di essere fra amici.
In macchina i pensieri mi assalgono, non riesco a trattenere le lacrime, te ne accorgi, mi vergogno, ma sapere che siamo agli ultimi giorni mi fa tanto male!
Arriviamo, ci sistemiamo, non me la sento di star chiusa in camera. Usciamo, una partita a biliardo insieme agli altri del gruppo, mi diverto, riesco a distrarmi.
E’ notte, siamo in albergo, stretta a te, non parlo, ti voglio, ti respiro, assimilo ogni istante. Mi accarezzi, ti amo in silenzio.
Brividi le tue mani sulla mia pelle, il tuo sguardo si perde nei miei occhi…”amore, non lasciarmi!” E’ un urlo soffocato, resta chiuso nel mio petto.
La buona notte…l’ultima…ma io non smetterò d’amarti.
La macchina corre sulla strada, questa volta sono da sola.
Oggi il mio cuore è costretto ad allontanarsi dalla persona che ama…
L’estate se ne sta andando, ho paura, mi sento persa e sola.
Quando l’ho salutato gli ho dato questa lettera….
Continua....
Io e tre amiche che mi stanno aiutando.
Faremo la scrittura, chiederemo ancora una volta cosa è giusto fare…
La penna è affidata ad Angela, sembra tranquilla all’inizio ma, improvvisamente qualcosa cambia, la mano scarabocchia sul foglio linee nere, poi si ferma, cambia calligrafia…
Ecco lo scritto:
“ Sono qui, sono fra voi, mi volete, mi chiamate, sono venuto, sono qui per dirvi di farvi i cazzi vostri e di non rompermi le palle.
Chi sei- chiediamo-
Sono Satana e mi sono stufato di Franca, non mi serve più.
Franca ora non è più mia ma suo figlio è sempre stato mio, l’ho generato io.
E lo ami?
Si
Angela io non chiedo mai ma voi lasciate il bambino a me. Io lo amo.
Roberto sarà liberato
Franca non si arrende e chi la spalleggia non lo fa certo per lei ma per il bambino.
Avrete ciò che chiedete…
Volete una risposta?
A me piace il caldo!”
A fine scrittura stiamo tutti male e la maglietta di Angela si brucia in vari punti.
Il parcheggio vicino a noi prende fuoco, fortunatamente lontano dalle macchine.
Intanto le tournè del gruppo ricominciano, lentamente, le date riprendono forma. Pare che tutti stiano finalmente bene e mi auguro che non accada altro!
Gioia nel mio cuore, stanotte la macchina non porterà solo me a casa, lui sarà al mio fianco.
Quanti mesi sono passati dall’ultima volta che i suoi piedi hanno sfiorato i miei!
Non sono nella pelle per l’emozione e spero vada tutto bene!
Il garage si solleva, siamo a casa amore!
Il mio cuore urla dalla gioia, ti amo, non te lo dico.
Stretta a te, risentirti in me, svegliarmi e averti accanto. La doccia insieme, m’insaponi, c’è felicità ora, sapessi quanto mi mancava tutto questo!
Ci muoviamo insieme. L’appuntamento, con il resto del gruppo è a Orte.
Mangiamo insieme, è bello, mi sembra di rivivere il passato.
Ti amo veramente tanto, stai ripartendo, non vorrei che tu te vada… non posso fermare il tempo, il pulmino si allontana e tu con lui.
Quando ti rivedrò?
I giorni dopo il nostro incontro sono scivolati via silenziosi, qualche messaggio, due chiacchiere, nulla di più.
Nelle sue parole c’è affetto ma vorrei averlo accanto.
Papà è tornato a casa.
L’ambulanza corre sulla strada, io la seguo e nel mio cuore tanta paura.
L’ultima volta che ho provato a far uscire papà dall’ospedale successe di tutto, oggi ne ho paura.
Fortunatamente arriviamo a casa. Papà viene sistemato nel letto che ho fatto arrivare apposta per lui, ha un materassino che si gonfia e si sgonfia continuamente, serve per evitare il decupido, le sbarre, per evitare di farlo cadere…
Ho tanta tristezza nel cuore e affrontare tutto da sola mi spaventa.
Ho i miei figli accanto e gli sono molto grata, in questa circostanza si stanno comportando come adulti ma mi rendo conto che vedere il nonno ridotto così non è certo bello, sento la loro sofferenza.
Li osservo quando girano intorno al letto del nonno, lui non parla più, loro continuano a raccontargli tutto ciò che accade, gli occhi di papà sono persi nel nulla, ma sono convinta che li ascolta.
Anch’io gli parlo continuamente, ci siamo raccontati le nostre vite, meglio dire ricordati… l’ho ringraziato per cose che aveva fatto nel passato, lui non risponde ma dai suoi occhi scendono lacrime, lo so che mi ascolta e prego Dio tutte le notti, tutto il giorno affinché metta fine alla sua sofferenza.
Passati pochi giorni dal suo arrivo qui incomincia a non mangiare più nulla, non beve, non fa più niente.
Ho fatto una scrittura, ho chiesto aiuto, “lassù” affinché se lo prendessero rapidamente….questa la scrittura e la risposte:
“ Ciao, sono mamma, figlia mia, che Dio ti benedica. Io veglio su di te e sul mio amato Pietro. Le sue pene non saranno ancora per molto in questa vita terrena sta finendo d’assolvere i suoi peccati e si sta innalzando anima a Dio. Le tue tribolazioni e le tue paure sono quasi terminate. Stai assolvendo il tuo compito come è stato chiesto e ciò che oggi non capisci ti sarà chiaro nei giorni futuri. Non molto tempo prima che i tuoi occhi vedranno e tu capirai svegliando il tuo cervello nei suoi punti oscuri. Sappi che la verità è più forte di ogni sortilegio e l’amore sarà ricompensato con amore, la demenza con la stessa moneta.
La venuta delle cose spesso appare incomprensibile per voi che vivete su questa terra colma di tranelli. Con Roberto siete legati, anime gemelle nel cammino e sorriderete insieme dopo aver assolto i giusti compiti vostri. Siete giusti entrambi e di questo Dio ne tiene conto donandovi la via dell’unione. Mi dispiace vederti soffrire e la tua anima è sincera. Io ti voglio bene.
La giustizia è la nostra coscienza e sbagliato è non saperla ascoltare. Pietro ora ascolta la sua coscienza e io sono accanto a lui. Deve stare così perché la sua vita frenetica non l’ha fatto mai fermare e se veniva com’era non avrebbe compreso. Il tuo cuore è triste nel vedere le cose ma credi non soffre perché io so e sono con lui. Ora sente e capisce l’amore.
Piccola mia abbi fiducia nel buon Dio. L’amore sta per avvolgerti fra le sue ali e il tuo cuore non sarà più solo.
Pensa sempre alla luce. Dio ti benedica.
Pina”
Un'altra scrittura sempre per sapere di papà:
“Piccola mia, sono sempre la mamma. Non puoi fare nulla, lui deve andare fino in fondo non si possono fare sconti, assolutamente. Lui deve, prima di andare, finire il suo compito e la sua missione. Lui ti deve questo, prima di andare assorbirà e porterà con se il male, il male nero che ti sta rovinando la vita, lui ti farà questo perché te lo deve il male non ti toccherà più. Mancano poche ore, poi lui sarà libero e anche tu sarai libera, libera da Franca.
Pina”
Il mio cuore è sempre più piccolo, il suo corpo soffre terribilmente ed io sono impotente, più che fargli iniezioni anti- dolore non posso fare e mi sembra veramente misera cosa.
Da papà non esce un fiato, solo tenui lamenti ma per quello che gli sta accadendo lo ammiro è forte anche in questa circostanza… le mie giornate passano fra lacrime e preghiere.
Richiamo il prete per l’estrema unzione, è la terza volta che gli viene data!
Stavolta, lo so, sarà l’ultima.
I medici si alternano, lo guardano, storcono il naso…
L’alito di papà sa di morte, si sta deteriorando da vivo, è terribile, ogni tanto dalla sua bocca escono strane cose, non so identificarle, ma penso siano pezzi interni che marciscono e vengono fuori.
Poi dicono che non si può praticare l’eutanasia?
Dio, se solo potessi l’avrei già fatta pur di mettere fine alla sua agonia, spietata, costante, incessante… spietatamente inarrestabile.
Sono stanca di fisico e di mente ma devo tenere duro.
Nel frattempo Franca continua a colpire come può.
Molti oggetti continuano a rompersi senza un perché, porte che si aprono, si chiudono, logicamente non c’è nessuno.
Il mio corpo e quello di Luisa, continua ad essere graffiato, con lividi senza una ragione apparente.
Ci mettiamo l’acqua santa, i graffi e i lividi spariscono.
Siamo sempre più spossate.
Le notizie che ci giungono non sono certo rassicuranti, pare che il rospo non abbia alcun effetto, la setta della “signora” ha una gran forza e le cose che gli vengono mandate non trovano sbocco, anzi, rimbalzano e ci tornano indietro!
Così ora siamo fra due fuochi, non basta quello che lei manda… anche le nostre azioni difensive si ritorcono su di noi… e lei?
Lei sta benone, con arroganza e cattiveria pregusta la sua vittoria.
Roberto continuo a sentirlo, è affettuoso…
Nell’aria una strana sensazione, sta per accadere qualcosa ma da che parte?
Chi colpirà stavolta?
Sono esausta, ai limiti di ogni sopportazione.
La morte sta arrivando a piccoli, crudeli passi. Abbraccia sempre più il mio papà.
Il suo respiro è irregolare, i suoi occhi ormai chiusi. Chissà, forse è già in un’altra dimensione, forse lui già vede i suoi cari già passati…la luce… forse non soffre… Ma chi può dirlo?
Forse adesso lui sta volando, era un ottimo pilota, ed ora ha tutto il cielo avanti a lui!
Fra le mani gli ho messo la preghiera dell’aviatore che portava quand’era in guerra…
E’ molto bella:
PREGHIERA DELL’AVIATORE
Dio di potenza e di gloria
Che doni l’arcobaleno ai nostri cieli,
noi saliamo nella tua luce
per cantare con il rombo dei nostri motori
la nostra passione.
Noi siamo uomini
Ma saliamo verso di Te
Dimentichi del peso della nostra carne
Tu Dio
Dacci le ali delle aquile
Lo sguardo delle aquile
L’artiglio delle aquile
Per portare ovunque Tu doni la luce
La bandiera, la vittoria, la gloria
D’Italia e di Roma
Fa nella pace
Dei nostri voli il volo più ardito
Fa nella guerra
Della nostra forza la tua forza o Signore
Perché nessuna ombra sfiori la nostra terra
E sii con noi
Come siamo con te…
Per sempre!
E’ il ventitre luglio… la notte avanza e il mio papà si spenge ogni ora di più…
Fuori tira un forte vento, le luci si accendono e si spengono da sole.
Accanto a lui una candela bianca arde ininterrottamente… avverto la presenza della morte, è qui, accanto a lui…lo sta portando via.
Chiamo i ragazzi per far dare l’ultimo bacio al nonno…
Mi siedo accanto a lui, gli stringo forte la mano…
E’ passata da poco la mezzanotte.
Le 24,30 papà è andato via…
Lascio la sua mano, lacrime scendono copiose dal mio viso…devo fare mille cose ora, chiamare le pompe funebri…organizzare, nella mia testa il vuoto.
Esco senza un perché in giardino, la notte avanza, una pianta accanto a me si brucia per metà…un gran tuono, fulmini continui aprono il cielo…
“Papà, salutami la mamma….papà…papà….” ripeto senza sosta… guardo avanti a me, solo buio, ora sono sola, ancora una volta orfana…ho paura…
I miei figli si stringono a me, in loro trovo il conforto…
Uniti nel momento della sepoltura, uniti in un rispettoso silenzio al rientro a casa…
Il letto vuoto, le medicine sul tavolino…
Fa male, fa tanto male!
Non ce la faccio a restare….
So che papà come suo ultimo gesto d’amore per me ha portato via un po’ del male che mi è stato fatto da Franca, probabilmente la sua sofferenza prolungata è servita anche a questo, Dio sa quanto gli sono grata e quanto male ho provato nel sentire i medici che dicevano “ Non capisco, è morto ma…vive ancora!”
Io sapevo…avvertivo tutto il suo amore e nel mio cuore, per la prima volta, un odio profondo per questa donna così fuori da ogni definizione… odio e desiderio di vederla ridotta come e peggio del mio babbo.
Lo so, è cattiveria, è peccato….è tutto quello che vi pare, ma io non posso continuare ad assistere alla decimazione della famiglia, cose, animali… non posso permettere che il suo spietato gioco continui impunito.
Piove ininterrottamente…
Il funerale è terminato, papà ora è vicino ai suoi cari.
Non passa un giorno, la decisone di andar via è presa.
Roberto è Macerata, lo raggiungo.
Corro ancora una volta verso l’amore, ho una voglia smodata di sentire le sue braccia stringermi forte, voglio sentire la vita, voglio trovare un attimo di tranquillità e so che lui può donarmela.
Mi sento frastornata, i giorni sono privi di significato, sono nella confusione più totale.
Non mi sbagliavo.
Due giorni passati accanto a lui mi hanno donato un pochino di serenità e amore.
Si sta riavvicinando, lo sento, lo vedo nei suoi occhi, ma scorgo anche la sua paura.
Franca è come una serpe che s’insinua tra noi…
E ricomincio la mia vita di sempre, il negozio, l’attesa di lui, l’aspettare che gli eventi mi portino aria di vittoria…
Continuano a succedere fatti strani, ho fatto una litigata terribile, fra l’altro è la prima in due anni, con Luisa
Il motivo? Inesistente e come se ci fosse stato qualcuno che ci aizzava una contro l’altra…
Fortunatamente i nostri occhi si sono incrociati, hanno superato la parte esterna, scesi nei nostri cuori…ci siamo guardate, incredule di ciò che ci stava accadendo… ci siamo fermate come per incanto…Abbiamo chiarito, ci siamo abbracciate ma la serpe è sempre accanto a me e ogni occasione è buona per mostrarmi la sua cattiveria!
Roberto sembra essere due in uno.
Il cielo è diventato buio quasi all’improvviso.
Un vento fortissimo…lampi illuminano questo buio irreale.
Pioggia torrenziale, mai vista così forte.
Improvvisamente un lampo, vicinissimo si scaglia perpendicolarmente su di un pino, un gran boato e il grande albero cade come fosse di burro.
Fuoco, fumo, ancora lampi e pioggia.
Il telefono squilla. E’ Roberto.
La mia voce è eccitata dopo quello spettacolo così violento, bello e terribile insieme, mai visto dai miei occhi.
Mi dici che starai in giro per tutto il mese d’agosto.
Nelle tue parole l’invito a star con te.
Mi saluti dicendomi “ Ciao Stela!” Da quanto non sentivo chiamarmi così!
Il cuore mi batte veloce.
I temporali si susseguono nei giorni. La tv ne parla, pare che da anni non si vedevano fenomeni di tanta intensità!
I minuti si accavallano e diventano ore dove tutto passa senza alcuna importanza.
Scorre il giorno e arriva la sera.
Non cederò ma, alle volte, la stanchezza mi prende e la tristezza mi stringe il cuore.
Urlare non serve.
Sono chiusa in me stessa cercando di scacciare i pensieri cattivi e continuare ad attendere segnali, la luce, le ali dell’amore…
E ritorno da lui.
E’ sulla panchina ad aspettarmi, salto indietro nel tempo, sembra tutto tornare come l’anno scorso.
Su in camera con te, le tue braccia mi hanno stretta.
In pulmino accanto a te, suoni.
Un panino al bar, lo spettacolo, amo ascoltarti.
Il vento si alza.
Finisci, la notte, la tua mano nella mia.
Una strada fra i boschi, io ti amo.
A casa, ore fra le tue braccia, sono stanchissima ma felice.
E’ l’alba quando ci addormentiamo.
La colazione, il pranzo, la tua mano sulla mia schiena.
Due chiacchiere, un bicchiere di vino.
Riposo pomeridiano, il tuo corpo accanto al mio.
La cena, in tranquillità a casa, si fa un pollo alla brace, si ride, si beve del buon vino, si ascolta musica…
Le tue mani, giocare, desiderarsi.
Fare l’amore… Sono triste oggi, devo ripartire… i nostri occhi, i nostri silenzi, le nostre paure… parto per questo, leggo nel tuo cuore il bisogno di capire.
La tua paura è grande…ancora un bacio e la tua mano lascia la mia.
I miei piedi vanno alla macchina, trascinano il mio corpo ma io sono con te, in quel pulmino che ti porta lontano da me.
Continuo ad aspettare la fine che darà spazio alla rinascita.
Ho lottato per l’amore e continuerò a farlo.
Oggi è un giorno speciale, sono quattro anni che conosco Roberto.
La macchina corre, ancora una volta, sull’autostrada, vado da lui, direzione Napoli.
Pranziamo insieme. Arrivati a casa mi porti un regalino, ti guardo, sorrido, ti amo profondamente.
Ti seguo nei giorni, nei tuoi concerti, fra un tempo incerto che mette sempre a rischio la serata.
Tutte le notti le tue braccia stringono il mio corpo…sono incantata da te…
Le piazze, le sue serate, coinvolgermi e sentirmi parte integrante con il suo mondo…
Io pellegrina nel mio corpo, il mio cammino, le sue impronte…il nostro avvenire, un futuro….
Delirio dei sensi, estasi dei sapori.
Profumi, luci e suoni e i nostri corpi e noi due…e poi ancora l’attesa, l’incognita del tempo e strappare i giorni per poi volerli fermare.
Sono miei, sono pieni di lui, pulsano fra le mie dita e non voglio che vadano via.
Piove, piove di continuo.
Mai vista un’estate così brutta!
I miei pensieri si rincorrono senza tempo, la notte non ha avuto stacco dal giorno, le ore si susseguono in attesa che ACCADA!
Io continuo a lavorare con le pietre, devo dire che sono veramente validi aiuti.
Un mio cristallo di rocca mi “ha comunicato” di chiamarsi Strader.
Lui viene sempre con me, mi segue nei miei viaggi, nel letto quando sono da sola…
Ciò che Strader mi fa sentire su di te è estremamente dolce.
Tramite la pietra riesco ad entrare nei pensieri di Roberto e lo ammiro per la sua forza.
Il suo cuore è infinitamente buono.
Sono sotto nonna Quercia, oggi il tempo concede un pochino di tregua. Da pochi giorni sono rientrata in attesa di ripartire ancora.
Chiudo gli occhi, medito e questo è ciò che mi è stato detto:
Impara ad ascoltare il Vento. Lui ha molte cose da narrare!
Io ascolto il vento e il temporale, ascolto la terra e ne percepisco i fremiti nel mio corpo.
Ascolto il silenzio ed ora so cosa vuol dire il canto di una civetta. I segnali…
L’energia pensiero prende forma.
Sto per vincere o devo ancora continuare a battermi?
Dovrò incontrarti, fronteggiarti.
Non abbasserò gli occhi e ti fronteggerò con un raggio di luce.
Ti piegherai, uscirà il tuo veleno e la mia vita sarà finalmente libera.
In visione dei sogni solo la Verità.
Invoco lo spirito, che sia in me il Guerriero.
Vado dove il trono è dell’amore.
Alce Bianca.”
Così ho conosciuto un’altra parte di me, Alce Bianca.
E’ molto bello girovagare per le praterie, ascoltare i consigli di vecchi indiani, incontrarmi con Tuono Solitario! E si, anche qui, mio caro amore, ti ritrovo.
Ovunque e questo mi conferma ancora di più che le nostre vie corrono in simbiosi perfetta.
Non sto sognando, è un pochino come se vivessi in due dimensioni diverse.
Non so quanto giochi la mia fantasia e la mia voglia infinita di vincere questa guerra, di sconfiggere il male, ma certamente quello che sta accadendo intorno a me è reale.
Reale e ne parlo con le persone che mi conoscono, con tutti quelli che mi danno una mano, con te, Roberto!
Con altri no, sicuramente mi prenderebbero per pazza, visionaria e non so che altro!
E’ difficile che si comprenda la realtà dell’energie che ci girano intorno, lo è per me che ne sono coinvolta, figuriamoci per chi è profano dell’argomento.
Intanto si sono materializzati quattro serpenti sopra la siepe di casa, questo numero quattro è da un po’ che mi segue!
Sono veri, non li ho visti solo io, sono di forme e dimensioni diverse, uno era particolarmente bello, tutto verde a pallini gialli, mai visto!
Mi sono concentrata e sono tornata nella prateria, con me ho portato i quattro serpenti e li ho adagiati nell’erba.
La mattina dopo fuori la finestra non c’erano più!
E’ un caso?
Si è fatto tutto nuvoloso, Tata Intu (il sole) s’intravede appena.
Vento.
Sono sul lettino in giardino con una coperta sopra.
Mi sento sempre più indiana e sempre più in contatto con la natura e, devo riconoscere, mi sento a mio agio.
Mi perdo nel vento, non vedo uccelli volare.
Sulle ali del vento vengo trasportata. Chi sono?
L’eco rimbomba nel silenzio e la mia domanda si moltiplica all’infinito.
Quale sangue, quale ideale scorre in me?
Io volo, io cerco, io chiedo…
Io so d’appartenere a lui…per quanto ancora questo calvario?
Nella prateria i nostri spiriti corrono liberi. Lì nulla impedisce il nostro amore e Franca non esiste, grazie a Dio!
Però continua ad esistere nella vita di tutti i giorni e questo è ancor più pericoloso. Deve essere fermata a tutti i costi ma, incomincio a rendermi conto, che non sarà breve il protrarsi di questa guerra… Franca deve essere neutralizzata altrimenti tutti gli sforzi fatti non avranno alcun risultato.
Roberto continua ad essere tenuto nel suo pugno, ma non certo per amore!
Il suo unico gioco forza è il bambino, purtroppo per lui visto che ormai è chiaro ciò che gli è stato fatto…ma come faccio a dirlo a Roberto?
Da domani staremo insieme per ben otto giorni; gli ultimi prima di un lungo inverno freddo, lontani, chiusi nei nostri sogni o….
Cosa sarà domani? Quali energie avranno il sopravvento?
E’ così difficile conquistare l’Amore?
Buona notte Roberto, la prateria si apre a noi e le nostre anime sono libere d’incontrarsi.
I sogni sono nostri e ci guidano, ci uniscono.
Io sono accanto a te in questo lungo cammino e sarò tua guida e tua discepola, imparerò da te e tu da me!
Ed eccomi correre da lui.
Pranzo a Orte, riposo a Roccasecca.
Sera Caserta.
Siamo a casa mia, da tanto aspettavo che tu venissi qui, piove, non siamo mai usciti…è bellissimo starti vicino.
L’aereo parte presto per la Sardegna.
Ti osservo e più ti guardo e più sento d’amarti.
Atterrati puntuali.
L’albergo non è distante da dove suoni stasera, grandioso! Possiamo riposarci.
Ci spostiamo dalla parte opposta della Sardegna a Castelsardo.
La mattina la passiamo al mare in una caletta bellissima.
E’ tutto perfetto, il sole, il mare…io e te! Il tuo corpo caldo, salato…ti amo.
Oggi non suoni e la cosa mi alletta molto.
Un’intera giornata per noi!
Siamo stati al mare fino al tramonto, c’era un gran vento, nella caletta non un’anima, era tutta per noi.
Rientrati in albergo la voglia di andare in giro non c’è.
Ti vesti in modo provocante, pantaloncini corti, camicia e nulla sotto.
Ceniamo in albergo, ridiamo, scherziamo… sei bellissimo amore mio!
Per quanto ancora le mie labbra dovranno tacere? Quando potrò dirti senza paura Ti Amo?
Continuo a pensarlo, a sussurrarlo, soprattutto quando i tuoi occhi entrano nei miei, quando il tuo corpo fa vibrare il mio….
Ripartiamo per Cagliari, oggi hai l’aereo per Roma, da lì andrai a Benevento, io t’aspetto in Sardegna.
E’ strano trovarmi qui da sola, ma questa stanza ormai è familiare e sto bene.
Mi hai mandato parecchi messaggini, eccone alcuni:
:” Atterrato- Ti sto baciando. Senti niente?”
:” Anch’io ti voglio bene e lo sai bene. Stavo meglio ieri a quest’ora. Bacio”
E’ notte, mi hai telefonato. Il concerto è finito. Sei stanchissimo. Provo a dormire. Ho Strader con me.
La mattinata è passata rapidamente. Ho rivisto dopo un anno una mia amica che vive qui in Sardegna, Maria. Con lei sto bene e conosce la storia mia e di Roberto.
Anche lei sono anni che studia discipline orientali, va in astrale, ha premonizioni.
Ha condiviso con me le mie paure, mi ha dato dei consigli…
Pranzato insieme, ancora in albergo a far due chiacchiere…la porta si apre: Amore sei tornato!
Mi ha telefonato Luisa, ha parlato con il suo maestro. Ha confermato che le cose fatte continuano però non spiega perché continuano ad aleggiare intorno a Franca ma non entrano… alle sue spalle c’è una setta che sicuramente non scherza e il motivo principale è tutelare il bambino che ritengono loro!
Logicamente Franca, in questo caso, è la “custode” del pupo e se si sconfigge lei che fine farebbe il bimbo? Di questo si preoccupa la setta ed è per questo che le para i colpi, ma per quanto possono tenere gli assalti che si susseguono con botta e risposta?
Luisa mi tiene aggiornata tutti i giorni sugli sviluppi della situazione.
Ormai è veramente guerra aperta, setta satanica contro setta satanica, sembra un paradosso ma è l’unico modo per inginocchiarli, sperando, che non saremo noi i perdenti, il che vorrebbe dire seri guai!
Ancora una volta la setta “buona” si è ritrovata in un bosco, di notte, la luna è nera, per combattere la setta di Franca.
Il fuoco arde e un gruppo di persone incappucciate eseguono strani rituali, l’energia intorno è schiacciante, ombre improvvise arrivano quasi a voler soffocare tutte quelle persone, ma si continua a lottare e a rimandare indietro tutto il male, s’invocano vari spiriti, non certo angelici e vengono mandati in direzione della signora e dei suoi amici.
Ancora una lunga notte in cui tutto è partito, ma quando arriverà?
Oggi si rientra.
Ancora l’aereo, arrivati vieni con me a casa.
E’ meraviglioso.
Passiamo il pomeriggio a riposare, poi in serata una partita a biliardo.
E’ da una vita che non prendo una stecca in mano! Logicamente non ho vinto.
Ancora a casa, il letto ci aspetta, le tue mani, il mio corpo, adoro le tue carezze.
Hai un viso bellissimo quando fai l’amore con me, cambi, i tuoi sentimenti trapelano anche se la tua bocca tace, ti sento profondamente mio, imprimo la tua immagine nei miei occhi.
Ci si alza prestino e ripartiamo. Si arriva ad Aquino, l’albergo è prenotato. Ormai qui ci conoscono benissimo, sembra di essere fra amici.
In macchina i pensieri mi assalgono, non riesco a trattenere le lacrime, te ne accorgi, mi vergogno, ma sapere che siamo agli ultimi giorni mi fa tanto male!
Arriviamo, ci sistemiamo, non me la sento di star chiusa in camera. Usciamo, una partita a biliardo insieme agli altri del gruppo, mi diverto, riesco a distrarmi.
E’ notte, siamo in albergo, stretta a te, non parlo, ti voglio, ti respiro, assimilo ogni istante. Mi accarezzi, ti amo in silenzio.
Brividi le tue mani sulla mia pelle, il tuo sguardo si perde nei miei occhi…”amore, non lasciarmi!” E’ un urlo soffocato, resta chiuso nel mio petto.
La buona notte…l’ultima…ma io non smetterò d’amarti.
La macchina corre sulla strada, questa volta sono da sola.
Oggi il mio cuore è costretto ad allontanarsi dalla persona che ama…
L’estate se ne sta andando, ho paura, mi sento persa e sola.
Quando l’ho salutato gli ho dato questa lettera….
Continua....
LA POERTA DELL'INVERNO (Cap. stiimo...seguito)
Preghiera del mattino
“Ti ringrazio per avermi dato un altro giorno.
Ti chiedo di darmi la forza di camminare
Degnamente per questa giornata,
di modo che quando stanotte starò nel mio letto
non posa provare vergogna”
(Bear Herat-Molly Larkin)
Ciao amore, sono molti giorni che ho in mente di scriverti.
A dire il vero preferirei parlarti guardandoti negli occhi ma ti obbligherei ad una risposta e non è quella che cerco perché conosco il tuo cuore!
Mi sono decisa a scriverti un giorno prima che ti incontri ancora. E, poi, oggi è il 4 e…chissà? Questo numero mi ispira!
Anche tu conosci il mio cuore e sai che ti ama profondamente. Il non dirsi nulla, tacito accordo fra di noi, è solo per non complicare di più le cose.
Ma l’evidenza la possiamo negare all’occhio umano!
Mi sono chiesta, da che ci siamo rivisti, come sarebbe stato questo giorno. Già!?! Di quale giorno sto parlando? Del 9 ottobre quando le nostre strade si dovranno separare e non ci sono altre date all’orizzonte!
Non so come la vivi e la vivrai tu ma io sento di non essere felice, tranquilla.
Seguo le tue decisioni, non le condivido ma le rispetto.
Sto cercando il modo più indolore possibile per affrontare i mesi che verranno lontana da te e con un silenzio che si fortificherà di settimana in settimana.
Tu imponi a te stesso di farmi scivolare via da te giorno dopo giorno, ti immergerai completamente nella tua routine quotidiana ed io sarò sempre più distante dai tuoi pensieri.
Mi lascerai un angolino segreto del tuo cuore ma così segreto che capiterà che te ne dimenticherai.
Riaffiorerò in te in primavera quando il profumo della natura, il sole tiepido, un soffio di vento ti sussurreranno :” Roberto…svegliati!”
E io sarò qui consapevole e in trepidante attesa che il vento caldo ti riporti a me…
Si ma io invece, io che non ho scelto questa via del distacco come faccio a congelare il tuo pensiero?
Dovrei non amarti più provando amore; dovrei scordarti magari trovando qualche surrogato di te. Riuscire a far l’amore con un altro, per quanta fantasia potrò usare…come farò a non vedere il tuo viso in lui?
Le sue mani non sono le tue. Non provo piacere. Non ho bisogno di uno sfogo sessuale.
Mi mancherà terribilmente l’amore totale con te!
Si, con te c’è sesso, desiderio, ma c’è anche amore, tenerezza…con il surrogato solo sesso. Non può appagarmi, anzi acutizzerà il ricordo di te.
Ok, lascio stare il surrogato. Penso ai miei figli. Mmmm! Hanno le loro vite!
Il negozio, si ma lì penso ancora di più!
I parenti, il pranzo di natale! Distrazione!
Quest’anno ti regalerò la mia Attesa!
Un nuovo anno…Non potrò non pensarti allo scoccare della mezzanotte! Chiudere gli occhi e stringermi forte a te, sussurrarti “ ti amo”
Divento un anno più vecchia! Auguri! Tu dove sei? Ancora chiuderò gli occhi e ti vedrò sorridente avanti a me, prendermi il viso fra le mani, baciarmi…Auguri amore!!!
La tua voce si perde nei ricordi e rincorre la mia fantasia…
Ma, giunta a gennaio, buona parte del cammino è compiuto. Febbraio lo metterò a tacere. Marzo… mi sveglierò anch’io dal mio torpore, ringrazierò Dio per avermi dato la forza di sorridere ancora e incomincerò a liberare le mie sensazioni e, finalmente, il pensiero di te non mi darà dolore perché ancora un po’ e potrò rivederti!
Sono pronta a tutto questo?
Mica tanto, oggi che scrivo ne sono terrorizzata ma se è l’unica via per continuare ad amarti, a stringermi fra le tue braccia…sono certa Ce la Farò!
Per nulla al mondo rinuncerei a te e se questo è ciò che devo affrontare lo affronterò.
Lo sai, sei speciale e i miei occhi continueranno ad aspettare la porta che si aprirà, allora ti vedranno e il mio cuore piangerà di gioia.
Un tuo bacio colmerà la solitudine dei mesi passati…
E…se un giorno ti ricorderai di quell’angolino del tuo cuore, se vorrai amore o semplicemente un bacio non dovrai far altro che aprire la porta!
Ti amo Roberto.
PREGHIERA DELLA SERA.
“Grazie per tutto ciò che mi è successo oggi, di buono e di cattivo.
Ti prego, Nonno Vento, porta una carezza e un pensiero d’amore a Roberto
Prendimi “Angelo” mio e portami dove finiscono i confini affinché il mio cuore
Riposi felice accanto a lui”
Rientro a casa.
Ancora un serpente si fa vivo al solito posto.
Non riesco a pensare a lui lontano da me.
Il suo messaggio:
:” Sai Etta, ti voglio bene e ti sento dentro di me. Ciò mi piace e mi aiuta ad essere più recettivo, ti bacio.!”
Ed ecco il mio primo giorno di solitudine.
Ho cercato di non affogarmi in pensieri tristi.
Ci siamo sentiti, mandati messaggi.
E’ tutto così irreale, perché Franca non accetta la realtà?
Già è come chiedere perché un elefante non è una formica!
L’energia continua a correre, luce e ombra. Capire dove è giusto, dove si cade in errore, rimanere, in ogni caso radicati nell’amore.
Io sento il tuo e so di non sbagliarmi. Il tuo cuore ha raccontato tutto al mio.
Franca ha chiamato. Ancora mi sfida, le sue parole
:”Vi sto aspettando, non ho paura, vedremo chi vincerà!”Dio sembra davvero la lotta fra il bene e il male!…Fra male e male per arrivare al bene!
E tu, Roberto, ci sei in mezzo, sei l’occhio del ciclone, il silenzio prima della tempesta.
Tuono solitario! Giusto…ho paura per te. Sei fragile nelle sue mani, impotente, posseduto, tuo malgrado, da forze che non ti appartengono e che, in verità non dovrebbero proprio esistere.
Roberto, non scordarti mai che sei speciale, non scordare il guerriero di Luce che è in te. Stai attento, i tuoi sensi devono percepire, ascolta i tuo cuore, osserva i segnali….Rompi la ragnatela, Esci!
Mi hai scritto
:” Viaggio in tristezza, ti voglio bene Etta, fra mezz’ora sarò a casa. Ciao stellina Non vorrei sentirti triste. Io ti vedo sorridente quando ti penso. Adesso ti stringo e ti bacio.”
E io piango e sono tristissima. Sorridente? E’ una parola con il cuore in frantumi, difficile sapendolo accanto a lei, difficile visto che lo amo con tutta me stessa, difficile perché lui non è accanto a me ma a lei.
Le sue spalle, le sue mani…
Come faccio a ridere quando le lacrime non vogliono fermarsi? Amore, io provo a sorridere ma riesco solo a piangere.
E continuo a vederlo con lei.
I suoi gesti prima di venire a letto…chissà se lei li ama come li amo io?
Stringermi al suo petto, stanotte, forse in questo momento…lo sta facendo lei e tu….cosa provi tu amore mio?
Io non potrei mai, non sopporterei mani estranee, che non siano le tue, su di me.
Sorridente….e per cosa?
Sorridente pensando a te che fai l’amore con lei?
Perdonami, amore, non ci riesco proprio!
Assurdo! Franca ti ha detto delle telefonate, peccato che non ti abbia detto che sono partite da lei e, tanto meno, cosa ha detto. Fa la vittima, spaventata…ma di che? Di niente visto che sa perfettamente con chi parla… Il so gioco, i suoi intrighi, mettersi in primo piano…ridicola e come poi? Usando ricatti e menzogne?
Ed io qui, continuo a pregare e sperare, con tutta me stessa che Dio, il Grande Mistero….che la Verità possa trionfare…
E le sette continuano a scontrarsi nei loro terreni di guerra, tanto lei non ha paura! Beata, io ne ho tanta!
Non avrei mai voluto superare tutti i limiti, non sarei voluta scivolare in questo mondo d’orrori, ed invece ne sono coinvolta ma la Luce non mi abbandona un attimo, e sono sicura che l’amore vincerà.
Roberto continui a scrivermi che mi vuoi bene. Questo riempie il mio cuore di gioia.
Le telefonate continuano,Roberto me lo dice, io lo guardo, vorrei urlare la mia rabbia, ma mi crederebbe? Ho paura a dirgli tutto, potrebbe pensare che sono completamente matta e che faccio di tutto per mettere in cattiva luce Franca inventandomi storie che non stanno né in cielo né in terra.
Sto cercando una cimice, quell’apparecchio che si mette alla cornetta del telefono per registrare, ovunque, una telefonata.
Se ci riesco, gli farò sentire la sua voce,non sarò io a dirgli della sua follia, ma lei stessa!
Roberto ti stanno togliendo dalla tua vita con l’inganno, ti fanno vivere nell’inganno…vorrei trovare il modo di spezzare le sue catene.
La mia anima è accanto a lui, fluttua nel suo cuore e non lo lascerò annullare.
I miei occhi vedono solo il suo volto, l’estate va ma io resterò qui, a battermi per il bene.
Ascolto la voce del Grande Spirito. Cerco di arrivare a comprendere perdendomi in studi e scoprendo sempre nuove verità ma, poi, tutte convergono alla stessa radice : L’energia Suprema, che tutto muove, è un susseguirsi di fili energetici che prendono forma dai nostri pensieri, azioni, parole…tutto fluttua e prende forma. Riscopro il numero quattro in più passaggi ma ancora non so dargli un significato. Cerco verità alle mie domande. Cerco di mettere in pratica i vari insegnamenti che ricevo.
Franca continua la sua scena con le telefonate.
Pare che sia agitata e nervosa, che abbia paura, vuol far mettere il telefono sotto controllo!
Certo, bisogna dirlo, come attrice è perfetta! Peccato nessuna l’abbia mai scoperta!
Chissà se era tanto agitata quando ha regalato la vita di suo figlio a Satana? E quando partecipa a riti e…e quando ha piegato il volere di Roberto…e quando…la lista potrebbe continuare all’infinito…
Ancora una battaglia si sta per attuare. Franca domani sarà a Roma. Ha trovato un pretesto ottimo, ma come farti capire che non è per ritrovare un amica! Ok, , continui a non credermi.
Se lei viene, io partirò, so cosa viene a fare, so anche che non è bene che io resti in casa! Viene a chiudere il cerchio che ha preparato con estrema cura in questi mesi, per evitarle la riuscita io dovrò star lontana da casa, con te, in questo modo anch’io spezzo il cerchio e, anche se non ci saranno ne vinti ne vincitori, eviteremo spiacevole conseguenze a tanta pazzia.
Arrivi a Roma con Franca.
Ci vediamo a Orte, zona intermedia fra casa tua e casa mia, direi neutrale.
Arrivo in albergo, sei al ristorante. Ti vedo seduto di spalle, sei al telefono con lei.
Mi siedo in silenzio. T’osservo, ho una strana sensazione dentro. Sei tu ma…c’è agitazione nell’aria.
Cerchiamo di sfatare questo senso di insoddisfazione cercando di ridere e scherzare.
A letto, ti sento, mi stringi fra le tue braccia… mi piace ma perché non riesco ad essere felice? Nell’aria ancora tensione.
Dormo accanto a te, ci svegliamo presto, che sarà accaduto questa notte?
Continua la tensione.
Mi dici che torni a casa tua, da solo. Mi fa male ma sto zitta. Percepisco la tua paura, vorrei poterti aiutare ma sono strana anch’io.
Un ultimo bacio, tu direzione nord ed io dalla parte opposta.
Al telefono Luisa mi dice che durante la notte la guerra c’è stata. Altre forme energetiche sono state risvegliate. Nulla si può più fermare.
A casa mi dicono che la notte è stata agitata. I miei cani e quelli della vicina non hanno fatto altro che ululare, quelli della vicina, poi, che sono chiusi in una stanza, pare abbiano rotto tutto cercando disperatamente d’uscire.
E’ un incubo, ma finirà prima o poi?
La radio suona, la sento a tratti, alcune note mi fanno precipitare il cuore, mi parlano di te.
Chissà se tu hai compreso pienamente il mio amore, se riesci a capire il gran vuoto che si crea in me quando sei lontano, quando la tua anima non è in sintonia con la mia.
Io passo il mio tempo lasciando che il mondo mi scivoli sopra. E’ da febbraio dello scorso anno, da quando lui è tornato in quella casa “maledetta” che non ho pace.
I giorni passati con lui non riparano i mesi che ci vedono lontani.
Ma come fargli capire che io non Voglio per forza lui, voglio solo che sia tu, Roberto, a vivere la tua vita! Io ti amo, come vedi è per amore che accetto la tua lontananza, ma non accetto la tua schiavitù e, quel che è peggio è che tu, proprio tu, amore mio, non riesci a capirlo.
Ti sveglierai mai da quest’incubo? Si ma solo il giorno in cui lei sarà piegata e ti rivelerà chi realmente è e tutta la sua follia.
Possibile che bisogna arrivare per forza così in basso? Non può esserci clemenza e risparmiarti un po’ di dolore?
I tamburi suonano nella notte e gli eventi avvengono.
Anche oggi sta per finire.
Vorrei essere pienamente cosciente di ciò che vado apprendendo ma non tutto mi è chiaro.
So che da qualche parte esiste la chiave che apre tutto, devo solo continuare a cercarla.
Lui teso. Mi racconta che il rapporto con Franca non è propriamente idilliaco. Dai la colpa all’estate, indirettamente a me.
Ma possibile che non ci arriva? Non avrà mai un rapporto idilliaco con lei e non penso che lui l’abbia mai avuto realmente.
Non è mai esistito un vero rapporto, è costruzione sua, lui non puoi sentirlo suo!
E’ stato semplicemente trascinato e coinvolto in un qualcosa che non gli apparteneva e mai gli apparterrà.
Tuo figlio….si, lui è nato per uno sporco gioco di Franca di cui tu sei sempre stato all’oscuro.
E’ giusto che tu lo ami ma sei sicuro che il tuo cuore gli appartenga?
Il mondo intorno a lui, da che sta con lei, molto prima di conoscere me, è stato una costruzione meditata da una mente diabolica che ha fatto della sua vita una sorta di grande palcoscenico in cui lui è attore ignaro.
Sai perché sei ancora “salvo”amore?
Per la musica che scorre in te.
E’ l’amore che provi ed hai sempre provato per lei che ti tiene in vita e ti da la possibilità di provare sentimenti che ti avvisano, in ogni modo di scappare. Ma tu t’ostini a fartene una colpa, scacci i tuoi sentimenti, usi la ragione a tutti i costi, senza capire che, così fai il suo gioco, facendo tacere con forza il tuo cuore.
Si, certo, così ti senti “tranquillo” forse riesci anche a convincerti che Franca è la tua donna… ma per quanto pensi di riuscire ad ingannare il tuo cuore, la tua stessa essenza di vita?
Non smettere mai d’amare la tua musica, lei ti porterà davanti ai tuoi incroci, non potrai evitarli!
Puoi affogarti nella routine quotidiana e bendarti tutti i sensi ma l’amore che vive in te, la tua luce non puoi ignorarla.
Per questo sei nervoso, cambi umore, cerchi scampo nella tua chitarra.
Chiuso in te, ti definisci “ Scontento e scocciato” e lo sei e lo sarai finché continuerai ad ignorarti…lei non è riuscita a strapparti l’amore.
Sono a letto, ho freddo. Non sono certo in piena forma. Il mio corpo si ribella.
Oggi mi hai detto che fra un giorno staremo insieme!
Ho prenotato il solito albergo.
Continuo a studiare. Leggo libri che parlano di grandi uomini medicina, ciò che leggo mi scivola dentro, è come se qualcosa si risvegliasse in me.
Sono affascinata e trascinata dagli indiani d’america.
Ad ogni capitolo che termino esclamo :” E’ chiaro!” Ma, a dire il vero non so cosa sia realmente chiaro, almeno non lo so con la mente cognitiva.
Tutto si svolge in quattro giorni, in quattro tempi, con quattro mosse, quattro somministrazioni di medicina ogni giorno…tutto è quattro, numero sacro per gli Indiani d’America come anche il sette ma, a me, appartiene il quattro.
Lo amo, devo riconoscerlo e nel mio cuore non vi è ansia.
Tutto segna nero ma in me c’è luce, calma. L’energia del mio amore lo abbraccia continuamente.
Oggi è una notte splendida in cui ho compreso altri passi della mia vita in rapporto con gli altri.
Amore, ascolta l’aria e i suoi profumi, ascolta il vento e la sua voce… ascolta il mio cuore che ripete senza sosta: ti amo.
Questa situazione deve sbloccarsi. Di persone invischiate in questa lotta contorta di paura ce ne sono tante, ci sarà una fine, non può certo andare avanti all’infinito.
Sono apatica, agitata, nervosa. Mi sveglio e mi sembra di non aver dormito…Cosa è con me?
Domande si rincorrono, risposte si cercano.
Intanto qui da me tutto continua ad accadere, mentre da te tutto è tranquillo!
Silenzio…attesa…Ricerca di verità.
Sono in ribellione con me stessa, voglio vivere, questa situazione mi sta schiacciando, è una nube nera sulla mia testa. Ma come faccio a farlo capire al mio cuore? Ti ama ma, per vivere, dovrei riuscire a non amarti. Come , come posso provare il sentimento del distacco?
E ancora la “partita” fra il bene e il male sta a zero a zero, o quasi!
Franca pare sia nervosa, ma questo non è una novità!
Da me l’epidemia di non si sa che continua. Tutti in casa stiamo male. Di cosa? Non si sa. Bolle, febbre, arsura…ma continuiamo a combattere. Tutti sono stati avvisati di Franca e di ciò che può accadere, soprattutto ora che la stiamo sfidando nel suo stesso terreno di gioco.
Mi si è spostato completamente il viso da una parte, non l’accetto, mi sono spaventata, respiravo a fatica ma sono riuscita a rimetterlo apposto.
Luisa ha trovato nel tubo della lavatrice, quello interno, nove elastici di tutti i colori legati fra di loro.
Il mio scaldabagno perde acqua…continuiamo a non sentirci bene, ma quando le tornerà tutto indietro?
La guerra continua, pare che tutti siano convinti di vincere, io incomincio ad avere qualche dubbio.
Mi sono stesa su “mamma terra” guardando verso nord ed ho chiesto il favore di darmi energia e di indicarmi la via.
Sono stata sotto nonna quercia guardando a sud e ho chiesto la risposta alle mie domande.
Sento Roberto per telefono, ci raccontiamo le nostre giornate. Che vicini terribili che ha!
Poi hanno anche un cane che ulula….e ci credo povera bestia visto chi ha vicino!
Io continuo ad avere fiducia, l’Amore non può essere sconfitto, è la più alta energia che esiste e non può perdere!
Le energie continuano a volteggiare in tutte le direzioni, aspetto fiduciosa, il fulmine che squarcerà il cielo e il tuono solitario segnerà la fine del male e la vittoria del bene.
Vivo le mie ore e cerco di stare tranquilla, sia fatta la volontà Divina che l’amore possa prevalere sul male e la malvagità.
Tu mi telefoni “ Ciao bimba mia! Ti voglio bene”! –Dolce sta cosa però tu continui a stare lì e io qui! Mica bella sta cosa!
Vorrei poter pronunciare la parola tregua. Sono stanca, ho lottato per non soccombere, ringrazio Dio per avermi sostenuta, ringrazio per il conforto che ho ricevuto dalle persone amiche, non ce l’avrei fatta senza di loro. Sono successe un’infinità di cose in questo pugno di mesi e mi pesano come fossero anni. La mia vita è cambiata di continuo. Le certezze distrutte ancora una volta.
L’amore perso e ritrovato e poi ancora strappatomi via con storie pazzesche che mi hanno trascinata in un labirinto di mondi incantati. Sono sprofondata nella desolazione ma l’urlo del mio cuore è stato sempre più forte di ogni male. Ho perso il mio papà dopo una lunga ed estenuate malattia, l’ho visto spengersi ma, come rugiada al sole, brilla ancora nel mio cuore.
Ho passato giorni di gran vuoto interiore. Anche in queste occasioni, devo ringraziare l’amore dei miei amici.
Piano ho ritrovato Roberto facendogli capire quant’amore c’è nel mio cuore per lui. Ho cercato d’aprirgli gli occhi, alla fine gli ho detto la verità. Ha ragione, sembra un film e, ancora, dentro di me, qualcosa mi spinge a sperare che lo sia.
Ma le lotte nella notte ci sono state realmente, di continuo si è cercato di respingere il male.
Non so se mi abbia creduta ma, ormai, dovrà vedere con i suoi occhi, non esiste altra via.
Ho pregato affinché gli fosse evitato.
Sono stufa di pormi aspettative. D’aspettare cosa sarà domani senza riuscire a vivere l’oggi.
Mi rendo conto che la mia vita è proiettata in un’unica direzione. Io lo amo ma…devo vivere!
Lo so, lui mi sproni a farlo, ma, è tanto difficile senza di lui.
Ho superato le barriere della fisicità con lui, lo trovo nei miei sogni, conosco il suo cuore e mai gli ho celato il mio.
Fra un giorno le sue braccia mi stringeranno, ancora mi renderanno felice facendomi sentire donna, ma, dopo due giorni saranno lontane.
Di energie in movimento ce ne sono a sufficienza. Mi spaventano. Non avrei mai pensato di giungere fin qui. Ne ho affrontate veramente tante, visto fin oltre avrei voluto vedere, adesso saprei cosa rispondere a Franca, senza abbassare gli occhi!
Un anno fa mi disse, ricordati non mi arrenderò facilmente ed io le direi così oggi che conosco la verità sul suo non arrendersi :” Anch’io non mi arrenderò e, tanto meno mi farò distruggere da te! Attenta e ricorda che a giocare col fuoco, alla fine, ci si brucia!”
Ma perché devo conoscere realtà splendide e terrificanti allo stesso momento?
Avevo finito di scrivere ieri che mi sarebbe piaciuta la parola tregua!
La giornata di oggi è stata una vera odissea in cui elenco i fatti e gli eventi:
1) La mia gatta bianca è sparita
2) Piastra per i capelli esplode e prende fuoco
3) Porta a vetri in salone scoppia, i pezzi vengono lanciati come se sparati da un mitragliatore
4) Roberto si ritrova chiuso a scuola, ma, nella scuola non c’è nessuno che possa averlo chiuso, era da solo!
Se continua così fra poco la casa mi crollerà in testa e nessuno saprà spiegarsi come!
Ho ritirato le foto di quest’estate in alcune tue ci sono strani effetti, è come se tu fossi avvolto da un impercettibile velo bianco, un’essenza esterna a te.
E’ ancora tutto silenzio….
“Silenzio che è la voce del Grande Mistero, che non può esprimersi a parole. Silenzio i cui fatti sono il vero coraggio, la sopportazione, la pazienza, la dignità, la considerazione per tutte le cose. E’ nel silenzio che si sente la musica incessante dell’energia della terra, è nel silenzio che si raggiunge la percezione che va oltre la forma delle cose. Da sola, ascoltando il silenzio, posso ascoltare e guardare nel cielo della notte la via del mio futuro. Da sola, nel silenzio, posso guardare oltre l’ombra che è il mondo delle cose e arrivare a sognare il mondo reale al di là delle cose.
Se vedo me stessa in quel mondo so che vincerò.”
Mi scrivi cose molto dolci
:” Che bel tramonto. Nuvole rosse. La senti questa carezza? Ti voglio bene! Non preoccuparti di ciò che puoi risolvere, quando fai qualcosa che ti riesce difficile pensa che in quel momento ti do un bacio”
In negozio continua a succedere di tutto.
Chi entra, dopo si sente male, si rompe qualcosa, gli viene un ascesso al dente e via discorrendo. Le cose si muovono da sole, andando da una parte all’altra del negozio, le piante escono dal vaso e le si trovano a molta distanza da lui…io sono strana, una persona che vive in casa mia ha avuto una paresi, è giovane, le analisi non spiegano perché… le mie amiche stanno male.
L’attesa è snervante, si cerca di ridere il più possibile di tutto… ma quando accadrà come accadrà? E dopo? E cosa sarà di Roberto e di suo figlio?
Se…se…quando…?
E i giorni continuano a passare e si sta qui ad assistere.
Passano i minuti, sembrano eterni quando il cervello va a mille.
Ridiamo, si, forse è meglio.
Ho parlato con un esorcista, gli ho esposto il caso, portato le foto, ha confermato ma non sono io da esorcizzare ma Franca e chi ce la porta?
Io certo no, Roberto continua ad essere scettico ed è anche giusto visto che, oltre a tante parole, in effetti non accade nulla da lui!
E intanto qui i disastri continuano giornalmente, la mattina sembra un bollettino di guerra, telefono a tutti, la domanda è uguale “ Tutto bene? Successo nulla stanotte?”
E le risposte sono sempre poco confortanti, ci si sveglia male, con lividi addosso, dolori che vanno e vengono ci costringono, spesso , a star fermi, chiunque abbia a che fare con noi continua ad avere guai.
Le notte all’insegna di riti si susseguono
CONTINUA....
“Ti ringrazio per avermi dato un altro giorno.
Ti chiedo di darmi la forza di camminare
Degnamente per questa giornata,
di modo che quando stanotte starò nel mio letto
non posa provare vergogna”
(Bear Herat-Molly Larkin)
Ciao amore, sono molti giorni che ho in mente di scriverti.
A dire il vero preferirei parlarti guardandoti negli occhi ma ti obbligherei ad una risposta e non è quella che cerco perché conosco il tuo cuore!
Mi sono decisa a scriverti un giorno prima che ti incontri ancora. E, poi, oggi è il 4 e…chissà? Questo numero mi ispira!
Anche tu conosci il mio cuore e sai che ti ama profondamente. Il non dirsi nulla, tacito accordo fra di noi, è solo per non complicare di più le cose.
Ma l’evidenza la possiamo negare all’occhio umano!
Mi sono chiesta, da che ci siamo rivisti, come sarebbe stato questo giorno. Già!?! Di quale giorno sto parlando? Del 9 ottobre quando le nostre strade si dovranno separare e non ci sono altre date all’orizzonte!
Non so come la vivi e la vivrai tu ma io sento di non essere felice, tranquilla.
Seguo le tue decisioni, non le condivido ma le rispetto.
Sto cercando il modo più indolore possibile per affrontare i mesi che verranno lontana da te e con un silenzio che si fortificherà di settimana in settimana.
Tu imponi a te stesso di farmi scivolare via da te giorno dopo giorno, ti immergerai completamente nella tua routine quotidiana ed io sarò sempre più distante dai tuoi pensieri.
Mi lascerai un angolino segreto del tuo cuore ma così segreto che capiterà che te ne dimenticherai.
Riaffiorerò in te in primavera quando il profumo della natura, il sole tiepido, un soffio di vento ti sussurreranno :” Roberto…svegliati!”
E io sarò qui consapevole e in trepidante attesa che il vento caldo ti riporti a me…
Si ma io invece, io che non ho scelto questa via del distacco come faccio a congelare il tuo pensiero?
Dovrei non amarti più provando amore; dovrei scordarti magari trovando qualche surrogato di te. Riuscire a far l’amore con un altro, per quanta fantasia potrò usare…come farò a non vedere il tuo viso in lui?
Le sue mani non sono le tue. Non provo piacere. Non ho bisogno di uno sfogo sessuale.
Mi mancherà terribilmente l’amore totale con te!
Si, con te c’è sesso, desiderio, ma c’è anche amore, tenerezza…con il surrogato solo sesso. Non può appagarmi, anzi acutizzerà il ricordo di te.
Ok, lascio stare il surrogato. Penso ai miei figli. Mmmm! Hanno le loro vite!
Il negozio, si ma lì penso ancora di più!
I parenti, il pranzo di natale! Distrazione!
Quest’anno ti regalerò la mia Attesa!
Un nuovo anno…Non potrò non pensarti allo scoccare della mezzanotte! Chiudere gli occhi e stringermi forte a te, sussurrarti “ ti amo”
Divento un anno più vecchia! Auguri! Tu dove sei? Ancora chiuderò gli occhi e ti vedrò sorridente avanti a me, prendermi il viso fra le mani, baciarmi…Auguri amore!!!
La tua voce si perde nei ricordi e rincorre la mia fantasia…
Ma, giunta a gennaio, buona parte del cammino è compiuto. Febbraio lo metterò a tacere. Marzo… mi sveglierò anch’io dal mio torpore, ringrazierò Dio per avermi dato la forza di sorridere ancora e incomincerò a liberare le mie sensazioni e, finalmente, il pensiero di te non mi darà dolore perché ancora un po’ e potrò rivederti!
Sono pronta a tutto questo?
Mica tanto, oggi che scrivo ne sono terrorizzata ma se è l’unica via per continuare ad amarti, a stringermi fra le tue braccia…sono certa Ce la Farò!
Per nulla al mondo rinuncerei a te e se questo è ciò che devo affrontare lo affronterò.
Lo sai, sei speciale e i miei occhi continueranno ad aspettare la porta che si aprirà, allora ti vedranno e il mio cuore piangerà di gioia.
Un tuo bacio colmerà la solitudine dei mesi passati…
E…se un giorno ti ricorderai di quell’angolino del tuo cuore, se vorrai amore o semplicemente un bacio non dovrai far altro che aprire la porta!
Ti amo Roberto.
PREGHIERA DELLA SERA.
“Grazie per tutto ciò che mi è successo oggi, di buono e di cattivo.
Ti prego, Nonno Vento, porta una carezza e un pensiero d’amore a Roberto
Prendimi “Angelo” mio e portami dove finiscono i confini affinché il mio cuore
Riposi felice accanto a lui”
Rientro a casa.
Ancora un serpente si fa vivo al solito posto.
Non riesco a pensare a lui lontano da me.
Il suo messaggio:
:” Sai Etta, ti voglio bene e ti sento dentro di me. Ciò mi piace e mi aiuta ad essere più recettivo, ti bacio.!”
Ed ecco il mio primo giorno di solitudine.
Ho cercato di non affogarmi in pensieri tristi.
Ci siamo sentiti, mandati messaggi.
E’ tutto così irreale, perché Franca non accetta la realtà?
Già è come chiedere perché un elefante non è una formica!
L’energia continua a correre, luce e ombra. Capire dove è giusto, dove si cade in errore, rimanere, in ogni caso radicati nell’amore.
Io sento il tuo e so di non sbagliarmi. Il tuo cuore ha raccontato tutto al mio.
Franca ha chiamato. Ancora mi sfida, le sue parole
:”Vi sto aspettando, non ho paura, vedremo chi vincerà!”Dio sembra davvero la lotta fra il bene e il male!…Fra male e male per arrivare al bene!
E tu, Roberto, ci sei in mezzo, sei l’occhio del ciclone, il silenzio prima della tempesta.
Tuono solitario! Giusto…ho paura per te. Sei fragile nelle sue mani, impotente, posseduto, tuo malgrado, da forze che non ti appartengono e che, in verità non dovrebbero proprio esistere.
Roberto, non scordarti mai che sei speciale, non scordare il guerriero di Luce che è in te. Stai attento, i tuoi sensi devono percepire, ascolta i tuo cuore, osserva i segnali….Rompi la ragnatela, Esci!
Mi hai scritto
:” Viaggio in tristezza, ti voglio bene Etta, fra mezz’ora sarò a casa. Ciao stellina Non vorrei sentirti triste. Io ti vedo sorridente quando ti penso. Adesso ti stringo e ti bacio.”
E io piango e sono tristissima. Sorridente? E’ una parola con il cuore in frantumi, difficile sapendolo accanto a lei, difficile visto che lo amo con tutta me stessa, difficile perché lui non è accanto a me ma a lei.
Le sue spalle, le sue mani…
Come faccio a ridere quando le lacrime non vogliono fermarsi? Amore, io provo a sorridere ma riesco solo a piangere.
E continuo a vederlo con lei.
I suoi gesti prima di venire a letto…chissà se lei li ama come li amo io?
Stringermi al suo petto, stanotte, forse in questo momento…lo sta facendo lei e tu….cosa provi tu amore mio?
Io non potrei mai, non sopporterei mani estranee, che non siano le tue, su di me.
Sorridente….e per cosa?
Sorridente pensando a te che fai l’amore con lei?
Perdonami, amore, non ci riesco proprio!
Assurdo! Franca ti ha detto delle telefonate, peccato che non ti abbia detto che sono partite da lei e, tanto meno, cosa ha detto. Fa la vittima, spaventata…ma di che? Di niente visto che sa perfettamente con chi parla… Il so gioco, i suoi intrighi, mettersi in primo piano…ridicola e come poi? Usando ricatti e menzogne?
Ed io qui, continuo a pregare e sperare, con tutta me stessa che Dio, il Grande Mistero….che la Verità possa trionfare…
E le sette continuano a scontrarsi nei loro terreni di guerra, tanto lei non ha paura! Beata, io ne ho tanta!
Non avrei mai voluto superare tutti i limiti, non sarei voluta scivolare in questo mondo d’orrori, ed invece ne sono coinvolta ma la Luce non mi abbandona un attimo, e sono sicura che l’amore vincerà.
Roberto continui a scrivermi che mi vuoi bene. Questo riempie il mio cuore di gioia.
Le telefonate continuano,Roberto me lo dice, io lo guardo, vorrei urlare la mia rabbia, ma mi crederebbe? Ho paura a dirgli tutto, potrebbe pensare che sono completamente matta e che faccio di tutto per mettere in cattiva luce Franca inventandomi storie che non stanno né in cielo né in terra.
Sto cercando una cimice, quell’apparecchio che si mette alla cornetta del telefono per registrare, ovunque, una telefonata.
Se ci riesco, gli farò sentire la sua voce,non sarò io a dirgli della sua follia, ma lei stessa!
Roberto ti stanno togliendo dalla tua vita con l’inganno, ti fanno vivere nell’inganno…vorrei trovare il modo di spezzare le sue catene.
La mia anima è accanto a lui, fluttua nel suo cuore e non lo lascerò annullare.
I miei occhi vedono solo il suo volto, l’estate va ma io resterò qui, a battermi per il bene.
Ascolto la voce del Grande Spirito. Cerco di arrivare a comprendere perdendomi in studi e scoprendo sempre nuove verità ma, poi, tutte convergono alla stessa radice : L’energia Suprema, che tutto muove, è un susseguirsi di fili energetici che prendono forma dai nostri pensieri, azioni, parole…tutto fluttua e prende forma. Riscopro il numero quattro in più passaggi ma ancora non so dargli un significato. Cerco verità alle mie domande. Cerco di mettere in pratica i vari insegnamenti che ricevo.
Franca continua la sua scena con le telefonate.
Pare che sia agitata e nervosa, che abbia paura, vuol far mettere il telefono sotto controllo!
Certo, bisogna dirlo, come attrice è perfetta! Peccato nessuna l’abbia mai scoperta!
Chissà se era tanto agitata quando ha regalato la vita di suo figlio a Satana? E quando partecipa a riti e…e quando ha piegato il volere di Roberto…e quando…la lista potrebbe continuare all’infinito…
Ancora una battaglia si sta per attuare. Franca domani sarà a Roma. Ha trovato un pretesto ottimo, ma come farti capire che non è per ritrovare un amica! Ok, , continui a non credermi.
Se lei viene, io partirò, so cosa viene a fare, so anche che non è bene che io resti in casa! Viene a chiudere il cerchio che ha preparato con estrema cura in questi mesi, per evitarle la riuscita io dovrò star lontana da casa, con te, in questo modo anch’io spezzo il cerchio e, anche se non ci saranno ne vinti ne vincitori, eviteremo spiacevole conseguenze a tanta pazzia.
Arrivi a Roma con Franca.
Ci vediamo a Orte, zona intermedia fra casa tua e casa mia, direi neutrale.
Arrivo in albergo, sei al ristorante. Ti vedo seduto di spalle, sei al telefono con lei.
Mi siedo in silenzio. T’osservo, ho una strana sensazione dentro. Sei tu ma…c’è agitazione nell’aria.
Cerchiamo di sfatare questo senso di insoddisfazione cercando di ridere e scherzare.
A letto, ti sento, mi stringi fra le tue braccia… mi piace ma perché non riesco ad essere felice? Nell’aria ancora tensione.
Dormo accanto a te, ci svegliamo presto, che sarà accaduto questa notte?
Continua la tensione.
Mi dici che torni a casa tua, da solo. Mi fa male ma sto zitta. Percepisco la tua paura, vorrei poterti aiutare ma sono strana anch’io.
Un ultimo bacio, tu direzione nord ed io dalla parte opposta.
Al telefono Luisa mi dice che durante la notte la guerra c’è stata. Altre forme energetiche sono state risvegliate. Nulla si può più fermare.
A casa mi dicono che la notte è stata agitata. I miei cani e quelli della vicina non hanno fatto altro che ululare, quelli della vicina, poi, che sono chiusi in una stanza, pare abbiano rotto tutto cercando disperatamente d’uscire.
E’ un incubo, ma finirà prima o poi?
La radio suona, la sento a tratti, alcune note mi fanno precipitare il cuore, mi parlano di te.
Chissà se tu hai compreso pienamente il mio amore, se riesci a capire il gran vuoto che si crea in me quando sei lontano, quando la tua anima non è in sintonia con la mia.
Io passo il mio tempo lasciando che il mondo mi scivoli sopra. E’ da febbraio dello scorso anno, da quando lui è tornato in quella casa “maledetta” che non ho pace.
I giorni passati con lui non riparano i mesi che ci vedono lontani.
Ma come fargli capire che io non Voglio per forza lui, voglio solo che sia tu, Roberto, a vivere la tua vita! Io ti amo, come vedi è per amore che accetto la tua lontananza, ma non accetto la tua schiavitù e, quel che è peggio è che tu, proprio tu, amore mio, non riesci a capirlo.
Ti sveglierai mai da quest’incubo? Si ma solo il giorno in cui lei sarà piegata e ti rivelerà chi realmente è e tutta la sua follia.
Possibile che bisogna arrivare per forza così in basso? Non può esserci clemenza e risparmiarti un po’ di dolore?
I tamburi suonano nella notte e gli eventi avvengono.
Anche oggi sta per finire.
Vorrei essere pienamente cosciente di ciò che vado apprendendo ma non tutto mi è chiaro.
So che da qualche parte esiste la chiave che apre tutto, devo solo continuare a cercarla.
Lui teso. Mi racconta che il rapporto con Franca non è propriamente idilliaco. Dai la colpa all’estate, indirettamente a me.
Ma possibile che non ci arriva? Non avrà mai un rapporto idilliaco con lei e non penso che lui l’abbia mai avuto realmente.
Non è mai esistito un vero rapporto, è costruzione sua, lui non puoi sentirlo suo!
E’ stato semplicemente trascinato e coinvolto in un qualcosa che non gli apparteneva e mai gli apparterrà.
Tuo figlio….si, lui è nato per uno sporco gioco di Franca di cui tu sei sempre stato all’oscuro.
E’ giusto che tu lo ami ma sei sicuro che il tuo cuore gli appartenga?
Il mondo intorno a lui, da che sta con lei, molto prima di conoscere me, è stato una costruzione meditata da una mente diabolica che ha fatto della sua vita una sorta di grande palcoscenico in cui lui è attore ignaro.
Sai perché sei ancora “salvo”amore?
Per la musica che scorre in te.
E’ l’amore che provi ed hai sempre provato per lei che ti tiene in vita e ti da la possibilità di provare sentimenti che ti avvisano, in ogni modo di scappare. Ma tu t’ostini a fartene una colpa, scacci i tuoi sentimenti, usi la ragione a tutti i costi, senza capire che, così fai il suo gioco, facendo tacere con forza il tuo cuore.
Si, certo, così ti senti “tranquillo” forse riesci anche a convincerti che Franca è la tua donna… ma per quanto pensi di riuscire ad ingannare il tuo cuore, la tua stessa essenza di vita?
Non smettere mai d’amare la tua musica, lei ti porterà davanti ai tuoi incroci, non potrai evitarli!
Puoi affogarti nella routine quotidiana e bendarti tutti i sensi ma l’amore che vive in te, la tua luce non puoi ignorarla.
Per questo sei nervoso, cambi umore, cerchi scampo nella tua chitarra.
Chiuso in te, ti definisci “ Scontento e scocciato” e lo sei e lo sarai finché continuerai ad ignorarti…lei non è riuscita a strapparti l’amore.
Sono a letto, ho freddo. Non sono certo in piena forma. Il mio corpo si ribella.
Oggi mi hai detto che fra un giorno staremo insieme!
Ho prenotato il solito albergo.
Continuo a studiare. Leggo libri che parlano di grandi uomini medicina, ciò che leggo mi scivola dentro, è come se qualcosa si risvegliasse in me.
Sono affascinata e trascinata dagli indiani d’america.
Ad ogni capitolo che termino esclamo :” E’ chiaro!” Ma, a dire il vero non so cosa sia realmente chiaro, almeno non lo so con la mente cognitiva.
Tutto si svolge in quattro giorni, in quattro tempi, con quattro mosse, quattro somministrazioni di medicina ogni giorno…tutto è quattro, numero sacro per gli Indiani d’America come anche il sette ma, a me, appartiene il quattro.
Lo amo, devo riconoscerlo e nel mio cuore non vi è ansia.
Tutto segna nero ma in me c’è luce, calma. L’energia del mio amore lo abbraccia continuamente.
Oggi è una notte splendida in cui ho compreso altri passi della mia vita in rapporto con gli altri.
Amore, ascolta l’aria e i suoi profumi, ascolta il vento e la sua voce… ascolta il mio cuore che ripete senza sosta: ti amo.
Questa situazione deve sbloccarsi. Di persone invischiate in questa lotta contorta di paura ce ne sono tante, ci sarà una fine, non può certo andare avanti all’infinito.
Sono apatica, agitata, nervosa. Mi sveglio e mi sembra di non aver dormito…Cosa è con me?
Domande si rincorrono, risposte si cercano.
Intanto qui da me tutto continua ad accadere, mentre da te tutto è tranquillo!
Silenzio…attesa…Ricerca di verità.
Sono in ribellione con me stessa, voglio vivere, questa situazione mi sta schiacciando, è una nube nera sulla mia testa. Ma come faccio a farlo capire al mio cuore? Ti ama ma, per vivere, dovrei riuscire a non amarti. Come , come posso provare il sentimento del distacco?
E ancora la “partita” fra il bene e il male sta a zero a zero, o quasi!
Franca pare sia nervosa, ma questo non è una novità!
Da me l’epidemia di non si sa che continua. Tutti in casa stiamo male. Di cosa? Non si sa. Bolle, febbre, arsura…ma continuiamo a combattere. Tutti sono stati avvisati di Franca e di ciò che può accadere, soprattutto ora che la stiamo sfidando nel suo stesso terreno di gioco.
Mi si è spostato completamente il viso da una parte, non l’accetto, mi sono spaventata, respiravo a fatica ma sono riuscita a rimetterlo apposto.
Luisa ha trovato nel tubo della lavatrice, quello interno, nove elastici di tutti i colori legati fra di loro.
Il mio scaldabagno perde acqua…continuiamo a non sentirci bene, ma quando le tornerà tutto indietro?
La guerra continua, pare che tutti siano convinti di vincere, io incomincio ad avere qualche dubbio.
Mi sono stesa su “mamma terra” guardando verso nord ed ho chiesto il favore di darmi energia e di indicarmi la via.
Sono stata sotto nonna quercia guardando a sud e ho chiesto la risposta alle mie domande.
Sento Roberto per telefono, ci raccontiamo le nostre giornate. Che vicini terribili che ha!
Poi hanno anche un cane che ulula….e ci credo povera bestia visto chi ha vicino!
Io continuo ad avere fiducia, l’Amore non può essere sconfitto, è la più alta energia che esiste e non può perdere!
Le energie continuano a volteggiare in tutte le direzioni, aspetto fiduciosa, il fulmine che squarcerà il cielo e il tuono solitario segnerà la fine del male e la vittoria del bene.
Vivo le mie ore e cerco di stare tranquilla, sia fatta la volontà Divina che l’amore possa prevalere sul male e la malvagità.
Tu mi telefoni “ Ciao bimba mia! Ti voglio bene”! –Dolce sta cosa però tu continui a stare lì e io qui! Mica bella sta cosa!
Vorrei poter pronunciare la parola tregua. Sono stanca, ho lottato per non soccombere, ringrazio Dio per avermi sostenuta, ringrazio per il conforto che ho ricevuto dalle persone amiche, non ce l’avrei fatta senza di loro. Sono successe un’infinità di cose in questo pugno di mesi e mi pesano come fossero anni. La mia vita è cambiata di continuo. Le certezze distrutte ancora una volta.
L’amore perso e ritrovato e poi ancora strappatomi via con storie pazzesche che mi hanno trascinata in un labirinto di mondi incantati. Sono sprofondata nella desolazione ma l’urlo del mio cuore è stato sempre più forte di ogni male. Ho perso il mio papà dopo una lunga ed estenuate malattia, l’ho visto spengersi ma, come rugiada al sole, brilla ancora nel mio cuore.
Ho passato giorni di gran vuoto interiore. Anche in queste occasioni, devo ringraziare l’amore dei miei amici.
Piano ho ritrovato Roberto facendogli capire quant’amore c’è nel mio cuore per lui. Ho cercato d’aprirgli gli occhi, alla fine gli ho detto la verità. Ha ragione, sembra un film e, ancora, dentro di me, qualcosa mi spinge a sperare che lo sia.
Ma le lotte nella notte ci sono state realmente, di continuo si è cercato di respingere il male.
Non so se mi abbia creduta ma, ormai, dovrà vedere con i suoi occhi, non esiste altra via.
Ho pregato affinché gli fosse evitato.
Sono stufa di pormi aspettative. D’aspettare cosa sarà domani senza riuscire a vivere l’oggi.
Mi rendo conto che la mia vita è proiettata in un’unica direzione. Io lo amo ma…devo vivere!
Lo so, lui mi sproni a farlo, ma, è tanto difficile senza di lui.
Ho superato le barriere della fisicità con lui, lo trovo nei miei sogni, conosco il suo cuore e mai gli ho celato il mio.
Fra un giorno le sue braccia mi stringeranno, ancora mi renderanno felice facendomi sentire donna, ma, dopo due giorni saranno lontane.
Di energie in movimento ce ne sono a sufficienza. Mi spaventano. Non avrei mai pensato di giungere fin qui. Ne ho affrontate veramente tante, visto fin oltre avrei voluto vedere, adesso saprei cosa rispondere a Franca, senza abbassare gli occhi!
Un anno fa mi disse, ricordati non mi arrenderò facilmente ed io le direi così oggi che conosco la verità sul suo non arrendersi :” Anch’io non mi arrenderò e, tanto meno mi farò distruggere da te! Attenta e ricorda che a giocare col fuoco, alla fine, ci si brucia!”
Ma perché devo conoscere realtà splendide e terrificanti allo stesso momento?
Avevo finito di scrivere ieri che mi sarebbe piaciuta la parola tregua!
La giornata di oggi è stata una vera odissea in cui elenco i fatti e gli eventi:
1) La mia gatta bianca è sparita
2) Piastra per i capelli esplode e prende fuoco
3) Porta a vetri in salone scoppia, i pezzi vengono lanciati come se sparati da un mitragliatore
4) Roberto si ritrova chiuso a scuola, ma, nella scuola non c’è nessuno che possa averlo chiuso, era da solo!
Se continua così fra poco la casa mi crollerà in testa e nessuno saprà spiegarsi come!
Ho ritirato le foto di quest’estate in alcune tue ci sono strani effetti, è come se tu fossi avvolto da un impercettibile velo bianco, un’essenza esterna a te.
E’ ancora tutto silenzio….
“Silenzio che è la voce del Grande Mistero, che non può esprimersi a parole. Silenzio i cui fatti sono il vero coraggio, la sopportazione, la pazienza, la dignità, la considerazione per tutte le cose. E’ nel silenzio che si sente la musica incessante dell’energia della terra, è nel silenzio che si raggiunge la percezione che va oltre la forma delle cose. Da sola, ascoltando il silenzio, posso ascoltare e guardare nel cielo della notte la via del mio futuro. Da sola, nel silenzio, posso guardare oltre l’ombra che è il mondo delle cose e arrivare a sognare il mondo reale al di là delle cose.
Se vedo me stessa in quel mondo so che vincerò.”
Mi scrivi cose molto dolci
:” Che bel tramonto. Nuvole rosse. La senti questa carezza? Ti voglio bene! Non preoccuparti di ciò che puoi risolvere, quando fai qualcosa che ti riesce difficile pensa che in quel momento ti do un bacio”
In negozio continua a succedere di tutto.
Chi entra, dopo si sente male, si rompe qualcosa, gli viene un ascesso al dente e via discorrendo. Le cose si muovono da sole, andando da una parte all’altra del negozio, le piante escono dal vaso e le si trovano a molta distanza da lui…io sono strana, una persona che vive in casa mia ha avuto una paresi, è giovane, le analisi non spiegano perché… le mie amiche stanno male.
L’attesa è snervante, si cerca di ridere il più possibile di tutto… ma quando accadrà come accadrà? E dopo? E cosa sarà di Roberto e di suo figlio?
Se…se…quando…?
E i giorni continuano a passare e si sta qui ad assistere.
Passano i minuti, sembrano eterni quando il cervello va a mille.
Ridiamo, si, forse è meglio.
Ho parlato con un esorcista, gli ho esposto il caso, portato le foto, ha confermato ma non sono io da esorcizzare ma Franca e chi ce la porta?
Io certo no, Roberto continua ad essere scettico ed è anche giusto visto che, oltre a tante parole, in effetti non accade nulla da lui!
E intanto qui i disastri continuano giornalmente, la mattina sembra un bollettino di guerra, telefono a tutti, la domanda è uguale “ Tutto bene? Successo nulla stanotte?”
E le risposte sono sempre poco confortanti, ci si sveglia male, con lividi addosso, dolori che vanno e vengono ci costringono, spesso , a star fermi, chiunque abbia a che fare con noi continua ad avere guai.
Le notte all’insegna di riti si susseguono
CONTINUA....
Capitolo settimo seguito...
Continuiamo a cercare di mettere la parola fine a tutto questo.
Siamo tutti stanchi. La mattina ci tocchiamo per vedere se siamo tutti interi, si scende piano dal letto per fare la prova delle ossa, le telefonate si susseguono, non passa giorno che non accada qualcosa, in più i problemi si stando espandendo a macchia d’olio e chiunque è coinvolto si ritrova con qualche sgradevole sorpresa. Sono preoccupata. Ogni giorno è una nuova avventura.
Io non so perché succeda tutto questo, non so quando la parola fine sarà tracciata a lettere di fuoco ma, ricorda, amore, che ti voglio un gran bene e qualsiasi cosa accada non sarò certo io a chinare la testa. Tu mi dici Ok, amore, resistiamo!
Resistiamo? Chi noi? Mi piace il tuo plurale !
Più si va avanti più resto allibita da ciò che ci corre vicino e che non conosciamo…
Roberto è stato avvisato, sa di Franca, di suo figlio, Roberto continua a non credere, a vivere accanto al male e non fa nulla per se e suo figlio. Inevitabilmente il male si manifesterà violento ai suoi occhi.
Le mie giornate continuano a passare, vivo le mie emozioni, le comunico agli amici, continuo ad aspettare, aspettare che la parola fine sia pronunciata.
Le mie giornate vanno e si confondono l’oggi, il domani, ciò che è stato ieri.
Aspetto che Franca sia messa in ginocchio, ma non è più una questione di rivalità fra donne, qui il gioco ha assunto dimensioni molto più grandi, ormai è guerra dichiarata tra bene e male.
Aspetto e sono più che sicura che ciò accadrà ma…poi? Il bene si deve fare da parte e lasciare che il sacrificio sia?
Piccole grandi cose, continuano ad accadere.
Dove ci sono io, dove c’è Luisa….accade sempre qualcosa di strano. Le porte in banca, nonostante fossero state bloccate, si sono aperte e richiuse da sole, logicamente non c’era nessuno.
La luce a casa va e viene di continuo, non ci sono dispersioni, non si capisce da che è dovuto, la televisione si accende da sola, la caldaia continua a funzionare anche se spenta.
La prima setta, logicamente quella che avevo messo in mezzo io, è stata sconfitta.
Subentra un nuovo personaggio, sempre “nero”, ora è lui a prendere le redini del gioco in mano.
Controlla ciò che è stato fatto.
Troppi colpi sono stati parati dalla setta di Franca, troppi sono rimbalzati e tornati indietro per sbagli fatti. Confermato che a Ferrara c’è una setta satanica di cui Franca fa parte, sono 21 persone.
Pare che questa nuova persona le abbia già combattute.
Stasera al Maurizio Costanzo si parla di satana. Fra le varie persone un uomo. Anni fa sua moglie se n’è andata, con il loro bimbo piccolo, in una di queste sette.
Il Tipo si rivolse subito ad autorità competenti, ne parlò, chiese aiuto, ma, l’unico risultato è stato quello di non essere creduto.
Così decise di far da se assumendo investigatori e combattendo la sua battaglia da solo.
Oggi ha vinto in parte, è riuscito a riprendere suo figlio, ma quanto tempo gli ci vorrà a questo padre per cancellare le atrocità che quella creatura ha dovuto vivere?
La sua storia mi è molto familiare in questo periodo. La triste realtà è che nessuno ti crede! Ma, in fin dei conti, chi realmente conosce quali tipi d’energie escono da queste riunioni? E’ scientificamente provato che l’unione di più menti e dei pensieri crei energie che fluiscono tutte in un unico centro, il quale le assorbe e si espande…ma poi? Da qui ipotesi, miti e leggende….forse molta fantasia ma, un giorno apri una porta, prendi una via e scopri che alcuni miti, alcune leggende passate di padre in figlio non sono poi tanto favole!
Ma chi ha detto che le favole sono opera di fantasia? Per me sono un modo “rosa” di dire la realtà delle cose. Bella, fantastica, paurosa, mostruosa…è una favola che racchiude la sua metafora e il suo insegnamento.
Roberto mi chiama tutti i giorni, è affettuoso. Però è strano, ormai gli dico tutto e lui continua a rimanere impassibile, è come se ascoltasse una favola dell’orrore, ne è attratto ma non ne capisce la reale gravità.
Mi dice “ Tienimi informato!” Io? Mi sa che non ha ancora capito che, ormai, solo lui può tenermi informato se accade qualcosa visto che è lì, nella sua casa che deve scoppiare l’ira di Dio!
E’ proprio vero quello che mi scrissero…”sarai spettatrice!”…lo racconterò ed è proprio quello che sto facendo. Una cosa comunque è certa il bene e il male sono sulla stessa medaglia!
Ho parlato con una giornalista di Rai due. Le ho raccontato in grandi linee la storia. Forse andrò a raccontarla in tv, ma non ora, ora sarebbe troppo rischioso esporre il mio viso a tutti!
Il nuovo tipo che sta lavorando ha confermato che Franca ci sta dentro con tutte le scarpe. Forse si apre uno spiraglio per il bambino, pare che lui, dopo che tutto sarà finito, sa come salvarlo! Speriamo, questo sarebbe il vero miracolo!
E’ fiducioso e convinto di riuscire.
Dall’ultima volta che ho visto Roberto, e ormai è passato quasi un mese, si può dire che non sono quasi mai uscita da casa. Presa come da un apatia più forte di me e, anche l’idea di dovermi vestire, mi fa fatica! Sto precipitando in depressione, devo uscirne, non posso permettermi di star male, farei il suo gioco!
Roberto continua a vivere nel suo mondo fatto di niente, se un giorno tutto accadrà sarà veramente dura per lui ma, finalmente sarà libero, potrà dare un avvenire a suo figlio e questo è ciò che conta.
Scorrono ancora i giorni. Sento il bene di Roberto, mi scorre nelle vene. Ritrovo la voglia di fare.
I problemi qui non sono finiti, ma direi, forse, e incrocio le dita, diminuiti.
Piano ricomincio a vivere.
C’è un forte vento da vari giorni, gli alberi si piegano, il cielo è scuro ed io affido a lui i miei pensieri.
Siamo a dicembre, ancora non ci sono sbocchi alla mia guerra, ancora tutto è immobile e immutato.
E’ giunto il momento di intervenire, ancora una volta, personalmente.
Parto, vado a conoscere delle persone, ora il “gioco” è passato in mano ad una donna, spero che riesca a mettere la parola fine al tutto.
Ho prenotato un albergo a Ferrara, l’incontro con la tipa è a Padova, dove ha un suo studio, non dista molto e poi a Ferrara c’è il mio amore!
Da quanto non facevo questa strada, mi piace, scorre fra montagne, un laghetto nel fondovalle, scavalca l’Appennino, scende e si immette sull’autostrada per Bologna, il bivio per Padova, ancora pochi chilometri e ci sarà l’uscita per Ferrara.
L’albergo già lo conosco, è lo stesso dove l’altranno sono stata con Roberto prima che prendesse casa per conto suo.
Quanti ricordi…
Alle 17, dopo una bella doccia, mi arriva il messaggio di Roberto :” Mi sono liberato, tu dove sei?”
“Qui ad aspettarti, amore!”
Arrivi, entri, sei bellissimo. Rimaniamo in camera tutto il pomeriggio e la sera e la notte, mangiamo una pizza sul letto, ridiamo, facciamo l’amore… verso le 3 di mattina te ne vai. Mi dispiace, adoro dormire stretta fra le tue braccia, ma la signora è in casa, devi rientrare.
Amo questa città e la sento più mia che Roma, giro bene, mi piace… la vita non smette mai di stupirmi.
Mi alzo, autostrada per Padova, vado nella “tana del nero!”
Viene ad aprirmi una tipa direi eccentrica, indossa una super minigonna nera, stivali con tacco altissimo, capelli biondi, ossigenati, corti, con gel tirati tutti in aria, medaglia al collo con il volto di una persona anziana… ci accomodiamo nel suo studio, poca roba, pochi gli effetti speciali!
Parliamo, studiamo la situazione, ciò che è stato già fatto, il perché non è arrivato nulla… conferme ulteriori su Franca, sempre la solita storia, unica novità è che, pare, il bambino non sia neanche figlio di Roberto, ma concepito direttamente in setta e, poi, spacciato per suo figlio. Per sapere se ciò è vero c’è solo un modo, l’esame del midollo ma, penso, Roberto non lo farà!
Confermata ancora una volta che, questa povera creatura, non vivrà ancora a lungo, il suo tempo sta per scadere almeno che non si intervenga rapidamente con un esorcista, ma anche in questo caso come dirlo a Roberto e poi, sicuramente, continuerebbe ad essere scettico, e a non far nulla!
Si è studiato il da farsi a tavolino, presenze poco gradevoli mi giravano intorno.
Decisone presa sul da farsi e, mi auguro di cuore, che questa volta, qualcosa accada!
Si parla sempre di lavori neri, in cui le presenze che verranno chiamate non saranno certo angeliche ma fra la schiera di demoni.
La mia richiesta, sempre la stessa :” Che a Franca torni indietro tutto il male che ha fatto, e non solo a me, che il suo cervello esca completamente fuori dalla ragione e dichiari, una volta per tutte, chi è realmente.”
Non voglio altro, non voglio essere io a giudicare il suo operare, ne a condannarla a morte, certo sarebbe molto più semplice toglierla di mezzo, ma poi? Io non voglio pene nella mia coscienza, voglio, e lo dico ormai da tanti mesi, solo che la verità venga a galla e che trapeli il prima possibile, anche per dare una possibilità a quel povero bimbo di salvarsi.
Purtroppo Roberto non riesce ad accettare questa realtà, non fa nulla per salvarsi, per salvare suo figlio, è in attesa che accada qualcosa, mi auguro che quando sarà non sia troppo tardi!
Ma come si può arrivare a tanta follia?
E per cosa poi? Per avere un domestico e un baby sitter gratis a casa? E per avere questo bisogna mettere al mondo una creatura e donarla a Satana, condannarlo a morte? Sinceramente non ci arrivo, è una mente troppo contorta e malata per poterla comprendere.
Torno in albergo, sono stanca, triste di tante certezze, ma decido di non dir nulla a Roberto, è troppo difficile, non me la sento.
Spero e prego che questa persona e i suoi adepti questa volta riescano…
Ceno in albergo da sola, Robby è a scuola, oggi ha lezioni fino a tardi e poi non penso verrà, quell’essere spregevole è in casa ed è meglio non sospetti nulla, altrimenti chissà cos’altro s’inventa per distruggermi… Almeno in una cosa sto vincendo, le sue fatture a morte, nei miei confronti, non hanno avuto alcun esito, grazie a Dio qualcuno da lassù mi protegge!
Ed io vorrei proteggere Roberto e suo figlio ma come faccio?
La mattina presto arriva, il vassoio della colazione, entra, è dolcissimo!
Faccio colazione, tu ti metti a letto. Vorrei sapere che effetto ti fa passare da un letto ad un altro e, in questi giorni, è esattamente quello che stai facendo!
Sei accanto a me, le tue mani, il tuo calore, amarti, anche se no lo dico, lo sai che è così.
Arriva l’ora che ti separa da me. I tuoi impegni…
Prendo la decisione di rientrare a Roma un giorno prima, per oggi non ti rivedrei e sola qui, il tempo brutto…che faccio?
Sono le 14, imbocco l’autostrada verso casa.
Siamo tutti stanchi. La mattina ci tocchiamo per vedere se siamo tutti interi, si scende piano dal letto per fare la prova delle ossa, le telefonate si susseguono, non passa giorno che non accada qualcosa, in più i problemi si stando espandendo a macchia d’olio e chiunque è coinvolto si ritrova con qualche sgradevole sorpresa. Sono preoccupata. Ogni giorno è una nuova avventura.
Io non so perché succeda tutto questo, non so quando la parola fine sarà tracciata a lettere di fuoco ma, ricorda, amore, che ti voglio un gran bene e qualsiasi cosa accada non sarò certo io a chinare la testa. Tu mi dici Ok, amore, resistiamo!
Resistiamo? Chi noi? Mi piace il tuo plurale !
Più si va avanti più resto allibita da ciò che ci corre vicino e che non conosciamo…
Roberto è stato avvisato, sa di Franca, di suo figlio, Roberto continua a non credere, a vivere accanto al male e non fa nulla per se e suo figlio. Inevitabilmente il male si manifesterà violento ai suoi occhi.
Le mie giornate continuano a passare, vivo le mie emozioni, le comunico agli amici, continuo ad aspettare, aspettare che la parola fine sia pronunciata.
Le mie giornate vanno e si confondono l’oggi, il domani, ciò che è stato ieri.
Aspetto che Franca sia messa in ginocchio, ma non è più una questione di rivalità fra donne, qui il gioco ha assunto dimensioni molto più grandi, ormai è guerra dichiarata tra bene e male.
Aspetto e sono più che sicura che ciò accadrà ma…poi? Il bene si deve fare da parte e lasciare che il sacrificio sia?
Piccole grandi cose, continuano ad accadere.
Dove ci sono io, dove c’è Luisa….accade sempre qualcosa di strano. Le porte in banca, nonostante fossero state bloccate, si sono aperte e richiuse da sole, logicamente non c’era nessuno.
La luce a casa va e viene di continuo, non ci sono dispersioni, non si capisce da che è dovuto, la televisione si accende da sola, la caldaia continua a funzionare anche se spenta.
La prima setta, logicamente quella che avevo messo in mezzo io, è stata sconfitta.
Subentra un nuovo personaggio, sempre “nero”, ora è lui a prendere le redini del gioco in mano.
Controlla ciò che è stato fatto.
Troppi colpi sono stati parati dalla setta di Franca, troppi sono rimbalzati e tornati indietro per sbagli fatti. Confermato che a Ferrara c’è una setta satanica di cui Franca fa parte, sono 21 persone.
Pare che questa nuova persona le abbia già combattute.
Stasera al Maurizio Costanzo si parla di satana. Fra le varie persone un uomo. Anni fa sua moglie se n’è andata, con il loro bimbo piccolo, in una di queste sette.
Il Tipo si rivolse subito ad autorità competenti, ne parlò, chiese aiuto, ma, l’unico risultato è stato quello di non essere creduto.
Così decise di far da se assumendo investigatori e combattendo la sua battaglia da solo.
Oggi ha vinto in parte, è riuscito a riprendere suo figlio, ma quanto tempo gli ci vorrà a questo padre per cancellare le atrocità che quella creatura ha dovuto vivere?
La sua storia mi è molto familiare in questo periodo. La triste realtà è che nessuno ti crede! Ma, in fin dei conti, chi realmente conosce quali tipi d’energie escono da queste riunioni? E’ scientificamente provato che l’unione di più menti e dei pensieri crei energie che fluiscono tutte in un unico centro, il quale le assorbe e si espande…ma poi? Da qui ipotesi, miti e leggende….forse molta fantasia ma, un giorno apri una porta, prendi una via e scopri che alcuni miti, alcune leggende passate di padre in figlio non sono poi tanto favole!
Ma chi ha detto che le favole sono opera di fantasia? Per me sono un modo “rosa” di dire la realtà delle cose. Bella, fantastica, paurosa, mostruosa…è una favola che racchiude la sua metafora e il suo insegnamento.
Roberto mi chiama tutti i giorni, è affettuoso. Però è strano, ormai gli dico tutto e lui continua a rimanere impassibile, è come se ascoltasse una favola dell’orrore, ne è attratto ma non ne capisce la reale gravità.
Mi dice “ Tienimi informato!” Io? Mi sa che non ha ancora capito che, ormai, solo lui può tenermi informato se accade qualcosa visto che è lì, nella sua casa che deve scoppiare l’ira di Dio!
E’ proprio vero quello che mi scrissero…”sarai spettatrice!”…lo racconterò ed è proprio quello che sto facendo. Una cosa comunque è certa il bene e il male sono sulla stessa medaglia!
Ho parlato con una giornalista di Rai due. Le ho raccontato in grandi linee la storia. Forse andrò a raccontarla in tv, ma non ora, ora sarebbe troppo rischioso esporre il mio viso a tutti!
Il nuovo tipo che sta lavorando ha confermato che Franca ci sta dentro con tutte le scarpe. Forse si apre uno spiraglio per il bambino, pare che lui, dopo che tutto sarà finito, sa come salvarlo! Speriamo, questo sarebbe il vero miracolo!
E’ fiducioso e convinto di riuscire.
Dall’ultima volta che ho visto Roberto, e ormai è passato quasi un mese, si può dire che non sono quasi mai uscita da casa. Presa come da un apatia più forte di me e, anche l’idea di dovermi vestire, mi fa fatica! Sto precipitando in depressione, devo uscirne, non posso permettermi di star male, farei il suo gioco!
Roberto continua a vivere nel suo mondo fatto di niente, se un giorno tutto accadrà sarà veramente dura per lui ma, finalmente sarà libero, potrà dare un avvenire a suo figlio e questo è ciò che conta.
Scorrono ancora i giorni. Sento il bene di Roberto, mi scorre nelle vene. Ritrovo la voglia di fare.
I problemi qui non sono finiti, ma direi, forse, e incrocio le dita, diminuiti.
Piano ricomincio a vivere.
C’è un forte vento da vari giorni, gli alberi si piegano, il cielo è scuro ed io affido a lui i miei pensieri.
Siamo a dicembre, ancora non ci sono sbocchi alla mia guerra, ancora tutto è immobile e immutato.
E’ giunto il momento di intervenire, ancora una volta, personalmente.
Parto, vado a conoscere delle persone, ora il “gioco” è passato in mano ad una donna, spero che riesca a mettere la parola fine al tutto.
Ho prenotato un albergo a Ferrara, l’incontro con la tipa è a Padova, dove ha un suo studio, non dista molto e poi a Ferrara c’è il mio amore!
Da quanto non facevo questa strada, mi piace, scorre fra montagne, un laghetto nel fondovalle, scavalca l’Appennino, scende e si immette sull’autostrada per Bologna, il bivio per Padova, ancora pochi chilometri e ci sarà l’uscita per Ferrara.
L’albergo già lo conosco, è lo stesso dove l’altranno sono stata con Roberto prima che prendesse casa per conto suo.
Quanti ricordi…
Alle 17, dopo una bella doccia, mi arriva il messaggio di Roberto :” Mi sono liberato, tu dove sei?”
“Qui ad aspettarti, amore!”
Arrivi, entri, sei bellissimo. Rimaniamo in camera tutto il pomeriggio e la sera e la notte, mangiamo una pizza sul letto, ridiamo, facciamo l’amore… verso le 3 di mattina te ne vai. Mi dispiace, adoro dormire stretta fra le tue braccia, ma la signora è in casa, devi rientrare.
Amo questa città e la sento più mia che Roma, giro bene, mi piace… la vita non smette mai di stupirmi.
Mi alzo, autostrada per Padova, vado nella “tana del nero!”
Viene ad aprirmi una tipa direi eccentrica, indossa una super minigonna nera, stivali con tacco altissimo, capelli biondi, ossigenati, corti, con gel tirati tutti in aria, medaglia al collo con il volto di una persona anziana… ci accomodiamo nel suo studio, poca roba, pochi gli effetti speciali!
Parliamo, studiamo la situazione, ciò che è stato già fatto, il perché non è arrivato nulla… conferme ulteriori su Franca, sempre la solita storia, unica novità è che, pare, il bambino non sia neanche figlio di Roberto, ma concepito direttamente in setta e, poi, spacciato per suo figlio. Per sapere se ciò è vero c’è solo un modo, l’esame del midollo ma, penso, Roberto non lo farà!
Confermata ancora una volta che, questa povera creatura, non vivrà ancora a lungo, il suo tempo sta per scadere almeno che non si intervenga rapidamente con un esorcista, ma anche in questo caso come dirlo a Roberto e poi, sicuramente, continuerebbe ad essere scettico, e a non far nulla!
Si è studiato il da farsi a tavolino, presenze poco gradevoli mi giravano intorno.
Decisone presa sul da farsi e, mi auguro di cuore, che questa volta, qualcosa accada!
Si parla sempre di lavori neri, in cui le presenze che verranno chiamate non saranno certo angeliche ma fra la schiera di demoni.
La mia richiesta, sempre la stessa :” Che a Franca torni indietro tutto il male che ha fatto, e non solo a me, che il suo cervello esca completamente fuori dalla ragione e dichiari, una volta per tutte, chi è realmente.”
Non voglio altro, non voglio essere io a giudicare il suo operare, ne a condannarla a morte, certo sarebbe molto più semplice toglierla di mezzo, ma poi? Io non voglio pene nella mia coscienza, voglio, e lo dico ormai da tanti mesi, solo che la verità venga a galla e che trapeli il prima possibile, anche per dare una possibilità a quel povero bimbo di salvarsi.
Purtroppo Roberto non riesce ad accettare questa realtà, non fa nulla per salvarsi, per salvare suo figlio, è in attesa che accada qualcosa, mi auguro che quando sarà non sia troppo tardi!
Ma come si può arrivare a tanta follia?
E per cosa poi? Per avere un domestico e un baby sitter gratis a casa? E per avere questo bisogna mettere al mondo una creatura e donarla a Satana, condannarlo a morte? Sinceramente non ci arrivo, è una mente troppo contorta e malata per poterla comprendere.
Torno in albergo, sono stanca, triste di tante certezze, ma decido di non dir nulla a Roberto, è troppo difficile, non me la sento.
Spero e prego che questa persona e i suoi adepti questa volta riescano…
Ceno in albergo da sola, Robby è a scuola, oggi ha lezioni fino a tardi e poi non penso verrà, quell’essere spregevole è in casa ed è meglio non sospetti nulla, altrimenti chissà cos’altro s’inventa per distruggermi… Almeno in una cosa sto vincendo, le sue fatture a morte, nei miei confronti, non hanno avuto alcun esito, grazie a Dio qualcuno da lassù mi protegge!
Ed io vorrei proteggere Roberto e suo figlio ma come faccio?
La mattina presto arriva, il vassoio della colazione, entra, è dolcissimo!
Faccio colazione, tu ti metti a letto. Vorrei sapere che effetto ti fa passare da un letto ad un altro e, in questi giorni, è esattamente quello che stai facendo!
Sei accanto a me, le tue mani, il tuo calore, amarti, anche se no lo dico, lo sai che è così.
Arriva l’ora che ti separa da me. I tuoi impegni…
Prendo la decisione di rientrare a Roma un giorno prima, per oggi non ti rivedrei e sola qui, il tempo brutto…che faccio?
Sono le 14, imbocco l’autostrada verso casa.
CAP.8... MI SONO ROTTA!
Tutto continua, inesorabilmente ad andare male da queste parti, mentre quell’emerita “cagna” di Franca, sta tranquilla! Spero sia vero il detto “ride bene chi ride ultimo!”
Non so se essere triste, se scrollare le spalle e dire “ Ce l’ho messa tutta ora…Amen!”
Non so cosa, forse mi sento delusa, pensavo…mi accorgo d’essermi sbagliata.
Io L’ ho amato con tutta me stessa, ho toccato il cielo con un dito quando mi ha regalato il suo amore.
Avevo tutto, il mio tutto era stare accanto a lui, condividere le sue emozioni, renderlo partecipe delle mie. In noi c’era intesa, anche nel silenzio, i nostri cuori parlavano. Non era solo un bellissimo sogno, era la realtà e i suoi occhi nei miei lo confermavano ogni minuto.
Strano gioco del destino il nostro incontro, l’ ho amato da subito, proprio com’era stato scritto!
Anni sono passati prima di riconoscerlo a noi stessi, poi è esploso, in una sera d’estate. Non scorderò mai la musica di quella notte. Il mio cuore vibrava all’unisono con il suo, era veramente tutto. Il contatto con la sua mano mi ha illuminata dentro, quella era felicità, era un amore profondo, difficile da esprimersi in parole…
Da allora tante cose sono cambiate. Quest’amore in me c’è sempre, in lui non lo so. Lo sento, ma non riesco a definirlo come allora. I nostri incontri mi rendono felice ma la porta che, poi, si chiude alle tue spalle non smette di farmi male.
Dovermi ritirare in un angolino rispettare i silenzi, la lontananza.
Ti ho sentito al telefono, ancora una volta ti ho rovesciato addosso tutta la verità e tu, ancora una volta, fai finta di nulla, fai lo struzzo, resti a guardare…ma cosa vuoi vedere? La fine di tuo figlio?
Cosa aspetti per prendere provvedimenti?
Il tuo ritornello è sempre il solito “ E’ difficile a credersi…poi lei non fa nulla, va in ufficio, a casa, con il pupo…”
Certo cosa t’aspetti? Di vederle le corna che le spuntano sulla fronte? Davvero pensi che per far parte di una setta satanica, bisogna frequentarli tutti i giorni? Franca ha venduto la sua anima tanti anni fa, ha concepito un figlio nella setta, spacciandolo, poi, per tuo e con questo ti ha legato. Il bambino è condannato, lei è dannata e tu sei solo il “cretino” che subisce il suo assurdo gioco.
Non c’è proprio verso di farti aprire gli occhi, non riesci proprio a capire o non vuoi o…non puoi…
Non so quale di queste ipotesi sia la più valida, so solo che mi manda in bestia il tuo modo di far passare il tempo senza far nulla. A chiare note mi è stato detto che, forse, si potrebbe salvare quella creatura, ma dovresti farlo subito, poi sarebbe troppo tardi!
Ma no, per te è tutta una favola, una favola anche la realtà più concreta, sai che ho fatto seguire Franca, una persona normale, mi avrebbe almeno chiesto, ok, fammi vedere le prove, e qui non si parla di magia! Tu no, hai volutamente ignorato anche questo! Vicino a Franca non riesce a starci nessuno, non avete amici, nessuno la sopporta e questo l’hai confermato anche tu. Ti sei mai chiesto perché? Il bambino vi comanda, o meglio, lei ha impostato di crescerlo in un certo modo, ma ti sei mai guardato in giro come crescono e vengono educati gli altri bambini? Lei è la sua “serva” perché questo fa parte del suo patto e tu, Dio solo sa perché, la segui a ruota.
Fra due anni il pupo non sarà più un problema? E ci credo, fra due anni, il pupo non ci sarà più! Tutto sarà compiuto, il suo patto giungerà alla fine, tuo figlio morirà così, senza un perché, e lei sarà dannata in eterno. Ma, tu, testardo, continui a ripetere, non vedo nulla!
Vuoi arrivare davvero a seppellire tuo figlio?
Un altro rito è stato fatto, con oggi è ultimato, sarà sepolto in un cimitero, com’è di prassi in queste cose… è un rito nuovo ma la sostanza è sempre la stessa : far confessare a lei chi realmente è!
Roberto deve vedere e spero proprio che vedrà, prima o poi, che capirà… che scapperà ma…farà in tempo? Fino a che punto Franca è riuscita a mettergli segatura nel cervello? Dove finisce il suo dominio e dove inizia la vera coscienza di Roberto?
Questa domanda mi martella il cervello…
Continuo a seguire le orme del mio divenire, quante strade intraprese fino ad oggi!
Dove, quali quelle giuste?
Ho perso la cognizione e voglio ritrovarla. Ho volato su di un mondo oscuro, fatto di strane e terribili atrocità. L’ho combattuto con l’amore nel cuore e la spada nella mano. Mi sono sentita Don Chishotte in era moderna ma, i mulini a vento continuano a girare e a tracciare nell’aria i semi della discordia, dell’egoismo.
Mi sono voluta ergere come difensore dell’Amore ma nulla posso se la mano del Grande Mistero non mi mostra la via giusta.
Devo fermarmi, uscire fuori da questo cerchio, devo ascoltare il mio cuore e lasciare la decisione nelle mani di Dio.
Sulla bilancia ci sono la mia vita e quella di Franca. Io non posso giudicare, già mi sono spinta troppo oltre e, i messaggi di adesso, mi riportano tutti a ritirarmi nel mio silenzio e lasciare che avvenga ciò che è giusto.
Lascio la scena. Il mio ruolo, per ora, è giunto a termine, oltre non è più cosa mia. Quanti uomini di fedi differenti ho conosciuto nella mia ricerca sulla Verità?
Dio, con i suoi mille nomi e mille volti al centro.
Amore, spesso spinto agli estremi. E così, come l’Arcangelo più bello del Paradiso si ribellò e fu scacciato, l’amore, oppresso e deriso si trasforma in odio, arroganza.
Abbiamo due facce seguite da milioni di sfaccettature. Qual è quella che predomina?
Buono e Cattiva girano costantemente insieme.
Io voglio essere certa di quale parte mi appartiene. Ho repulsione per il male ma, allora, perché me lo ritrovo sempre avanti?
E’ vero, la fede ha vacillato, io ho vacillato lasciandomi trascinare in un gioco perverso. Ho chiesto al male di fronteggiare il male.
Se ciò che penso è vero, uno dei due mali, in qualche modo, è più dalla parte del bene.
In ogni caso, almeno in apparenza, è una guerra para dove non ci sono, a oggi, ne vincitori ne vinti. C’è solo stasi. Per questo motivo, penso, sia giunto il momento in cui le mie energie si concentrino solo sul bene.
Sto spingendo troppo il mio rovescio e rischio di fare uno scivolone nel fango!
Il Grande Mistero, Dio, L’Alito di Vita, L’Amore Supremo…il Divino…solo Lui, al di là di come lo si voglia chiamare, può tracciare la parola fine, solo Lui conosce l’epilogo, il finale di questa mia storia…è la storia della mia vita, è il mio cuore che aspetta la luce della Pace.
Tutto procede, la mia decisione di restare ferma a guardare, anche.
Franca è riuscita a paralizzare tutto ciò che mi gira intorno, e il negozio è da molti mesi che è letteralmente fermo.
Poi, dopo le varie disavventure alle persone che vi sono entrate e, dopo, sono state male, o si sono rotte qualcosa… il tutto è andato ancora peggio.
Mi capita di pensare, in questi giorni, perché non riesco ad andare oltre, il mio cammino è sempre ostacolato da qualcosa.
Luisa sta male, sono preoccupata per lei anche se non gliel’ho detto.
Angela sta male, ha dei fibromi e, forse, si dovrà operare.
Io ho la mascella che riscricchiola tutta e apro male la bocca.
Sono tutte coincidenze? Non penso, sarebbero troppe e, pur volendo restare con i piedi a terra, di dieci cose che accadono, sei posso imputarle al caso, il resto…no!
Non so se rimpiangere il periodo in cui rincorrevo le ore, senza senso, ferma nel letto. Vado da un estremo all’altro, riuscirò a fermarmi per un po’ nel centro?
Mi sento distratta, non riesco ad entrare in sintonia con me stessa. Non riesco a leggere, il mese scorso mi sono divorata quattro libri…Non riesco più a sognare ed ho bisogno dei miei sogni guida.
Il Natale si sta avvicinando, il primo natale senza il mio papà…sarà nel mio cuore come tutte le persone care che non ci sono più o stanno lontane.
Roberto continua a fare programmi per la sua vita a Ferrara, ora serve una casa più grande per la sua famiglia!
E io continuo a restare la sua “residenza estiva”.
Mi sento delusa, non voglio reputarmi sconfitta ma, devo riconoscerlo, in questi giorni avrei buttato la “spugna” molto volentieri.
Pare proprio che Franca sia imbattibile, non la si riesce ad intaccare…
L’ultima mia speranza resta Zibibba a cui è stato affidato il caso dopo tante persone si è approdato a lei, lei che lavora con il nero, lei che ha fatto un ulteriore rito per far emergere la verità….lei è l’ultima mia “dea!”.
Chissà se i miei 43 anni mi porteranno la pace?
Ecco la nuova notte. Sto ascoltando un pezzo di musica classica. Fuori c’è vento e sembra che, a tratti, s’insinua nella musica, distogliendo i miei pensieri.
Come al solito è molto tardi, dovrei dormire, chiudere gli occhi e ricorrere chimere.
Ho staccato la macchina d’energia da lui. Smetto di proteggerlo e ora che sia lui a capire, a decidere.
Vuole vivere la sua realtà e io non posso e non devo impedirglielo.
Non riesco a capire ma devo accettarlo.
Io so, come lui sa, che ci apparteniamo, che la nostra non è solo una storia di ogni tanto ma lui non è pronto per compiere il salto. Lui sa che lo amerò sempre ma devo imparare a farlo anche rinunciando a lui.
Le nostre vite continueranno ad incontrarsi ma non so più quando!
Mi viene detto aspetta, abbi fede…aspetta e vedrai! Tutti certi che l’Amore vincerà. Si, può anche essere che, alla fine, vincerà ma può essere che la vittoria mi troverà ritirata dal campo di battaglia.
Io non so se quel giorno arriverà, oggi non lo so più!
Guardando questa orchestra che suona in tv. Non posso fare a meno di pensare a lui.
La cosa strana è che da che lo conosco la musica ha nuovi orizzonti per me.
Prima erano suoni più o meno coinvolgenti ora sono strumenti, uniti in perfetta armonia, sono corde d’arpa che si muovono come un onda…ora distinguo gli strumenti, penetro nei suoni e li vivo.
Questo per me è amore!
Riuscire a comprendere, ad ascoltare le sue emozioni… così io sono in armonia con il suo cuore e le nostre parti irrazionali continuano ad amarsi, a ritrovarsi in segnali esterni che ci uniscono.
Quando lui mi pensa, quando qualcosa gli ricorda di me, in quei momenti lui mi ama e si perde nel mio cuore vivendo le mie emozioni.
Il Bolero di Ravel, mi piace!
Il concerto dell’orchestra della rai è terminato. Sono le due di notte.
E’ ora di spengere i riflettori su questa giornata fatta come le altre d’attesa, speranza, volontà di vincere ma anche di vivere.
Mi farò cullare da nonno Vento.
Continua
Non so se essere triste, se scrollare le spalle e dire “ Ce l’ho messa tutta ora…Amen!”
Non so cosa, forse mi sento delusa, pensavo…mi accorgo d’essermi sbagliata.
Io L’ ho amato con tutta me stessa, ho toccato il cielo con un dito quando mi ha regalato il suo amore.
Avevo tutto, il mio tutto era stare accanto a lui, condividere le sue emozioni, renderlo partecipe delle mie. In noi c’era intesa, anche nel silenzio, i nostri cuori parlavano. Non era solo un bellissimo sogno, era la realtà e i suoi occhi nei miei lo confermavano ogni minuto.
Strano gioco del destino il nostro incontro, l’ ho amato da subito, proprio com’era stato scritto!
Anni sono passati prima di riconoscerlo a noi stessi, poi è esploso, in una sera d’estate. Non scorderò mai la musica di quella notte. Il mio cuore vibrava all’unisono con il suo, era veramente tutto. Il contatto con la sua mano mi ha illuminata dentro, quella era felicità, era un amore profondo, difficile da esprimersi in parole…
Da allora tante cose sono cambiate. Quest’amore in me c’è sempre, in lui non lo so. Lo sento, ma non riesco a definirlo come allora. I nostri incontri mi rendono felice ma la porta che, poi, si chiude alle tue spalle non smette di farmi male.
Dovermi ritirare in un angolino rispettare i silenzi, la lontananza.
Ti ho sentito al telefono, ancora una volta ti ho rovesciato addosso tutta la verità e tu, ancora una volta, fai finta di nulla, fai lo struzzo, resti a guardare…ma cosa vuoi vedere? La fine di tuo figlio?
Cosa aspetti per prendere provvedimenti?
Il tuo ritornello è sempre il solito “ E’ difficile a credersi…poi lei non fa nulla, va in ufficio, a casa, con il pupo…”
Certo cosa t’aspetti? Di vederle le corna che le spuntano sulla fronte? Davvero pensi che per far parte di una setta satanica, bisogna frequentarli tutti i giorni? Franca ha venduto la sua anima tanti anni fa, ha concepito un figlio nella setta, spacciandolo, poi, per tuo e con questo ti ha legato. Il bambino è condannato, lei è dannata e tu sei solo il “cretino” che subisce il suo assurdo gioco.
Non c’è proprio verso di farti aprire gli occhi, non riesci proprio a capire o non vuoi o…non puoi…
Non so quale di queste ipotesi sia la più valida, so solo che mi manda in bestia il tuo modo di far passare il tempo senza far nulla. A chiare note mi è stato detto che, forse, si potrebbe salvare quella creatura, ma dovresti farlo subito, poi sarebbe troppo tardi!
Ma no, per te è tutta una favola, una favola anche la realtà più concreta, sai che ho fatto seguire Franca, una persona normale, mi avrebbe almeno chiesto, ok, fammi vedere le prove, e qui non si parla di magia! Tu no, hai volutamente ignorato anche questo! Vicino a Franca non riesce a starci nessuno, non avete amici, nessuno la sopporta e questo l’hai confermato anche tu. Ti sei mai chiesto perché? Il bambino vi comanda, o meglio, lei ha impostato di crescerlo in un certo modo, ma ti sei mai guardato in giro come crescono e vengono educati gli altri bambini? Lei è la sua “serva” perché questo fa parte del suo patto e tu, Dio solo sa perché, la segui a ruota.
Fra due anni il pupo non sarà più un problema? E ci credo, fra due anni, il pupo non ci sarà più! Tutto sarà compiuto, il suo patto giungerà alla fine, tuo figlio morirà così, senza un perché, e lei sarà dannata in eterno. Ma, tu, testardo, continui a ripetere, non vedo nulla!
Vuoi arrivare davvero a seppellire tuo figlio?
Un altro rito è stato fatto, con oggi è ultimato, sarà sepolto in un cimitero, com’è di prassi in queste cose… è un rito nuovo ma la sostanza è sempre la stessa : far confessare a lei chi realmente è!
Roberto deve vedere e spero proprio che vedrà, prima o poi, che capirà… che scapperà ma…farà in tempo? Fino a che punto Franca è riuscita a mettergli segatura nel cervello? Dove finisce il suo dominio e dove inizia la vera coscienza di Roberto?
Questa domanda mi martella il cervello…
Continuo a seguire le orme del mio divenire, quante strade intraprese fino ad oggi!
Dove, quali quelle giuste?
Ho perso la cognizione e voglio ritrovarla. Ho volato su di un mondo oscuro, fatto di strane e terribili atrocità. L’ho combattuto con l’amore nel cuore e la spada nella mano. Mi sono sentita Don Chishotte in era moderna ma, i mulini a vento continuano a girare e a tracciare nell’aria i semi della discordia, dell’egoismo.
Mi sono voluta ergere come difensore dell’Amore ma nulla posso se la mano del Grande Mistero non mi mostra la via giusta.
Devo fermarmi, uscire fuori da questo cerchio, devo ascoltare il mio cuore e lasciare la decisione nelle mani di Dio.
Sulla bilancia ci sono la mia vita e quella di Franca. Io non posso giudicare, già mi sono spinta troppo oltre e, i messaggi di adesso, mi riportano tutti a ritirarmi nel mio silenzio e lasciare che avvenga ciò che è giusto.
Lascio la scena. Il mio ruolo, per ora, è giunto a termine, oltre non è più cosa mia. Quanti uomini di fedi differenti ho conosciuto nella mia ricerca sulla Verità?
Dio, con i suoi mille nomi e mille volti al centro.
Amore, spesso spinto agli estremi. E così, come l’Arcangelo più bello del Paradiso si ribellò e fu scacciato, l’amore, oppresso e deriso si trasforma in odio, arroganza.
Abbiamo due facce seguite da milioni di sfaccettature. Qual è quella che predomina?
Buono e Cattiva girano costantemente insieme.
Io voglio essere certa di quale parte mi appartiene. Ho repulsione per il male ma, allora, perché me lo ritrovo sempre avanti?
E’ vero, la fede ha vacillato, io ho vacillato lasciandomi trascinare in un gioco perverso. Ho chiesto al male di fronteggiare il male.
Se ciò che penso è vero, uno dei due mali, in qualche modo, è più dalla parte del bene.
In ogni caso, almeno in apparenza, è una guerra para dove non ci sono, a oggi, ne vincitori ne vinti. C’è solo stasi. Per questo motivo, penso, sia giunto il momento in cui le mie energie si concentrino solo sul bene.
Sto spingendo troppo il mio rovescio e rischio di fare uno scivolone nel fango!
Il Grande Mistero, Dio, L’Alito di Vita, L’Amore Supremo…il Divino…solo Lui, al di là di come lo si voglia chiamare, può tracciare la parola fine, solo Lui conosce l’epilogo, il finale di questa mia storia…è la storia della mia vita, è il mio cuore che aspetta la luce della Pace.
Tutto procede, la mia decisione di restare ferma a guardare, anche.
Franca è riuscita a paralizzare tutto ciò che mi gira intorno, e il negozio è da molti mesi che è letteralmente fermo.
Poi, dopo le varie disavventure alle persone che vi sono entrate e, dopo, sono state male, o si sono rotte qualcosa… il tutto è andato ancora peggio.
Mi capita di pensare, in questi giorni, perché non riesco ad andare oltre, il mio cammino è sempre ostacolato da qualcosa.
Luisa sta male, sono preoccupata per lei anche se non gliel’ho detto.
Angela sta male, ha dei fibromi e, forse, si dovrà operare.
Io ho la mascella che riscricchiola tutta e apro male la bocca.
Sono tutte coincidenze? Non penso, sarebbero troppe e, pur volendo restare con i piedi a terra, di dieci cose che accadono, sei posso imputarle al caso, il resto…no!
Non so se rimpiangere il periodo in cui rincorrevo le ore, senza senso, ferma nel letto. Vado da un estremo all’altro, riuscirò a fermarmi per un po’ nel centro?
Mi sento distratta, non riesco ad entrare in sintonia con me stessa. Non riesco a leggere, il mese scorso mi sono divorata quattro libri…Non riesco più a sognare ed ho bisogno dei miei sogni guida.
Il Natale si sta avvicinando, il primo natale senza il mio papà…sarà nel mio cuore come tutte le persone care che non ci sono più o stanno lontane.
Roberto continua a fare programmi per la sua vita a Ferrara, ora serve una casa più grande per la sua famiglia!
E io continuo a restare la sua “residenza estiva”.
Mi sento delusa, non voglio reputarmi sconfitta ma, devo riconoscerlo, in questi giorni avrei buttato la “spugna” molto volentieri.
Pare proprio che Franca sia imbattibile, non la si riesce ad intaccare…
L’ultima mia speranza resta Zibibba a cui è stato affidato il caso dopo tante persone si è approdato a lei, lei che lavora con il nero, lei che ha fatto un ulteriore rito per far emergere la verità….lei è l’ultima mia “dea!”.
Chissà se i miei 43 anni mi porteranno la pace?
Ecco la nuova notte. Sto ascoltando un pezzo di musica classica. Fuori c’è vento e sembra che, a tratti, s’insinua nella musica, distogliendo i miei pensieri.
Come al solito è molto tardi, dovrei dormire, chiudere gli occhi e ricorrere chimere.
Ho staccato la macchina d’energia da lui. Smetto di proteggerlo e ora che sia lui a capire, a decidere.
Vuole vivere la sua realtà e io non posso e non devo impedirglielo.
Non riesco a capire ma devo accettarlo.
Io so, come lui sa, che ci apparteniamo, che la nostra non è solo una storia di ogni tanto ma lui non è pronto per compiere il salto. Lui sa che lo amerò sempre ma devo imparare a farlo anche rinunciando a lui.
Le nostre vite continueranno ad incontrarsi ma non so più quando!
Mi viene detto aspetta, abbi fede…aspetta e vedrai! Tutti certi che l’Amore vincerà. Si, può anche essere che, alla fine, vincerà ma può essere che la vittoria mi troverà ritirata dal campo di battaglia.
Io non so se quel giorno arriverà, oggi non lo so più!
Guardando questa orchestra che suona in tv. Non posso fare a meno di pensare a lui.
La cosa strana è che da che lo conosco la musica ha nuovi orizzonti per me.
Prima erano suoni più o meno coinvolgenti ora sono strumenti, uniti in perfetta armonia, sono corde d’arpa che si muovono come un onda…ora distinguo gli strumenti, penetro nei suoni e li vivo.
Questo per me è amore!
Riuscire a comprendere, ad ascoltare le sue emozioni… così io sono in armonia con il suo cuore e le nostre parti irrazionali continuano ad amarsi, a ritrovarsi in segnali esterni che ci uniscono.
Quando lui mi pensa, quando qualcosa gli ricorda di me, in quei momenti lui mi ama e si perde nel mio cuore vivendo le mie emozioni.
Il Bolero di Ravel, mi piace!
Il concerto dell’orchestra della rai è terminato. Sono le due di notte.
E’ ora di spengere i riflettori su questa giornata fatta come le altre d’attesa, speranza, volontà di vincere ma anche di vivere.
Mi farò cullare da nonno Vento.
Continua
CAP.8 SEGUITO....
PENSIERI FRA IL “FILOSOFO” E IL MIO CUORE.
Oggi ho esplorato la mia parte più intima. Sono scivolata nel mio cuore e sono rimasta ad ascoltare ciò che il Grande Mistero voleva insegnarmi.
Racconto ciò che mi è stato insegnato
“ Se ti smarrisci in questa giungla, che è la tua vita, dimentichi il vero scopo della tua vita che è uscire dagli schemi reattivi, portatori di sofferenza.
Devi arrivare a svegliarti dal sonno in cui sogni di essere separata da ciò che fai.”
Sembra quasi un gioco di parole ma la sua logicità è nella semplicità.
In due parole ciò che devo sempre tenere ben presente è “ Sii sempre in sintonia con te stessa, dentro e fuori!”
E’ passato anche oggi.
Io continuo ad amarti e tutto si sussegue. Non posso non amarti. Mi vibri dentro.
Lo sconforto dei giorni scorsi è diminuito lasciando spazio alla fiamma che arde dentro di me.
Per quanto cerco di soffocare il mio amore non si spenge.
Arde nel mio cuore e le speranze non vogliono abbandonarmi.
Tutto è stabile, immutato, ma quel filo dorato che mi unisce a lui, amore, non intende spezzarsi. E’ abile contorsionista e riesce a restare unito al suo cuore.
Strani giochi ci propone la vita!
Io sono in un soffio che si sperde nell’aria.
Chiudo gli occhi, entro nel mondo dei miei sogni!
Ho disdetto tutti gli impegni, non voglio vedere nessuno,non ho voglia di ridere a comando.
Ho preso la decisione per capodanno. Non mi muoverò da casa, starò da sola con i ragazzi, se restano, o da sola completamente, non fa nulla, tanto l’unica persona che vorrei abbracciare non sarà accanto a me, cosa conta il resto? Divertirsi, esultare per cosa? A mezzanotte farò un saluto al vecchio anno, saluterò il nuovo, alzerò un inno alla mia solitudine, sicuramente piangerò e immaginerò Roberto stringermi forte…posso continuare a vivere di fantasia?
Sono riscesa nella mia buca sotto terra, è da tanto che non ci andavo…chissà perché, in ogni caso ho avuto una strana sensazione e molte visioni.
Franca, nonostante l’apparenza la faccia risultare calma e tranquilla è realmente un’anima di Stana, i suoi riti, o, se vogliamo, quelli che ha fatto fare, mi sono scivolati davanti agli occhi con chiarezza e crudeltà…
Ne ho avuto paura, volti strani, colorati, danze frenetiche tutto è rivolto a distruggermi
Cosa posso fare davanti tanta cattiveria?
Fino ad oggi sono riuscita a proteggermi, grazie anche all’aiuto delle persone che mi hanno aiutato ma quanto ancora dovrò temere anche la mia ombra?
Se avessi il potere di annullarla, penso proprio che, giunta a questo punto lo farei, anche andando contro la mia volontà, il mio essere che, in fondo, è buono e mite. Io non voglio, non vorrei, arrivare a far male a nessuno…io prego, Dio solo sa quanto ho pregato in questo anno per salvarmi dal male per proteggere i miei figli e le persone care dai suoi attacchi… io prego ma lei è sempre li, con il suo sorriso beffardo, come mi appare nelle visione, lei continua a sfidarmi, si sente forte del suo patto con il male, si sente forte del suo dono a Satana… si sente invincibile e, chissà che non abbia ragione?
Ma questo cosa vorrebbe significare? Se non si riesce a vincerla, se solo il tempo sarà giudice e artefice delle nostre vite…che fine farà la creatura che ha generato per Satana?
Sono molto stanca, la mia mente è sottosopra, il mio corpo provato. Il mio cuore…non so più cosa pensare di lui. Da dentro emerge un urlo, mi sprona a reagire e io vorrei farlo ma non riesco.
Vedo allo specchio il mio corpo dimagrito, non mi piaccio ma io so, io Voglio risalire la china ma ci riuscirò solo quando il male incomincerà a scenderla. Mi sento confinata qui, vorrei fuggire ma non riesco a trovare la strada per farlo. Non so se mi trovo in un limbo o all’inferno!
Sono davanti a tutti i miei mali e so che se voglio vincere, vivere, devo sconfiggerli.
In tutto questo continuo a non capire cosa “vogliono” da me, cosa dovrei fare, come e dov’è, dov’è l’Amore?
Sto aspettando un miracolo che richiede un olocausto. Lo temo, lo voglio. Questa dualità non è bene per me…..
" 28....29"
Vado da lui a Porto Ercole, arrivo, lo vedo…ho il cuore in gola.
Torniamo a casa presto, per cena, ti do il tuo regalo, tu mi dai il tuo… Ti amo, amore mio!
In camera, la candela accesa, io, te, tanto amore.
Il mondo è chiuso fuori. Sentirti in me è bellissimo, in questi momenti ti ho tutto, ti sento completamente mio. Accarezzarti, addormentarmi, sentirti accanto a me.
Ancora una volta in macchina insieme. Tanti chilometri che sembrano attimi. Guardarti, ascoltare i tuoi pensieri ed essere felice…
Hai voluto riaffrontare il discorso di tuo figlio… io non so, ma a che serve parlarne se, poi, la conclusione è sempre la stessa da parte tua :” Non posso vivere con questo peso, devo cancellarlo dalla mia testa…” dici, certo, cancellalo, ma non sarà così che si risolverà il problema!
Ti ho spiegato come funziona un patto con Satana, ti ho spiegato come e perché vengono concepiti bambini per essere donati a lui in cambio dei suoi favori, ti ho spiegato di sacrifici, delle conseguenze che queste persone dovranno affrontare dopo i loro assurdi patti… ti ho ridetto la fine che farà la tua compagna… ma le mie parole sono sempre le stesse è la tua mente, il tuo cuore…che deve prendere una decisione. Ti ho anche detto che se non fai nulla, l’unica cosa è stare a guardare, aspettare e il tempo dirà e mostrerà la verità…ma siamo sempre lì! Se la verità il tempo porteranno alla distruzione della tua famiglia…sarà giusto aspettare o sarebbe più giusto agire per evitare l’inevitabile fine di una creatura innocente?
E’ tuo figlio, amore mio, ed io più che darti consigli, non posso fare… anzi, penso di aver fatto molto di più di quanto avrei dovuto e se mi trovo in questo caos è per il mio contrattacco a Franca e alla sua follia!
Lei sa che se le tolgo il figlio è finita, la setta a cui appartiene anche lo sa e l’unico modo loro per vincere è che tu te ne stai buono, buono lì, zitto, senza prendere provvedimenti di nessun tipo.
Ciò che tu credi sia la tua volontà non è altro che la loro, ti hanno “bevuto” buona parte del cervello e riescono a farti vedere cose non vere, a farti comportare come resta utile ai loro piani.
Ma dirtelo è come dire a un cieco GUARDA!
Torniamo a casa che è notte, quante cose vorrei dirti e quante cose non ti dico!
Mi stringo a te e mi lascio andare completamente. Sento il mio corpo vibrare di piacere al contatto della tua pelle e il mio cuore esplodere d’amore. La mia bocca si riempie dei tuoi baci e i miei occhi godono del tuo amore.
Il nuovo giorno, è nuvolo, ti vesti in un attimo senza avvicinarti a me.
Orte t’aspetta! Si va’.
Come vorrei non andare o, almeno, venir via con te. Niente di tutto questo. Si pranza insieme. Ho un nodo in gola, vederti andar via oggi è dura.
Alle soglie del 2003 avrei voluto stare accanto a te.
Sapessi quanto ho pianto e pregato Dio d’aiutarmi. Il cielo è nero, piove e io continuo a piangere ma vorrei smettere è una gran lotta si scatena dentro di me.
Lo amo da star male, ogni volta che lo vedo andar via m’assale la paura, e un senso di vuoto che mi tormenta e mi ferisce profondamente. Urlo a me stessa e a Dio la solitudine che m’avvolge e prego affinché io possa respirare la tua vita, essere partecipe dei tuoi giorni… Prego affinché l’Amore che è in me e in lui possa vincere.
Una fine d’anno molto particolare. Non mi sono vestita, non sono uscita.
Arriva la fatidica mezzanotte…finisce il conto alla rovescia, il 2003 arriva!
BUM! BUM! Esplode tutto di fuori… accendo una candela, saluto l’anno nuovo,penso a te, saluto i miei cari, il nostro Angelo che dal cielo ci guarda, maledico Franca…che me l’ha strappata…
Spengo la luce, un ciclo si è concluso ed ora il nuovo giorno salirà portandosi con se l’anno nuovo e l’attesa, la fame di giustizia, continuerà ad essere nel mio cuore!
Corro
tra le lamine infuocate della strada
in cerca di una risposta
di una via per fuggire.
Nulla mi può fermare
nulla mi può bloccare.
Ho paura
paura di guardarmi indietro
ed accorgermi che lui non c'è.
Paura di crollare
un mondo che svanisce
tenera nebbia mattutina.
Volo
verso le stelle
cercando di dimenticare
di cancellare.
Ma la sua immagine mi perseguita
ovunque.
Mi chiudo nel giardino della mia anima
nel forziere del mio cuore.
Tutto inutile.
La solitudine mi assale
il gelo mi prende.
Ma corro
continuo a correre.
Perché non posso fare altro
chiusa nell'arazzo del mio destino.
I minuti passano
le ore anche.
Un giorno forse guarderò al passato con tristezza
ricordando i momenti belli e cattivi.
Ma ora non posso.
Ho paura.
Perché la mia ferita è ancora lì.
Perché lui è ancora lì.
Le feste sono quasi finite, con il sei gennaio dovrebbe arrivare anche una svolta a tutti i lavori fatti.
Ho parlato con Zibibba: il trentuno notte ha fatto un lavoro ( nero ) mettendo in circuito energie di morti verso Franca serve sempre per far emergere la sua reale natura e mettere la parola fine alla sua follia devastatrice.
Nel frattempo io continuo le ricerche sul mondo satanico e dei suoi componenti.
Ho fatto delle ricerche, anche internet, in questo caso mi è stato utile. Riporto di seguito degli scritti presi da vari circuiti .
Il primo in assoluto, visto che siamo in periodo festivo è l’usanza di un rito, molto particolare che, le varie sette, pare facciano nella notte di Natale!
QUESTA TESTIMONIANZA E’ AGGHIACCIANTE…
E tu, amore, mi chiedi a cosa servono i bambini?…leggi…
Paul Bonacci fu testimone di accadimenti ancora più spaventosi e prosegue il suo racconto con rivelazioni shoccanti: "Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la ricorrenza del tempo della nascita di Cristo e, in questo rituale annuale, tutti cantavano per pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; poi riempirono una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla coppa mentre loro cantavano: 'Satana è il Signore...' " (DeCamp J., The Franklin Cover-up, AWT, Inc. Lincoln, Nebraska 1992).
CONTINUA....
Oggi ho esplorato la mia parte più intima. Sono scivolata nel mio cuore e sono rimasta ad ascoltare ciò che il Grande Mistero voleva insegnarmi.
Racconto ciò che mi è stato insegnato
“ Se ti smarrisci in questa giungla, che è la tua vita, dimentichi il vero scopo della tua vita che è uscire dagli schemi reattivi, portatori di sofferenza.
Devi arrivare a svegliarti dal sonno in cui sogni di essere separata da ciò che fai.”
Sembra quasi un gioco di parole ma la sua logicità è nella semplicità.
In due parole ciò che devo sempre tenere ben presente è “ Sii sempre in sintonia con te stessa, dentro e fuori!”
E’ passato anche oggi.
Io continuo ad amarti e tutto si sussegue. Non posso non amarti. Mi vibri dentro.
Lo sconforto dei giorni scorsi è diminuito lasciando spazio alla fiamma che arde dentro di me.
Per quanto cerco di soffocare il mio amore non si spenge.
Arde nel mio cuore e le speranze non vogliono abbandonarmi.
Tutto è stabile, immutato, ma quel filo dorato che mi unisce a lui, amore, non intende spezzarsi. E’ abile contorsionista e riesce a restare unito al suo cuore.
Strani giochi ci propone la vita!
Io sono in un soffio che si sperde nell’aria.
Chiudo gli occhi, entro nel mondo dei miei sogni!
Ho disdetto tutti gli impegni, non voglio vedere nessuno,non ho voglia di ridere a comando.
Ho preso la decisione per capodanno. Non mi muoverò da casa, starò da sola con i ragazzi, se restano, o da sola completamente, non fa nulla, tanto l’unica persona che vorrei abbracciare non sarà accanto a me, cosa conta il resto? Divertirsi, esultare per cosa? A mezzanotte farò un saluto al vecchio anno, saluterò il nuovo, alzerò un inno alla mia solitudine, sicuramente piangerò e immaginerò Roberto stringermi forte…posso continuare a vivere di fantasia?
Sono riscesa nella mia buca sotto terra, è da tanto che non ci andavo…chissà perché, in ogni caso ho avuto una strana sensazione e molte visioni.
Franca, nonostante l’apparenza la faccia risultare calma e tranquilla è realmente un’anima di Stana, i suoi riti, o, se vogliamo, quelli che ha fatto fare, mi sono scivolati davanti agli occhi con chiarezza e crudeltà…
Ne ho avuto paura, volti strani, colorati, danze frenetiche tutto è rivolto a distruggermi
Cosa posso fare davanti tanta cattiveria?
Fino ad oggi sono riuscita a proteggermi, grazie anche all’aiuto delle persone che mi hanno aiutato ma quanto ancora dovrò temere anche la mia ombra?
Se avessi il potere di annullarla, penso proprio che, giunta a questo punto lo farei, anche andando contro la mia volontà, il mio essere che, in fondo, è buono e mite. Io non voglio, non vorrei, arrivare a far male a nessuno…io prego, Dio solo sa quanto ho pregato in questo anno per salvarmi dal male per proteggere i miei figli e le persone care dai suoi attacchi… io prego ma lei è sempre li, con il suo sorriso beffardo, come mi appare nelle visione, lei continua a sfidarmi, si sente forte del suo patto con il male, si sente forte del suo dono a Satana… si sente invincibile e, chissà che non abbia ragione?
Ma questo cosa vorrebbe significare? Se non si riesce a vincerla, se solo il tempo sarà giudice e artefice delle nostre vite…che fine farà la creatura che ha generato per Satana?
Sono molto stanca, la mia mente è sottosopra, il mio corpo provato. Il mio cuore…non so più cosa pensare di lui. Da dentro emerge un urlo, mi sprona a reagire e io vorrei farlo ma non riesco.
Vedo allo specchio il mio corpo dimagrito, non mi piaccio ma io so, io Voglio risalire la china ma ci riuscirò solo quando il male incomincerà a scenderla. Mi sento confinata qui, vorrei fuggire ma non riesco a trovare la strada per farlo. Non so se mi trovo in un limbo o all’inferno!
Sono davanti a tutti i miei mali e so che se voglio vincere, vivere, devo sconfiggerli.
In tutto questo continuo a non capire cosa “vogliono” da me, cosa dovrei fare, come e dov’è, dov’è l’Amore?
Sto aspettando un miracolo che richiede un olocausto. Lo temo, lo voglio. Questa dualità non è bene per me…..
" 28....29"
Vado da lui a Porto Ercole, arrivo, lo vedo…ho il cuore in gola.
Torniamo a casa presto, per cena, ti do il tuo regalo, tu mi dai il tuo… Ti amo, amore mio!
In camera, la candela accesa, io, te, tanto amore.
Il mondo è chiuso fuori. Sentirti in me è bellissimo, in questi momenti ti ho tutto, ti sento completamente mio. Accarezzarti, addormentarmi, sentirti accanto a me.
Ancora una volta in macchina insieme. Tanti chilometri che sembrano attimi. Guardarti, ascoltare i tuoi pensieri ed essere felice…
Hai voluto riaffrontare il discorso di tuo figlio… io non so, ma a che serve parlarne se, poi, la conclusione è sempre la stessa da parte tua :” Non posso vivere con questo peso, devo cancellarlo dalla mia testa…” dici, certo, cancellalo, ma non sarà così che si risolverà il problema!
Ti ho spiegato come funziona un patto con Satana, ti ho spiegato come e perché vengono concepiti bambini per essere donati a lui in cambio dei suoi favori, ti ho spiegato di sacrifici, delle conseguenze che queste persone dovranno affrontare dopo i loro assurdi patti… ti ho ridetto la fine che farà la tua compagna… ma le mie parole sono sempre le stesse è la tua mente, il tuo cuore…che deve prendere una decisione. Ti ho anche detto che se non fai nulla, l’unica cosa è stare a guardare, aspettare e il tempo dirà e mostrerà la verità…ma siamo sempre lì! Se la verità il tempo porteranno alla distruzione della tua famiglia…sarà giusto aspettare o sarebbe più giusto agire per evitare l’inevitabile fine di una creatura innocente?
E’ tuo figlio, amore mio, ed io più che darti consigli, non posso fare… anzi, penso di aver fatto molto di più di quanto avrei dovuto e se mi trovo in questo caos è per il mio contrattacco a Franca e alla sua follia!
Lei sa che se le tolgo il figlio è finita, la setta a cui appartiene anche lo sa e l’unico modo loro per vincere è che tu te ne stai buono, buono lì, zitto, senza prendere provvedimenti di nessun tipo.
Ciò che tu credi sia la tua volontà non è altro che la loro, ti hanno “bevuto” buona parte del cervello e riescono a farti vedere cose non vere, a farti comportare come resta utile ai loro piani.
Ma dirtelo è come dire a un cieco GUARDA!
Torniamo a casa che è notte, quante cose vorrei dirti e quante cose non ti dico!
Mi stringo a te e mi lascio andare completamente. Sento il mio corpo vibrare di piacere al contatto della tua pelle e il mio cuore esplodere d’amore. La mia bocca si riempie dei tuoi baci e i miei occhi godono del tuo amore.
Il nuovo giorno, è nuvolo, ti vesti in un attimo senza avvicinarti a me.
Orte t’aspetta! Si va’.
Come vorrei non andare o, almeno, venir via con te. Niente di tutto questo. Si pranza insieme. Ho un nodo in gola, vederti andar via oggi è dura.
Alle soglie del 2003 avrei voluto stare accanto a te.
Sapessi quanto ho pianto e pregato Dio d’aiutarmi. Il cielo è nero, piove e io continuo a piangere ma vorrei smettere è una gran lotta si scatena dentro di me.
Lo amo da star male, ogni volta che lo vedo andar via m’assale la paura, e un senso di vuoto che mi tormenta e mi ferisce profondamente. Urlo a me stessa e a Dio la solitudine che m’avvolge e prego affinché io possa respirare la tua vita, essere partecipe dei tuoi giorni… Prego affinché l’Amore che è in me e in lui possa vincere.
Una fine d’anno molto particolare. Non mi sono vestita, non sono uscita.
Arriva la fatidica mezzanotte…finisce il conto alla rovescia, il 2003 arriva!
BUM! BUM! Esplode tutto di fuori… accendo una candela, saluto l’anno nuovo,penso a te, saluto i miei cari, il nostro Angelo che dal cielo ci guarda, maledico Franca…che me l’ha strappata…
Spengo la luce, un ciclo si è concluso ed ora il nuovo giorno salirà portandosi con se l’anno nuovo e l’attesa, la fame di giustizia, continuerà ad essere nel mio cuore!
Corro
tra le lamine infuocate della strada
in cerca di una risposta
di una via per fuggire.
Nulla mi può fermare
nulla mi può bloccare.
Ho paura
paura di guardarmi indietro
ed accorgermi che lui non c'è.
Paura di crollare
un mondo che svanisce
tenera nebbia mattutina.
Volo
verso le stelle
cercando di dimenticare
di cancellare.
Ma la sua immagine mi perseguita
ovunque.
Mi chiudo nel giardino della mia anima
nel forziere del mio cuore.
Tutto inutile.
La solitudine mi assale
il gelo mi prende.
Ma corro
continuo a correre.
Perché non posso fare altro
chiusa nell'arazzo del mio destino.
I minuti passano
le ore anche.
Un giorno forse guarderò al passato con tristezza
ricordando i momenti belli e cattivi.
Ma ora non posso.
Ho paura.
Perché la mia ferita è ancora lì.
Perché lui è ancora lì.
Le feste sono quasi finite, con il sei gennaio dovrebbe arrivare anche una svolta a tutti i lavori fatti.
Ho parlato con Zibibba: il trentuno notte ha fatto un lavoro ( nero ) mettendo in circuito energie di morti verso Franca serve sempre per far emergere la sua reale natura e mettere la parola fine alla sua follia devastatrice.
Nel frattempo io continuo le ricerche sul mondo satanico e dei suoi componenti.
Ho fatto delle ricerche, anche internet, in questo caso mi è stato utile. Riporto di seguito degli scritti presi da vari circuiti .
Il primo in assoluto, visto che siamo in periodo festivo è l’usanza di un rito, molto particolare che, le varie sette, pare facciano nella notte di Natale!
QUESTA TESTIMONIANZA E’ AGGHIACCIANTE…
E tu, amore, mi chiedi a cosa servono i bambini?…leggi…
Paul Bonacci fu testimone di accadimenti ancora più spaventosi e prosegue il suo racconto con rivelazioni shoccanti: "Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la ricorrenza del tempo della nascita di Cristo e, in questo rituale annuale, tutti cantavano per pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; poi riempirono una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla coppa mentre loro cantavano: 'Satana è il Signore...' " (DeCamp J., The Franklin Cover-up, AWT, Inc. Lincoln, Nebraska 1992).
CONTINUA....
CAP. 8 SEGUITO...
Ricordo che tanto tempo fa, era quasi all’inizio della scoperta che Franca aveva a che fare con la magia, e ancora non sapevo fino a che punto, ma il buon Dio,tramite la mano del mio amato cugino Dado mi aveva avvisata ed io avevo avvisato Roberto. Non è dote strana poter fare la telescrittura, e te glielo spigai a suo tempo. Io sono certa che da lassù i nostri cari ci osservano, proteggono. Mi capita di sentirli nel mio cuore sussurrare frasi d’amore e d’incoraggiamento, mi capita che mi avvisano di cose belle e brutte, questa era una scrittura fatta circa un anno fa con Dado che ci avvisava…
Oggi posso dire che i fatti hanno dimostrato che, purtroppo, era tutto vero, terribilmente vero e spietato ancor più di quanto lasciava immaginare a suo tempo!
:” La pace del Signore sia con te. Da molto non fai scrittura, scusa se ti ho chiamato ma devo comunicare ciò che è giusto tu sappia.
Amore è nuovamente in pericolo. Non amo ciò che l’uomo vuol forzare contro natura e volontà d’intelletto quindi comunico a te di stare attenta e avvisa chi ami che sta per subire oltraggio al proprio “io”
Dio è pace e amore non vuole intromissioni e a te posso comunicare questo perché il tuo cuore è puro e non usi il male, pur conoscendolo, su nessuno anche quando ferita ti lacera l’anima.
Mi piccolo fiore, sai quanto il mio spirito ti sia vicino e il mio pensare a te non ha mai smesso d’amarti. Per te ho sempre voluto il meglio e ti ho assistito in momenti difficili e ben più pericolosi di questo ma VOGLIO che il tuo cuore trovi pace, troppo ha tribolato e non merita tante avversità. La tua crescita è stata dettata dal mio amore e tu, fiore, sei riuscita a far dei miei pensieri la tua strada nell’amore e nella correttezza. L’uomo che ora ti è accanto ha un cuore buono, il suo spirito non ha voglia d’essere messo in discussione con chimicità alchemica…salvalo dal male, avvisalo e a lui il suo divenire.
Non muovere spada di lotta contro chi vuol prendere ciò che non è più…sarà la vita ad insegnarle la ragione e se non ascolterà, sarà problema suo perire come giusto sia quando sarà momento del divenire della sua coscienza.
Piccolo fiore mio tu sai che il mio spirito ama e l’amore che tu oggi hai è pulito e limpido…che il Signore sia con Te sempre e, promettimi di ricordarti che amo comunicare con te, non temere sforzi o errori, se fai tutto con amore e senza malizia alcuna sai che puoi ottenere un mio messaggio d’amore sempre.
La pace del Signore Dio mio sia con te…
Dado”
Riportare questi avvenimenti mi fa venire i brividi. Pensare a persone che sono in mezzo a noi, in apparenza tranquille…pensare che il male può essere insediato ovunque, pensare fin dove spinge la gente…e tutto così assurdo, così infinitamente lugubre che tutto appare come una grande satira dell’orrore! E più studio, m’informo, capisco più aborro questa parte di mondo fatta di male, atrocità, torture, colma fin nelle radici di odio, egoismo, come sovrano Satana, le sue leggi, la sua follia…il farti cadere nella sua trama ben preparata, arricchita da saporite promesse…e poi, come fu per lo sciagurato Faust, allo scadere del tempo che ci ha dato per “godere” dei regali ricevuti, ci strappa con atrocità alla vita, dannati per sempre e per cosa? Per un potere fittizio su altri esseri? Ma come si può permettere che tutto questo avvenga, perché la legge non intervenie su queste persone, sulle sette come su criminali pericolosi e pazzi? Quando la legge si muove in merito va a cercare le problematiche legate al fisco! Ma chissenefrega dei soldi quando vite su vite vengono stroncate per ottenerli! Mi sento scoraggiata e, nello stesso tempo, sempre più determinata a porre fine a questa guerra così assurda!
Sono stata al cimitero a far visita ai miei cari. Non è un luogo che amo, anche perché sono fortemente convinta che li, di loro, ci sia ben poco, ma, in fin dei conti, ora è la loro casa!
Sono andati a trovarli con un grido fisso nel cuore e la preghiera di aiutarmi a fermare una parte di questo male…
AIUTATEMI…..
In quel vialetto e di fronte a quelle lapidi di marmo forse ho cominciato a riscoprire me stessa.
Solo ritornando alle mie radici forse ho capito che qualche cosa non andava ed allora forse siete intervenuti voi, Angeli miei.
Nel vuoto assoluto nella mia mente ho pregato davanti ad
immagini sbiadite dal tempo e dalle intemperie. Sì, ho pregato…
E non mi importa della coerenza, non mi importa di niente purché la mia mente torni a pensare in positivo.
Ma voi , miei cari Angeli, mi dovete aiutare. Non nel momento in cui vi ricordano tutti, ma per tutto l'anno e per gli anni che verranno.
Se verranno.
Aiutatemi a capire gli errori e fate sì che nelle notti
insonni o popolate da incubi, mi siate di aiuto, che mi possiate dare dei suggerimenti.
Questo io vi chiedo, Angeli miei che state forse in cielo o che forse siete mischiati tra la folla. Non importa, ma aiutatemi.
Io credo che solo voi lo possiate fare e possiate riempire quel senso di inutilità che mi pervade.
Io tornerò ancora in quel vialetto e tra quelle lapidi di freddo marmo o tra immagini sbiadite.
Tornerò perché le radici mie sono là ed tra quei cipressi è
tutta la mia vita.
Una vita combattuta ma fortemente voluta anche se qualche volta ho tentennato.
Ma di fronte al parroco che mi aveva battezzato e che aveva dato l'estrema unzione ai miei....Angeli, ho capito solo che devo continuare a vivere e forse a soffrire.
E se un Angelo cadrà sulla terra, fatemelo sapere. Ve ne sarò grata !
Ora soprattutto che la mia vita si sta dirigendo per una via scoscesa e piena d’insidie, ora che soltanto qualche creatura è riuscita a scardinare il mio cuore indurito e distrutto.
Aiutatemi Angeli miei, ve ne prego.
E voi, gente normale, non ridete perché gli Angeli guardano
anche voi e vi giudicano per quello che siete.
Grazie Angeli miei !”
Scivola silenzio, tranquillo e privo di novità l’inizio del nuovo anno.
Così era ieri, così è oggi!
L’attesa, la speranza che tutto abbia una fine… io continuo a non vedere nulla!
Continuano a ripetere, si, vinceremo! Ma…quando?
La fretta è nemica, lo so, ma fra poco scocca un anno da che ha avuto inizio questa guerra!
Continuo a studiare, a migliorare il mio aspetto interiore e quello fisico.
Io sono sicura di vincere,e la sicurezza mi viene dettata dal tuo cuore, Roberto, dall’amore che hai e so di non essere da sola ma al tuo fianco.
Sono immobile, congelata nella mia attesa.
Nel silenzio più profondo l’unico tonfo è quello del mio cuore che si chiede cosa accadrà.
Non è facile vivere in un’attesa. Ogni minuto che passa segna una sconfitta ma la vittoria non viene sopraffatta e si tiene stretta al mio cuore sapendo che l’ultima “guerra” la vincerà lei.
Intanto il ticchettio dell’orologio, delle mie dita sui tasti… scorre così il mio tempo, ascoltando i pochi rumori che mi circondano e alternando i pochi rumori che mi circondano e attendendo il segnale che tutto capovolgerà.
Curo la mia pelle, il mio corpo, la mia mente e l’anima sorride di tanto amore.
Sono ferma, chiusa in una stanza e il mondo gira intorno alla finestra.
Ascolto il vento e la pioggia, mi piacciono tanto.
Il telefono non suona.
Roberto è in montagna con loro.
Io scalo le montagne della mia fantasia e riesco a sentirmi vicino a lui.
Ride lo specchio mostrandomi i segni del tempo.
Arde la fiamma dentro me e sento una nuova forza che mi sprona a non arrendermi mai.
E non m’arrenderò, continuerò a navigare nel mio mare in tempesta sapendo che presto il sole mi mostrerà la mia isola d’approdo.
Molte vele si sono stracciate sotto la forza di un vento malefico, ma io resto al centro della mia nave per cercare l’equilibrio della salvezza che mi porterà vittoriosa all’Amore.
Eterna ricerca della mia vita…nelle vene pulsa forte la sua scintilla e scorre, fiume impetuoso, nell’esplosione di una cascata di colori e suoni. Un arcobaleno seguirà la sua venuta e le porte s’apriranno al suo sorriso, al suo caldo abbraccio, in cui ci si sente finalmente completamente appagati.
Cullarsi fra melodie che percorrono con brividi la schiena, cullarsi nei ricordi e aspettare un futuro colmo di profumi e di tenui tinte all’orizzonte.
Io amo, è dentro, lo si può impedire? NO e quest’Amore vincerà.
Non accade nulla, meno di niente. Il miracolo sembra lontano, sempre più lontano…
CONTINUA....
Oggi posso dire che i fatti hanno dimostrato che, purtroppo, era tutto vero, terribilmente vero e spietato ancor più di quanto lasciava immaginare a suo tempo!
:” La pace del Signore sia con te. Da molto non fai scrittura, scusa se ti ho chiamato ma devo comunicare ciò che è giusto tu sappia.
Amore è nuovamente in pericolo. Non amo ciò che l’uomo vuol forzare contro natura e volontà d’intelletto quindi comunico a te di stare attenta e avvisa chi ami che sta per subire oltraggio al proprio “io”
Dio è pace e amore non vuole intromissioni e a te posso comunicare questo perché il tuo cuore è puro e non usi il male, pur conoscendolo, su nessuno anche quando ferita ti lacera l’anima.
Mi piccolo fiore, sai quanto il mio spirito ti sia vicino e il mio pensare a te non ha mai smesso d’amarti. Per te ho sempre voluto il meglio e ti ho assistito in momenti difficili e ben più pericolosi di questo ma VOGLIO che il tuo cuore trovi pace, troppo ha tribolato e non merita tante avversità. La tua crescita è stata dettata dal mio amore e tu, fiore, sei riuscita a far dei miei pensieri la tua strada nell’amore e nella correttezza. L’uomo che ora ti è accanto ha un cuore buono, il suo spirito non ha voglia d’essere messo in discussione con chimicità alchemica…salvalo dal male, avvisalo e a lui il suo divenire.
Non muovere spada di lotta contro chi vuol prendere ciò che non è più…sarà la vita ad insegnarle la ragione e se non ascolterà, sarà problema suo perire come giusto sia quando sarà momento del divenire della sua coscienza.
Piccolo fiore mio tu sai che il mio spirito ama e l’amore che tu oggi hai è pulito e limpido…che il Signore sia con Te sempre e, promettimi di ricordarti che amo comunicare con te, non temere sforzi o errori, se fai tutto con amore e senza malizia alcuna sai che puoi ottenere un mio messaggio d’amore sempre.
La pace del Signore Dio mio sia con te…
Dado”
Riportare questi avvenimenti mi fa venire i brividi. Pensare a persone che sono in mezzo a noi, in apparenza tranquille…pensare che il male può essere insediato ovunque, pensare fin dove spinge la gente…e tutto così assurdo, così infinitamente lugubre che tutto appare come una grande satira dell’orrore! E più studio, m’informo, capisco più aborro questa parte di mondo fatta di male, atrocità, torture, colma fin nelle radici di odio, egoismo, come sovrano Satana, le sue leggi, la sua follia…il farti cadere nella sua trama ben preparata, arricchita da saporite promesse…e poi, come fu per lo sciagurato Faust, allo scadere del tempo che ci ha dato per “godere” dei regali ricevuti, ci strappa con atrocità alla vita, dannati per sempre e per cosa? Per un potere fittizio su altri esseri? Ma come si può permettere che tutto questo avvenga, perché la legge non intervenie su queste persone, sulle sette come su criminali pericolosi e pazzi? Quando la legge si muove in merito va a cercare le problematiche legate al fisco! Ma chissenefrega dei soldi quando vite su vite vengono stroncate per ottenerli! Mi sento scoraggiata e, nello stesso tempo, sempre più determinata a porre fine a questa guerra così assurda!
Sono stata al cimitero a far visita ai miei cari. Non è un luogo che amo, anche perché sono fortemente convinta che li, di loro, ci sia ben poco, ma, in fin dei conti, ora è la loro casa!
Sono andati a trovarli con un grido fisso nel cuore e la preghiera di aiutarmi a fermare una parte di questo male…
AIUTATEMI…..
In quel vialetto e di fronte a quelle lapidi di marmo forse ho cominciato a riscoprire me stessa.
Solo ritornando alle mie radici forse ho capito che qualche cosa non andava ed allora forse siete intervenuti voi, Angeli miei.
Nel vuoto assoluto nella mia mente ho pregato davanti ad
immagini sbiadite dal tempo e dalle intemperie. Sì, ho pregato…
E non mi importa della coerenza, non mi importa di niente purché la mia mente torni a pensare in positivo.
Ma voi , miei cari Angeli, mi dovete aiutare. Non nel momento in cui vi ricordano tutti, ma per tutto l'anno e per gli anni che verranno.
Se verranno.
Aiutatemi a capire gli errori e fate sì che nelle notti
insonni o popolate da incubi, mi siate di aiuto, che mi possiate dare dei suggerimenti.
Questo io vi chiedo, Angeli miei che state forse in cielo o che forse siete mischiati tra la folla. Non importa, ma aiutatemi.
Io credo che solo voi lo possiate fare e possiate riempire quel senso di inutilità che mi pervade.
Io tornerò ancora in quel vialetto e tra quelle lapidi di freddo marmo o tra immagini sbiadite.
Tornerò perché le radici mie sono là ed tra quei cipressi è
tutta la mia vita.
Una vita combattuta ma fortemente voluta anche se qualche volta ho tentennato.
Ma di fronte al parroco che mi aveva battezzato e che aveva dato l'estrema unzione ai miei....Angeli, ho capito solo che devo continuare a vivere e forse a soffrire.
E se un Angelo cadrà sulla terra, fatemelo sapere. Ve ne sarò grata !
Ora soprattutto che la mia vita si sta dirigendo per una via scoscesa e piena d’insidie, ora che soltanto qualche creatura è riuscita a scardinare il mio cuore indurito e distrutto.
Aiutatemi Angeli miei, ve ne prego.
E voi, gente normale, non ridete perché gli Angeli guardano
anche voi e vi giudicano per quello che siete.
Grazie Angeli miei !”
Scivola silenzio, tranquillo e privo di novità l’inizio del nuovo anno.
Così era ieri, così è oggi!
L’attesa, la speranza che tutto abbia una fine… io continuo a non vedere nulla!
Continuano a ripetere, si, vinceremo! Ma…quando?
La fretta è nemica, lo so, ma fra poco scocca un anno da che ha avuto inizio questa guerra!
Continuo a studiare, a migliorare il mio aspetto interiore e quello fisico.
Io sono sicura di vincere,e la sicurezza mi viene dettata dal tuo cuore, Roberto, dall’amore che hai e so di non essere da sola ma al tuo fianco.
Sono immobile, congelata nella mia attesa.
Nel silenzio più profondo l’unico tonfo è quello del mio cuore che si chiede cosa accadrà.
Non è facile vivere in un’attesa. Ogni minuto che passa segna una sconfitta ma la vittoria non viene sopraffatta e si tiene stretta al mio cuore sapendo che l’ultima “guerra” la vincerà lei.
Intanto il ticchettio dell’orologio, delle mie dita sui tasti… scorre così il mio tempo, ascoltando i pochi rumori che mi circondano e alternando i pochi rumori che mi circondano e attendendo il segnale che tutto capovolgerà.
Curo la mia pelle, il mio corpo, la mia mente e l’anima sorride di tanto amore.
Sono ferma, chiusa in una stanza e il mondo gira intorno alla finestra.
Ascolto il vento e la pioggia, mi piacciono tanto.
Il telefono non suona.
Roberto è in montagna con loro.
Io scalo le montagne della mia fantasia e riesco a sentirmi vicino a lui.
Ride lo specchio mostrandomi i segni del tempo.
Arde la fiamma dentro me e sento una nuova forza che mi sprona a non arrendermi mai.
E non m’arrenderò, continuerò a navigare nel mio mare in tempesta sapendo che presto il sole mi mostrerà la mia isola d’approdo.
Molte vele si sono stracciate sotto la forza di un vento malefico, ma io resto al centro della mia nave per cercare l’equilibrio della salvezza che mi porterà vittoriosa all’Amore.
Eterna ricerca della mia vita…nelle vene pulsa forte la sua scintilla e scorre, fiume impetuoso, nell’esplosione di una cascata di colori e suoni. Un arcobaleno seguirà la sua venuta e le porte s’apriranno al suo sorriso, al suo caldo abbraccio, in cui ci si sente finalmente completamente appagati.
Cullarsi fra melodie che percorrono con brividi la schiena, cullarsi nei ricordi e aspettare un futuro colmo di profumi e di tenui tinte all’orizzonte.
Io amo, è dentro, lo si può impedire? NO e quest’Amore vincerà.
Non accade nulla, meno di niente. Il miracolo sembra lontano, sempre più lontano…
CONTINUA....
Cap.8...seguito
05/01/2003...IL MIO COMPLEANNO
“ Auguri stela mia…ti voglio bene…gioia!”
La festa mia sta passando, sono viva e ho tanto ancora dentro che deve esplodere. Non voglio arrendermi e so che troverò la strada della vittoria, so che mi ami e ti amo e questo benedetto finale “ E vissero tutti felici e contenti…” questa volta lo scriverò per me.
L’amore non ha età e io sento tanto amore nel mio cuore che batte forte ed è fiero d’amare….
Ed eccomi al sei gennaio, con la befana tutte le feste vanno via, egoisticamente sono contenta.
Oggi Roberto rientra dalla montagna… a quest’ora sarà già a letto a dormire…chissà se sta sognando e con la mente rincorre pensieri.
Viviamo due realtà molto diverse ma qualcosa ci unisce sempre.
E’ come un ponte che unisce le nostre menti.
Il caos e i colpi di scena non finiscono mai.
I buoni diventano i cattivi e i veri cattivi continuano a fare ciò che vogliono!
Robby si è fatto sentire, mi ha scritto un e-mail molto dolce, il mio cuore trabocca d’amore.
Mi scopro bambina tant’è la gioia che provo quando lo sento, non una virgola della mia vita viene tralasciata e la sua mi scorre davanti agli occhi mentre me la racconta.
Io guardo, io ascolto, io aspetto di capire dov’è la verità.
Stasera sono rimasta al telefono con Roberto per molto tempo.
Mi manca Ferrara, la neve, la nebbia, mi manca lui. Con lui ho vissuto la sua città come in una favola: Ho solo bei ricordi. Stavo bene quando mi scaldava sotto il cappotto della sua vita; ed io ero felice di tenerlo sotto al mio. Si, era bello vivere con lui e questo mi manca. Ogni giorno ci sentiamo, ci raccontiamo tutto ma io ho voglia dei suoi occhi, delle sue carezze, dei suoi baci.
Ho voglia del suo silenzio fatto di note e amore. Ho voglia di partecipare ai suoi sogni, di stringermi semplicemente a lui.
La sua voce mi culla dolcemente. I baci che mi manda per telefono, la sua dolcezza…amore mio mi manchi veramente tanto.
Ora la realtà, il momento che vivo è colmo della mia solitudine, il mio letto vuoto, il mio aggrapparmi con tutte le forze al nostro “filo d’oro” e non lasciarlo a nessun costo.
Io lo amo anche se alle volte mi chiedo perché lo amo così tanto da restare in un angolino, nell’angolino che ha costruito per me. E’ tanto stretto ma il mio amore lo fa sembrare una reggia e lo curo tutto i giorni in attesa del suo arrivo.
Le nostre telefonate lo rendono vivo, i suoi messaggi l’illuminano. Il mondo gira ed io continuo ad aspettarlo
“ Auguri stela mia…ti voglio bene…gioia!”
La festa mia sta passando, sono viva e ho tanto ancora dentro che deve esplodere. Non voglio arrendermi e so che troverò la strada della vittoria, so che mi ami e ti amo e questo benedetto finale “ E vissero tutti felici e contenti…” questa volta lo scriverò per me.
L’amore non ha età e io sento tanto amore nel mio cuore che batte forte ed è fiero d’amare….
Ed eccomi al sei gennaio, con la befana tutte le feste vanno via, egoisticamente sono contenta.
Oggi Roberto rientra dalla montagna… a quest’ora sarà già a letto a dormire…chissà se sta sognando e con la mente rincorre pensieri.
Viviamo due realtà molto diverse ma qualcosa ci unisce sempre.
E’ come un ponte che unisce le nostre menti.
Il caos e i colpi di scena non finiscono mai.
I buoni diventano i cattivi e i veri cattivi continuano a fare ciò che vogliono!
Robby si è fatto sentire, mi ha scritto un e-mail molto dolce, il mio cuore trabocca d’amore.
Mi scopro bambina tant’è la gioia che provo quando lo sento, non una virgola della mia vita viene tralasciata e la sua mi scorre davanti agli occhi mentre me la racconta.
Io guardo, io ascolto, io aspetto di capire dov’è la verità.
Stasera sono rimasta al telefono con Roberto per molto tempo.
Mi manca Ferrara, la neve, la nebbia, mi manca lui. Con lui ho vissuto la sua città come in una favola: Ho solo bei ricordi. Stavo bene quando mi scaldava sotto il cappotto della sua vita; ed io ero felice di tenerlo sotto al mio. Si, era bello vivere con lui e questo mi manca. Ogni giorno ci sentiamo, ci raccontiamo tutto ma io ho voglia dei suoi occhi, delle sue carezze, dei suoi baci.
Ho voglia del suo silenzio fatto di note e amore. Ho voglia di partecipare ai suoi sogni, di stringermi semplicemente a lui.
La sua voce mi culla dolcemente. I baci che mi manda per telefono, la sua dolcezza…amore mio mi manchi veramente tanto.
Ora la realtà, il momento che vivo è colmo della mia solitudine, il mio letto vuoto, il mio aggrapparmi con tutte le forze al nostro “filo d’oro” e non lasciarlo a nessun costo.
Io lo amo anche se alle volte mi chiedo perché lo amo così tanto da restare in un angolino, nell’angolino che ha costruito per me. E’ tanto stretto ma il mio amore lo fa sembrare una reggia e lo curo tutto i giorni in attesa del suo arrivo.
Le nostre telefonate lo rendono vivo, i suoi messaggi l’illuminano. Il mondo gira ed io continuo ad aspettarlo
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