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SARA SCAZZI
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SARA SCAZZI
Il cadavere trovato in un pozzo
La 15enne fu strangolata il 26 agosto, giorno della scomparsa
Il ritrovamento nella notte nella campagna di Avetrana
TARANTO (7 ottobre) - Il cadavere di Sarah Scazzi, la ragazza di 15 anni scomparsa il 26 agosto, è stato trovato all'1.45 di stanotte in un pozzo nella campagna di Avetrana, su indicazione dello zio paterno, Michele Misseri, che ha ammesso di averla uccisa. Le ricerche fin da ieri si erano concentrate in campagna, nella zona dove fu trovato il cellulare, in località Tumani, vicino ad Avetrana, dopo le ammissioni precise sulIe proprie responsabilità di Michele Misseri.
Sarah, secondo fonti investigative, sarebbe stata uccisa dallo zio il giorno stesso della scomparsa, il 26 agosto. La ragazza sarebbe stata strangolata nel garage dell'abitazione dello zio, i suoi vestiti bruciati, il cadavere occultato in campagna.
L'uomo ha confessato ed è in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario. Nella tarda serata di mercoledì nelle campagne di Avetrana decine di militari con unità cinofile, sommozzatori e vigili del fuoco, si sono messi alla ricerca del corpo di Sara non lontano dalla contrada in cui lo zio, lo scorso 29 settembre, disse di aver ritrovato in circostanze ritenute poco credibili il cellulare della giovane.
Legale famiglia Scazzi: ritrovamento telefonino è stato una confessione. «La notizia che non volevamo arrivasse, è arrivata» ha detto uno dei legali della famiglia Scazzi, Walter Biscotti. «Il ritrovamento del telefonino - aggiunge - ha dato velocità all'attività investigativa. E' stato un chiaro tentativo confessorio da parte di Michele Misseri».
Per l'intera giornata gli inquirenti avevano trascorso ore e ore ad ascoltare per l'ennesima volta, e confrontarle tra di loro, le dichiarazioni dello zio di Sara, di sua moglie, Cosima Spagnolo, e della loro figlia Valentina, sorella maggiore di Sabrina, la cugina che la quindicenne di Avetrana doveva incontrare per andare al mare il 26 agosto scorso e nella casa della quale non è mai arrivata.
Ad ascoltare i loro racconti c'erano il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e i pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero.
Misseri, contadino, è colui che la mattina del 29 settembre scorso ha trovato il cellulare di Sarah, parzialmente bruciacchiato e privo di batteria e di scheda sim, vicino alle stoppie alle quali aveva dato fuoco la sera prima in un podere nel quale aveva lavorato per conto terzi.
Un ritrovamento che gli investigatori ritenevano quasi certamente un depistaggio, con l'intenzione forse di mettere in difficoltà lo zio di Sarah: perché quel cellulare la sera prima non era stato notato, perché chi lo ha messo, e non gettato, in quel podere lo ha collocato in modo da non distruggerlo, vicino alle stoppie ma non all'interno.
Resta poi tutta da verificare la presunta seconda testimonianza di una persona che, verso le 14,30 del 26 agosto, mentre era ferma in via Pirandello, avrebbe visto un'auto imboccare lentamente via Sanzio e via Kennedy e, pochi attimi dopo, percorrere quest'ultima strada a tutta velocità in direzione della litoranea.
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Un altro Angelo ci ha lasciato per la brutalità della vita.
Ti auguro di essere felice ora.
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Sarah, secondo fonti investigative, sarebbe stata uccisa dallo zio il giorno stesso della scomparsa, il 26 agosto. La ragazza sarebbe stata strangolata nel garage dell'abitazione dello zio, i suoi vestiti bruciati, il cadavere occultato in campagna.
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Legale famiglia Scazzi: ritrovamento telefonino è stato una confessione. «La notizia che non volevamo arrivasse, è arrivata» ha detto uno dei legali della famiglia Scazzi, Walter Biscotti. «Il ritrovamento del telefonino - aggiunge - ha dato velocità all'attività investigativa. E' stato un chiaro tentativo confessorio da parte di Michele Misseri».
Per l'intera giornata gli inquirenti avevano trascorso ore e ore ad ascoltare per l'ennesima volta, e confrontarle tra di loro, le dichiarazioni dello zio di Sara, di sua moglie, Cosima Spagnolo, e della loro figlia Valentina, sorella maggiore di Sabrina, la cugina che la quindicenne di Avetrana doveva incontrare per andare al mare il 26 agosto scorso e nella casa della quale non è mai arrivata.
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Misseri, contadino, è colui che la mattina del 29 settembre scorso ha trovato il cellulare di Sarah, parzialmente bruciacchiato e privo di batteria e di scheda sim, vicino alle stoppie alle quali aveva dato fuoco la sera prima in un podere nel quale aveva lavorato per conto terzi.
Un ritrovamento che gli investigatori ritenevano quasi certamente un depistaggio, con l'intenzione forse di mettere in difficoltà lo zio di Sarah: perché quel cellulare la sera prima non era stato notato, perché chi lo ha messo, e non gettato, in quel podere lo ha collocato in modo da non distruggerlo, vicino alle stoppie ma non all'interno.
Resta poi tutta da verificare la presunta seconda testimonianza di una persona che, verso le 14,30 del 26 agosto, mentre era ferma in via Pirandello, avrebbe visto un'auto imboccare lentamente via Sanzio e via Kennedy e, pochi attimi dopo, percorrere quest'ultima strada a tutta velocità in direzione della litoranea.
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